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L'Unione informa |
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4 dicembre 2009 - 7 Chislev 5769 |
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![Riccardo Di Segni, rabbino capo di Roma](foto01.jpg) |
Riccardo
Di Segni, rabbino capo di Roma |
Scrivo
questa nota da Chicago dove è in corso un gigantesco congresso
scientifico medico con decine di migliaia di presenze.
L'organizzazione, su richiesta degli interessati, ha predisposto una
piccola "meditation room" in una saletta periferica. "Meditation" è un
termine laico elegante per indicare che si tratta di un'ambiente
adibito alla preghiera e in effetti quest'anno è comparsa anche la
parola "prayer" nel cartello sulla porta. E' interessante sapere che la
stanza ha al suo interno un ambiente rettangolare separato da qualche
telo, dove si riuniscono gli ebrei (numerosi), anche con un Sefer Torà.
All'esterno i musulmani, che sono orientati con qualche grado di
differenza rispetto alla direzione di preghiera ebraica. Si entra
attraversando un tappeto di scarpe tolte per la preghiera, come
prescrive il loro rito. Durante la tefillà i musulmani sentono la voce
piuttosto discreta del chazan, e lo stesso avviene per gli ebrei.
Sembrerebbe una situazione di convivenza ideale, ma non lo è, perché
l'incomunicabilità personale è quasi totale e il rettangolino interno
per gli ebrei sembra quasi un assedio. Esempio in piccolo di problemi
planetari. Chissà se Colui al quale i due gruppi indirizzano la loro
preghiera, e che noi definiamo come "Colui che fa la pace nelle sue
altitudini" riuscirà a farci fare un po' di pace anche quaggiù. |
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Mentre
il presidente eletto Barack Obama continua ad annunciare ministri
e consiglieri della nuova amministrazione americana il suo fidato
braccio destro David Plouffe, un mago del web, lavora ad un
progetto rivoluzionario: portare il social networking alla Casa Bianca
ovvero consentire a gruppi di utenti che si ritrovano su singoli blog
di interagire con il governo per partecipare alla formulazione di
progetti e iniziative politiche. |
Maurizio Molinari,
giornalista |
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rassegna stampa |
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Dalle aule del Parlamento riecheggia sui quotidiani (Liberazione, Il Messaggero, Il Manifesto, Corriere della Sera, DNews)
la richiesta fatta dal Capogruppo della Lega Roberto Cota. Oggetto
della richiesta una moratoria che ponga uno stop alla costruzione di
luoghi di culto per i musulmani. L’ultimo colpo messo a segno dal
Carroccio, che sull’argomento non intende cedere il passo a nessuno.
Occasione prelibata per azzuffarsi, solo verbalmente ci auguriamo, tra
i banchi parlamentari e, per dare inizio al solito tam-tam mediatico
tra maggioranza e opposizione a suon di interviste al vetriolo.
Immediata infatti la reazione indignata di PD, Rifondazione Comunista e
Pdci. Un’indignazione cieca, probabilmente istintiva e, oggettivamente
facilitata da precedenti episodi che non portarono di certo gran lustro
alla Lega. In fondo Roberto Calderoli, oggi Ministro per la
Semplificazione, solo qualche tempo fa se ne andava a passeggio, maiale
al guinzaglio, per sconsacrare terreni destinati alla costruzione di
moschee. Insomma una battaglia non proprio combattuta con nobiltà di
forma e mezzi. Tuttavia può essere spunto di riflessione la posizione
di colei che Liberazione questa
mattina definisce “la guardia svizzera del Vaticano”, Paola Binetti.
Una posizione possibilista la sua. È innegabile che il tema della
sicurezza sia in cima all’ordine del giorno di qualsiasi governo
occidentale. Come è innegabile che, purtroppo, a volte nelle moschee,
dietro la voglia di professare la propria religione, si nascondano
altri obiettivi. Dunque un disegno di legge appropriato, in grado di
disciplinare sensatamente la questione, sarebbe una soluzione
ovviamente auspicabile. Il primo a sottolineare la necessita di operare
doverose distinzione in merito all’argomento “controllo moschee” è
Andrea Ronchi. “Il nemico numero uno dell’Ucoii”(Unione delle Comunità
Islamiche in Italia), così lo definisce Carlo Mercuri che lo ha
intervistato per Il Messaggero.
