Shir shishi – La grande serenità, tra domande e risposte
Di Yehudah Amichai ho già presentato diverse liriche ma è sempre bene arricchire l’inventario della sua raffinata e attuale narrazione. Amichai comincia a scrivere negli anni ’50 e smuove fino a rivoltare la poesia israeliana. Nella sua poetica riveste un ruolo centrale il senso dell’umorismo, frutto di una autocritica molto cauta e riservata, un umorismo mai sopra le righe, che fa affiorare alle labbra un leggero sorriso e che conduce all’accettazione del mondo e di noi stessi. Oggi presento Uomini, donne e bambini, parte della raccolta “La grande Serenità. Domande e risposte”, pubblicata nel 1980.
Uomini donne e bambini
ebrei cristiani musulmani,
a qualche cosa voglio appartenere
e avere il trattamento speciale e lo sconto,
poliziotti, soldati e studenti,
vedove orfani, genitori di caduti,
invalidi, ragazzi, pensionati,
ed essere senza responsabilità,
minorato, imbecille, di minore età.
Amanti, separati, defunti,
voglio stare in qualche ordine ternario:
preghiera, contrizione, carità,
sangue, sudore e pianto,
uguaglianza, libertà, fratellanza dei popoli.
mare, terra e aria,
qualcosa di fisso:
santo, santo, santo,
silenzio, silenzio, silenzio
Sarah Kaminski, Università di Torino