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L'Unione informa
 
    28 giugno 2009 -  6 Tamuz 5769  
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Moked - il portale dell´ebraismo italiano
alef/tav    
  Benedetto Carucci Viterbi Benedetto Carucci Viterbi,
rabbino 
"... ogni discussione che non è ai fini del cielo non si mantiene; qual è la discussione che non è ai fini del cielo? quella di Korach e di tutta la sua congrega" (Avot 6, 18). Grandezza della discussione onesta, non finalizzata all'interesse personale: è un valore eterno, e per questo si mantiene per sempre.  Non così quella finalizzata al potere, che invece prima o poi deve cessare. Che le discussioni, allora, possano essere senza fine!
Una settimana di scontri a Teheran non ha suscitato né manifestazioni di solidarietà, né un gesto collettivo. Deve essere stato eccitante, per alcuni, avvertire l’ebbrezza del silenzio. Tra questi, qualcuno, non pago, ha invitato tutti noi a perseverare in quella pratica giudicandola virtuosa. Alle volte la realtà, in un colpo solo, esprime tutta la complessità del tempo presente: mette a nudo le nostre miserie, e dà forma ai desideri più inconfessati. David Bidussa, storico sociale delle idee  David Bidussa  
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  pescara 2009 Mediterraneo – Lo sdegno degli ebrei italiani
per l’esclusione d’Israele dai Giochi

Più che per i record sportivi rischia di essere ricordata come l’edizione del razzismo e dell’apartheid. A segnare i Giochi del Mediterraneo, al via venerdì allo stadio Adriatico di Pescara con una cerimonia spettacolare, è infatti l’esclusione d’Israele che tanta amarezza sta suscitando da mesi nell’ebraismo italiano. Le ultime reazioni parlano infatti di sdegno e profonda delusione. "A Pescara – afferma infatti Riccardo Pacifici, presidente della Comunità ebraica romana - si aprono quelli che comunemente vengono chiamati Giochi del Mediterraneo, ma che senza alcuna remora possiamo definire i Giochi dell'apartheid"."Non troviamo termini diversi – prosegue - per definire un odioso e ingiusto provvedimento che vede l'esclusione dell'unica democrazia del Medio Oriente, Israele. Lo sport dovrebbe essere lo strumento che da sempre avvicina gli uomini, che fa conoscere culture diverse e che nella competizione esalta il genere umano”. “Ci auguriamo – conclude - che come ha promesso il ministro degli esteri Frattini questa - ha concluso - sia l'ultima volta".
Una dura condanna giunge anche da Vittorio Pavoncello, presidente del Maccabi Italia. "L'esclusione d’Israele – afferma - riecheggia l'apartheid che a inizio secolo scorso teneva fuori dalle federazioni sportive le squadre composte da ebrei". "Saremo a Pescara il 3 luglio – sottolinea Pavoncello - per sventolare la bandiera di Israele e  mi auguro che questo sia l'ultimo anno di un comportamento ingiusto e vessatorio". 
"Escludere Israele è un gesto di apartheid e di razzismo, privo di qualsiasi ragione e di qualsiasi significato”, sostiene Fiamma Nirenstein, vicepresidente della Commissione esteri, da mesi in prima linea a sostegno della partecipazione israeliana. “Una simile esclusione non deve e non può essere messa da parte. Speriamo anche, dopo questa edizione, di vedere chiuso ufficialmente un capitolo che non fa onore allo sport mondiale, né al nostro paese che li ospita oggi".
Frutto di una situazione politica complessa e incandescente - che dalla prima edizione della manifestazione vede nel Comitato internazionale che la governa una netta prevalenza di delegazioni nazionali sfavorevoli alla partecipazione israeliana tra cui l’Algeria, la Siria o l’Egitto - la questione d’Israele era stata portata con forza all’attenzione pubblica già nei mesi scorsi. Ma nemmeno l’intervento del ministro degli Esteri Franco Frattini era riuscito a sbloccarla. Giudicando “paradossale” la mancata partecipazione di israeliani e palestinesi ai Giochi del Mediterraneo Frattini, aveva ribadito più volte come l’Italia sia “il Paese europeo più amico di Israele e anche quello che ha fatto il piano Marshall per la Palestina” assicurando che i Giochi di Pescara “saranno gli ultimi senza la nazionale israeliana e quella palestinese”.
La soluzione è dunque rinviata al futuro, alla prossima edizione in programma a Volos in Grecia, nella speranza che allora si possa assistere davvero a un’Olimpiade del Mediterraneo nel segno della pace e del dialogo fra i popoli.

