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L'Unione informa |
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13 dicembre 2009 - 26 Kislev 5770 |
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alef/tav |
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Benedetto Carucci Viterbi, rabbino |
In
questi giorni, uscendo di casa, dovremmo essere circondati da due
oggetti: la mezuzà e la chanukkià. La prima alla destra di chi entra,
la seconda di chi esce. Siamo ebrei sia dentro che fuori casa.
Dentro "fissiamo" i fondamenti; fuori cerchiamo, in via
progressiva, di comunicare qualche cosa. |
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“Il
desiderio che gli uomini generalmente hanno di narrare le cose non come
sono, ma come vogliono averle, si conosce meglio nei racconti di
spiriti e spettri notturni che in altri. La causa principale di questo
è, come credo, che tali storie non hanno altri testimoni all’infuori
dei loro narratori. Il loro inventore può aggiungervi o togliervi a
proprio piacere le circostanze che a lui sembrano migliori, senza aver
bisogno di temere che qualcuno lo contraddirà, specialmente per
giustificare la paura che ha concepito riguardo ai suoi sogni o
fantasmi o anche per confermare la sua audacia, le sue credenze e
opinioni.” (Spinoza a Boxel, 18 settembre 1674). Ogni tanto leggere Spinoza serve, almeno per provare a dare il giusto peso alle cose. |
David Bidussa,
storico sociale delle idee |
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Qui Roma - Brilla la seconda luce nel cuore del vecchio ghetto. Hanukkàh in piazza con il Rav Shlomo Amar
La
seconda luce di Hanukkàh è stata accesa nel cuore del ghetto di Roma,
dal Rav Shlomò Moshè Amar, rabbino capo sefardita di Israele. Alla
cerimonia di accensione erano presenti il rabbino capo di Roma Riccardo Di Segni, il Presidente dell'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Renzo Gattegna, il Presidente e il consigliere della Comunità Ebraica di Roma Riccardo Pacifici e Jacques Luzon, il segretario della Comunità Ebraica di Roma Emanuele Di Porto.
Poco prima della cerimonia il Rav Amar si era soffermato a benedire una
bambina che si trovava fra il pubblico intervenuto. Il Rav ha proposto
di inserire stabilmente fra le preghiere recitate nella festa di
Hanukkàh anche il salmo 91.
Qui Firenze - La festa di Hanukkàh tra solennità e divertimento
C'era
tanta gente nei locali della Comunità ebraica di Firenze per
l’accensione del secondo lume di Hanukkàh. La cerimonia, officiata da Rav Joseph Levi alla presenza, tra gli altri, della presidente Daniela Misul, del segretario Emanuele Viterbo
e di gran parte del Consiglio, si è svolta in due fasi. La prima
accensione ha avuto luogo nel porticato del Bet HaKnesset, la seconda
in una sala dell’adiacente casa di riposo. Oltre al classico Maotzur
è stata intonata anche l’Hatikva, con grande coinvolgimento dei
presenti. Poi, terminato il solenne momento, è iniziata la festa, con Umberto Lascar
che si è reso protagonista dando il via ad un’allegra “chitarrata”. Tra
le tante canzoni proposte anche “O sole mio”. Di buon auspicio, visto
che questa mattina il cielo sopra Firenze è sgombro da nuvole. Dopo un
paio di ore trascorse in un'atmosfera allegra e spensierata è stato
servito un ricco buffet a base di lasagne preparate con pane azzimo
(terminate nel giro di due minuti), pappa al pomodoro, riso, pollo e
verdure fritte. A fare da intermezzo tra la cena e i tradizionali
sufganiot (le ciambelle di Hanukkàh), lo spettacolo teatrale “La gnora
Luna” di Benè Kedem con regia di Nicola Zavagli,
ruspante commedia in dialetto giudaico - fiorentino ambientata nella
Firenze della metà dell'Ottocento. Una storia di amori e baruffe,
accompagnata da musica klezmer e yiddish, che la compagnia Teatri
d’Imbarco ha portato in scena anche a Milano in occasione dell’ultima
Giornata Europea della Cultura Ebraica. Gli applausi sono stati
scroscianti e davvero meritati, difficile trovare qualcuno che non
fosse stato conquistato dal ritmo incalzante e dall’humour vernacolare
di questa gustosa rappresentazione teatrale.
