Israele, tra elezioni anticipate e il pericolo del vuoto in Siria
Sui quotidiani italiani, spazio ai due temi al centro della politica israeliana: le elezioni anticipate e la situazione in Siria. Rispetto al ritorno alle urne (il prossimo 9 aprile), i sondaggi danno il premier uscente Benjamin Netanyahu come nettamente favorito (Sole 24 Ore), ma “all’orizzonte c’è più di una incognita. – scrive Repubblica – La prima sono le inchieste giudiziarie che vedono Netanyahu accusato di corruzione: nelle prossime settimane il procuratore generale dovrà decidere se mandare a processo il premier. La seconda è la situazione della sicurezza: a Gaza sono mesi di tensione e anche nei giorni scorsi due palestinesi sono stati uccisi. Nello stesso tempo prosegue l’operazione dell’esercito israeliano per smantellare una rete di tunnel di Hezbollah scoperta al confine con il Libano. E ieri l’aviazione israeliana è tornata a bombardare obiettivi in territorio siriano”. È tornata a farlo per dare un segnale a Hezbollah e Iran: anche con il ritiro Usa – accolto freddamente da Gerusalemme, scrive il Foglio – le forze armate israeliane continueranno a colpire chi minaccia la sicurezza d’Israele, dentro e fuori i suoi confini (Corriere).
Calcio e polemiche. Secondo il Jerusalem Post il giocatore egiziano Mohammed Salah ha minacciato di lasciare il Liverpool se dovesse arrivare l’attaccante israeliano Moanes Dabour dal Salisburgo. Persone vicine all’ex romanista smentiscono, “Salah vuole essere lasciato in pace e concentrarsi sulle cose di campo”. Ma il Giornale ricorda come già in passato il giocatore si sia fatto notare per atteggiamenti contro giocatori israeliani.
Liliana Segre, una vita contro l’indifferenza. “Ho conosciuto la condizione di clandestina e di richiedente asilo, ho conosciuto il carcere, ho conosciuto il lavoro operaio, essendo stata manodopera schiava minorile in una fabbrica satellite del campo di sterminio. Voglio aiutare gli italiani di oggi a respingere la tentazione dell’indifferenza verso le ingiustizie e le sofferenze che ci circondano. A non anestetizzare le coscienze, a essere più vigili, più avvertiti della responsabilità che ciascuno di noi ha verso gli altri”, così la senatrice a vita Liliana Segre, in un’ampia intervista alla rivista cattolica Famiglia cristiana, che le dedica la copertina, nominandola “Italiana dell’anno”. “Abbiamo scelto lei come italiana dell’anno perché la sua lezione, portata da un trentennio nelle scuole, è una limpida e coraggiosa testimonianza”, scrive la redazione.
Germania, la tassa sulle moschee. In Germania si pensa alla possibilità, scrive La Stampa, di introdurre una tassa sulle moschee, su esempio della tassa sulle Chiese (Kirchensteuer) che già pagano i fedeli cattolici e protestanti. Il dibattito sta tenendo banco in questi giorni sui media, dopo che il vice capogruppo al Bundestag della Cdu-Csu, Thorsten Frei (Cdu), ha dichiarato al quotidiano Die Welt che “l’Islam in Germania si deve emancipare dall’influenza degli stati stranieri e ottenere un più forte orientamento interno”.
A colloquio con gli artisti israeliani. Il Messaggero intervista oggi la cantante israeliana Noa, esibitasi di recente al Quirinale: “l’Italia – racconta – ha tirato fuori il meglio di me. Sono nata a Tel Aviv, da genitori ebrei yemeniti, e ho cantato per gli ultimi tre Papi, imparando che la musica può creare ponti. Ora è il tema portante della mia vita”. Al Festival del Cinema e dell’Audiovisivo di Capri c’è invece oggi il regista Amos Gitai, per presentare il suo A Tramway in Jerusalem. Tra i suoi prossimi progetti, racconta a Repubblica il regista, una pellicola sul “personaggio storico di Dona Gracia Mendes, grande figura del XVI secolo, che fu perseguitata dall’Inquisizione. Traversò tutta l’Europa alla ricerca della propria identità e la sua è una storia piena di episodi avvincenti. Da lei ebbero inizio le grandi persecuzioni contro gli ebrei”.
Daniel Reichel twitter @dreichelmoked