Usa, Israele e mondo arabo si incontrano a Varsavia
Era nata come una conferenza in funzione anti-iraniana poi il Segretario di Stato Usa Mike Pompeo ha deciso di ammorbidire i toni e allargare il tema al futuro del Medio Oriente. In ogni caso l’attenzione è tutta su Varsavia dove, scrive La Stampa, arriveranno delegazioni guidate da ministri di Arabia Saudita, Emirati Arabi, Bahrein, Marocco, Oman, Yemen, Giordania. Mentre Egitto eTunisia manderanno solo dei viceministri. “Fatte le sottrazioni – spiega il quotidiano – vuol dire che Teheran può contare sul sostegno o la neutralità di Algeria, Libia, Sudan, Libano, Siria, Iraq, Kuwait, Qatar, oltre che su quello della Zltrchia, potenza sunnita non araba”. Non ci sarà la delegazione palestinese, che all’ultimo ha deciso di partecipare in polemica con gli Stati Uniti, mentre, come preannunciato, sarà presente il Primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu. “Il premier israeliano – afferma La Stampa – ha avviato un’offensiva diplomatica nei Paesi musulmani sunniti, con visite in Oman, in Ciad e a fine marzo anche in Marocco. Le strette di mano serviranno anche ad aprire nuove porte. Vista in questa prospettiva il vertice fa comunque gioco alla politica mediorientale del duetto Trump-Netanyahu anche se ha lasciato freddi i maggiori Paesi europei, con l’eccezione della Gran Bretagna, che invierà il ministro degli Esteri Jeremy Hunt”.
Politico cittadino. Sul Corriere Claudio Magris riflette sulla distinzione tra privato cittadino e politico e se, nel caso coincidano, si possa fare una distinzione tra le due identità, in particolare se si possano distinguere in due categorie le sue dichiarazioni. “Il politico è anzitutto un cittadino, cittadino per eccellenza; Polis vuol dire città, la comunità di tutti i cittadini rappresentati dal politico che si occupa con particolare impegno e responsabilità dei problemi di tutti”. Non c’è dunque distinzione”. Altrimenti si potrebbe per assurdo immaginare ad esempio un Ministro o un altro esponente politico che, in tale sua veste ufficiale, nel giorno della Memoria della Shoah esprime la sua ferma condanna dell’atroce sterminio degli ebrei e poi, in un’altra circostanza e in un’altra sede, dichiara una sua personale simpatia per i carnefici dei Lager. Un Ministro che prende posizione nei riguardi di eventi cruciali del proprio odi altro Paese parla sempre anche come Ministro, Ministro di un preciso Governo”.
Giardino dei Giusti, lavori bloccati. “La Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio di Milano, su pressione del Ministero dei Beni Culturali, ha notificato la sospensione dei lavori di riqualificazione del Giardino dei Giusti”, a darne notizia, l’associazione Gariwo che sottolinea come il “progetto, nelle sue varie articolazioni, è stato approvato tre volte dalla conferenza dei servizi, tre volte dalla Giunta del Comune di Milano e ha avuto parere favorevole (anche se non dovuto) da parte della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio di Milano e superato il vaglio del Tar, che ha respinto il ricorso di Italia Nostra e di alcuni Comitati”. “L’intervento – comunica il ministero dei Beni culturali – è stato momentaneamente sospeso al solo fine di verificare che le modifiche siano compatibili con l’assetto previsto dal progetto dell’architetto Bottoni”. Per il Comune di Milano però, riportano Repubblica e Corriere sul loro dorso milanese, l’intervento del ministero è una vera e propria un’intrusione. “Non è grave solo il fatto in sé, legato al Giardino dei giusti – afferma l’assessore all’Urbanistica, Pierfrancesco Maran, che ha riferito sulla questione in Consiglio comunale – è grave che un ministro si arroghi il diritto di commissariare Milano per un pugno di voti. Siamo maturi per scegliere sulla nostra memoria”.
Antisemitismo, il dibattito nei democratici Usa. Sui quotidiani italiani, il dibattito sull’antisemitismo nel partito democratico dopo la polemica generata dalle dichiarazioni sui social della nuova deputata Ilhan Omar. La Speaker della Camera Pelosi, sottolinea La Stampa, è intervenuta, pretendendo le scuse di Omar, che sono arrivate poco dopo via Twitter: “L’antisemitismo è reale e io sono grata agli alleati e colleghi ebrei, che mi stanno istruendo sulla storia dolorosa dei troppi antisemiti. La mia intenzione non è mai quella di offendere il mio elettorato o gli ebrei americani nel loro complesso. Dobbiamo tutti riflettere sulle nostre critiche, come mi aspetto che la gente mi ascolti quando altri mi attaccano per la mia identità. Perciò mi scuso inequivocabilmente”. “Le sbandate democratiche aiuteranno Trump”, sintetizza il Foglio parlando della questione.