Adam Smulevich
Qui Mantova - Una chanukkià davvero speciale
La
nebbia ha accompagnato il pubblico intervenuto quasi fino
all’ingresso della sinagoga nel centro di Mantova. All’accensione del
secondo lume della settecentesca chanukkià, posta nel salone
d’ingresso, a lato dell’entrata del tempio erano presenti molte
persone, anche esterne alla Comunità, e un gruppo di bambine e bambini
che hanno seguito attenti e gioiosi le parole del Presidente, a sua
volta molto felice della loro presenza. I discorsi di Fabio Norsa
non sono mai ridondanti; anche ieri la sua introduzione ha saputo
catturare l’attenzione sia dei correligionari, sia degli ospiti amici
della Comunità, tra i quali alcuni iscritti al corso di Cultura ebraica
che Rav Adolfo Locci tiene
presso l’Università virgiliana. Dopo l’accensione e la benedizione gli
intervenuti hanno potuto godere di un rinfresco preparato dalle signore
dell’Adei (Associazione donne ebree d'Italia), con dolci e torte
salate, mentre Emanuele Colorni,
vice presidente della Comunità, mostrava la cinquecentesca sinagoga a
chi per la prima volta la visitava. Fabio Norsa ricordava un
episodio di qualche anno fa: «La chanukkià della nostra sinagoga è
stata rinvenuta nel 1991 durante alcuni lavori di sistemazione della
Comunità. In quell’occasione è stato scoperto questo candelabro,
probabilmente occultato durante il periodo nazista per evitare che
venisse sottratto o distrutto, e una volta restaurato è stato messo nel
tempio. Successivamente è stata fotografata da americani venuti per
realizzare un calendario sulle più belle sinagoghe europee. Il
candelabro è stato così notato dall’ambasciata israeliana in Italia che
ce lo ha chiesto in prestito per poterlo accendere a Roma, sotto l’Arco
di Tito, davanti al Papa e al Presidente della Repubblica». Vederla
ieri tra noi, che abbiamo pregato, parlato, mangiato e bevuto, mentre i
bimbi correvano nei corridoi e sui tappeti, ha restituito il frutto di
un lavoro di osservanza, studio, relazioni con la città intera
costante. Se qui la nebbia a volte è talmente fitta che pare
impenetrabile, è altrettanto vero che con un lanternino e un passo
lento, ma deciso e costante, si può arrivare ovunque. La piccola
Comunità mantovana ha portato le sue luci in città: si è fatta bastare
il suo ‘olio’, la sua ricca tradizione, che anche nella terra di
Virgilio ha saputo superare i momenti più difficili, fino a quelli
drammatici, ha unito questo ad tenace e costante presenza attiva ed
oggi può aprire le sue porte alla Chinukh, una sorta di inaugurazione
annuale del suo tempio, facendo festa, lode e ringraziamento per aver
potuto produrre tanto olio da arrivare sin qui. Tra gli amici
intervenuti, dopo aver ascoltato il racconto della sola ampolla rimasta
intatta nel Santuario, non è mancato chi ha chiesto se si potesse
parlare di miracolo oppure no. Si può anche fare a meno di parlare di
miracoli: è certo che Mantova in queste otto sere è più luminosa,
decisamente più bella vista da qua. Angelica Bertellini
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pilpul |
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Torah oggi - Hanukkàh, prepararsi alla luce
Hanukkàh significa inaugurazione, e si riferisce alla inaugurazione del
Bet Hamikdash al tempo dei Maccabei. La rivolta maccabaica non avrebbe
potuto ottenere i suoi risultati senza una profonda preparazione del
popolo ebraico, preparazione che permettesse di poter affrontare gli
allettamenti della cultura ellenistica dei seleucidi, e in particolare
i decreti contro l'osservanza delle mitzvot da parte di Antioco IV. La
radice della parola Hanukkàh significa insegnamento, che è appunto
l'operazione fondamentale e necessaria per permetterci di essere degni
di poter entrare nel Santuario del Sig-ore. Come si accendono i lumi di Hanukkàh? A tal proposito abbiamo una divergenza di opinioni fra le due grandi scuole; il Talmud (Shabbat, 21b),
ci riporta: "La scuola di Shammai dice: il primo giorno accende otto
(lumi), da qui in avanti diminuisce (di giorno in giorno il numero dei
lumi); mentre la scuola di Hillel dice: il primo giorno accende un
(lume), da qui in avanti aggiunge (di giorno in giorno il numero dei
lumi)". A prima vista potrebbe sembrare una discussione tecnica sul
numero dei lumi, ma in realtà ci troviamo di fronte a un problema
educativo di fondamentale importanza: di fronte al male del mondo Bet
Shammai ci insegna che bisogna prima di tutto eliminare il male,
accendere subito tutti i lumi per bruciare il male ed il cattivo, fare
un grande falò ed alla fine rimarrà un piccolo lume ad illuminare il
nostro cammino; vi sono senz'altro delle situazioni in cui ci pare di
avvertire che questa sia la via da seguire, quella cioè di una
soluzione radicale che venga a sradicare subito tutto il male. L'insegnamento
di Bet Hillel è differente: non sempre si può distruggere tutto il
male; guai lasciarsi prendere allora dallo sgomento: tu devi essere
pronto ad incominciare la tua opera educativa dal nulla, accendendo un
piccolo lume, a cui ne seguirà un altro e un altro ancora e così via
perchè si sale nella santità e non si scende, venendo così ad aumentare
continuamente la luce, cioè la conquista della Torà, con il suo studio
e l'adempimento delle mitzvot. E la Halachà è stata fissata
secondo il Bet Hillel. Di fronte ai lumi di Hanukkàh dobbiamo
domandarci se effettivamente noi seguiamo l'insegnamento di Bet Hillel,
non solo nella accensione della chanukkià ma anche e soprattutto
nell'educazione dei nostri figli, che, se sapremo educare bene,
otterranno di poter illuminare il loro cammino. Dobbiamo essere
consapevoli dei pericoli enormi del mondo che ci circonda, con tutti i
suoi allettamenti; non ci si meravigli se lasciando andare le cose come
sono, inviando i nostri figli alle scuole pubbliche, possiamo correre
seri rischi che, D-o liberi, i nostri figli non abbiano
quell'educazione ebraica che possa permettere loro di affrontare la
situazione in modo serio; non basta un lumino, ci insegna Bet Hillel,
ma devi sempre aggiungere un altro lume, devi sempre salire nella
santità, cioè devi provvedere affinché tuo figlio riceva ogni giorno,
si, senza esagerazione, ogni giorno, una ottima preparazione ebraica.
