Rovesciamento delle sorti
Due figuri vagamente anni Venti (almeno queste erano le intenzioni, dato che la festa era a tema), due Zorro, uno zombie con il volto dell’Urlo di Munch, un elefantino (ci mancavano il gatto e il topo, nonché i due liocorni), ma per il prossimo zoo di Purim possiamo sempre migliorare, e del resto non è stata decisione da poco accettare il travestimento stile Great Gatsby rinunciando al costume da mucca autoprodotto ed orgogliosamente indossato di Purim in Purim da almeno un decennio…tutti pronti e via.
Così siamo partiti, nonostante l’allerta neve, la chiusura delle scuole, il vento, e saremmo partiti, come avrebbe detto John Belushi nei Blues Brothers, anche in caso di “un terremoto, una tremenda inondazione, le cavallette”, perché non volevamo proprio perderci la lettura della Meghillat Ester in Tempio, l’arrivo dei nostri amici senesi, e poi la grande festa di Purim all’hotel Four Seasons di Firenze.
Nella lettura si sono succeduti rav Amedeo Spagnoletto e rav Crescenzo Piattelli ospite da Siena, e quando quest’ultimo inizia a cantare וַיְהִ֖י בִּימֵ֣י אֲחַשְׁוֵר֑וֹשׁ ה֣וּא אֲחַשְׁוֵר֗וֹשׁ הַמֹּלֵךְ֙ …ripenso sempre a quando ci aveva preparato alla lettura di donne per le donne al Tempio a Siena, in un lavoro collettivo di mutuo aiuto in cui erano arrivate di supporto signore romane, milanesi, e se ricordo bene anche sannicandresi.
E per il rovesciamento delle sorti, noi eravamo rimaste sì in matroneo mentre il rav in Tempio, ma lui era laggiù solo, ad ascoltare il canto proveniente dall’alto.
Sarà per via di avere come nome ebraico Ester, sarà per il legame con questo ricordo di crescita e di emancipazione femminile, ma penso davvero che un rovesciamento delle sorti sia possibile, ed il senso di precarietà e di insicurezza crescente, con il saldarsi di diversi antisemitismi di estrema destra e sinistra di tradizioni occidentali nonché il sempre più aggressivo antisemitismo islamico sostenuto anche dagli antisemitismi nostrani, passeranno.
Guardando l’elefantino che balla tutta la sera da sola davanti al deejay, in braccio a volenterose baby sitter improvvisatesi tali ed amici, correndo tra la folla scalmanata, ci credo davvero.
Sara Valentina Di Palma