se non visualizzi correttamente questo messaggio, fai  click qui  
 
  logo  
L'Unione informa
 
    21 luglio 2009 - 29 Tamuz 5769  
alef/tav   davar   pilpul   rassegna stampa   notizieflash  
 
Moked - il portale dell´ebraismo italiano
alef/tav    
  Roberto Della Rocca Roberto
Della Rocca,

rabbino
Non smette di stupire come una certa stampa nostrana riferisca le complesse dinamiche sociopolitiche all'interno di Israele. Parlo degli incidenti di questi ultimi giorni a Gerusalemme, che vedono protagonisti alcuni gruppi di Charedim. Ci siamo purtroppo assuefatti a certe deformazioni linguistiche che diventano inevitabilmente devianze concettuali e culturali come quella che definisce i Charedim come "gli ultraortodossi". La parola Charedim in ebraico ha un significato che richiama concetti come timore e tremore. Metafore linguistiche che esprimono mirabilmente il senso di timorata devozione che questi fedeli vivono nei confronti della Torah e del Suo Autore. Un significato quindi del tutto differente da quello di matrice greco-cristiana della parola ortodossia.  Ma le deformazioni diventano inaccettabili quando si arriva al punto di distorcere la realtà storica come nel titolo di un pezzo sull'Avvenire dello scorso 17 luglio in cui i Charedim sono definiti Zeloti. Gli Zeloti erano un gruppo di ebrei nazionalisti che avevano intrapreso forme di resistenza armata contro l'occupazione romana della Terra d'Israele. Molti Charedim, viceversa, non solo sono contrari all'uso delle armi, ma talvolta addirittura antisionisti. L'uso delle parole deve costituire un aspetto fondamentale della condotta etica oltre che della professionalità di chi fa informazione.
Integrità e sincerità non si acquistano. Sono qualità innate. Chi dice di essere sincero è insincero, non importa quante volte lo dica.  Vittorio Dan
Segre,

pensionato
Dan Segre  
  torna su
davar    
 
  de Benedetti Redazione aperta - Claudia De Benedetti
e Daniela Misul con i nuovi giornalisti


Dopo la cena inaugurale di domenica sera, sono iniziati i lavori della redazione del Portale dell'ebraismo italiano, riunita a Trieste fino al termine di questo mese di luglio. Nei locali della Scuola Ebraica triestina, la redazione di www.moked.it , con i cinque praticanti, (per tre di loro l’esperienza del praticantato è appena partita - Mazal tov!) e alcuni ospiti, tra cui la Presidente della Comunità ebraica di Firenze, Daniela Misul, e Angelica Bertellini, dell’Osservatorio di Mantova sulle discriminazioni, hanno incontrato  la Vicepresidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Claudia De Benedetti.  E' stata un’occasione per parlare del rapporto che l’Ucei intrattiene con le altre istituzioni ebraiche a livello europeo e mondiale, e quali siano cambiamenti e sfide che queste organizzazioni affrontano, come per esempio il nodo del riavvicinamento all’ebraismo degli ebrei nell’area ex-Urss, concentrandosi sul ruolo dell’Italia. Si è parlato anche dei problemi interni e di come migliorare la comunicazione delle iniziative dell’Ucei, in modo che non solo le Comunità, ma anche i singoli iscritti, possano conoscerle, contribuire ed usufruirne.
Il momento del pranzo di metà giornata è stato contrassegnato dalla presenza dei bambini ospiti della Colonia. Di fronte a un caffè tutti i partecipanti hanno poi avuto modo di confrontarsi  con la Presidente della Comunità ebraica di Firenze Daniela Misul e con il Segretario generale della Comunità fiorentina Emanuele Viterbo, sui problemi delle piccole comunità e su come l’Unione, ma in particolare lo sviluppo della comunicazione ebraica su piano nazionale, e la presenza dei praticanti nelle singole città, possano contribuire a conoscerli e affrontarli.

Roberto MorelliIn serata, infine, la redazione è stata ospite del giornalista Roberto Morelli, responsabile immagine e comunicazione dell’azienda triestina Illy Caffè, dopo aver coperto per molti anni la realtà del Nord Est per il Corriere della Sera e aver insegnato giornalismo nelle università italiane. Morelli si è soffermato su come le nuove tecnologie abbiano cambiato il mestiere del giornalista, con alcuni suggerimenti  indirizzati ai praticanti, in un incontro gradevole e stimolante che ha chiuso a tarda notte la prima giornata dei lavori.