Tale educazione si può ottenere solo in una scuola ebraica, alla quale
va aggiunta l'atmosfera ebraica casalinga: giorno dopo giorno dobbiamo
accendere nelle menti dei nostri figli e nipoti un lume in più, perché
la casa sia piena di luce, perché l'educazione ebraica di nostro figlio
proceda almeno secondo quanto procede l'educazione generale: se ci
rendiamo conto che non è sufficiente per nostro figlio l'educazione
generale ricevuta nelle prime classi elementari e facciamo di tutto
perchè vada avanti nei suoi studi fino all'Università, perché dovrebbe
essere differente il nostro atteggiamento verso gli studi ebraici,
perchè dovremmo pensare che sia sufficiente quanto hanno appreso nelle
elementari, senza proseguire con un'opera di costruzione giornaliera? Solo
dando una preparazione ebraica parallela almeno a quella generale che
stiamo dando ai nostri figli, senza interruzione, con una operazione
giornaliera, potremo guardare con fiducia ai lumi di Hanukkàh, potremo
essere sicuri che, con l'aiuto di D. Benedetto, anche i nostri figli
guarderanno e accenderanno quei lumi, proseguendo nella nostra opera
educativa. Auguriamo a tutti una felice festa di Hanukkàh.
Alfredo Mordechai Rabello, giurista, Università ebraica di Gerusalemme
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rassegna stampa |
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La Chiesa russa rompe con la "papessa" tedesca L'annuncio-choc
è racchiuso in due parole: «Nessun rapporto». Il Patriarcato di Mosca
rompe con i protestanti perché «una donna non può guidare la Chiesa».
Dalla Riforma di Martin Lutero Margot Kilssmann, 51 anni, divorziata
dal 2007 e madre di quattro figlie, è la prima «papessa» tedesca, ma la
Chiesa ortodossa russa le rifiuta ogni rapporto istituzionale perché
non la riconosce come presidente del consiglio delle Chiese
evangeliche. Dotata di charme e carattere fermo, schierata contro
l'estremismo di destra e a favore dell'integrazione degli immigrati,
Frau Margot per un decennio ha guidato la maggiore comunità protestante
in Germania, quella di Hannover. Cinque anni fa ha sconfitto il cancro,
adesso è a capo dei 25,4 milioni di protestanti (circa un terzo della
popolazione). Ora che, per la prima volta nella storia, le sorti della
chiesa tedesca sono affidate a una donna, tutte le principali cariche
sono «rosa».[...]
