Informazione, International Edition
Roma con gli occhi di Giuseppe Flavio

Screen Shot 2018-04-09 at 11.56.44“Ho guardato l’Arco di Tito molte volte durante i miei precedenti viaggi, ammirandone la grazia muscolare, indietreggiando di fronte alla sua sfacciata spacconeria. Ma fino a che non sono ritornato a Roma lo scorso ottobre, con Giuseppe Flavio come guida, non avevo mai completamente afferrato il significato di questo momento nella storia ebraica e romana”. Così David Laskin, viaggiatore e appassionato visitatore della Città eterna, racconta sul New York Times, in un articolo ripreso nell’odierna uscita di Pagine Ebraiche International Edition, la sua esplorazione della storia ebraica tra le vie dell’Antica Roma, seguendo i passi del controverso autore della “Guerra Giudaica”. “Il più fortunato traditore della storia” prosegue Laskin, citando la definizione della storica Mary Beard.
“Ciò che è oltre ogni immaginazione è che, con uno sguardo acuto e un po’ di ricerca, è ancora possibile seguire i passi di Giuseppe Flavio nella Roma contemporanea. Dove se non nella Città Eterna è possibile tracciare una mappa del racconto di un testimone vissuto due millenni fa nell’intatto tessuto urbano?” aggiunge Laskin.
A proposito di rapporto con la storia, ma assai più recente, nella nuova edizione di Pagine Ebraiche per il pubblico internazionale si racconta anche dell’Istituto tecnico economico e turistico di Lucera (in provincia di Foggia), intitolato a re Vittorio Emanuele III, che in seguito all’appello della presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Noemi Di Segni, ha deciso di cambiare nome: la proposta del preside Pasquale Trevisonne è stata condivisa da docenti e studenti, che hanno fatto notare l’inopportunità e lo scarso valore educativo di rendere omaggio al sovrano che nel 1938 firmò le Leggi razziste.
Ancora, il rabbino Jonathan Sacks, già rabbino capo del Commonwealth, è intervenuto a Firenze in un evento organizzato dal ramo locale del movimento chassidico Chabad Lubavitch, con una conversazione a tutto campo sulle sfide del mondo e dell’ebraismo contemporaneo. A riflettere su cosa significhi essere portatori dell’identità ebraica oggi è anche rav Pierpaolo Punturello, in un pensiero dedicato alle differenze e somiglianze tra il primo Pesach trascorso dal popolo ebraico in Egitto e il Pesach di tutte le genezioni successive. Il testo è tradotto da Federica Alabiso, una delle studentesse della Scuola superiore traduttori e interpreti di Trieste che stanno svolgendo il proprio tirocinio nella redazione giornalistica dell’UCEI.
Si registra inoltre la notizia che il rabbino capo di Roma e medico Riccardo Di Segni è stato confermato alla vicepresidenza del Comitato nazionale di bioetica presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri.
Infine nella sezione Bechol Lashon, questa settimana in tedesco, la storica Anna Foa parla della Polonia, e dell’atmosfera di intolleranza e nazionalismo che è tornata a riempirne le strade e il dibattito pubblico (la traduzione è di Anna Zanette).

Rossella Tercatin

(9 aprile 2018)