Le finestre rotte
Due soldati israeliani entrano per sbaglio nella città palestinese di Jenin e ne escono per miracolo sopravvivendo a un linciaggio. I nostri vicini a est, invece di occuparsi di tutte le tragedie che si perpetrano nelle loro case, mandano droni sui nostri cieli. I giornali non parlano che di corruzione di politici, di razzismo, negazionismo della Shoah. Le reazioni su Facebook sono devastanti: maledizioni espresse con creatività distruttiva senza precedenti verso la sinistra israeliana che ancora crede alla pace e che è la causa di tutto il male del mondo.
Apro il mio libretto dei Salmi che tengo sul comodino, per rinvigorirmi un po’ e non si parla che di nemici, di guerre, sconfitte e vittorie.
Respiro profondamente. Sono una madre. Un’educatrice. Io voglio il bene per i miei cari e per i miei allievi. Voglio un futuro cosciente. Voglio un cambiamento. Ci credo. La nostra forza è insita nel non darsi per vinti davanti alla malvagità e alla prepotenza, davanti all’indottrinamento che ottenebra il cervello e la facoltà del pensiero autonomo. L’odio non combatte l’odio. È l’educazione che vince l’ignoranza, il rancore, le remore, le paure. È l’educazione che ha il sopravvento sui sentimenti istillati nei cuori per essere strumentalizzati a favore di gente senza scrupoli. Dobbiamo riparare la finestra rotta della strada affinché non avvenga che in poco tempo tutto il quartiere crolli. E di finestre sfasciate, in Europa, nel Medio Oriente e nel mondo ce ne sono tante! Quindi tiriamoci su le maniche e cerchiamo di costruire!
Angelica Edna Calo Livne
(14 febbraio 2018)