L’Europa secondo Orban
Domani il vicepremier e ministro dell’Interno Matteo Salvini sarà in Ungheria per incontrare il Premier Viktor Orban e consolidare il blocco euroscettico e sovranista in vista delle elezioni europee di fine mese. “Lo riceverò come ministro del governo italiano e vicepremier, ma non parleremo solo di temi bilaterali, bensì anche di affari di partito. E poi andremo a Roeszke, confine con la Serbia, per fargli vedere come difendiamo noi la frontiera”, spiega Orban a La Stampa in un’intervista a firma di Alberto Simoni. Il premier ungherese afferma che la sua priorità è fermare i migranti. “Gli italiani vorrebbero sbarazzarsi degli immigrati e dividerli fra gli altri Paesi e per questa mossa a Bruxelles è stata inventata un’ideologia, si chiama solidarietà. La nostra posizione è diversa: ci siamo difesi e abbiamo impedito che arrivassero qui e non vorremmo nemmeno che i migranti arrivassero da voi”, afferma, rilanciando la politica delle frontiere chiuse condivisa da Salvini. Orban rivendica la sua “democrazia illiberale” ma la spiegazione di cosa sia appare confusa: “è la democrazia fondata sul cristianesimo, chiamata illiberale, non significa necessariamente che sia anti-liberale. Una distinzione importante, questa. Oggi sono i democratici liberali i veri nemici della libertà. Essendo io un sostenitore della libertà devo essere illiberale”. Nell’intervista si chiede anche se Orban sposterà l’ambasciata da Tel Aviv a Gerusalemme. “Abbiamo aperto un ufficio con funzioni diplomatiche per le relazioni commerciali con l’Estero a Gerusalemme, ma per ora l’ambasciata resta a Tel Aviv”.
Fratelli musulmani terroristi. L’amministrazione Trump è pronta a inserire i Fratelli Musulmani nella black liste delle organizzazioni terroristiche. Una decisione, scrive il Corriere, appoggiata dal presidente egiziano al Sisi nella recente visita a Washington e dal primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu.
Neofascismo in Italia e in Europa. Un video, racconta La Stampa, inchioda i due esponenti della neofascista CasaPound accusati di stupro. Discutibile operazione del Corriere che dà invece voce alle “donne di CasaPound”, che, e ci mancherebbe pure, condannano lo stupro ma colgono l’occasione per presentare il movimento neofascista come vittima davanti alle richieste di scioglimento. Ma le richieste sono fatte con Costituzione alla mano, perché i movimenti fascisti in Italia sono vietati per legge. A proposito di fascismo e illegalità, Repubblica racconta chi erano i partecipati al corteo di Milano per Ramelli: tra saluti romani e attacchi alla polizia, c’erano “capi ultrà e parlamentari, esponenti locali della Lega e leader dell’eversione nera”. Da Milano il sindaco Sala lancia l’appello: “dobbiamo resistere a certi fenomeni in questo momento critico per il paese”, riferendosi ai rigurgiti di intolleranza e fascismo (Repubblica Milano). Per Luciano Violante, ex magistrato e già presidente della Camera, in tutta Europa “si aggredisce chi è considerato diverso in nome di un nazionalismo che sta diventando la maschera di una sorta di suprematismo bianco che pratica attivamente in qualche municipio come in qualche strada il principio di disuguaglianza e l’aggressione permanente verso chi è considerato diverso” (Avvenire). Polemiche intanto per il fatto che Salvini pubblicherà il suo nuovo libro intervista “Io sono Matteo Salvini. Intervista allo specchio” con Altaforte, marchio editoriale di Casapound (Repubblica, Messaggero).
Genova nel segno del Libro Piccolo. Il Corriere della Sera presenta I giorni del libropiccolo, rassegna incentrata sui libri di saggistica, che si svolgerà al Palazzo Ducale di Genova da venerdì 3 a domenica 5 maggio. A curare l’iniziativa, lo storico delle idee David Bidussa. “Il libro di saggistica – afferma Bidussa al Corriere – a lungo e fino all’Ottocento è stato concepito come l’ultima tappa di una riflessione odi una ricerca, o come il saggio sistematico di un autore. Negli ultimi anni una certa saggistica è cambiata, esistono molti libri che sono quasi dei temi di lavoro, cioè non finiscono quando si chiude il libro, ma entrano in un dibattito. I “libri piccoli” sono spesso anche testi di polemica o di rottura, che però nascono da un’ansia: si può essere d’accordo o no, ma la domanda c’è”.
Ricordando Erbstein. Mentre Torino si appresta a celebrare l’anniversario della scomparsa del Grande Torino (4 maggio 1949), i giornali ricordano le storie di chi di quella squadra fu protagonista. Tra questi l’allenatore di origine ebraica Erno (Ernesto) Egri Erbstein, raccontato oggi dalla figlia Susanna in una lunga intervista a Tuttosport a firma di Marco Bonetto.
Donne e Vaticano. Cambio al vertice del mensile femminile dell’Osservatore Romano “Donne Chiesa mondo”: nella direzione, raccontano i quotidiani di oggi (Repubblica e La Stampa) entrano Amy-Jill Levin Levine, che si autodefinisce “femminista ebrea yankee che insegna in una scuola teologica predominantemente protestante al centro della Fascia Biblica americana”, e Shahrzad Househmand Zadeh, musulmana, una laurea in teologia islamica all’Università Libera Islamica in Iran e in teologia fondamentale alla Lateranense.
Daniel Reichel twitter @dreichelmoked