Proprio contro l’Ucoii, tra le cui fila si cela una minoranza di
fiancheggiatori a caccia di proseliti, il ministro Ronchi ha combattuto
per anni una lotta senza quartiere. Purtroppo i toni semplicistici e le
generalizzazioni a tutti i costi, rendono la proposta della Lega povera
e poco accurata per il momento.
I rapporti con il mondo
islamico risultano complicati a tutti i livelli, specialmente sul piano
internazionale. Non ha ancora avuto luogo, ma già fa discutere, la
Conferenza Mondiale contro il Razzismo promossa dal Consiglio dei
diritti Umani delle Nazioni Unite, Durban II, che si terrà dal 20 al 24
Aprile a Ginevra (The Wall Street Journal Europe). Senza
fare previsioni azzardate molto probabilmente questo sarà il secondo
atto di un processo unilaterale a Israele che otto anni fa si tenne
simbolicamente a Durban, in Sudafrica, una terra segnata dall’ignobile
esperienza dell’apartheid. Termine utilizzato oggi a cuor leggero
riferendosi all’operato del governo israeliano. I lavori
preparatori della conferenza, affidati niente meno che alla Libia
assistita da due pilastri della comunità internazionale come Cuba e
Iran (!), non promettono niente di buono. Il blocco duro di voti
all’interno dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, costituito dai
paesi islamici, farà da padrone di casa a Ginevra. Nel mirino
l’Occidente e la sua “islamofobia”, causa del peggioramento della
situazione di milioni di musulmani nel mondo. Tuttavia sul tavolo della
conferenza sarà presente anche un vago silenzio sulle limitazioni alla
libertà religiosa e le violazioni dei diritti umani nei paesi islamici.
Israele e Canada hanno boicottato ufficialmente l’evento. Chissà
invece, cosa deciderà in merito il nuovo segretario di Stato americano
Hilary Clinton? Un primo banco di prova niente male per testare la
nuova amministrazione Obama. |
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notizieflash |
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Mumbai:
il valore della vita
Roma, 3 dic - Ancora
una volta il Tempio Maggiore di Roma ha raccolto le tante persone
intervenute per ricordare le vittime di un attentato terroristico, a
Roma come a New York o Tel Aviv questi attentati contro persone inermi,
gente comune indifesa ed inconsapevole lasciano attoniti, increduli a
domandarsi la ragione di tanto spargimento di sangue contro persone
senza alcuna colpa. Una nota di rammarico e di dolore negli interventi
di tutte le personalità intervenute all’izkor e limud in memoria delle
vittime di questa volta, le vittime dell’attentato terroristico di
Mumbai, 174 i morti, fra cui 9 israeliani torturati e massacrati,
perché ebrei. Nell’esprimere il proprio cordoglio per tutte le vittime
dell’attentato, il Presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche
Italiane Renzo Gattegna ha rivolto il proprio pensiero al piccolo
Moshe, miracolosamente scampato all’attentato perché portato in salvo
dalla sua baby sitter, ma che ha perduto tutta la sua famiglia il papà
, Rav Gavriel Holtzberg, 29 anni, la mamma Rivka, 28 anni e un
fratellino in arrivo. Il Presidente della Comunità Ebraica di
Roma, Riccardo Pacifici, ha rievocato con commozione l’immagine del
piccolo Moshe che durante la cerimonia nella sinagoga Knesseth Eliyahu
cercava la propria mamma chiamandola “Ima, Ima!” e le parole del padre
di Rivka, il rabbino Shmuel Rosenberg, che ha annunciato che la Nariman
House sarà ricostruita. Pacifici ha invitato il pubblico presente a
“ricordare le vittime dell’attentato di Mumbai, ma anche lottare per la
vita, perché i nostri Maestri insegnano che la nostra religione è una
religione per la vita”. Un messaggio di speranza, quello di Pacifici
indirizzato anche al rappresentante dell’Ambasciata indiana a Roma ed
al Presidente dell’Unione degli induisti in Italia, presenti nel Tempio. ”L’ebreo
e l’israeliano fungono sempre da obiettivo che i terroristi, persino
nel lontano sub-continente asiatico, si accaniscono a cercare e
identificare, per causarci il maggior e piu’ doloroso danno possibile”.
