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L'Unione informa |
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21 giugno 2009 - 29 Sivan 5769 |
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alef/tav |
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Benedetto Carucci Viterbi, rabbino |
"Si
divide (con un muro) un cortile quando ciascuno dei condomini ha a
disposizione uno spazio di quattro braccia" (Mishna, Bava Batra I, 6).
La costruzione del muro non è legata alla limitazione della proprietà
dei condomini, come si potrebbe pensare ad una prima lettura, quanto a
proteggere la privacy: il Talmud su questa Mishna stabilisce infatti
chel'occhio indiscreto va rubricato nella categoria dei danni. |
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Si
profila, pare, una riforma della scuola. Si parla di autonomia e di
inflessibilità. Ma non si parla di contenuti. Di quelli, invece,
sarebbe bene discutere, a cominciare dal fatto che si tratta di dare
dignità al sapere scientifico. Il problema non si risolve solo
infilando due ore in più di matematica, ma fondando una cultura che non
si oppone alla scienza. Vuol dire acquisire una mentalità in cui:
1) pensare significa dubitare; 2) lo sperimentalismo abbia tanti spazi
quanti l’idealismo; 3) lo scetticismo sia culturalmente superiore alla
cultura dell’a-priori. C’è una scuola moderna nel nostro futuro? |
David Bidussa, storico sociale delle idee |
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Il terremoto e gli ebrei dei paesi arabi oggi in onda a Sorgente di vita
Nella puntata di Sorgente di vita di questa sera la storia di Svetlana Pekarskaya, pianista di origine russa, emigrata in Israele nel ‘90, che viveva a L’Aquila con i suoi bambini.
Sorpresa dal terremoto racconta i momenti di terrore, l’accoglienza a
Roma tra gli amici della comunità ebraica, il ritorno alla musica per
tornare a vivere. Il secondo servizio è dedicato alla discussa visita di Gheddafi, al mancato incontro con gli ebrei libici e al convegno sugli ebrei cacciati o fuggiti dai paesi arabi. Sorgente di vita ha intervistato Victor Magiar, consigliere dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, Shalom Tesciuba, vicepresidente della Comunità ebraica di Roma, il professor David Meghnagi e Irwin Cotler, presidente onorario del movimento Justice for Jews from Arab Countries. Nell’ ultimo servizio un incontro in casa Sed, alla vigilia di Shabbat, per raccontare la storia del capofamiglia Alberto, sopravvissuto ad Auschwitz, alla quale il colonnello dei carabinieri Roberto Riccardi, ha dedicato un libro. Nell’amore per la moglie, per i figli e per i nipoti, nel calore della famiglia e degli affetti Alberto Sed ha trovato la forza per vivere e per raccontare le sue sofferenze. La puntata va in onda oggi alle 2 di notte e sarà replicata lunedì 22 giugno intorno all’1 e 20 e lunedì 29 giugno alle 7 del mattino. Sorgente di vita è anche su www.rai.tv.
Il grande Lothar Matthaus lascia Netanya per l’Ungheria
Lothar
Matthaus è dal 10 giugno il nuovo allenatore del Fehervar, squadra del
campionato ungherese. E cosa me ne importa, potrebbe pensare qualcuno.
