se non visualizzi correttamente questo messaggio, fai click qui |
|
|
 |
|
L'Unione informa |
|
|
|
7 luglio 2009 - 15 Tamuz 5769 |
|
 |
|
| |
|
alef/tav |
|
|
 |
|
 |
Roberto Della Rocca, rabbino |
Dopodomani
con il digiuno del 17 di Tamuz ha inizio quel periodo di lutto di 21
giorni culminante nel digiuno del 9 di Av. La Tradizione indica
nel 17 di Tamuz il giorno in cui ebbe inizio l'assedio di Gerusalemme
che si concluse il 9 di Av con la distruzione della città e del
suo Tempio. Ma sempre al 17 di Tamuz, di molti secoli
prima, vi fu un'altra distruzione, quella delle prime Tavole del
Patto da parte di Moshè quando vide che il popolo adorava il vitello
d'oro. Secondo un'interpetazione rabbinica non si trattò di un vero
atto di rottura, ma le Tavole del Patto, il cui peso è stimato
come insostenibile in una situazione ordinaria, caddero
dalle mani di Moshè che non ne sopportò più il peso reale quando prese
atto della confusione idolatrica che aveva irretito il suo
popolo. Se è vero che la pietra delle Tavole si sgretolò, come del
resto lo fu per le mura del Tempio, le lettere della Torà,
aggiunge straordinariamente il Midrash, volavano verso l'alto. Una
storia davvero significativa e rappresentativa di una certa
nostra situazione. Quando i contenuti volano in alto
trasformandosi in mere astrazioni poetiche e
celestiali, i contenitori, divenuti vuoti, si trasformano in un
fardello troppo pesante da sostenere. Contenitori svuotati
che cadono di mano anche a persone forti come Moshè. |
 |
Filosofo:
"Dio è un'invenzione umana". Swami: "E' possibile". Filosofo: "Perché,
allora, ci credi?" Swami: "Sei capace di distruggere quel fiore?"
Filosofo: "Sì". Swami: "Bene, ora ricostruiscilo". |
Vittorio Dan Segre, pensionato
|
 |
|
|
 |
|
|
torna su |
davar |
|
|
|
|
Diario di viaggio - Nasce a Gerusalemme un centro di ricerca sul cervello
La
più ingente donazione mai fatta a un centro di ricerca israeliano - 50
milioni di dollari - è stata recentemente annunciata dall’Università
Ebraica di Gerusalemme. La benefattrice è Lily Safra, predicente della
Edmond J. Safra Foundation, e la somma sarà destinata alla
realizzazione di un Centro Interdisciplinare di ricerca sul cervello.
L’Università si è impegnata a contribuire con altri 80 milioni di
dollari, che porteranno alla realizzazione di un centro di
eccellenza, fra i primi al mondo, il cui progetto è stato messo a punto
con la collaborazione di due premi Nobel, il professor Bert Sakmann di
Heidelberg e il professor Richard Axel di New York. La scienza del
cervello è tra le più giovani. Solo negli ultimi tre secoli se ne
è compresa l’importanza – per millenni il cuore fu considerato
l’organo più importante del corpo. Fu Descartes, filosofo,
scienziato e matematico, a decretare l’egemonia del cervello: anche se
erroneamente riteneva che fosse la ghiandola pineale la sede del
pensiero e dell’anima. Ma mentre si sono fatti immensi progressi nella
comprensione del funzionamento e nella terapia del cuore, non si può
dire lo stesso nel caso delle malattie cerebrali. Soprattutto quelle
legate al Sistema nervoso centrale, prevalenti nella popolazione
che invecchia. Anche perché solo grazie alla tecnologia si riesce a
penetrare nei processi di funzionalità cerebrale: la vecchia anatomia
serve a poco o a nulla. Il cervello è oggi la nuova
frontiera della ricerca medica. In tutto il mondo i ricercatori sono
impegnati nello studio di questo organo le cui alterazioni funzionali
