Un ricordo di David Zard

ilana bahbout“Se invece di essere circondati dal rumore dei motori fossimo circondati dal suono della musica sarebbe un mondo bellissimo. In questo senso, forse, un piccolo, ma piccolo, contributo a questo mondo l’ho dato facendo il lavoro che ho fatto tutta la mia vita. E in questo senso si può dire che ho fatto qualcosa di ebraico. Non quindi per il fatto di aver promosso musica ebraica, cui non mi sono dedicato, ma per il fatto di aver contribuito a fare qualcosa di buono in questo mondo con la musica.” È con un dolce sorriso sul volto che ricordo esprimere questo pensiero da David Zard una volta a casa sua, quando gli chiesi che rapporto ci fosse tra la sua identità ebraica e il suo lavoro di impresario musicale. Le sue parole mi colpirono al cuore, per la loro semplicità e perché erano l’espressione in fondo di un piccolo sogno divenuto una generosa realtà.

Ilana Bahbout