Macerata, rimosso il questore
Rimosso dall’incarico (dopo soli tre mesi di servizio) il questore di Macerata Vincenzo Vuono. A pesare l’inadeguatezza dimostrata in quelli che Repubblica definisce “i dieci giorni di passione di Macerata” con la sequenza “che l’ha trasformata in epicentro di una tempesta politica che ha spaccato la sinistra ed eccitato e offerto ribalta alla pancia suprematista e xenofoba della destra”.
“Cambiare l’accordo per evitare le sanzioni degli Stati Uniti”. Sarebbe questa la strategia dell’Unione Europea per convincere Donald Trump a non cancellare il patto del 2015 sul nucleare iraniano. “L’Iran rifiuta categoricamente di rinegoziare l’accordo. Ma le vie della diplomazia – osserva La Stampa – sono infinite”.
Per il Corriere, il vuoto di iniziative diplomatiche per far sedere insieme israeliani e palestinesi “sembra riempito dall’esuberanza dell’ultradestra di lotta e di governo”. Il tema è la legge per annettere gli insediamenti (che il quotidiano definisce “colonie”) che avrebbe dovuto essere discussa in Parlamento e che è stata poi rinviata su pressione del premier Benjamin Netanyahu, per non urtare gli Stati Uniti.
Sempre di ieri la notizia del conferimento del Premio Israele per la letteratura a David Grossman. Lo stesso riconoscimento, sottolinea La Stampa, “dal quale nel 2015 aveva ritirato la sua candidatura per protesta contro un intervento del premier Netanyahu sulla giuria della competizione”.
Incontro ieri a Roma tra la presidente della Comunità ebraica Ruth Dureghello, il rabbino capo rav Riccardo Di Segni e il presidente del Parlamento europeo Antonio Tajani. “Ho avuto un confronto positivo e costruttivo. È stata l’occasione di confermare e rinnovare l’impegno del Parlamento europeo a sostegno del dialogo interreligioso e culturale” afferma Tajani, le cui parole sono riportate in breve da Corriere e Messaggero.
Ottavi di Champions League: stasera la sfida tra la Juventus e il Tottenham. “Il cuore del Tottenham è nella East London, lontano dallo snobismo della parte Ovest della capitale britannica. È un club popolare, con una identità ebraica ben marcata, oggetto anche in epoche recenti di aggressioni razziali” scrive la Gazzetta a proposito del club londinese (il cui attuale proprietario, Joseph Joe Lewis, è ebreo).
“Un fascista che amò Napoli”. Così, sul Mattino, il giornalista e divulgatore Vittorio Paliotti elogia la figura di Vincenzo Tecchio, esponente di spicco del regime ed ex repubblichino, cui è intitolato il piazzale dello stadio San Paolo. Su iniziativa dell’amministrazione cittadina, il nome di Tecchio dovrebbe essere sostituito con quello di Giorgio Ascarelli, fondatore e primo presidente della squadra azzurra nei confronti del quale, con la promulgazione delle Leggi antiebraiche nel 1938, il regime avviò una spietata rimozione postuma.
Adam Smulevich twitter @asmulevichmoked
(13 febbraio 2018)