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L'Unione informa |
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15 novembre 2009 28 Cheshwan 5770 |
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alef/tav |
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Benedetto Carucci Viterbi, rabbino |
"Straniero
e residente io sono presso di voi". Così Abramo dice a Efron,
domandandogli un luogo per seppellire Sara. Condizione duplice di
Abramo e dei suoi discendenti: residenza ed estraneità. Ma forse
condizione esistenziale di tutti: in ebraico, in effetti, il testo
suona "straniero e residente io sono insieme a voi". |
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"La
Collina della Primavera: cinema israeliano da Tel Aviv", la rassegna di
cinema israeliano che si apre martedì 17 novembre a Milano e che durerà
fino a domenica 22, ha il grande pregio di far vedere un Paese che è
capace, attraverso il cinema, di riflettere sulla propria quotidianità
senza fare della guerra l’unico parametro con cui spiegare se stesso.
Sarebbe auspicabile, che anche chi andrà a vedere quei film, fosse in
grado di uscire da quella condizione e guardare una società, le sue
spaccature e i suoi molti conflitti interni, per ciò che di ordinario
essa contiene. Un’operazione che nello stesso momento in cui mette in
mostra le sue quotidianità e inquietudini, costituisce un buon viatico
per prendere la misura delle nostre. |
David Bidussa, storico sociale delle idee |
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Qui Roma - A matter of size apre il Kolno'a film festival
“Le
muse tacciono quando parlano le armi. In Israele le muse cantano
sempre”, ha detto l'ambasciatore Ghideon Meir, riferendosi alla grande
vitalità dello Stato israeliano nell'ambito dell'arte della musica e
della cultura, inaugurando così il Pitigliani Kolno'a Festival per la
direzione artistica di Dan Muggia e Ariela Piattelli, organizzato dal
Centro Ebraico Italiano Il Pitigliani in collaborazione con
l’Ambasciata di Israele e con il Patrocinio della Presidenza della
Repubblica e del Comune di Roma con il sostegno dell'Unione delle
Comunità Ebraiche Italiane, della Regione Lazio, della Provincia di
Roma, che si svolgerà alla Casa del Cinema, nel cuore di Villa Borghese
a Roma, fino a mercoledi 18 novembre. Nella sala gremita
dal pubblico erano presenti, oltre all'ambasciatore di Israele, il
presidente della provincia Nicola Zingaretti e Federico Mollicone,
presidente della Commissione Cultura del Comune di Roma, il presidente
del Istituto Pitigliani Ugo Limentani, la vicepresidente Rossella
Veneziano, l'ideatore del festival e consigliere Ronen Fellus,
che hanno espresso la propria soddisfazione per il successo che questo
Festival ha raccolto fin dalle prime edizioni. La serata è stata inaugurata con la proiezione della commedia Matter of size per la regia di Sharon Maymon e Erez Tadmon. A
Matter of size è la storia di un gruppo di persone obese alle prese con
un rigidissimo regime dimagrante. Uno di loro, Herzl, inizia a lavorare
come lavapiatti in un ristorante giapponese, viene in contatto con il
mondo del sumo e pian piano coinvolge tutti i propri amici ad
interessarsi a questo mondo. Attraverso il sumo gli amici riescono
finalmente ad accettare sé stessi e a scoprire che per accettarsi non
serve la lotta giapponese. A Matter of size, che ha avuto un grande successo in Israele, è stato presentato quest'anno al Tribeca Film festival. Il Kolno'a Film Festival prevede quest'anno la proiezione di 23 pellicole israeliane fra cui Lebanon e Valzer con Bashir.
l.e
"La formazione dei giovani leader deve puntare alla crescita, non all'indottrinamento ideologico delle vecchie scuole quadri"
Nell'intervista a l'Unione informa in cui ha presentato la nuova associazione culturale "Hans Jonas" Tobia Zevi
rimprovera all'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane di aver fatto
"poco" per la formazione dei giovani ebrei italiani e cioè "solamente
aspetti tecnici ed economici", mentre il corso di formazione che l’
associazione Jonas promuoverà farà "formazione politica e culturale",
affrontando "le grandi questioni ideologiche dell'ebraismo nel mondo
contemporaneo", naturalmente dal punto di vista di chi è definito due
volte nell'articolo "esponente del PD". Le critiche di Zevi sono
inesatte, sbagliate e ingenerose. Inesatte, perché il corso di
formazione Ye’ud organizzato dal Dipartimento Educazione e Cultura con
l'Assessorato ai Giovani UCEI ha affrontato il problema di una
"formazione politica" dell'ebraismo nel senso dell'amore per Israele e
per il popolo ebraico, forse non in quello di "un contributo alla vita
politica e sociale" dell'Italia, come vorrebbe Zevi. Sbagliate perché
l'UCEI, come organo rappresentativo di tutto l'ebraismo italiano, non
può e non deve organizzare l'indottrinamento "ideologico" dei giovani
leader italiani, alla maniera delle vecchie "scuole quadri", ma
preparare una nuova generazione di dirigenti comunitari in grado di
rappresentare l'ebraismo in una società complessa e post-ideologica
come la nostra. Ingenerose perché ignorano, presuntuosamente, il grande
sforzo che tutto l'ebraismo italiano - UCEI, comunità, associazionismo
- sta facendo per la formazione dei giovani.
