Elezioni comunali in Israele
Berkovich-Leon, la sfida a due
per guidare Gerusalemme

Schermata 2018-10-31 alle 14.53.06Se a Tel Aviv il risultato era abbastanza scontato, a Gerusalemme la sfida per la guida della città è ancora aperta, con un sorpresa. Nella Città Bianca, come da pronostico, il sindaco laburista Ron Huldai è stato confermato mentre nella Capitale al ballottaggio andranno Moshe Leon, collaboratore sia del ministro della Difesa Avigdor Liberman, leader del partito Yisrael Beitenu, sia del ministro dell’interno Aryeh Deri, leader del partito religioso Shas, e Ofer Berkovich, 35 anni, candidato laico e membro del consiglio comunale uscente. Un po’ a sorpresa rimane fuori dalla corsa Zeev Elkin, ministro per gli Affari di Gerusalemme e dell’Ambiente dell’attuale governo Netanyahu. Elkin era il candidato del Likud e sostenuto dal Premier. La sua sconfitta è un segnale per lo stesso Netanyahu ma è anche figlia dell’accorso siglato da Leon con i partiti religiosi Shas e Degel HaTorah: il loro sostegno è risultato decisivo per la sua affermazione ai danni di Elkin. L’elettorato di Gerusalemme però, scrive Haaretz, non si è innamorato di Leon: quasi tutti i voti che ha ricevuto al primo turno sono il prodotto del citato accordo politico. “Se Moshe Leon dovesse prevalere al secondo turno di votazioni per il sindaco, – scrive il quotidiano progressista – l’influenza haredi a Gerusalemme diventerà più prominente e la città sarà più rivolta al suo interno e meno ricettiva alle richieste della sua variegata popolazione”. Attualmente, Leon sembra comunque molto avvantaggiato rispetto a Berkovich: ha ottenuto 10mila voti in più (80mila contro 70mila) e il mondo haredi ha tassi di affluenza elevati e molti dei sostenitori del candidato sconfitto Elkin, che come lui è ortodosso e ha radici politiche nel partito del Likud, probabilmente lo sosterranno al ballottaggio del 13 novembre. La speranza di Berkovich sono gli elettori del mondo hassidico: in contrasto aperto con Degel HaTorah, potrebbero aprirsi a un accordo con lui e rimetterlo sui binari per una possibile vittoria finale. “Il significato dei risultati è che se Leon vince e diventa sindaco, Gerusalemme cambierà nei prossimi cinque anni e diventerà più haredi e chiusa, e il posto e la libertà per il pubblico pluralista saranno limitate. – la scura previsione di Haaretz ma non solo – Se Berkovitch vince, dovrà avere a che fare con un consiglio comunale avverso e gestire una fragile coalizione. Tutto questo mentre è bloccato tra il martello dei suoi elettori laici e l’incudine dei suoi partner politici ultra-ortodossi”.
Yedioth Ahronoth sottolinea invece un altro aspetto delle elezioni: negli ultimi anni, sempre più donne sono entrate nel sistema municipale israeliano e si sono contese la leadership di consigli locali e municipalità. Nelle elezioni che si sono svolte martedì, Einat Kalish Rotem ha vinto e sarà sindaco di Haifa, scrivendo la storia. “Per la prima volta, – ricorda il quotidiano israeliano – una donna sarà a capo di una delle più grandi città di Israele. Inoltre, il numero di donne a capo dell’autorità dovrebbe raddoppiare da sei a 12 (a seconda dell’esito del secondo turno). E un altro dato incoraggiante: nelle elezioni locali di ieri, sono state 72 donne a correre contro le 42 del 2013, un impressionante aumento del 60%”.