L’intervento della Presidente UCEI
“Collegare passato e presente,
la nostra sfida”

Signor Ministro, cari amici, collaboratori,
questo è un progetto che presuppone visione di medio lungo termine – non solo per la durata e la maturazione in questi numerosi anni di collaborazione. Non è un progetto spot e non è oggi uno spot. È un impegno per le radici e l’identità profonda di ogni cittadino italiano e ogni ragazzo – anche i piccini – che frequenta la scuola.
Questo è un cantiere in cui si continua ad investire e si va avanti con la forza di volontà di persone che ci credono da sempre – un team di moltissime maestranze e competenze che ringrazio.
La sfida della Memoria e della conoscenza della Shoah – in tutte le sue dimensioni e interdisciplinarità (oggi la scuola ci insegna: la nostra vita non è sezionata in geografia, storia, scienza) è quella di collegare passato e presente. Non come generico monito morale ma come vissuto quotidiano in cui siamo immersi. E occorre coraggio per dare giusto nome e identificazione ai fenomeni che viviamo. Odio razziale; antisemitismo; fascismo/neo fascismo.
Ieri la Commissione Europea ha pubblicato – per la prima volta nella storia europea – un documento di strategia per contrastare l’antisemitismo.
Lotta ai fenomeni di odio antisemita nelle diverse espressioni anche moderne e contorte (Israele), sostegno alla vita ebraica (libertà di culto) e studio e conoscenza della Shoah. Tre pilastri di strategia per i prossimi dieci anni. Il mio appello al ministro Bianchi e al presidente Draghi è di procedere all’adozione del piano strategico italiano voluto dal governo stesso e pronto per il varo grazie al lavoro promosso dalla coordinatrice, la professoressa Santerini. È di ieri l’annuncio europeo, deve essere di oggi quello italiano.
Celebreremo la Giornata Europea della Cultura Ebraica tra pochi giorni – il 10 ottobre in tutta Italia in oltre 100 località e 17 regioni che partecipano a questo momento di condivisione culturale. L’ebraismo è parte della società italiana da millenni. Non è solo Shoah e persecuzione. È parte integrante di infinito sapere e saper fare italiano – scienza, arte, politica, educazione.
Il punto di partenza per iniettare anticorpi che durano per sempre è la cultura e la conoscenza spontanea e spensierata dell’altro. Abbiamo scelto come tema il dialogo. La scuola è il luogo primario di dialogo – ascolto, trasferimento di conoscenza, crescita. Un dialogo che si basa su regole perché la scuola non è un campeggio e tutti – credo anche gli studenti – condividono i benefici di frequentare fisicamente un luogo di dialogo.
Un grazie al ministero e al governo per quanto fatto in questi anni nel sostegno al progetto promosso della fondazione Isaia Ascoli, alla traduzione del Talmud, e a questo progetto che oggi condividiamo.
Di supporto alla conoscenza culturale lanciamo in questi giorni un nuovo portale – Zeraim, semi – contenitore dinamico di materiali per la didattica e la conoscenza della cultura e lingua ebraica.

Noemi Di Segni, presidente Unione delle Comunità Ebraiche Italiane

(Nell’immagine la presidente UCEI Noemi Di Segni e il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi)

(6 ottobre 2021)