si ripercuotono su tutto il corpo e su tutte le facoltà. L’Universita
Ebraica di Gerusalemme è all’avanguardia in questo settore , che
coinvolge molte discipline, dalle neuroscienze alla chimica, alla
fisica, alla biologia, ma anche alla filosofia e all’arte. E
infatti da anni esiste presso la HUJ un Centro interdisciplinare per lo
studio del cervello, che manca però di una sede. Gli scienziati sono
perciò distaccati in edifici e campus diversi, e comunicare comporta
faticosi spostamenti, “e la necessità di prendere appuntamento” spiega
Idan Segev, fondatore del Centro, che lo ha diretto fino all’anno
scorso; “mentre sarebbe fondamentale poter essere sempre in contatto,
tante idee nascono bevendo insieme un caffé o incontrandosi per
caso nel corridoio”. L’urgenza di comprendere i meccanismo di
funzionamento e di degenerazione del cervello non è solo
scientifica. “Entro una quindicina di anni non avremo la capacità
finanziaria di provvedere ai problemi della popolazione che
invecchia, dovuti in gran parte alla degenerazione del cervello, e che
già oggi rappresentano un problema devastante, per il malato, la sua
famiglia, la società” -spiega il prof. Eilan Vaadia, che è stato
nominato direttore del Centro in fieri – "manca l’edificio, ma le
ricerche interdisciplinari procedono". Nella nuova sede, dove
lavoreranno fianco a fianco neuroscienziati, medici, biologi, chimici,
psicanalisti, filosofi, artisti (grande interesse suscita in questo
momento alla Hebrew University il rapporto tra cervello
e creatività artistica), si studieranno i geni, le molecole e le
cellule nervose del cervello; la struttura e il funzionamento dei
circuiti neuronali; l’attività elettrica e la comunicazione tra aree
diverse del cervello con l’obiettivo di comprendere come i sensi, il
movimento e i pensieri sono creati; i processi cognitivi e la
funzionalità cerebrale; e anche aspetti più teorici, come la
costruzione di modelli del sistema nervoso centrale. “Ci proponiamo di
arrivare a riparare il cervello, restaurando la normale attività
cerebrale nelle persone anziane” spiega Vaadia. Ci sono nuove tecniche
tridimensionali che consentono di identificare e seguire ogni
singola cellula del cervello –cioè l'hardware- per comprenderne il
software, il funzionamento. Parkinson, Alzheimer, autismo sono
alcuni dei settori in cui la HUJ sta portando avanti ricerche
rivoluzionarie. “Ma ci manca lo spazio” sostiene Haim Sompolinsky, tra
i fondatori dell’attuale centro di ricerche interdisciplinari sul
cervello; “la generosa donazione di Safra ci consentirà di portare in
Israele i giovani più promettenti, istituire dottorati, cattedre,
scambi internazionali. Guardiamo alla prossima generazione, cresciuta
nella tecnologia per sviluppare modelli sempre più precisi del nostro
computer organico”. Israele, nonostante i quotidiani
problemi legati alla sua sopravvivenza, è un faro nel mondo per la
ricerca scientifica. Il nuovo centro, che nelle speranze dei suoi
ideatori sarà anche un’opera d’arte architettonica a incoronare il
Monte Scopus, simbolo di Gerusalemme, contribuirà a
ratificare l’eccellenza del Paese, in uno dei settori più
cruciali per l’umanità intera. “Invitiamo tutti ad aiutarci a
realizzare questo progetto” invita Yoram Cohen, vicepresidente
dell’Università Ebraica di Gerusalemme. “Dobbiamo raccogliere 80
milioni di dollari. Sembra un’utopia, ma noi israeliani ci siamo
dimostrati capaci di realizzare le utopie”.
