Israele – Netanyahu: “Con Hamas
non c’è cessate il fuoco”

Schermata 2018-07-16 alle 12.02.39“Dobbiamo essere preparati per una lotta prolungata”. Ad avvisare gli israeliani che abitano nei pressi del confine con Gaza, è il Premier Benjamin Netanyahu. In visita a Sderot, città nel Sud del Paese nonché uno dei luoghi più colpiti dalla nuova escalation di violenza palestinese, Netanyahu ha dichiarato: “Da un secolo combattiamo contro il terrorismo. In questo momento questa zona è il punto di frizione col terrorismo islamico. Siamo determinati a vincere ma si tratta di una lotta prolungata, per il sionismo”. Incontrando una delegazione dei leader delle comunità locali – bersaglio in queste settimane sia dei razzi di Hamas (oltre duecento nel solo weekend) sia degli aquiloni incendiari lanciati da Gaza – Netanyahu ha affermato che Israele sta “completando la distruzione dei tunnel terroristici, ha bloccato gli attacchi di massa sui reticolati di confine, dato istruzione all’esercito di mettere fine al terrorismo degli aquiloni e dei palloni incendiari”. Non esiste un cessate il fuoco che non preveda la fine del lancio di questi ultimi, ha affermato il premier. Il Gabinetto di Sicurezza israeliano si è riunito nelle ultime 24 ore per discutere delle tensioni sul confine di Gaza, con il punto centrale dedicato proprio agli aquiloni incendiari, che hanno bruciato migliaia di ettari di terreni agricoli e aree boschive in Israele. Durante la riunione c’è stato uno scontro, riportano i giornali, tra il capo di Stato maggiore Gadi Eizenkot e il ministro dell’Istruzione Naftali Bennett. Quest’ultimo ha esplicitamente chiesto di aprire il fuoco direttamente contro chi lancia aquiloni e palloncini incendiari. “Non credo che sparare ai ragazzi e bambini, che a volte sono colore che lanciano i palloncini e gli aquiloni, sia giusto”, ha risposto il generale a capo dell’esercito israeliano. Bennett ha proseguito proponendo di lanciare bombe contro i responsabili dei lanci ma Eizenkot ha tenuto fermo il punto: “Non sono d’accordo. È contro la mia posizione operativa e morale”. A sostegno del capo di Stato Maggiore è intervenuto anche il ministro della Difesa Avigdor Lieberman che ha attaccato duramente il collega di governo: “cercare di guadagnare credito a scapito del capo dell’esercito significa che semplicemente non si ha una linea rossa, e non credo sia nemmeno degno di menzione chi lo fa”. Bennett gli ha risposto definendolo “debole, e confuso” e sostenendo che Lieberman “dovrebbe concentrarsi sull’eradicazione del terrorismo nel sud”. Lieberman ha criticato in precedenza tutti i suoi colleghi ministri di gabinetto. “Dopo ogni incidente, c’è qualcuno che salta sul carro e si presenta con il senno di poi con saggezza. Penso che dobbiamo fare tutte queste discussioni all’interno del gabinetto e non farle uscire fuori. Dobbiamo parlarne e prendere decisioni”.

d.r.