Claudia De Benedetti, vicepresidente e assessore ai Giovani dell'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane |
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pilpul |
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Rotschild Boulevard - Ricordare gli odori
Non
c'è bisogno di tirare in ballo Proust per sapere che odori e sapori
hanno un ruolo fondamentale nell'evocare i ricordi lontani. Per
qualcuno è l'aroma dei biscotti della nonna, per qualcun altro l'odore
salmastro della spiaggia: basta che le nostre papille siano
sollecitate, e subito i ricordi d'infanzia o del passato remoto
ritornano a galla. Ebbene, un recente studio israeliano ha dimostrato
che l'associazione tra olfatto e memoria ha una base neurologica. I
ricercatori dell'Istituto Weizmann di Rehovot (che ha sfornato molti
premi Nobel, incluso quello per la Chimica recentemente attribuito ad
Ada Yonath) hanno studiato il funzionamento del cervello umano
confrontando il modo diverso in cui reagisce quando a un nuovo oggetto
è associato un suono oppure un aroma. Risultato? In presenza di
un'associazione oggetto-aroma, l'amigdala e l'ippocampo risultano
sollecitati, cosa che invece non accade davanti a un'associazione
oggetto-suono. Insomma, la ricerca, recentemente pubblicata da
Current Biology, dimostra quello che la saggezza popolare insegna già
da tempo: i ricordi sono molto più legati agli aromi che agli altri
sensi. Domanda: ci volevano i cervelloni dell'Istituto Weizmann per
dimostrarlo? In realtà sì. Perché lo studio sui ricordi d'infanzia non
è che un primo passo: se i risultati saranno confermati da nuovi studi,
spiega la ricercatrice Yaara Yeshurun, si potrebbero rivelare molto
utili per il trattamento di pazienti che soffrono di stress
post-traumatici.
Anna Momigliano |
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Maazel per Rabin Spesso
un concerto si colora di toni che esulano dalla semplice percezione
estetica. Come quello di oggi pomeriggio al Parco della Musica (Sala S.
Cecilia, ore 19.30) il cui intento è da una parte ricordare lo
scomparso Itzhak Rabin, straordinario lavoratore per la pace in Medio
Oriente, ucciso quattordici anni fa da un giovane estremista ebreo,
dall'altra quello di raccogliere fondi per il progetto Open Window
Dialogue promosso dal Museo di Israele a Gerusalemme, che vuole
diffondere l'arte nelle scuole tra i bambini sia israeliani che
palestinesi. La serata è illustrata dalla presenza, sul podio
dell'orchestra Symphonica d'Italia di Lorin Maazel [...] […]
“Rabin è stato un eroe della pace - racconta il compositore - ha
lottato molto a favore della pace tra israeliani e palestinesi. La sua
morte fu uno shock per tutto il mondo”.[…] […] Tra il pubblico è
prevista la presenza del Premio Nobel Rita Levi Montalcini, dell'on.
Ignazio La Russa; del presidente della Provincia Nicola Zingaretti, di
Renzo Gattegna presidente dell'Unione delle comunità ebraiche italiane,
di Riccardo Pacifici, presidente della comunità ebraica romana, e del
cardinale statunitense Meyer. [...] Lorenzo Tozzi, Il Tempo, 15 novembre 2009
Bello il pallone che si ricorda della storia […]
Mandare in fuorigioco il razzismo. E' da tre anni l'obiettivo che
spinge l'Assessorato allo sport della Regione Lazio a promuovere il
«Trofeo della Memoria», un torneo di calcio giovanile under 18 che
vuole ricordare lo sterminio di 6 milioni di ebrei compiuto dal
nazismo. Tutto è nato nel gennaio 2006 all'indomani di una domenica
nera per il nostro campionato di serie A: quel giorno, allo stadio
Olimpico di Roma, comparvero striscioni inneggianti ai lager di Hitler.
Nello stesso periodo, sempre nella Capitale, una partita di calcio
della categoria Allievi provinciali tra il Maccabi e la Pro Calcio
Acilia fu sospesa per una rissa provocata da cori e insulti antisemiti.
