Migranti, Italia divisa Scontro con la Francia
Prosegue il trasferimento di migranti dal Cara di Castelnuovo di Porto, chiuso in applicazione del decreto sicurezza, e prosegue la polemica politica. “Mi date del nazista? Fate un torto a chi ne fu vittima. Non ci sono deportazioni. In questi giorni si ricorderà quello che accadde veramente di drammatico in passato; noi stiamo chiedendo il rispetto delle regole: diritti e doveri”, afferma il ministro degli Interni Matteo Salvini che, scrive La Stampa, “per la prima volta sembra sulla difensiva. l blitz al centro di accoglienza di Castelnuovo di Porto, la redistribuzione in giro per l’Italia di tanti richiedenti asilo senza una parola di spiegazione, come anche il disinteresse per centinaia di disperati che scivoleranno fatalmente nella clandestinità, ha mostrato il volto più cattivo della sua amministrazione”.
Conte vs Francia. Intanto continua il duello a distanza fra Roma e Parigi. Da Davos il premier Giuseppe Conte accusa i francesi di “ambiguità” su Fincantieri-Stx e attacca su un altro fronte, suggerendo di affidare il seggio permanente di Parigi nel Consiglio di sicurezza dell’Onu “nel contesto europeo” e non più “a un singolo Paese”. Sempre da Davos, Conte – parlando con Repubblica – esclude che la decisione a sorpresa della Germania di ritirare le sue navi dalla missione Sophia sia legata allo scontro in atto tra l’Italia e la Francia e all’eventuale volontà di Angela Merkel di soccorrere Emmanuel Macron. La risposta tedesca è affidata a Ursula von der Leyen, ministra della Difesa tedesca, che vuole un “chiarimento politico” su Sophia, missione intergovernativa organizzata per il soccorso di migranti. “La Germania resta nella missione ma finché non ci sarà quel chiarimento, niente navi tedesche nel Mediterraneo”, spiega a Repubblica, affermando che, sotto il comando italiano, di fatto le navi stesse non vengano utilizzate per i soccorsi. “In sostanza siamo costretti a rimanere in una posizione di attesa. E ormai da moltissimi mesi. L’ultima volta che siamo riusciti a prendere dei profughi in mare risale ad aprile”.
Il Venezuela dai due presidenti. Il capo dell’Assemblea Nazionale Juan Guaidó si è autoproclamato nelle scorse ore presidente del Venezuela e gli Stati Uniti e molti paesi dell’America latina lo hanno riconosciuto. Un atto contro il regime del presidente Nicolàs Maduro che apre una nuova fase di scontro per un Venezuela ridotto allo stremo.” L’autoproclamazione di Guaidó, spiegano nell’opposizione, trova un appoggio legale in tre articoli della Costituzione, – scrive il Corriere – che danno potere di intervento al presidente dell’Assemblea nazionale, il Parlamento, in caso di necessità e vuoto di potere. La crisi del chavismo, un regime in fase terminale, è dovuta in primo luogo all’aggravamento della crisi economica e umanitaria, ma la svolta politica è l’inizio formale del secondo mandato di Nicolás Maduro. La decisione del Parlamento di cambiare leadership e scegliere il giovane Guaidó è stata un’altra mossa decisiva”.
Memoria, il viaggio UCEI-Miur. Ancora testimonianze sui quotidiani italiani del viaggio della Memoria organizzato dal Ministero dell’Istruzione inseme all’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane. “Una due giorni emozionante guidata dalle sorelle Andra e Tatiana Bucci, sopravvissute ad Auschwitz e testimoni dell’Olocausto e dallo storico Marcello Pezzetti”, racconta Avvenire, riportando anche le parole della presidente UCEI Noemi Di Segni in sinagoga: “Studiare la Shoah e visitare i luoghi dove questo Inferno si è verificato significa anche comprendere quanto avviene attorno a noi, nella società”. Il quotidiano cattolico intervista oggi il ministro dell’Istruzione Marco Bussetti: “dobbiamo fare nostri i sentimenti positivi che sono serviti a chi ce l’ha fatta e testimonia la sua esperienza per rendere migliore il nostro tempo. E questo che auguro ai nostri ragazzi: di sentirsi sempre responsabili di ciò che accade nella nostra comunità”, afferma il ministro. Interrogato sulla responsabilità italiana rispetto ai migranti, Bussetti afferma: No, nessuno perseguita i migranti e nessuno sta cercando di creare un ‘nemico interno’. L’Italia è un Paese all’avanguardia nella solidarietà e nell’accoglienza: non possiamo accettare lezioni da nessuno”.