Viviana Kasam
|
|
|
|
|
torna su |
pilpul |
|
|
|
|
Al varo alla Camera dei Deputati una legge per sostenere la Fondazione Centro di documentazione ebraica contemporanea
Inizia alla Camera giovedì mattina di buon'ora, alle 9, il viaggio
della proposta di legge n. 2500, che prevede la concessione di un
contributo di 300.000 euro annui, a decorrere dal 2009, a favore della
Fondazione Centro di documentazione ebraica contemporanea (CDEC), allo
scopo di sostenerne l’azione di perseguimento dei fini istituzionali. La
proposta, presentata a prima firma dell’onorevole Alessandro Ruben e
sottoscritta, in perfetto spirito bipartisan, da altri 15 deputati,
sarà discussa dalla Commissione Cultura della Camera in sede
legislativa: non si dovrà discutere cioè in Assemblea, ma sarà
sufficiente l'approvazione della Commissione, previa l'espressione del
parere favorevole delle Commissioni Affari costituzionali e Bilancio. L'incarico
di relatore verrà espletato dalla presidentessa della Commissione,
Valentina Aprea, deputata ormai di lungo corso, già sottosegretaria al
Ministero della pubblica istruzione nella XIV legislatura. Che sia
la presidentessa della Commissione ad assumere su di sé l'incarico di
relatrice è indice della condivisione della proposta e della volontà di
fare presto, enfatizzandone il valore di iniziativa condivisa da tutti
i componenti. L'auspicio è che la proposta possa essere
prontamente approvata dalla Commissione – e vi sono tutti i presupposti
– per essere rapidamente esaminata anche al Senato, probabilmente
sempre in sede legislativa. Occorre infatti fare in fretta: per i
complessi meccanismi che regolano il bilancio dello Stato, sarebbe di
gran lunga preferibile approvare la legge entro il 30 settembre di
quest'anno. Ma chissà che prima delle vacanze estive....
Valerio Di Porto, Consigliere dell'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane
|
|
|
|
|
torna su |
rassegna stampa |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
Pochissime
notizie oggi nella rassegna. Continua come prevedibile lo squallido
episodio di Brenie Ecclestone. Egli ora naturalmente ammette di
aver esagerato, insomma non voleva dire che la Shoà fosse una cosa
buona, ma solo che "prima dei suoi orribili crimini" Hitler aveva fatto
delle cose buone, un po' come quelli che in Italia dicono, vabbe', ci
sono stati degli errori alla fine, ma durante il regime i treni erano
in orario. E naturalmente "il patron del circus" non vede ragioni per
dimettersi (un pezzo siglato a.rav. sul Corriere) Infatti "è stato tutto un malinteso" (Il Tempo). Disgustoso. Dall'Iran, la sola notizia è l'arresto di una ricercatrice francese come spia (notizia siglata g. mart. su Repubblica). Per il resto il Foglio sostiene che al G8 si parlerà si dell'Iran, ma Obama "non sa cosa fare"; sul Corriere
si può leggere un commento di Jan Burma che invita l'Occidente a non
mettere sullo stesso piano Ahmdinedjad e Mussavi. Nello stesso senso va
un'intervista a Shirin Erbadi del Riformista. Ci
sono tre articoli sulla possibilità che Israele metta in opera i piani
di attacco al nucleare iraniano: una di Annalena di Giovanni su Terra che
ragiona in questa maniera, dopo aver illustrato la situazione secondo
lei pessima del governo israeliano: "l'intera atmosfera diplomatica
sembrerebbe strangolare i falchi del governo israeliano. Come uscirne?
Cinico a dirsi, ma una guerra appare di nuovo la soluzione più facile.
E tutte le strade portano all'Iran." Che l'Iran si proponga in maniera
del tutto esplicita di annientare Israele alla signora di Giovanni non
sembra pertinente. Anna Momigliano sul Riformista invece intervista un analista israeliano molto pessimista sulla posizione americana, Jerry Rubin. Infine Liberal
pubblica un'analisi dell'ex ambasciatore americano all'Onu, Bolton, che
illustra le ragioni che potrebbero rendere necessario un attacco
israeliano. Fra le varie, da leggere con qualche meraviglia l'intervista del Secolo XIX
alla moglie di Yussuf Al Molki, capo del commando che sequestrò
l'Achille Lauro e responsabile personalmente dell'omicidio del disabile
Leon Kinghoffer. La signora, che è degna sposa dell'assassino, essendo
lei stessa "ex militante di Guerriglia metropolitana per il comunismo,
a sua volta arrestata per fatti di eversione negli anni 90", vuole
avere notizie del marito, espulso in Siria dopo essere stato (a nostro
avviso alquanto prematuramente) scarcerato. Comprendiamo la giusta
preoccupazione di una sposa, ma al posto suo non ci preoccuperemmo: di
solito la Siria ai terroristi anti-israeliani riserva festeggiamenti e
medaglie, non certo le torture e la prigione, se non la morte che la
signora teme. Non è del resto la Siria un paese rispettabile, che oggi
dialoga con Francia e Stati Uniti e che, come dice la già citata
Annalena di Gianmarco oggi "insiste per riprendersi pacificamente le
alture del Golan", con l'appoggio americano, naturalmente?