Milano, punire chi insulta. Nove persone sono state iscritte nel registro degli indagati dalla procura di Milano per gli insulti contro la Brigata Ebraica al corteo del 25 aprile. “L’ipotesi di reato è per tutti quella di manifestazione non autorizzata, cui si potrebbe aggiungere l’aggravante della istigazione all’odio razziale. – scrive il Giornale Milano – Quattro rispondono anche di minacce, uno di resistenza a pubblico ufficiale, due di getto pericoloso di oggetti. I nove nomi finiti nel rapporto della Digos sono di altrettanti appartenenti all’area antagonista”.
Segnalibro. Continua a far parlare di sé il nuovo libro di Giovanni Grasso, Il caso Kaufmann (Rizzoli), sull’amore tra “un ebreo e un’ariana durante il nazismo”. “È un romanzo forte e intenso e al tempo stesso fine e delicato. – sottolinea sull’Osservatore Romano la storica Anna Foa – La descrizione del clima razzista che cresce, delle violenze antiebraiche, dei pettegolezzi che si trasformano in pericolose delazioni, ci dice sul clima di consenso a Hitler più di molti libri di storia, come spesso succede in molti romanzi. Pochissimi dei personaggi del libro ne escono puliti”.
Un saggio appena uscito in Germania (Die Kriegsverbrecherlobby), firmato dal giornalista Felix Bohr, ricostruisce i tentativi del cancelliere socialdemocratico Willy Brandt di chiedere la grazia per Herbert Kappler, il boia delle Fosse Ardeatine, condannato in Italia all’ergastolo. A parlare del saggio che getta una luce diversa su Brandt, Tonia Mastrobuoni su Repubblica.
Azerbaigian ed ebraismo. “In Azerbaigian vivono la comunità degli ebrei della Montagna (o del Caucaso), quella degli ebrei dell’Europa e quella degli ebrei della Georgia. Tra di noi ci sono delle differenze dovute anche alle nostre origini diverse, noi veniamo dalla Persia, gli altri dall’Europa e dalla Georgia, ma il tempo di unirci è giunto”, a raccontare questa realtà all’Osservatore Romano – che racconta in un reportage dell’Azerbaigian e delle sue diverse anime religiose – un rappresentante della comunità ebraica locale, Milix Yevdayev.
Mahmood a Tel Aviv. “Rappresenterò l’Italia all’Eurovision con Soldi. Non vedo l’ora”. La conferma è arrivata ieri dallo stesso Mahmood, il vincitore a sorpresa del Festival di Sanremo. Per ufficializzare la sua partecipazione all’Eurovision Song Contest, che si svolgerà dal 14 al 18 maggio presso l’Expo di Tel Aviv, il cantante italoegiziano ha utilizzato Instagram (Avvenire).
Il pericolo Iran. “A quarant’anni dalla rivoluzione islamica in Iran, l’influenza degli ayatollah persiani sul confinante Iraq, paese a maggioranza araba, è sempre più forte. Tanto forte che chi osa denunciarla ad alta voce può finire all’altro mondo. E successo al poeta iracheno Alaa Mashzoub, noto oltre che per i suoi versi, anche per le critiche contro le interferenze straniere nel suo paese e la corruzione dilagante specialmente nell’esecutivo guidato da partiti sciiti foraggiati da Teheran”, scrive oggi il Fatto Quotidiano. Di altri omicidi per mano iraniana parla invece il Foglio, parlando delle esecuzioni dei giornalisti da parte del regime di Teheran e in particolare ricordando la figura di Simon Farzami, giornalista ebreo giustiziato dopo un processo di 7 minuti.
Le piante vedono e ascoltano. “Un team dell’Università di Tel Aviv, guidato da Lilach HadanyeYossi Yovel, ha dimostrato che le piante sentono e riconoscono il battito d’ali dell’impollinatore che si avvicina e, rapidamente, aumentano la concentrazione di zuccheri nel nettare, rendendosi più attraenti”, racconta oggi Tuttoscienze (Stampa).
Daniel Reichel twitter @dreichelmoked