Run for Mem, Torino di corsa. Domenica 27 appuntamento, in mattinata, a Torino con la Run for Mem, la “Corsa per la Memoria” organizzata dall’Unione delle Comunità ebraiche italiane, in collaborazione quest’anno con la Comunità ebraica di Torino, in occasione del Giorno della Memoria. Ma stupidità non muore mai, ricorda il Corriere Torino, che riporta di volantini sparsi per la città che invocano il boicottaggio dell’iniziativa. “La Comunità ebraica torinese ha sporto denuncia contro ignoti alla Digos. – spiega il quotidiano – La corsa non si ferma. Domenica passerà da piazza Madama Cristina, piazzetta Primo Levi, via Verdi e arriverà in piazza San Carlo”. Dopo la Run for Mem, tra gli eventi di maggior rilievo dedicati alla Memoria a Torino, il concerto Songs for eternity di Ute Lemper al conservatorio Verdi il 31 gennaio (Repubblica Torino).
I luoghi della Memoria italiana. Il Memoriale della Shoah a Milano, il campo di transito di Fossoli, la Risiera di San Sabba. Sono alcuni dei luoghi della Memoria italiana raccontati nel reportage firmato da Rossella Tercatin (foto di Loredana Celano) sul Corriere 7 di questa settimana.
Varsavia, la vita nel ghetto. Dal 27 al 30 gennaio sarà nelle sale Chi scriverà la nostra storia, documentario di Roberta Grossman sulla vita nel ghetto di Varsavia, raccontata nelle carte raccolte da Emanuel Ringelblum. Del documentario parla oggi il Corriere.
Risveglio Europeo. “lI mio messaggio è di speranza, credo che i populisti perderanno perché sono ideologicamente deboli”, così il filosofo Bernard-Henri Lévy, raccontando al Foglio del suo spettacolo “Looking for Europe” che partirà dal Parenti di Milano il prossimo 5 marzo. “Ma – afferma Lévy – coloro che credono nell’Europa devono svegliarsi, devono riprendere coraggio e speranza e soprattutto devono recuperare la fierezza di essere europei. Se lo faranno vinceranno”.
Segnalibro. Esce in libreria “Finché c’è carta e inchiostri c’è speranza” (Mursia), raccolta di appunti e pagine scelte dai diari dello scrittore e giornalista Guido Lopez. Il volume, curato dal figlio Fabio, sarà presentato questa sera a Milano all’Urban Center in Galleria e racconta – scrive Repubblica – “la vita di uno scrittore ebreo nonostante tutto guidato dall’ironia e che di Primo Levi, altro scrittore ebreo, divenne amico. ‘Che cosa significa essere ebrei?’, chiese Lopez a Levi. ‘Ti propongo uno slogan: essere ebrei è difficile, pericoloso, ma stimolante’ scrisse Levi a Lopez”.
Studenti e Memoria. Corriere riporta l’esperienza di una liceale pisana che racconta di aver subito diversi episodi di antisemitismo a scuola. Di studenti scrive su Repubblica Firenze, Enrico Fink riferendosi ai giovani in partenza per il viaggio della Memoria: “Sono studenti preparati quelli che intraprendono il viaggio nei lager ma l’esperienza tocca corde profonde: al ritorno saranno ragazzi diversi”.
Baviera, vergogna Afd. A Monaco la celebrazione in ricordo delle vittime della Shoah, nell’assemblea regionale del Land bavarese, è stata interrotta dall’uscita di un gruppo di deputati dell’Afd in segno di protesta contro le parole della relatrice. La presidente della comunità ebraica di Monaco e dell’Alta Baviera, Charlotte Knobloch, ha criticato il partito di destra per aver istigato all’odio e per minimizzare di continuo i crimini nazisti, invece di sostenere i valori della democrazia. “Qui è rappresentato un partito che disprezza questi valori”, ha detto Knobloch (La Stampa)
Napoli e il no Bds. Continua l’attenzione dei quotidiani legata alla richiesta di Unione delle Comunità ebraiche italiane e la Comunità di Napoli al sindaco Luigi de Magistris, alla sua giunta, ai rappresentanti delle Acli campane e dell’Università Federico II di non partecipare il 29 gennaio a un dibattito sulla crisi palestinese “promosso tra gli altri dal movimento Bds, rete internazionale che sostiene il boicottaggio dello Stato ebraico” (Repubblica Napoli).
Fuori i Lannutti dal parlamento. “Il post dei grillino Lannutti è un virus che va debellato senza ambiguità”, il messaggio affidato al Foglio da Riccardo Pacifici, in un editoriale dedicato al caso del senatore Cinque Stelle e al suo post complottista e antisemita. Il quotidiano, nella rubrica Andrea’s Version, guardando a tutte le dichiarazioni dei politici italiani in odore di antisemitismo e contro Israele si chiede ironicamente se non sia il caso di “affidare ai ragazzi di CasaPound il discorso ufficiale del prossimo Giorno della Memoria”.
Daniel Reichel twitter @dreichelmoked