DAI GIORNALI DI OGGI
Bokertov 28 marzo 2024

Occidente in crisi, un tema ricorrente in questo periodo. Ne scrive Danilo Taino sulla prima pagina del Corriere della Sera: «Non c’è una relazione diretta tra l’aggressione all’Ucraina e lo scempio inumano compiuto da Hamas il 7 ottobre scorso. Ma

ROMA – La regina Ester, una storia attuale in ogni epoca

«Roma sta diventando sempre di più il centro di studi storico-culturali di un certo livello. Sinergie con università e centri di ricerca, convegni e mostre, confermano un salto di qualità che fino a qualche decennio fa non sarebbe stato prevedibile». Claudio Procaccia dirige il Dipartimento Beni e Attività Culturali della Comunità ebraica di Roma ed è stato uno dei promotori del convegno “Ester nella storia. Metamorfosi di un racconto biblico” che si è concluso al Museo ebraico, nelle stesse stanze dove è allestita la mostra “Bellissima Ester”. Due iniziative distinte ma intrecciate per raccontare la peculiare storia di Purim e dei suoi protagonisti, declinandola anche al giorno d’oggi.

IL LIBRO – Memorie di famiglia, 13 anni di testimonianze

Nato all’interno del Centro Ebraico Il Pitigliani di Roma per consolidare il passaggio di testimone e di consapevolezza tra generazioni, il progetto “Memorie di famiglia” ideato da Anna Orvieto e Giordana Menasci vanta al suo attivo 13 edizioni ma anche eventi collegati in altre città e un libro antologico con una selezione di testimonianze. «Piccole storie all’interno della grande storia», come recita il sottotitolo del volume edito da Giuntina e curato dalla storica Anna Foa, al centro di un’iniziativa in programma questo pomeriggio alle 17 a Palazzo Valentini con l’intervento tra gli altri dell’assessore comunale alla Cultura Miguel Gotor, del presidente del Pitigliani Daniel Coen e di quello della Fondazione Museo della Shoah Mario Venezia. Sarà un’occasione per lanciare uno sguardo ampio sul progetto, consolidatosi di anno in anno.

IL CONVEGNO – Rav Di Segni: Combattiamo ancora contro Amalek

«A Purim tutto viene a galla». La sintesi è di rav Riccardo Di Segni, rabbino capo di Roma, nell'inaugurare il convegno “Ester nella storia. Metamorfosi di un racconto biblico” in svolgimento tra la sede dell'Università degli studi Tor Vergata e il Museo ebraico della capitale, dove da qualche giorno è allestita la mostra "Bellissima Ester". Due giornate di studio sulla figura della coraggiosa regina che svelò le trame e inchiodò alle sue responsabilità il perfido Amman e su come questa storia è stata recepita anche fuori dal mondo ebraico, con un'influenza significativa nella cultura e nel pensiero religioso. «Purim evoca il rischio di uno sterminio del popolo ebraico. Uno schema che si ripropone come angoscia e come speranza, perché c'è sempre un Amalek che ricompare nella storia», ha sottolineato il rav, facendo un'allusione "alta" all'attualità di questi mesi.

LIBRI – Giacomo Leopardi e l’ebraico: la storia di un amore e i versi in ivrit

È risaputo come nella biblioteca di Giacomo Leopardi ci fossero vari libri in ebraico, tra cui una Bibbia poliglotta, che il poeta iniziò a sfogliare all’età di 15 anni. La lettura destò una profonda impressione nel giovane Leopardi, che da autodidatta imparò la lingua e si dedicò ad alcune prove di traduzione. Diverse osservazioni sull’ebraico appaiono poi tra le pagine dello Zibaldone. Una miniera di spunti anche in questo senso. Ben pochi però, anche tra i critici più autorevoli, se ne sono occupati. Colma una lacuna Miriam Kay ne “La più antica immaginazione. Leopardi e l’ebraico” edito da Marsilio, che riprende e sviluppa la tesi di laurea in Filologia Moderna discussa all’Università La Sapienza di Roma da Kay nel 2020. L’apprendimento dell’ebraico arrivò insieme al greco.

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