Ugo Volli
|
|
|
|
|
torna su |
notizieflash |
|
|
|
|
Beirut, Steinmeimer tenta una mediazione fra Siria e Israele Beirut, 7 lug - Il
Ministro degli esteri tedesco Frank-Walter Steinmeier, ieri a colloqui
in Israele con il Presidente Shimon Peres, avvierà oggi in Siria
colloqui politici con le più alte cariche dello Stato, mentre a Damasco
si registrano nuovi progressi diplomatici nelle relazioni bilaterali
tra Siria e Stati Uniti e tra Siria e Arabia Saudita. Il quotidiano
panarabo al Hayat edito a Londra precisa che Steinmeier, proveniente da
Israele, discuterà col presidente Bashar al Assad di un'eventuale
ripresa dei colloqui di pace con lo Stato ebraico. In segno di
distensione tra Riad e Damasco, nella capitale siriana è intanto atteso
a giorni Abdallah al Afiyan, nuovo ambasciatore del regno del Golfo. In
un analogo segnale di disgelo tra la Siria e gli Stati Uniti,
l'incaricato d'affari americano a Damasco Maura Connelly, citata dal
giornale, ha assicurato che "entro i prossimi mesi" sarà nominato un
ambasciatore Usa in Siria. L'incarico è vacante da quattro anni. La
stessa Connelly - conclude al Hayat - a breve tornerà a Washington
perché nominata vice assistente per il Medio Oriente alla Segreteria di
Stato.
MO, clima di distensione e prove generali di pace nell'incontro fra Peres e Mubarak in Egitto Tel Aviv, 7 lug - Il
Presidente israeliano Shimon Peres incontrerà il presidente Hosni
Mubarak al Cairo. Al termine del colloquio è prevista una conferenza
stampa congiunta. Peres intende esaminare con Mubarak le possibilità di
uno sforzo regionale di pace e illustrerà una serie di
provvedimenti adottati di recente dalle autorità israeliane in
Cisgiordania per agevolare le condizioni di vita dei palestinesi: fra
queste, le rimozioni di posti di blocco. Fra gli argomenti in agenda,
la questione del soldato Ghilad Shalit, prigioniero di Hamas a Gaza da
oltre tre anni. Gli egiziani giocano un ruolo determinante nella
complessa mediazione fra Hamas e Israele. Nei giorni scorsi la stampa
israeliana ha scritto che le relazioni di sicurezza fra Israele ed
Egitto sembrano essersi avvicinate negli ultimi tempi. In particolare è
stato giudicato significativo il transito per la prima volta dal canale
di Suez di un sottomarino israeliano di tipo Dolphin, nel contesto di
esercitazioni militari israeliane avvenute nelle settimane passate nel
mar Rosso di fronte al porto di Eilat.
|
|
|
|
|
|
torna su |
|
L'Unione
delle Comunità Ebraiche Italiane sviluppa mezzi di comunicazione che
incoraggiano la conoscenza e il confronto delle realtà ebraiche. Gli
articoli e i commenti pubblicati, a meno che non sia espressamente
indicato il contrario, non possono essere intesi come una presa di
posizione ufficiale, ma solo come la autonoma espressione delle persone
che li firmano e che si sono rese gratuitamente disponibili. Gli
utenti che fossero interessati a partecipare alla sperimentazione
offrendo un proprio contributo, possono rivolgersi all'indirizzo desk@ucei.it per concordare le modalità di intervento.
Il servizio Notizieflash è realizzato dall'Unione delle Comunità
Ebraiche Italiane in collaborazione con la Comunità Ebraica di Trieste,
in redazione Daniela Gross. Avete
ricevuto questo messaggio perché avete trasmesso a Ucei
l'autorizzazione a comunicare con voi. Se non desiderate ricevere
ulteriori comunicazioni o se volete comunicare un nuovo indirizzo
e-mail, scrivete a: desk@ucei.it indicando nell'oggetto del messaggio “cancella” o “modifica”. |
|
|