La missione di Salvini in Israele, dall’ambasciata a Hezbollah
“Ci sarà un deciso cambiamento” della posizione italiana nelle sedi internazionali rispetto alle questioni legate a Israele e al Medio Oriente. È la promessa del vicepremier Matteo Salvini al Primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu durante il vertice di ieri a Gerusalemme tra i due, a cui danno ampio spazio i quotidiani di oggi. “Salvini ha sposato totalmente la causa israeliana e ha promesso a Netanyahu di farsene carico in tutte le sede internazionali”, scrive La Stampa, riportando le dichiarazioni di Salvini: “Il mio amico Benjamin mi ha detto di aver contato 700 risoluzioni Onu contro Israele. C’è il mio impegno a sostenere i diritti di Israele all’Onu come all’Unesco che hanno un atteggiamento sbilanciato a vostro sfavore”, le parole del ministro dell’Interno a margine della visita a Yad Vashem. Qui Salvini ha incontrato la Comunità italiana d’Israele e la presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Noemi Di Segni, che ha sottolineato al ministro dell’Interno la necessità di un impegno italiano contro ogni forma di antisemitismo, di estrema destra e di estrema sinistra, e la necessità di riconoscere le responsabilità dell’Italia fascista nella Shoah. Tra i temi toccati con gli Italkim, scrive il Corriere, anche lo spostamento dell’ambasciata italiana da Tel Aviv a Gerusalemme: “Sapete come la penso. Step by step. C’è un governo di coalizione, devo ascoltare gli alleati”. Il quotidiano di via Solferino riporta anche le parole del quotidiano Haaretz rispetto all’incontro tra Netanyahu e Salvini, definito“un rito di passaggio per i capi sovranisti dell’estrema destra europea”. Sul Foglio, dura critica a Salvini: “A proposito della gradita visita e di Israele sempre nel suo cuore. – si legge nella rubrica Andrea’s Version in prima pagina – Non riesco nemmeno a immaginare quante decine di chilometri di pellicola starebbe ancora girando Otto Preminger, se a dover autorizzare lo sbarco dei 4.515 clandestini ebrei della Exodus in fuga dall’Europa di Auschwitz ci fosse stato mister Salvini”.
Il volto di Hezbollah. “Ditemi voi come si deve chiamare chi da anni scava tunnel per sconfinare nel Paese vicino e ha accumulato centomila razzi da sparare”, le parole di Salvini dopo le polemiche sulla sua definizione dell’organizzazione libanese Hezbollah come terroristica. “Parole apprezzate dal governo locale ma che hanno messo in imbarazzo la ministra della Difesa Elisabetta Trenta che teme ricadute sui soldati impegnati in Libano”, scrive Corriere, che intervista Trenta sul tema della missione Unifil a guida italiana e riporta che anche l’ex Premier Silvio Berlusconi è contrario alla definizione usata da Salvini (non stupisce che lo sia Massimo D’Alema, intervistato oggi da Repubblica).
L’operazione antiterrorismo israeliana. Dopo due mesi di caccia all’uomo, le forze israeliane hanno trovato e ucciso il terrorista palestinese ritenuto responsabile del brutale attacco compiuto in una fabbrica nella zona industriale di Barkan due mesi fa. Secondo lo Shin Bet, i servizi di sicurezza israeliani, a uccidere a sangue freddo Kim Levengrond Yehezkel e Ziv Hajbi (nell’immagine) lo scorso 7 ottobre è stato Ashraf Na’alowa, 23 anni, collega delle vittime. L’azione di Na’alowa aveva sconvolto la tranquillità di Barkan, grande parco industriale in cui lavorano migliaia di persone e considerato un’oasi di convivenza tra israeliani e palestinesi. In un’operazione congiunta di esercito, Shin Bet e polizia israeliana, il terrorista è stato trovato a Nablus. Ore prima, le forze armate d’Israele avevano ucciso Salih Omar Barghouti, ritenuto tra i responsabili dell’attacco alla fermata dell’autobus presso Ofra di domenica sera. Nell’attentato era stata ferita gravemente una donna incinta di 30 settimane che ha poi perso il figlio a causa dell’attacco.
Il furto delle Pietre d’inciampo. Sono stati due giovani a compiere il vergognoso atto di vandalismo contro le pietre d’inciampo a Roma. A riprenderli, le telecamere di sorveglianza di un negozio. Per gli inquirenti, l’azione “ha una chiara matrice politica – estrema destra antisemita – ed è aggravato dall’odio razziale”, scrive il Messaggero Roma, spiegando che la polizia è sulle tracce dei responsabili. “Vogliamo che la polizia arrivi presto ai ladri, che punisca chi ha trafugato quelle pietre, che venga consegnata la refurtiva alla città. Presto”, scrive Pierluigi Battista sul dorso romano del Corriere.
Strasburgo, caccia al terrorista. Sono 750 gli uomini delle forze di polizia francese alla ricerca di Cherif Chekatt, responsabile dell’attacco terroristico a Strasburgo. “Il 29enne terrorista dalle 27 condanne è riuscito a scappare.- scrive Corriere– Forse in Germania, o forse ancora a Neudorf, protetto da conoscenze nell’islamismo radicale”. Mentre sono gravi le condizioni di Antonio Megalizzi, giornalista italiano rimasto vittima dell’attacco (Corriere).
Daniel Reichel twitter @dreichelmoked