Daniela Gross

 
 
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  pescara 2009Mediterraneo – Un record a Pescara:
la discriminazione è uno sport

Lo sport, il Mediterraneo. Ai Giochi di Pescara c'è qualcosa che suona falso. E non si tratta solo dell'organizzazione di un carrozzone finito giustamente nel mirino della pubblica opinione. Il problema è che alcuni dei protagonisti sono stati tenuti volutamente fuori dalla porta. Regimi ripugnanti e paesi vigliacchi si sono trovati su un terreno in cui c'è una sola gara: quella dell'opportunismo.
Prima ancora di concludersi, i Giochi di Pescara sprofondano già nell'indifferenza di un'Italia che ben ha altro cui pensare. Il nostro saluto al Mediterraneo, il nostro omaggio allo sport, va agli atleti d’Israele che non potranno scendere in pista. Sono stati esclusi perché non hanno avuto paura di vestire i colori della civiltà del Mediterraneo. Torneranno quando su tutte le sponde di questo mare si potrà respirare aria di lealtà, di speranza e di democrazia. Le uniche medaglie che accomunano le genti e per cui valga davvero la pena di gareggiare.

gv  
 
 
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rassegna stampa    
 
 
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Poca cronaca e molti spunti di approfondimento nella rassegna stampa di oggi. Su Libero Magdi Cristiano Allam prende spunto dall’apertura dei Giochi del Mediterraneo a Pescara, che vedono l’esclusione d’Israele, per lanciare un accorato appello per il soldato Shalit stigmatizzando “il vergognoso silenzio sull’israeliano rapito tre anni” e denunciando la “sudditanza ideologica” italiani nei confronti dei “terroristi e dei tiranni islamici”.
Ancora su Libero si affronta il delicato e complesso tema dei risarcimenti in un lungo articolo di Francesco Perfetti dedicato al libro del giurista e filosofo francese, Antoine Garapon, collaboratore di Esprit, apparso ora in ltalia con il titolo "Chiudere i conti con la storia. Colonizzazione, schiavitù, Shoah" (Raffaello Cortina, pp. XXII-218, euro 23). Punto di partenza del discorso, la class action lanciata nel ’96 dalle organizzazioni ebraiche americane per ottenere la restituzione dei conti svizzeri appartenenti a vittime della Shoah che segnò un vero e proprio spartiacque nella questione.
Decisamente più leggero, sul Corriere della sera, Francesco Battistini che ricostruisce la storia di Ikram Saman, guru dello stile di Michelle Obama, palestinese di Gerusalemme est emigrata ragazzina negli States al seguito della madre ammalata e maritata Goldman. Ancora sul Corriere un’articolata riflessione di Claudio Magris sul tema della frontiera a partire dal suo viaggio a Seyni, al confine tra Lituania e Polonia, dove ha sede la fondazione Terre di confine diretta da Krzysztof e Malgorzata Czyzewscy e ancor oggi risuona potente la grande tradizione della cultura yiddish.
Sul Sole 24 ore Carola Hoyos ripercorre le origini della fortuna della banca Rotschild che, secondo un recente studio dell’inglese Nick Draper, sarebbero fondate sullo schiavismo. Sullo stesso argomento, sul Sole 24 ore, anche un intervento di Miguel Gotor. Ancora sul Sole 24 ore Giulio Busi dedica il suo intervento domenicale a "La memoria dei padri. Cronaca, storia e preistoria di una famiglia ebraica tra Corfù e Venezia", di Cesare Vivante, appena edito da Giuntina, che ricostruisce splendori e decadenza di una dinastia mercantile, quella dei Vivante, che al culmine della fortuna poté permettersi di adornare il suo palazzo sul Canal grande con la meravigliosa Ebe del Canova.  

 
 
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notizieflash    
 
 

Peres in partenza per Azerbaijian e Kazakistan
Tel Aviv, 28 giu 09
Shimon Peres parte oggi per una visita senza precedenti in Azerbaigian e Kazakistan. Le due repubbliche islamiche ex sovietiche secondo la stampa israeliana hanno infatti respinto le pressioni iraniane perché  l'evento fosse annullato. Il capo dello stato israeliano secondo il quotidiano Haaretz sarà protetto da misure di sicurezza straordinarie soprattutto in Azerbaijan dove un anno fa i servizi segreti hanno sventato un attentato degli Hezbollah contro l'ambasciata d’Israele.
La visita ha un obiettivo economico. Azerbaijan e Kazakistan sono infatti tra i principali fornitori d’Israele di petrolio e di gas. Peres sarà dunque accompagnato dai ministri dell'industria e del commercio, delle infrastrutture e della scienza, nonché da decine di uomini d'affari. Nei colloqui, ha detto Peres, saranno però affrontati anche temi più generali, tra cui il nucleare iraniano.

Yediot Aharonot, "Barak in procinto di congelare gli insediamenti in Cisgiordania"
Tel Aviv, 28 giu
Ehud Barak sarebbe in procinto di annunciare un congelamento di tre mesi degli insediamenti in Cisgiordania allo scopo di rilanciare i negoziati fra Israele e Anp. Lo afferma il quotidiano Yediot Ahronot secondo cui la formula sarà sottoposta dal ministro della Difesa a George Mitchell, inviato di Obama per il Medio Oriente, nell’incontro in programma per martedì.
Il congelamento totale delle colonie (e anche del loro “sviluppo naturale”) era stato più volte invocato da Obama e venerdì era stato richiesto anche dai ministri degli esteri del G8, riunitisi a Trieste.  
Secondo Yediot Ahronot, la proposta di Barak esclude 2.000 edifici che si trovano nelle zone “omogenee di popolamento ebraico”(cioè nel versante occidentale della Barriera di sicurezza) e che sono in stato avanzato di realizzazione.    

 
 
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