In realtà Lothar Matthaus, grandissimo calciatore degli anni novanta e
"Pallone d'oro" nel 1990, è stato, fino a pochi giorni fa, uno dei
maggiori promotori dell’immagine d’Israele in Europa. Ingaggiato
dal Ministero del Turismo israeliano per promuovere l'immagine del
paese ebraico in Germania, è stato testimonial d’Israele alla Fiera
internazionale del turismo di Berlino del marzo scorso. “Lothar ha
firmato autografi, ha palleggiato con i visitatori dello stand
israeliano e ha spiegato agli ospiti che Israele è un paese sicuro”
commenta il Ministro israeliano del Turismo, convinto che
quest’operazione di marketing sia servita a migliorare l’immagine del
paese agli occhi dell'opinione pubblica tedesca. Come mai è stato
scelto proprio Lothar Matthaus? Perché Matthaus è stato il primo
tedesco ad allenare una squadra di calcio israeliana, il Maccabi
Netanya. Inizialmente il contratto stipulato prevedeva che Matthaus
allenasse il Maccabi fino al maggio del 2010, ma il tecnico ha dato le
dimissioni, di comune accordo con la dirigenza, all’inizio del mese
scorso. Sicuramente ha pesato il fatto che il Maccabi non avesse vinto il campionato, avendo ottenuto
un mediocre quarto posto. Matthaus dice di essere stato spinto ad
andarsene dalla società, in forti difficoltà economiche e quindi non
più in grado di pagare il suo lauto stipendio. Fosse stato per lui
sarebbe rimasto in Israele fino al 2010. “Ho avuto dei momenti
bellissimi a Netanya. Non ho ottenuto dei grandi risultati calcistici,
ma qualche volta ho fatto divertire i nostri tifosi. Consiglio alla
dirigenza di reinvestire i soldi risparmiati nell’ammodernamento dello stadio”, le sue parole di commiato. I tifosi non lo dimenticheranno certamente, visto l’incredibile affetto dimostratogli, che trascende la normale stima che un tifoso possa provare verso l’allenatore della propria squadra.
Basta curiosare su Youtube (http://www.youtube.com/watch?v=ViRjudJXxyg)
per vedere la calorosa accoglienza che Matthaus ricevette nell'estate
del 2008. "I've never had this in my life" dice emozionato nel finale
del video. A lui sarà grata anche la Federcalcio Israeliana, poiché il carisma e il curriculum del tedesco (Bayern Monaco e Inter le squadre più importanti nelle quali ha giocato) hanno contribuito ad aumentare l’ interesse nei confronti del movimento calcistico israeliano, già da tempo alla ribalta grazie soprattutto a Yosi Benayoun, stella del Liverpool, e Avraham Grant, ex allenatore del Chelsea. Matthaus
è stato comunque protagonista anche di uno spiacevole episodio, che ha
rischiato di innescare una crisi diplomatica tra Germania e Israele.
Nell'ottobre del 2008 fu arrestato perché sprovvisto del regolare
permesso di lavoro obbligatorio e con il visto da turista scaduto.
Fortunatamente intervennero immediatamente alcuni influenti uomini
politici che riuscirono a snellire le procedure burocratiche per la sua
liberazione. Lehitrahot Lothar!
Adam Smulevich
Il mondo degli ebrei italiani narrato per immagini Obiettivo su feste e riti in un concorso Cdec
Confinata
a lungo nei domini dell’arte e delle memorie domestiche la fotografia
ha mosso i primi passi nel mondo della documentazione storica solo a
metà del secolo. Appena negli anni Sessanta si registra infatti
un crescente interesse sull’ammissibilità delle immagini come prova
documentaria nella ricostruzione del passato. Basta pensare d’altronde
all’impatto di foto oggi a tutti gli effetti considerate storiche quali
quelle dell’assassinio di Kennedy, della guerra del Vietnam, della
bomba atomica o degli stessi campi di sterminio nazisti. Proprio dal
desiderio di ricostruire attraverso le immagini uno spezzone di vita e
di storia degli ebrei italiani prende le mosse il concorso fotografico
bandito dal Centro di documentazione ebraica contemporanea (Cdec) in
occasione della Giornata europea della cultura ebraica. Intitolato “Obiettivo sul mondo ebraico” e dedicato in questa sua prima edizione alle feste e ai riti ebraici, il concorso prende le mosse dall’esigenza di promuovere l’ archivio fotografico del Cdec che contiene oggi 18 mila immagini. “L’iniziativa - spiega Paola Mortara, responsabile dell’archivio fotografico del Cdec - è nata dal desiderio di far conoscere l'importanza della fotografia come documento storico. Raccogliere le immagini
è infatti un modo di documentare la storia ed è al tempo stesso una
lotta contro il tempo. Non solo perché rischiano di andare perdute ma
perché la fotografia è deperibile”. Quali contenuti storici possono essere veicolati dalle immagini? La
fotografia è un'immagine in movimento ma priva di movimento. Tutto
dev’essere dunque raccontato. La foto ha la prerogativa di saper
cogliere un attimo per sempre e di imprimere un ricordo nella mente
umana molto più incisivo delle parole, anche se dietro ad ognuna di
esse c'è una storia, una parte di vita, che merita di essere
conosciuta. In base a quale criterio avete scelto il tema del concorso? E' il tema della Giornata della cultura ebraica di quest'anno e ci è sembrato molto affascinante.
