G20 al via a Buenos Aires
I leader mondiali si riuniscono in queste ore nella capitale argentina Buenos Aires per il vertice del Gruppo dei 20, l’incontro tra le maggiori economie mondiali responsabili dell’85% della produzione economica globale. L’incontro di maggior rilievo sarà quello tra il presidente degli Stati Uniti Donald Trump e il presidente cinese Xi Jinping: Trump ha imposto dazi su i prodotti cinesi per un valore di 250 miliardi di dollari e la Cina ha reagito con le proprie misure. Gli americani hanno previsto di alzare la percentuale dei dazi contro i prodotti cinesi dal 10 al 25% a partire dal primo gennaio e la Cina spera di ritardare questa decisione attraverso l’incontro a Buenos Aires. “I funzionari di entrambi i paesi sono scettici rispetto a qualsiasi importante passo avanti che possa portare ad una risoluzione della guerra commerciale”, scrive Reuters. Rispetto al G20, Trump ha annunciato inoltre a sorpresa che non incontrerà Vladimir Putin. Tra i temi del summit internazionale, la Brexit, la crisi in Crimea e in Ucraina, l’omicidio Khashoggi, riporta SkyTg24, secondo cui “ci sarà occasione anche per parlare della manovra italiana e proseguire il dialogo tra il Premier Giuseppe Conte e l’Ue”.
Caso Regeni: “stop ai rapporti con l’Egitto”. “Con grande rammarico annuncio ufficialmente che la Camera dei deputati sospenderà ogni tipo di relazione diplomatica con il Parlamento egiziano fino a quando non ci sarà una svolta vera nelle indagini e un processo che sia risolutivo”. Ad annunciare la rottura, il presidente della Camera Roberto Fico, che chiede “verità per il caso Regeni”. Una decisione, scrive la Stampa, che trova scettica una parte della maggioranza: “Non credo che interrompere rapporti tra Parlamenti sia utile all’accertamento della verità”, le parole del sottosegretario leghista agli Esteri Guglielmo Picchi. Repubblica riporta invece il quadro delle responsabilità di figure egiziane di alto profilo, illustrate in un dossier degli inquirenti italiani, rispetto all’omicidio Regeni.
Netta contro i pregiudizi. La cantante israeliana Netta Barzilai, vincitrice dell’Eurovision 2018, si racconta oggi sull’inserto Liberi Tutti del Corriere. “Fino a 6 anni sono cresciuta in Nigeria, i miei genitori lavoravano lì, frequentavo una scuola internazionale: bambini africani, asiatici, ispanici, europei. Le differenze fisiche non esistevano perché eravamo così diversi fisicamente. – racconta – Ci sentivamo liberi di lasciar sfavillare le nostre personalità: ero popolare, tra i leader del gruppo. Quando sono tornata in Israele, eravamo 40 alunni in classe, tutti uguali: ho scoperto di essere una ragazza straniera, cicciona e con il monociglio. Sono stata maltrattata per tutto quello che c’era di diverso in me ed ero incapace di reagire, ogni giorno tornavo a casa in lacrime”. Il suo rifugio, spiega al Corriere, è stata la musica, arma per combattere gli stereotipi e grazie a cui ha ottenuto la notorietà.
Israele patrimonio Unesco. Criticando l’ostilità contro Israele dell’Unesco, Christian Rocca su La Stampa sottolinea come la nuova presidente dell’agenzia Onu, l’ex ministro francese Audrey Azoulay, stia cercando di “restituire credibilità” all’Unesco stessa. “Non guasterebbe – scrive Rocca – dichiarare una volta per tutte che anche Israele è un patrimonio dell’umanità”.
Il Premio Primo Levi. Sarà conferito domenica ad Adam Michnik, attivista politico e leader dell’opposizione democratica in Polonia, il Premio internazionale Primo Levi, a cura dell’omonimo centro culturale di Genova, riporta il Secolo XIX. Un riconoscimento conferito per “premiare colui che a partire dagli anni ’60 e per più di venti anni si è battuto nella sua Polonia contro il regime che governava dalla fine della Seconda guerra mondiale lottando in nome della libertà di pensiero e di espressione con l’intento di favorire per il popolo polacco un processo di rinnovamento democratico”. Alla cerimonia a Palazzo Ducale saranno presenti il presidente del Centro Primo Levi, Piero Dello Strologo, il giornalista Wlodek Goldkorn e l’assessore comunale Arianna Viscogliosi.
La famiglia Ovazza. Con il patrocinio di Fondazione CDEC, Comunità Ebraica di Torino, Museo Nazionale dell’Ebraismo Italiano e della Shoah e Centro Primo Levi New York si terrà il 2 dicembre al Teatro Massimo di Torino la proiezione del documentario “La famiglia Ovazza. Una famiglia ebrea italiana e le leggi razziali”, iniziativa organizzata dal Museo Nazionale del Cinema a quarant’anni dalla scomparsa di Vittorio Ovazza e in occasione degli ottant’anni delle leggi razziste (Torino Sette).
L’ordine degli avvocati e la fascista. Immortalata in una foto mentre fa il saluto romano, con una bambina in braccio. Francesca Risito, avvocatessa di Recanati appare così in uno scatto durante il corteo di Predappio del 28 ottobre scorso per l’anniversario della marcia su Roma. L’Ordine degli Avvocati di Ancona ha per questo aperto un procedimento disciplinare nei confronti della legale (Repubblica).
Daniel Reichel twitter @dreichelmoked