Rossella Tercatin
 
 
  torna su
pilpul    
 
  L'Università di Pisa tra leggi razziste e reintegrazione

E’ uscito di recente un libro bello e molto particolare, a firma di due studiose: Francesca Pelini e Ilaria Pavan. Il libro costituisce una rielaborazione della tesi di Francesca Pelino, laureatasi a Pisa nel 1999 e morta sei anni dopo, giovanissima, nel 2005. A dieci anni dalla sua laurea, il lavoro è stato ripreso da Ilaria Pavan ed ha visto la luce con i tipi del Mulino. Si intitola “La doppia epurazione. L’Università di Pisa e le leggi razziali tra guerra e dopoguerra”.
Alla inconsueta fattura si accompagna l’indubbio valore storiografico dell’opera, che traccia un quadro dell’Ateneo pisano tra leggi razziste e vicende della reintegrazione, nella cornice nazionale. La postfazione, scritta da Ilaria Pavan, attraverso frequenti rimbalzi tra situazione pisana ed altre situazioni locali, dà utili spunti per tracciare un quadro storiografico complessivo.
Per quanto riguarda l’Università di Pisa, non si registrano fatti particolarmente eclatanti: l’applicazione della legislazione antisemita “non mostrò crepe e fu, come altrove, burocraticamente efficace. Né pubbliche proteste né segnali di dissenso ne caratterizzarono lo svolgimento; questo, ben inteso, va segnalato come puro dato di cronaca senza volervi sovrapporre anacronistici giudizi morali” (pag. 233). Ne pagarono le drammatiche conseguenze – in rapida successione – gli studenti stranieri e quindi studenti italiani e corpo docente. Quest’ultimo – come un po’ in tutta Italia – scontò poi ulteriori, per molti versi umilianti difficoltà nella reintegrazione.
Anche le procedure di epurazione dei più compromessi con il regime non ebbero particolari esiti: tra l’altro sedeva nella commissione “anche Giovan Battista Fumaioli, che con pubblici interventi non aveva fatto mistero, tra il 1938 e il 1943, del suo convinto apprezzamento per la svolta razzista impressa dal regime” (pag. 167). La figura di Fumaioli, compone con tante altre una vivace e interessante galleria di personaggi, nella quale trovano posto, accanto ai perseguitati, gli indifferenti e gli opportunisti. Spicca la vicenda personale del fiduciario del GUF pisano Giovanni Lugo, il quale, “fidanzato con la giovane ebrea Livia Bemporad, la sposò nel pieno della campagna antisemita, anticipando di poche settimane il divieto imposto dal regime, sancito con il decreto del 17 novembre 1938, di contrarre un matrimonio misto” (pag. 239). Lugo si sposò in divisa militare e ai festeggiamenti parteciparono vari esponenti delle gerarchie locali del partito.

Valerio Di Porto, Consigliere dell'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane
 
 
  torna su
rassegna stampa    
 
 
leggi la rassegna
 
 

Nessuna notizia vera anche oggi in rassegna. Continuano le polemiche per la lottizzazione edilizia di un ex albergo in un quartiere arabo di Gerusalemme: De Giovannangeli sull'Unità dà voce alle accuse di Abu Mazen secondo cui Israele vorrebbe addirittura "ebraicizzare" Gerusalemme, Ugo Tramballi sul Sole si inventa una strategia di relazioni pubbliche per cui Netanyahu autorizzando l'operazione edilizia vorrebbe trasformare lo scontro con gli Usa dagli insediamenti in Cisgiordania a Gerusalemme, sperando di ottenere maggiore consenso. Sempre sul Sole, Claudio Gatti racconta con aria scandalizzata che per il fisco americano sono deducibili anche contributi a fondi caritatevoli ebraici e cristiani che investono anche negli insediamenti nel West Bank.
Nel frattempo nel mondo palestinese si riaccendono le polemiche sulla morte di Arafat, come racconta Liberal; scontata l'accusa ai servizi segreti israeliani, si tratta di capire se l'attuale presidente palestinese ne sia stato complice, come ieri ha negato la vedova di Arafat. In realtà si tratta di pure chiacchiere, malignità in previsione della conferenza nazionale attesa da molto tempo, che ad agosto dovrebbe rinnovare la leadership di Al Fatah.
In Iran, mentre prosegue la repressione, l'ex premier Kathami è intervenuto a proporre un referendum nazionale per "chiudere" i disordini (Il Riformista, Liberal)
Un'altra piccola notizia, questa volta positiva, viene dall'Australia, dove il regista inglese e propagandista antisraeliano Kea Loach ha cercato di ottenere il boicottaggio di una regista israeliana, minacciando di andarsene dal festival cinematografico di Melbourne, dove il suo ultimo film era in mostra. La direzione del festival ha risposto negativamente alla sua pretesa, e così Loach si è boicottato da solo, ritirando il proprio film (La Stampa).
Infine da leggere con attenzione, ma anche con un certo scetticismo l'intervento di A.B. Yehoshua sulla Stampa, che da un lato spiega le ragioni dell'operazione piombo fuso, dall'altro dà l'impressione di accreditare le "rivelazioni" sul cattivo comportamento di alcuni soldati israeliani emerse di nuovo qualche giorno fa per opera di un'organizzazione di estrema sinistra "Rompere il silenzio". Lo scenario è il solito: denunce generiche di soldati anonimi, quando qualcuno viene identificato si vede che non era presente sul terreno nel momento di cui racconta, oppure lui stesso smentisce le affermazioni che gli sono attribuite. Ma vale il motto: "calunniate, calunniate, qualcosa resterà" E l'analisi di Yehoshua lo dimostra.
 