Sono pochissimi i documenti fotografici che si hanno delle cerimonie e
per questo ci teniamo tanto, speriamo molto nel successo
dell'iniziativa. Con quale criterio sarà scelta la foto vincitrice del concorso? Abbiamo composto una giuria diversificata proprio perché emergano i vari aspetti di giudizio. Ne fanno parte il giornalista Stefano Jesurum; due pubblicitari, Eva Bassi e Jacky
Blanga; il fotografo Alberto Jona Falco; Annie Sacerdoti, responsabile
europea della Giornata della cultura ebraica, il gallerista Ermanno
Tedeschi oltre a me. Qual è la scadenza? Le fotografie vanno inviate entro il 30 giugno 2009. Verranno selezionate 30 fotografie finaliste che saranno esposte al pubblico in occasione della Giornata europea della cultura ebraica domenica 6 settembre. Tra di esse verrà scelta la vincitrice. Altre due fotografie otterranno la segnalazione speciale. Non c'è limite di alcun genere, precisa Alberto Jona Falco. “Possono partecipare giovanissimi
come persone più anziane che hanno foto nei cassetti. Lo scopo è far
emergere nelle immagini la voglia di documentare. Ritengo che il tema
sia molto interessante. Ciò il concorrente deve mostrare è la capacità
di dare uno sguardo a quella che è stata ed è la vita degli ebrei di
Italia. Ed è un discorso che va oltre l'identità ebraica: è stata
creata infatti una griglia di valutazione che riguarda l’attinenza al
tema, la creatività e l’espressività". Il regolamento del concorso “Obiettivo sul mondo ebraico - Feste e riti ebraici. Il mondo cosmopolita degli ebrei in Italia” si trova su www.cdec.it alla sezione Notizie.
Lucilla Efrati
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pilpul |
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Da Gheddafi al presidente Obama La sfida del confronto globale
In queste ultime settimane la nostra attenzione è stata sollecitata da più vicende e notizie di profilo internazionale. La vicenda della visita del leader libico in Italia ha riguardato sicuramente gli ebrei italiani e in particolare gli ebrei libici residenti in Italia (italiani e non) che hanno dovuto lasciare quel paese lasciando tutto e che da più di quarant’anni, aspirano a trovare rispetto ed eventuali forme compensative. Nella vicenda delle elezioni in Iran abbiamo assistito invece alla richiesta dei giovani dell’UGEI (Unione giovani ebrei italiani) di dedicare una via agli studenti iraniani. Il viaggio di Obama e il discorso di Netanyahu ci riguardano e c’interessano in considerazione dell’imminente visita in Italia del primo ministro dello Stato d’Israele. Il mio è quindi un invito all’approfondimento in sede nazionale. Si
tratta infatti di temi con cui ci confronteremo sempre di più a livello
europeo, dove ad esempio abbiamo come UCEI un consigliere italiano del
Congresso ebraico europeo nella commissione dello stesso per i rapporti
con il Parlamento della UE e soprattutto a livello mondiale. Sarà anche
banale ripeterlo, ma viviamo in un villaggio globale. Riccardo Hofmann, consigliere UCEI
Tra Livorno e Pisa c'è di mezzo anche il pallone
Con
tre gol messi rigorosamente a segno dopo l'uscita dal Sabato (Motzaè
Shabbat), il Livorno è tornato in serie A, peraltro a poche settimane
dalla retrocessione del Pisa dalla B alla Prima divisione. Doppia
festa, ovviamente, nella notte a Livorno, ma i rapporti tra le due
Comunità non ne risentiranno.
