Israel Academy, esordio difficile
Per lo sprint si punta su Sbaragli
Come esordio poteva andare meglio. Ma la combattività è emersa tutta, nei colpi di pedale che hanno segnato l’esordio della Israel Cycling Academy, la prima squadra professionistica israeliana di ciclismo, nella grande classica di questo primo scorcio di marzo, la Tirreno – Adriatico, che ha preso il via nelle scorse ore da Lido di Camaiore con la cronometro a squadra e che si concluderà (con medesima prova) martedì prossimo a San Benedetto del Tronto.
Ventunesima posizione su ventidue squadre partecipanti per la Academy. A prevalere, per il terzo anno consecutivo, gli statunitensi della Bmc. Per gli israeliani un distacco di quasi due minuti.
“Poteva andare meglio, senz’altro. Ma non disperiamo” commenta il direttore sportivo Kjell Carlstrom, punto di riferimento in questi giorni per un gruppo di atleti tra cui spicca la presenza del campione israeliano Guy Sagiv. “Questa corsa è la nostra più grande prova. Ma mi sento pronto” commenta, fiducioso sul fatto che da oggi (con una serie di tappe in linea) ci sia modo di mettersi in maggiore evidenza. E insieme di macinare un bel numero di chilometri per prepararsi all’appuntamento più atteso: la partenza del prossimo Giro d’Italia da Gerusalemme, cui la Academy parteciperà grazie a una wild card. Meno di due mesi e tanti meccanismi da affinare, ma la motivazione è alta. Un discorso che vale anche per Kristian Sbaragli, l’unico italiano in squadra. Oggi è probabile un arrivo in volata e, da ottimo sprinter qual è, le sue carte potrà senz’altro giocarsele.
a.s twitter @asmulevichmoked
(8 marzo 2018)