Israele avverte Hamas: “Basta attacchi o nostra reazione sarà devastante”
Dopo l’escalation di attacchi dalla Striscia di Gaza con razzi e palloncini incendiari, il Primo ministro Benjamin Netanyahu ha avvertito i gruppi terroristici palestinesi che Israele è pronto a prendere “azioni devastanti” nel caso in cui l’aggressione continui. “Voglio che sia chiaro: non accetteremo alcuna aggressione da Gaza. Solo poche settimane fa, abbiamo fatto fuori il comandante in capo della Jihad islamica a Gaza, e suggerisco che la Jihad islamica e Hamas si rinfreschino la memoria”, la minaccia di Netanyahu all’apertura della riunione settimanale dell’esecutivo. “Non voglio esporre in dettaglio tutte le nostre azioni e i nostri piani ai media, ma siamo preparati ad un’azione schiacciante contro i gruppi terroristici di Gaza. Le nostre azioni sono forti, e non sono ancora finite, per usare un eufemismo”. Anche il ministro della Difesa Naftali Bennett ha minacciato Hamas e Jihad islamica con l’arma delle eliminazioni mirate. “Nessuno è immune”, ha avvertito Bennett. “La condotta fuorilegge dei leader di Hamas ci sta portando più vicini a intraprendere un’azione decisiva contro di loro. Non riveleremo quando o dove accadrà, ma l’azione che intraprenderemo sarà molto diversa da quelle precedenti”, ha aggiunto. “Lo Stato di Israele non vuole una guerra con Hamas, ma abbiamo un impegno nei confronti dei residenti del sud”. Cittadini che sono stanchi delle continue minacce del terrore palestinese e che chiedono sicurezza, tema che è – come a ogni tornata elettorale – al centro del dibattito politico a poche settimane dal voto (2 marzo).
Se Netanyahu e Bennett mostrano i muscoli, dall’altra parte il leader di Kachol Lavan dagli scranni della Knesset accusa soprattutto il Premier di non essere in grado di garantire la calma ai residenti del sud. “Mentre noi siamo seduti qui, migliaia di bambini del Sud sono preda dell’ansia ogni volta che vedono dei palloncini. Bambini che corrono nei rifugi ogni volta che la porta viene sbattuta”. Gantz ha poi attaccato direttamente Netanyahu affermando che il Premier uscente preferisce correre dietro a “una sovranità che non porterai” in riferimento alla sovranità sui territori in Cisgiordania al centro del piano di pace Trump, invece che applicare “la sovranità nel sud del Paese”.
Alle critiche ha replicato Bennett sostenendo che Gantz non può intervenire sul tema sicurezza al Sud, non essendo riuscito da generale – quando era capo di Stato maggiore – a fermare i razzi di Hamas. Chi non vuole uno scontro muscolare è invece Nitzan Horowitz, di Meretz, che intervenendo alla Knesset ha affermato: “Netanyahu e Bennett hanno paura del pubblico israeliano e hanno paura di dire la verità, ovvero che non c’è una soluzione militare per Gaza e non c’è modo di fermare i missili solo con la forza. Lo sanno, ma hanno paura di dirlo al pubblico. La soluzione per Gaza deve includere una soluzione politica”.