Gadi Polacco, Consigliere UCEI |
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rassegna stampa |
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E' la
situazione in Iran a dominare oggi la nostra rassegna stampa. I
quotidiani assegnano quasi tutti la prima pagina alla dura repressione
che ha colpito i manifestanti pro Moussavi a Teheran. Ne riferisce, tra
gli altri, Davide Frattini sul Corriere della sera mentre Maurizio Molinari affronta sulla Stampa il
tema delle reazioni americane che ieri hanno visto un netto
inasprimento con l’invito di Obama a fermare le violenze. Vista da
Israele la questione iraniana assume ulteriori sfumature che vale la
pena di approfondire attraverso il commento di Zvi Bar’el su Haaretz in
cui si analizza la realtà emergente e per certi versi sorprendente di
un’Iran che “Non è solo tecnologia nucleare, ayatollah estremisti, il
negazionista Ahmadinejad e l’asse del male”. La pagina della cultura propone invece sul Sole 24 ore la
consueta rubrica domenicale di Giulio Busi dedicata oggi al carteggio
inedito tra Ernst Junger, ex ufficiale della Wehrmacht, e Gershom
Scholem. Da leggere infine su Liberazione
la bella intervista di Guido Caldiron ad Andrè Aciman ebreo di origini
egiziane, oggi residente a New York, autore di Ultima notte ad
Alessandria (Guanda editore) romanzo che negli Stati Uniti ha già
riscosso un buon successo.
Daniela Gross |
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notizieflash |
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Peres,
“Israele estraneo alle proteste in Iran"
Tel Aviv, 21 giu Israele non ha nulla a che vedere con i cortei di protesta in corso in questi giorni a Teheran. Lo ha affermato oggi il capo dello stato israeliano in risposta al discorso pubblico
del leader iraniano Ali Khamenei, per cui le manifestazioni seguite
alle elezioni presidenziali sarebbero state ispirate dagli Stati Uniti
ed Israele. “Non si vergogna a raccontare quelle cose a milioni di
persone? Si tratta non solo di un bluff, ma anche di un'offesa alla sua
stessa gente", ha detto Peres che ha espresso ammirazione per l’azione
dei dimostranti. "Il popolo iraniano – ha detto - cerca di recuperare
la immagine originale della propria cultura. Occorre che i giovani
possano accrescere i loro appelli alla libertà e a una politica
positiva. Occorre che le donne - un settore particolarmente coraggioso
- possano esprimere la loro sete di libertà e di eguaglianza". Israele,
ha concluso Peres, spera che l’attuale leadership politica iraniana
scompaia. "La lotta contro il potenziale nucleare dell'Iran deve essere
condotta dall'esterno, ma la lotta per una nuova leadership - ha
precisato - scaturisce dal popolo iraniano". |
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L'Unione
delle Comunità Ebraiche Italiane sviluppa mezzi di comunicazione che
incoraggiano la conoscenza e il confronto delle realtà ebraiche. Gli
articoli e i commenti pubblicati, a meno che non sia espressamente
indicato il contrario, non possono essere intesi come una presa di
posizione ufficiale, ma solo come la autonoma espressione delle persone
che li firmano e che si sono rese gratuitamente disponibili. Gli
utenti che fossero interessati a partecipare alla sperimentazione
offrendo un proprio contributo, possono rivolgersi all'indirizzo desk@ucei.it per concordare le modalità di intervento.
Il servizio Notizieflash è realizzato dall'Unione delle Comunità
Ebraiche Italiane in collaborazione con la Comunità Ebraica di Trieste,
in redazione Daniela Gross. Avete
ricevuto questo messaggio perché avete trasmesso a Ucei
l'autorizzazione a comunicare con voi. Se non desiderate ricevere
ulteriori comunicazioni o se volete comunicare un nuovo indirizzo
e-mail, scrivete a: desk@ucei.it indicando nell'oggetto del messaggio “cancella” o “modifica”. |
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