Ha osservato invece la vice ambasciatrice di Israele in Italia, Lironne
Bar Sadeh, ”Il terrorismo globale ha colpito ancora una volta e ci ha
colpiti con tutta la sua potenza, questa volta nella lontana India”, ha
detto la diplomatica israeliana sottolineando che ”non e’ soltanto lo
Stato d’Israele a costituire un obiettivo per azioni terroristiche, ma
il mondo intero e’ vittima di questo fenomeno fondamentalista”. Il
rav Ariel Di Porto, che ha guidato la cerimonia di izkor, ha infine
portato il saluto del rav Riccardo Di Segni, in questi giorni assente
dall’Italia.
Cooperazione Ue-Israele: L' Europarlamento rinvia il voto conclusivo Bruxelles, 3 dic - Il parlamento europeo ha rinviato il voto, previsto per domani, sull'accordo scientifico-tecnologico fra Ue e Israele. La proposta di rinvio è nata nelle file del gruppo della Sinistra europea (Gue) e di quello dei Verdi. Rinvio approvato con 194 voti favorevoli e 173 contrari. Francis
Wirtz capogruppo del Gue e Luisa Morgantini (Prc) vice presidente del
Parlamento Europeo hanno motivato il loro assenso alla proposta: Il
primo ritiene che sia necessario aspettare fino a quando Israele non
darà segnali seri di buona volontà tradotti in segnali tangibili sul
terreno nelle sue relazioni con i palestinesi. La seconda sulla stessa
lunghezza d'onda ha dichiarato: “E' tempo che il governo israeliano non
si consideri al di sopra della legalità ed inizi a rispettarla, a
cominciare dal blocco degli insediamenti e dalla fine dell'assedio a
Gaza fino a quando questi segnali non verranno dati dal governo
israeliano il Parlamento Europeo non è disposto a votare"
Israele-Gaza, riaperti i valichi Gerusalemme, 4 dic - Riaperti i valichi con la striscia di Gaza. L'autorizzazione è stata data dal ministro della difesa Ehud Barak. In
giornata dovrebbero entrare nella striscia almeno 70 convogli di aiuti
umanitari, tra i quali generi alimentari, di prima necessità e una
quantità non precisata di carburante. I valichi sono ora accessibili anche ai corrispondenti della stampa estera. La
riapertura di Gaza alla stampa giunge dopo un ricorso dell'associazione
della stampa estera all'Alta Corte di Giustizia di Israele. “L'apertura
dei valichi sarà valutata quotidianamente in relazione a eventuali tiri
di razzi da Gaza sul territorio israeliano” questa la dichiarazione
rilasciata dal portavoce del ministero della Difesa Peter Lerner. |
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L'Unione
delle Comunità Ebraiche Italiane sviluppa mezzi di comunicazione che
incoraggiano la conoscenza e il confronto delle realtà ebraiche. Gli
articoli e i commenti pubblicati, a meno che non sia espressamente
indicato il contrario, non possono essere intesi come una presa di
posizione ufficiale, ma solo come la autonoma espressione delle persone
che li firmano e che si sono rese gratuitamente disponibili. Gli
utenti che fossero interessati a partecipare alla sperimentazione
offrendo un proprio contributo, possono rivolgersi all'indirizzo desk@ucei.it per concordare le modalità di intervento.
Il servizio Notizieflash è realizzato dall'Unione delle Comunità
Ebraiche Italiane in collaborazione con la Comunità Ebraica di Trieste,
in redazione Daniela Gross. Avete
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