Tikkun…

Essere presenti per l’altro, per il vicino e per il lontano, significa gettare e mantenere ogni giorno le fondamenta di una casa comune benevola, accessibile a tutti e aperta al mondo che ci circonda. Offrire un sorriso, un pasto caldo o un tetto per la notte, fare un gesto fraterno verso il prossimo in difficoltà, può essere simile a ridare vita a qualcuno, o almeno, alleviarne le sofferenze.
Guidati dall’idea di Tikkun Olam, cioè di “riparare il mondo spezzato”, dobbiamo renderci conto che oggi si sta conducendo una lotta morale per accogliere questi uomini, queste donne e questi bambini che affollano i nostri confini, chiedendo asilo nel paese, culla dei diritti umani. “Amerete lo straniero come voi stessi, perché siete stati stranieri in terra d’Egitto” (Levitico XIX, 34), ci insegna la Bibbia. Non è altro che offrire loro condizioni di vita dignitose. Dignitose come quelle di qualsiasi altra persona che viva sul territorio nazionale, senza mai compromettere il rispetto dello Stato di diritto, come avviene per qualsiasi cittadino francese.
L’unità, la giustizia sociale e la fraternità devono essere al centro delle nostre azioni e guidare i nostri passi per renderci uomini migliori, sempre preoccupati per il prossimo.

Haim Korsia, Gran Rabbino di Francia