Israele-Hamas, una tregua fragile
Si sono tenuti in queste ore i funerali di Aviv Levi, il soldato israeliano di 21 anni ucciso da un cecchino palestinese venerdì nell’ennesimo round di violenze scatenate dal movimento terroristico di Hamas contro Israele. “È il primo soldato israeliano morto in servizio dall’estate del 2014, dall’operazione Protective Edge. – ricorda il quotidiano La Stampa – Una provocazione grave. Israele non lascia passare le uccisioni o i rapimenti dei suoi soldati”. Per gli analisti militari israeliani, a cominciare da Ron Ben Yishai di Yedioth Ahronoth, l’ala militare di Hamas “è disposta a tutto pur di evitare la riconciliazione” con l’Autorità nazionale palestinese, cioè la consegna della Striscia ad Abu Mazen e il disarmo delle milizie. Anche a un nuovo scontro con Israele. Da qui il nuovo lancio di razzi e l’assassinio del giovane soldato Levi a cui l’esercito israeliano ha risposto duramente fino alla tregua arrivata dopo la mediazione dell’Egitto.
L’Europeismo di Zweig oggi. Sul Corriere Lettura Ernesto Galli Della Loggia richiama l’articolo pubblicato una settimana fa su l’Espresso in cui si citava lo scrittore ebreo austriaco Stefan Zweig come modello per l’europeismo moderno. “Egli – scrive Della Loggia – si sofferma sulla necessità che qualunque progetto europeistico curi innanzi tutto gli aspetti simbolici dell’unione: dunque una città-capitale scelta ad hoc tra quelle che non lo sono già, e poi ‘la lingua, la bandiera, le insegne militari’”. “L’invocazione della dimensione nazionale tradizionale da parte di un giornale come L’Espresso, da sempre vetrina del punto di vista progressista, – sostiene la firma del Corriere – è qualcosa che va segnalato. È il sintomo non solo di quanta acqua è passata e sta passando sotto i ponti, ma soprattutto di quanti treni la sinistra, che del punto di vista progressista si crede depositaria, ha perso nel frattempo”.
Il populismo di Bannon in Europa. Steve Bannon sarebbe pronto a sfidare George Soros e scatenare una rivoluzione di destra in Europa. È quanto riporta il sito americano Daily Beast in un lungo articolo in cui, citando direttamente Bannon, spiega che l’ex stratega di Donald Trump sta per lanciare una fondazione in Europa per rafforzare le destre europee. Si chiamerà Il Movimento (The Movement, il nome in inglese), e, secondo il sito Bannon spera che “diventi la guida di una rivolta populista di destra in tutto il continente a partire dalle elezioni del Parlamento europeo la prossima primavera” (Repubblica).
Corbyn e la sinistra. In Gran Bretagna il partito laburista guidato da Jeremy Corbyn nei sondaggi è oltre il 40 per cento, quattro punti sopra i conservatori della Premier Theresa May. “Il demiurgo di questo successo – racconta l’Espresso – è considerato Jon Lansman, 61 anni, fondatore di Momentum (il movimento di attivisti che ha riavvicinato milioni di persone al Labour, soprattutto giovani) e stratega della campagna con cui nel 2015 Corbyn ha conquistato il Labour, poi ha rilanciato il partito portandolo ai quasi 13 milioni di voti del 2017”. Di famiglia ebraica (da ragazzo ha lavorato in un kibbutz, oggi si professa ateo), Lansman definisce – nell’intervista a l’Espresso – l’euro come “una follia” ma si dice contro la Brexit. Denuncia “un rafforzamento dell’estrema destra e una crescente normalizzazione di opinioni razziste e fasciste in tutta Europa. Ma è una situazione causata direttamente dall’abbandono delle comunità devastate dall’agenda neoliberista globale. Di fronte a questa ondata, la sinistra deve farsi forte di una piattaforma di radicale riforma dell’economia e di ridistribuzione del potere e della ricchezza, come unica risposta per sanare queste divisioni”. Nessuna domanda però da parte de l’Espresso arriva in merito all’antisemitismo interno al Labour, sempre più evidente quanto inquietante tanto da aver creato diverse spaccature nel partito.
Anima ed ebraismo. Giulio Busi sul Domenicale del Sole 24 Ore presenta Anima, il libro di rav Adin Steinsaltz, tradotto da Anna Linda Callow e Cosimo Nicolini Coen e pubblicato da Giuntina. “Quella delle radici della neshamah, – spiega Busi – così si chiama l’anima in ebraico, è una profonda tradizione cabbalistica. Proprio come le piante gettano le loro radici nel suolo, per trarne nutrimento, così la parte più segreta e profonda dell’uomo è nutrita dal mondo delle sefirot, le forze divine che permeano il cosmo. L’anima di alcuni individui riceve la propria linfa dalla misericordia celeste. Per altri, la radice viene invece dal lato sinistro del diagramma sefirotico, dal dominio del rigore e della paura”.
Storia del Diario di Anne in Italia. Come è noto la casa editrice di Torino Einaudi inizialmente rifiutò il celebre libro di Primo Levi Se questo è un uomo. E un destino simile, racconta oggi il Corriere Lettura, ebbe inizialmente anche il Diario di Anne Frank, nonostante l’appoggio di Natalia Ginzburg.
Memoria. Furio Colombo sul Fatto Quotidiano riflette sull’Italia, sull’uso della Memoria e su recenti fatti che testimoniano il riemergere nel nostro paese di derive fasciste, antisemite e razziste. E proprio di razzismo parla Tahar Ben Jelloun, a distanza di 20 anni dal suo bestseller Il razzismo spiegato a mia figlia, in un colloquio con Alain Elkann pubblicato da La Stampa. “Le persone oggi vivono nella paura e nell’ignoranza, – afferma Jelloun – e si chiudono in se stesse, questo crea il trionfo dei partiti populisti che sono pre-fascisti, movimenti di estrema destra”. “Non siamo fatti per combattere ma per vivere insieme. – aggiunge lo scrittore – Da bambino a Tangeri vivevamo accanto a una famiglia ebrea marocchina. Ogni venerdì mia madre offriva loro un piatto di couscous e il giorno dopo gli ebrei mandavano un piatto di skhina, una ricetta tipica ebraica. Ho nostalgia del tempo in cui ebrei e musulmani vivevano insieme in solidarietà e pace”.
Daniel Reichel