Ecco allora la decisione di dar vita a un torneo capace di prevenire
manifestazioni razziste favorendo una conoscenza sul campo degli eventi
drammatici tra il 1939 e il 1945. Le formazioni Juniores del
Lazio che vincono il Trofeo della Memoria hanno infatti la possibilità
di visitare i lager tedeschi d Birkenau e Il Trofeo della Memoria nel
Lazio far conoscere ai calciatori under 18 la realtà dei lager nazisti
Auschwitz in cui i nazisti costringevano gli ebrei deportati a surreali
partite di calcio. [...] […] L'edizione 2009 del torneo è stata
vinta dal «Futbolclub» che ha superato in finale il «Petriana». I
giocatori delle due squadre di ritorno dai lager tedeschi, e tutte le
altre formazioni, saranno presenti domani alle 16.30 al Teatro
Argentina di Roma per un convegno che intende fare un bilancio
dell'iniziativa. [...] Antonio Giuliano, l'Avvenire, 15 novembre 2009
Tel Aviv e il suo cinema Martedì
17 Milano. Il cinema israeliano sbarca a Milano per celebrare il
centenario della nascita dl Tel Aviv, far conoscere temi diversi dal
conflitto israelo-palestinese e aspetti meno noti della città che non
si esaurisce nelle sue spiagge, nella sua vita notturna e nei suoi
caffè. [...] Il Secolo d'Italia, 15 novembre 2009
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L'Anp chiede all'Onu di riconoscere uno Stato palestinese Israele non è d'accordo: "Nessuno Stato senza accordi" Tel Aviv, 15 nov - L'Autorità
nazionale palestinese sta valutando la possibilità di ottenere dal
Consiglio di Sicurezza Onu il riconoscimento di uno Stato palestinese
nei confini antecedenti il 1967 e con Gerusalemme est come capitale. La
notizia è stata pubblicata dal quotidiano palestinese Al Ayyam che
riporta le affermazioni del negoziatore capo dell'Anp Saeb Erekat. Lo
stesso ha dichiarato che l'Anp ha, sul caso, già ottenuto il sostegno
dei Paesi arabi e segnali positivi sarebbero arrivati dalla Russia e
dal segretario generale dell'Onu Ban Ki-moon. Ora Abu Mazen starebbe
cercando di ottenere consensi anche in America Latina e in Europa. Il
riconoscimento di uno Stato palestinese nei territori occupati da
Israele nel 1967 da parte dell'Onu avrebbe l'effetto, secondo i
palestinesi, di legare le mani a Israele in Cisgiordania e a
Gerusalemme est e renderebbe inoltre automaticamente illegali gli
insediamenti israeliani. Pronte le reazioni del Governo israeliano. Il
presidente Shimon Peres non è d'accordo e avverte: "E' impossibile
costituire uno Stato senza un accordo di pace. Non è realizzabile e non
avrebbe successo". Il premier Netanyahu, anche lui contrario, si
esprimerà in merito questa sera. Il ministro degli Esteri Avigdor
Lieberman, d'accordo con la linea del presidente Peres, ha così
spiegato le sue ragioni: "Il ritorno di Israele sulle linee antecedenti
il 1967 e la costituzione di uno Stato palestinese non significheranno
la fine del conflitto, bensì lo sposterebbero all'interno di Israele
con richieste di autonomia da parte degli arabi della Galilea e del
Neghev e con la creazione di un loro legame con la leadership
palestinese".
Amman: un summit fra capi dell'intelligence, arabi, israeliani e americani contro la minaccia iraniana Gerusalemme 14 nov - Nella
prima settimana di novembre si sarebbe svolto ad Amman un summit dei
capi di intelligence israeliani, americani, egiziani e giordani.
L'incontro straordinario sarebbe stato organizzato a fronte della
minaccia iraniana e del suo controverso programma nucleare. A divulgare
la notizia è stato un sito internet israeliano Dbka, che ha presunti
agganci nel mondo dei servizi segreti israeliani. L' incontro, scrive
Debka, è stato ospitato dal capo del servizio generale di intelligence
giordano, generale Mohammed Raqed e vi hanno preso parte per conto di
Israele i capi del Mossad, Meir Dagan, e dell' intelligence militare,
generale Amos Yadlin, e per conto dell'Egitto il ministro Omar
Suleiman, responsabile dei servizi di intelligence. Dagli Stati Uniti
infine sono giunti alti dirigenti della Cia e della Dia (Defence
Intelligence Agency). Subito dopo l'incontro, secondo Debka, il
ministro Suleiman é partito per Riad per riferire al capo del servizio
generale di intelligence saudita, principe Moqnin Bin Abdul Aziz. E' la
prima volta, afferma Debka, che Israele ha preso parte a un incontro
segreto di capi di servizi di intelligence del Medio Oriente al fine di
coordinare mosse future. |
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L'Unione
delle Comunità Ebraiche Italiane sviluppa mezzi di comunicazione che
incoraggiano la conoscenza e il confronto delle realtà ebraiche. Gli
articoli e i commenti pubblicati, a meno che non sia espressamente
indicato il contrario, non possono essere intesi come una presa di
posizione ufficiale, ma solo come la autonoma espressione delle persone
che li firmano e che si sono rese gratuitamente disponibili. Gli
utenti che fossero interessati a partecipare alla sperimentazione
offrendo un proprio contributo, possono rivolgersi all'indirizzo desk@ucei.it per concordare le modalità di intervento.
Il servizio Notizieflash è realizzato dall'Unione delle Comunità
Ebraiche Italiane in collaborazione con la Comunità Ebraica di Trieste,
in redazione Daniela Gross. Avete
ricevuto questo messaggio perché avete trasmesso a Ucei
l'autorizzazione a comunicare con voi. Se non desiderate ricevere
ulteriori comunicazioni o se volete comunicare un nuovo indirizzo
e-mail, scrivete a: desk@ucei.it indicando nell'oggetto del messaggio “cancella” o “modifica”. |
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