Italia e Francia, legame saldo L’incontro Macron-Mattarella
“Il legame tra i nostri due Paesi e i nostri cittadini è indistruttibile. È molto più forte e più profondo di quanto non lo sia tra noi al nostro livello”: lo ha detto il Presidente francese, Emmanuel Macron, uscendo dalla visita alla casa di Leonardo, ad Amboise, al fianco del Presidente Sergio Mattarella in occasione delle celebrazioni dei 500 anni dalla morte di Leonardo da Vinci. “Mattarella e Macron celebrano i valori comuni, Orban e Salvini esaltano i confini”, la lettura della Stampa, che ricorda l’altro vertice, quello a Budapest tra Salvini e il premier ungherese. “Se prevale la sua visione, dopo l’europee potremmo allearci con il Ppe”, ha dichiarato il ministro dell’Interno. La cancelliera tedesca Angela Merkel ha invece escluso l’ipotesi di cooperazione tra il Ppe e i partiti della destra populista. “In realtà – dice al Corriere un esponente del Ppe che il quotidiano definisce autorevole – Orbán e Salvini sono più deboli di quanto danno a intendere. II primo perché è sospeso dal Ppe e rimane a rischio espulsione, soprattutto per le pressioni del fronte del Nord. Mentre Salvini sta cercando forsennatamente di cucire una tela sovranista, ma finora ha trovato solo degli intoccabili, come l’AfD o la Le Pen”. Riguardo l’estrema destra tedesca, Repubblica intervista il leader dell’Afd Jörg Meuthen che respinge ogni accusa di simpatizzare con il nazismo e sostiene che nell’Afd “non c’è posto per gli antisemiti”.
Yom HaShoah. Ieri alle 10 in punto Israele si è fermata per commemorare i 6 milioni di ebrei uccisi nella Shoah. Lo ricorda Avvenire in una breve, citando le parole del premier Netanyahu: “È paradossale: l’ammirazione per Israele va avanti con l’aumento dell’antisemitismo”. A proposito di Memoria, sta facendo discutere l’iniziativa creata da un imprenditore israeliano, Mati Kochavi, di raccontare attraverso Istagram la storia di una ragazza ebrea uccisa nella Shoah: “Cosa sarebbe successo se una ragazza durante l’Olocausto avesse avuto Instagram?”, dice la schermata iniziale del video che lanciala serie basa ta sui diari di Eva Heyman (ne parlano Fatto Quotidiano e Osservatore Romano).
Fascisti e neonazisti. Erano in pochi ma comunque è inquietante quanto successo a Plauen, cittadina della Sassonia, dove 300 neonazisti il Primo maggio sono sfilati per le strade come un esercito. “Sono immagini disturbanti, che fanno paura”, dichiara il presidente del Consiglio centrale ebraico in Germania, Josef Schuster. “Non è un caso” che il corteo sia stato organizzato all’indomani della giornata del ricordo della Shoah, aggiunge. La sfilata del 1° rappresenta bene il clima tumultuoso, razzista e anti-migranti che prolifera in alcune zone della Sassonia, spiega La Stampa. Un clima che in Italia ha generato lo sfregio del 24 aprile con il gruppetto di tifosi della Lazio ad inneggiare a Mussolini in piazzale Loreto. Per otto di loro, scrive Corriere Milano, è stato comminato il Daspo.
L’Italia e Weimar. Repubblica e Corriere parlano dell’ultimo saggio di Siegmund Ginzberg Sindrome 1933, che riporta alcune analogie tra la Germania del 1933 e l’Italia attuale. “Quando inizia la lettura del testo, il lettore è come disorientato e non si rende conto se sta leggendo/vivendo nel passato o nel presente. L’intenzione di Ginzberg è esattamente questa: scuotere il lettore. Svegliarlo. Come se Roma fosse Weimar. Il primo capitolo del libro è la ricostruzione della nascita del governo Hitler ma, fatte le dovute differenze del caso, tra balconi, errori, contratti, mediatori, illusioni, popolo, rancore, invidia, sembra di leggere la cronaca del nostro tempo”, scrive il Corriere.
Ucraina vs Russia. Non è ancora chiaro come Volodymyr Zelenski, attore comico e prossimo presidente d’Ucraina, si confronterà con l’invadenza russa. Zelenski ha chiesto per il momento nuove sanzioni contro la Russia. “Colui che all’indomani del voto veniva descritto come un boccone sin troppo facile per Putin – scrive il Corriere – sembra avere unghie affilate. E un indizio positivo, ma la partita è ancora tutta da giocare. Fino alle elezioni di ottobre Zelenski non avrà una maggioranza alla Rada (il parlamento ucraino): ci sarà per lui, tra sei mesi, un nuovo trionfo elettorale? E quali altri scherzetti studierà nel frattempo Vladimir Putin per metterlo nei guai? La speranza nasce dal fatto che Zelenski, mentre tiene testa a Putin, proclama di volere più di tutto un cessate il fuoco e poi un accordo di pace in Ucraina”.
Segnalibro. Sul Venerdì di Repubblica Corrado Augias presenta La lingua che visse due volte (Garzanti) di Anna Linda Callow. “L’autrice – scrive Augias – racconta questa lingua misteriosa e affascinante lungo un doppio registro. Da una parte le regole interne del suo funzionamento, a cominciare dall’alfabeto, parola che tra l’altro (via lingua greca) viene dall’ebraico. Dall’altra la sua storia, tra eventi politici e vicende di sapienti rabbini capaci di sfruttare nel modo migliore il labile confine tra le parole e le cose”.
Una Carta contro le parole di odio in Rete. Sarà presentata oggi alle 16 la Carta di Assisi contro l’odio in rete, promossa dalla Federazione nazionale della Stampa italiana, sottolinea il Corriere. A sottoscriverla oggi, racconta il quotidiano, la presidente della Comunità ebraica di Roma, Ruth Dureghello, l’imam della Grande Moschea di Roma, Saleh Ramadan Elsayed, il prefetto del dicastero per la comunicazione, Paolo Ruffini, il direttore di Civiltà Cattolica, Antonio Spadaro, il custode del Sacro Convento di Assisi, padre Mauro Gambetti.
Ponte Spizzichino. Dopo l’indignazione e le polemiche sono arrivate le scuse, prima quelle di Roma Mobilità, poi quelle della stessa sindaca Virginia Raggi. “Non potevano del resto passare inosservate la gaffe, la disattenzione e la sciatteria che hanno portato alla sostituzione del nome del Ponte dedicato a Settimia Spizzichino, vittima della Shoah assieme ai suoi familiari, con quello di Ponte della Garbatella sui totem del car sharing curati da Roma servizi per la mobilità”, scrive il Messaggero, sottolineando che nei prossimi giorni la situazione verrà corretta.
Ricordando il Grande Torino. Continua l’approfondimento di Tuttosport dedicato agli invincibili granata – scomparsi nell’incidente aereo del 4 maggio 1949 – e in particolar modo alla storia dell’allenatore Erno Erbstein, ritratto attraverso le parole della figlia Susanna. A questo grande personaggio del Novecento, dedica spazio anche Pagine Ebraiche di maggio.
Daniel Reichel twitter @dreichelmoked