“Israele ha il diritto di difendersi”
“Israele non è disposto a nessun compromesso sulla sua sicurezza: noi abbiamo il diritto assoluto a proteggere noi stessi. Se i nostri amici vogliono essere presi sul serio, dovranno prendere atto della reale situazione. Ma dovranno fare anche un’altra cosa: intervenire in Siria”.
È quanto scrive Yair Lapid, ex ministro israeliano, in un intervento pubblicato dal Corriere.
“Israele – prosegue Lapid – ha passato gli ultimi sette anni a mettere in atto iniziative umanitarie efficaci, di cui però si sa ben poco: noi andiamo a prendere feriti in Siria, specie i bambini, e li curiamo nei nostri ospedali. Nello stesso momento a Gaza i capi di Hamas, un’organizzazione terroristica sanguinaria, si servono dei civili per tentare di far breccia in territorio israeliano e sferrare attacchi. È innegabilmente un doppio crimine. Contro Israele e contro la loro stessa popolazione. E su questo l’Europa non solo tace, ma anziché condannare gli aggressori, condanna gli aggrediti”.
La riflessione, pubblicata per Yom HaShoah, è intitolata “Perché il mondo civile tace come fece con l’Olocausto. E dopo, ci chiederete scusa?”.
Sempre più complessa e drammatica la situazione. “Americani e russi duellano a colpi di tweet e dichiarazioni ma la reazione ai raid americani potrebbe arrivare dall’Iran e trascinare la Siria in una guerra aperta con Israele” scrive tra gli altri La Stampa.
Si inaugura oggi a Torino una nuova edizione di Cartoons on the Bay, con una speciale mostra dedicata all’ottantesimo anniversario dall’entrata in vigore delle Leggi razziste. Dice Roberto Genovesi, direttore artistico del festival, a La Stampa (Ada Treves): “Gli autori di fumetti, spesso considerati rappresentanti di un’arte minore, quasi una ruota di scorta culturale rispetto ad altri media e altri linguaggi sono invece molto sensibili e attenti”. Conferma Dario Disegni, presidente della Comunità ebraica torinese: “È un’iniziativa certamente interessante e originale, un modo un po’ diverso di richiamare l’attenzione sulle Leggi, sulle quali tra l’altro nei prossimi mesi verrà avviato un sostanzioso programma di attività che vede impegnati, insieme alla Comunità, il Polo del 900 e l’Università di Torino”.
“A oltre 70 anni dalla Shoah, l’antisemitismo c’è ancora, non è scomparso, la percezione è che sia addirittura in aumento. Si nasconde in un gesto, in una parola, in una frase. A volte è aperto e a volte persino inconscio, e si può celare, ad esempio, in una critica alla politica israeliana”.
È quanto emerge dal rapporto annuale sull’antisemitismo del Centro Kantor, presentato ieri a Tel Aviv e analizzato oggi da Avvenire.
Domani a Firenze una giornata di studio per ricordare Enzo Bonaventura, insigne studioso cacciato dall’ateneo con le Leggi antiebraiche e poi rimasto ucciso nel 1948 a Gerusalemme nell’attentato arabo al convoglio diretto all’Hadassah. “È stata una delle menti più brillanti del panorama universitario fiorentino ed è anche grazie a lui se, all’inizio del ‘900, la psicologia visse una delle sue stagioni più floride e all’avanguardia” scrive il dorso locale di Repubblica.
Tra gli organizzatori della giornata il professor David Meghnagi, assessore alla Cultura UCEI (che il quotidiano definisce per errore Meneghini).
Adam Smulevich twitter @asmulevichmoked
(12 aprile 2018)