Oltre 200 razzi e la tregua violata Il volto del terrore di Hamas
“200 missili e colpi di mortaio sparati, 4 israeliani feriti, 173 sirene di allarme, 30 missili intercettati da Iron Dome. Questa è stata la nostra giornata. Com’era la vostra?”. È uno dei messaggi che circolano sui social network per far capire la dimensione degli attacchi subiti da Israele nelle scorse ore per mano delle organizzazioni terroristiche di Gaza, Hamas e Jihad islamica. Dalla Striscia sono partiti decine di razzi con l’obiettivo di colpire i civili israeliani: a Sderot, città del Sud d’Israele, una famiglia è rimasta ferita dalle schegge dei colpi di mortaio sparati dai gruppi palestinesi. “Il vetro del soggiorno è caduto su di noi. L’acquario, i televisori – tutto è esploso. Tutta la casa era in fumo e ci siamo trovati coperti di sangue”, ha raccontato Aharon Buchris, il padre della famiglia, dal suo letto d’ospedale. “Sono stato colpito dalle schegge in faccia e sulle gambe. Anche mia moglie e le mie figlie sono rimaste ferite. Sentivo lo stress, lo shock, e ho sentito gridare”, ha raccontato. “Non è suonata la sirena del codice rosso. Improvvisamente ho sentito un ‘boom’ – ha raccontato la vicina di casa dei Buchris, Azzat Magirov – Ero sul divano e sono volata via. Improvvisamente vedo fumo e sento gridare. Tutta la mia casa era coperta di vetro (rotto), ma sono andata dritto dai vicini. Il razzo Qassam è caduto sotto la finestra del loro soggiorno. Ho visto il fumo, e ho visto che tutti sanguinavano”.
Among the 200 rockets that were fired yesterday from #Gaza, targeting Israeli civilians, one directly hit a playground in Southern Israel's city of Sderot. Luckily, it was empty at the time of the attack. pic.twitter.com/4o1B9NoFu6
— Israel Foreign Min. (@IsraelMFA) 15 luglio 2018
Magirov ha prestato subito soccorso ai Buchris, portando le due figlie in ospedale per farsi medicare. “Io sto bene, ma in cuor mio no. Sono come delle mie figli – ha spiegato Magirov – Una ragazza piangeva, e poi anche l’altra. Avevano paura”. Ed è questo che hanno vissuto migliaia di famiglie israeliane, costrette in 15 secondi (questo il tempo per mettersi in salvo) a raggiungere i rifugi antimissile mentre in tutto il Sud continuavano a piovere razzi e colpi di mortaio. A questo attacco indiscriminato ha risposto l’esercito israeliano, colpendo in maniera mirata gli obiettivi legati a Hamas nella Striscia di Gaza: un quartier generale militare del movimento terroristico, nuovi tunnel del terrore, un deposito e un centro di produzione di armi, un campo di addestramento e postazioni di artiglieria. Alcuni dei bersagli dall’aviazione israeliana, in un’operazione necessaria per fermare la violenza innescata da Gaza. “Stiamo cercando di fare tutto quel che è possibile per evitare di colpire chi non è coinvolto nelle violenze”, ha spiegato un ufficiale dell’aviazione militare israeliana.
Over the last 15 hours civilians in these cities heard more than 141 red alert sirens as more than 60 rockets rained down on southern Israel pic.twitter.com/jjq19DSmOt
— IDF (@IDFSpokesperson) 14 luglio 2018
Come già fatto in passato, infatti, l’esercito ha avvisato la popolazione palestinese degli imminenti attacchi: lo ha fatto nel campo profughi di Al-Shati, nel nord della Striscia, dove ha distrutto un grattacielo disabitato sotto cui Hamas ha costruito uno dei suoi tunnel del terrore. L’edificio originariamente ospitava la Biblioteca nazionale palestinese, ma Hamas lo ha trasformato in un luogo dove addestrare i suoi miliziani alla guerra e costruire i cunicoli usati per attaccare Israele. Da una parte quindi attacchi indiscriminati contro la popolazione civile, dall’altra l’impegno a colpire solo obiettivi strategici legati a un movimento che invece che creare infrastrutture per i suoi concittadini, realizza strutture del terrore.
Parlando alla riunione settimanale del governo, il primo ministro israeliane Benjamin Netanyahu ha detto che Hamas è stato colpito “in modo sostanziale e duro” e ha promesso che i terroristi palestinesi subiranno le conseguenze dell’attacco contro Israele. “La nostra politica è chiara: chiunque ci faccia male, noi lo colpiremo con forza. Questo è ciò che abbiamo fatto ieri. L’Idf ha inferto a Hamas il colpo più duro dall’operazione Margine Protettivo. Spero che abbiano ricevuto il messaggio; in caso contrario, lo riceveranno più tardi”, ha dichiarato il primo ministro. Nel Sud d’Israele la situazione al momento è tornata calma, seppur dopo poche ore dalla dichiarazione di cessate il fuoco, da Gaza siano partiti quattro razzi.
“I missili caduti in Israele, le sirene, le persone costrette a correre nei rifugi. Questa è una realtà inaccettabile e non lo tollereremo”, ha affermato il ministro della Difesa Avigdor Lieberman. “Spero che Hamas abbia tratto le giuste conclusioni, altrimenti, dovranno pagare un prezzo pesante”.
Daniel Reichel