Ugo Volli  

 
 
  torna su
notizieflash    
 
 
Gianni Alemanno a New York visita la sinagoga di Park East    
New York, 21 lug -

Il sindaco di Roma Gianni Alemanno è stato ospite della sinagoga di Park East a New York. “Un momento bello e toccante ma anche per aver parlato dalla stesso 'tevà' da cui è intervenuto papa Benedetto XVI" questo il commento del primo cittadino di Roma al termine dell'incontro. Nel suo discorso agli ebrei newyorkesi Alemanno ha sottolineato quanto lavoro è stato fatto a Roma per costruire una relazione stabile e duratura con la Comunità ebraica. Ha definito la Comunità romana un esempio di  identità culturale e religiosa radicata. Alemanno ha ricordato che presto nella sua città aprirà il Museo della Shoah. La memoria può essere "uno strumento per costruire italiani migliori ed essere sicuri che le decisioni politiche future vengano prese nel rispetto della dignità umana". Il sindaco ha poi ribadito come "il destino d'Israele, il suo diritto ad esistere e la sua sicurezza" sono questioni che non si fermano all'interno dei confini del Paese, ma "riguardano tutto l'Occidente". Alemanno ha usato parole dure contro il fondamentalismo di matrice islamica e contro organizzazioni come Hamas che "nel loro statuto hanno ancora la negazione di Israele tra i punti cardine". Il primo cittadino ha ricordato, come aveva fatto prima di lui il presidente della comunità ebraica di Roma Riccardo Pacifici, il soldato israeliano Gilad Shalit che da tre anni si trova in mano alle milizie di Hamas. "Roma ha voluto concedergli la cittadinanza onoraria - ha detto Alemanno - Ho scritto una lettera al sindaco di New York Michael Bloomberg perché spero faccia lo stesso per manifestare l'indignazione del mondo di fronte a questo rapimento".


Israele si prepara allo sgombero di 23 avamposti                          
Tel Aviv, 21 lug -
Il quotidiano israeliano Haaretz sostiene oggi che l'esercito israeliano ha messo a punto un piano per sgomberare in un giorno solo 23 avamposti illegali in Cisgiordania, dove vivono complessivamente 1200 ebrei. Secondo Haaretz la settimana scorsa è stata condotta una grande esercitazione che ha visto impegnate unità dell' esercito, della polizia e della guardia di frontiera. In questi giorni - aggiunge il giornale, l'esercito israeliano sta completando i preparativi logistici.  
 
 
    torna su
 
L'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane sviluppa mezzi di comunicazione che incoraggiano la conoscenza e il confronto delle realtà ebraiche.
Gli articoli e i commenti pubblicati, a meno che non sia espressamente indicato il contrario, non possono essere intesi come una presa di posizione ufficiale, ma solo come la autonoma espressione delle persone che li firmano e che si sono rese gratuitamente disponibili.
Gli utenti che fossero interessati a partecipare alla sperimentazione offrendo un proprio contributo, possono rivolgersi all'indirizzo desk@ucei.it per concordare le modalità di intervento.
Il servizio Notizieflash è realizzato dall'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane in collaborazione con la Comunità Ebraica di Trieste, in redazione Daniela Gross.
Avete ricevuto questo messaggio perché avete trasmesso a Ucei l'autorizzazione a comunicare con voi. Se non desiderate ricevere ulteriori comunicazioni o se volete comunicare un nuovo indirizzo e-mail, scrivete a: desk@ucei.it indicando nell'oggetto del messaggio “cancella” o “modifica”.