Francia, è antisemitismo
È di matrice antisemita l’orrendo omicidio di Mireille Knoll, l’85enne ebrea francese che sarebbe stata uccisa dal vicino di casa musulmano con l’aiuto di un complice. Undici pugnalate e poi le fiamme per cancellare le prove, con il corpo della donna che è stato rinvenuto pressoché carbonizzato.
Tutti i principali quotidiani parlano oggi di quanto accaduto a Parigi, mettendo in luce le crescenti insidie con cui da tempo è costretta a confrontarsi la comunità ebraica d’Oltralpe. Scrive Repubblica: “Dopo il picco del 2015, al momento degli attentati jihadisti, insulti e attacchi contro persone o simboli della comunità ebraica sono diminuiti in termini quantitativi ma il ministro dell’Interno registra un aumento delle violenze e dei casi più efferati”.
“Con circa mezzo milione di persone – spiega La Stampa – la Francia è la prima comunità ebraica dell’Europa occidentale e gli atti antisemiti, tra insulti, tombe profanate e aggressioni segnano la cronaca locale e nazionale”.
Intervistato dal Corriere, il presidente del Consiglio rappresentativo delle istituzioni ebraiche di Francia Francis Kalifat afferma: “Gli assassini stavolta erano due, è più difficile accreditare l’azione di uno squilibrato. Abbiamo qualche problema con l’ipotesi della follia: un anno fa Sarah Halimi, ebrea, madre di tre figli, medico in pensione, venne gettata ancora viva dal balcone del suo appartamento da un terrorista che gridava Allah è grande”. Per undici mesi si parlò di un problema psichiatrico. Solo pochi giorni fa, sottolinea Kalifat, “il giudice ha riconosciuto l’antisemitismo di quel gesto”.
Su Repubblica lo storico Umberto Gentiloni Silveri scrive: “Il cuore del progetto europeo dopo la fine della seconda guerra mondiale era orientato alla costruzione di uno spazio per tutti, una convivenza vantaggiosa e propositiva in grado di cancellare gli orrori del passato tracciando una rotta possibile, una direzione di marcia contro l’odio e la sopraffazione. Ecco perché colpisce che la Francia sia ancora al centro delle violenze antisemite”.
Per Il Foglio l’antisemitismo in Francia “fermenta in un apartheid islamista”.
“Profondamente sconvolti e preoccupati da questo episodio, soltanto l’ultimo di una drammatica serie, gli ebrei italiani si stringono nel dolore ai familiari di Mireille, al Crif, a tutti i sopravvissuti della Shoah” afferma la Presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Noemi Di Segni.
“I sopravvissuti sono l’unica voce attraverso la quale echeggia ancora quel terribile passato e con coraggio trasmettono il loro, nostro, vissuto. Serve, da parte nostra e di tutte le istituzioni, un ascolto attento e responsabile, un impegno continuativo che non può limitarsi alle cerimonie ufficiali. Un’azione culturale, educativa – riflette Di Segni – per rendere indelebile la vera storia, vivere, convivere e poter ancora credere al progetto di un’Europa come luogo fisico e non solo ideale di libertà e rispetto tra le genti”.
A proposito di antisemitismo, nelle pagine degli Esteri è segnalata la protesta di una parte significativa dell’ebraismo inglese contro il leader laburista Jeremy Corbyn. A far parlare è il suo “like” su Facebook a un murale discriminatorio in cui – riporta Repubblica – un gruppo di banchieri ebrei gioca a Monopoli sulla schiena di schiavi neri. Corbyn si è scusato, dicendo di averlo messo “distrattamente”. Ma il problema resta: l’accusa è di fare davvero troppo poco, all’interno del partito, per contrastare il pregiudizio.
Su Repubblica si fa il punto sulle molte iniziative che si stanno intraprendendo per ricordare il compositore fiorentino Mario Castelnuovo-Tedesco, costretto nel ’38 a lasciare il paese con l’entrata in vigore delle Leggi razziste. “Stava avviandosi a diventare una celebrità internazionale, ma in America dovette ricominciare tutto da capo. Là – si legge – i successi ottenuti dalla sua musica negli anni Trenta non contarono più nulla”.
Adam Smulevich twitter @asmulevichmoked
(27 marzo 2018)