Giacomo Galeazzi, La Stampa - 13 dicembre 2009
Aiuto, in tutto il mondo sparisce il Natale C'è
chi ha parlato di «harakiri» culturale, come il ministro
dell'Agricoltura Luca Zaia. C'è chi, come la sua collega titolare
dell'istruzione, Mariastella Gelmini, ha cercato di spiegare che «Non
si crea integrazione e non la si aiuta eliminando la nostra storia e la
nostra identità». C'è chi, insomma, è preoccupato perché il Natale sta
sparendo. Le frasi riportate sono state pronunciate dopo che il
Corriere della Sera ha raccontato di una scuola di Cremona che ha
deciso di sostituire la nascita del Bambin Gesù con un'ipotetica «Festa
delle Luci», per decisione di un maestro secondo cui, in una scuola
multietnica, con bambini di nazionalità e fede diversa, il Natale
rischiava di urtare la sensibilità di qualcuno. L'idea dibase è sempre
quella: prima togliere il crocifisso, poi abolire il presepe, poi non
festeggiare nemmeno più il Natale. La polemica, bisogna ammetterlo, ha
colto la scuola cremonese impreparata e l'ha lasciata sorpresa.[...] Matteo Buffolo, Il Giornale - 13 dicembre 2009
Uranio arricchito: Teheran apre È
la più generosa concessione iraniana dal 2005 sullo spinoso dossier
nucleare su cui si discute inutilmente a Vienna dal 2003: Teheran è
pronto a consegnare 400 chilogrammi del suo uranio arricchito al 3,5%
per avere in cambio una parte dell'uranio arricchito al 20% necessario
per alimentare un suo reattore per la medicina nucleare, situato nella
capitale e donato a suo tempo dagli americani quando ancora c'era lo
Scià, con uranio (oggi esaurito) fornito dagli argentini. La cauta
apertura (per evitare le sanzioni) arriva direttamente dal ministro
degli Esteri, Manuchehr Mottaki, (sostenuto dal presidente Mahmoud
Ahmadinejad e dalla Guida suprema Alì Khamenei), che ha per precisato
che lo scambio dovrebbe avvenire non in Russia nè in Turchia, come
ipotizzato dagli Occidentali, ma nell'isola iraniana di Kish, nel Golfo
persico, un'area considerata da Teheran una sorta di zona franca dove
vige una legislazione speciale. Dunque qualcosa si muove, visto che le
proteste dell'opposizione nel paese non accennano a finire dopo sei
mesi dall'inizio della repressione e il regime, frustrato, sente venir
meno l'appoggio popolare, soprattutto dopo che gli studenti hanno
bruciato l'immagine di Khomeini, Khamenei e Ahmadinejad e inviato il
relativo filmato su YouTube. Un atto che colpisce al cuore le
fondamenta teocratiche della Repubblica islamica. [...] Vittorio Da Rold, Il Sole 24 Ore - 13 dicembre 2009 |
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notizieflash |
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Tel Aviv, campi militari aperti per la festa di Hanukkàh Tel Aviv, 13 dic - L'agenzia
israeliana online Ynet annuncia che da oggi i campi di addestramento
militare saranno aperti alle famiglie in gita, per i tradizionali
picnic di Hanukkàh, la festa ebraica caratterizzata dall'accensione
delle luci del candelabro a nove bracci che si celebra in questi
giorni in Israele e fra gli ebrei di tutto il mondo. L'iniziativa è
stata annunciata dall'esercito israeliano per sottolineare il clima
festivo e dare il segno di una situazione generale nel Paese più
tranquilla che in passato. Gli escursionisti - riferisce l'agenzia
online Ynet - dovranno mettersi in contatto con le amministrazioni
locali per ottenere l'autorizzazione all'ingresso in specifici campi di
addestramento. Alcuni resteranno infatti chiusi, poiché esercitazioni
di tiro sono previste anche durante le feste, ma la maggior parte delle
strutture sarà comunque a disposizione. Le celebrazioni di Hanukkàh,
iniziate venerdì sera, proseguiranno sino a fine settimana. L'atmosfera
appare complessivamente serena, nonostante episodi come i lanci di un
razzo e d'un colpo di mortaio (senza conseguenze) registrati stamattina
nel sud del Paese dalla Striscia di Gaza, o come il ferimento leggero
di una colona in Cisgiordania. Nulla di paragonabile, in ogni caso, con
il clima della festa dell'anno scorso, in un periodo di attacchi assai
più numerosi da Gaza, destinati a innescare di lì a poco l'offensiva
militare israeliana 'Piombo Fuso'.
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L'Unione
delle Comunità Ebraiche Italiane sviluppa mezzi di comunicazione che
incoraggiano la conoscenza e il confronto delle realtà ebraiche. Gli
articoli e i commenti pubblicati, a meno che non sia espressamente
indicato il contrario, non possono essere intesi come una presa di
posizione ufficiale, ma solo come la autonoma espressione delle persone
che li firmano e che si sono rese gratuitamente disponibili. Gli
utenti che fossero interessati a partecipare alla sperimentazione
offrendo un proprio contributo, possono rivolgersi all'indirizzo desk@ucei.it per concordare le modalità di intervento.
Il servizio Notizieflash è realizzato dall'Unione delle Comunità
Ebraiche Italiane in collaborazione con la Comunità Ebraica di Trieste,
in redazione Daniela Gross. Avete
ricevuto questo messaggio perché avete trasmesso a Ucei
l'autorizzazione a comunicare con voi. Se non desiderate ricevere
ulteriori comunicazioni o se volete comunicare un nuovo indirizzo
e-mail, scrivete a: desk@ucei.it indicando nell'oggetto del messaggio “cancella” o “modifica”. |
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