se non visualizzi correttamente questo messaggio, fai click qui |
|
|
 |
|
L'Unione informa |
|
|
|
26 gennaio 2010 - 11 Shevat 5770 |
|
 |
|
| |
|
alef/tav |
|
|
 |
|
 |
Roberto Della Rocca, rabbino |
Giovedì
saranno posate a Roma una trentina di “pietre d’inciampo” dell’artista
tedesco Guenter Demnig. Si tratta di particolari sampietrini sui quali
sono incisi i dati anagrafici di vittime del nazifascismo posti di
fronte alle case dove è cominciata la loro deportazione. Anche Sabato
prossimo nella lettura biblica del capitolo 17 dell’Esodo incontreremo
una pietra legata alla nostra memoria storica. In occasione
dell’aggressione di Amalek, la prima esperienza di guerra del popolo
ebraico all'indomani della sua uscita dall'Egitto, Moshè deve tenere le
mani alzate per sconfiggere il nemico, se le abbassava, era Amalek a
vincere. Ma anche le mani di Moshè hanno bisogno di un sostegno, tanto
è vero che Aron e Chur prendono una even, pietra, e la porgono a
sostegno delle braccia di Moshè. Le mani di un Maestro e di una guida,
anche della grandezza e della statura di Moshè, non sono sufficienti,
da sole, a respingere Amalek: è necessaria la collaborazione e lo
sforzo di tutti. La pietra in cui tutto è potenzialmente contenuto,
acquisisce la sua stabilità in quanto contiene due parole av,
padre e ben, figlio. Solo dalla fusione di queste due figure deriva una
pietra con la sua memoria stabile e solida. Una pietra che è metafora
della forza delle generazioni di Maestri e allievi che si rispettano e
di padri e figli che dialogano fra loro. |
 |
Non
avviene di sovente che per uno Shabbat una sinagoga di New York parli
italiano, ma questo è avvenuto sabato scorso a Park East, sulla 67°
Strada, dove Rabbi Arthur Schneier ha accolto il Rabbino capo di Roma,
Riccardo Di Segni, e il Presidente della Comunità di Roma, Riccardo
Pacifici, offrendogli la possibilità di condividere con la congregation
contenuti ed emozioni della visita di Benedetto XVI al Tempio Maggiore.
Il risultato è stato un dialogo a tutto campo sui rapporti fra ebrei e
Vaticano sullo sfondo di cori di rito ashkenaz. Con il risultato di far
emergere un comune sentire fra la Sessantasettesima Strada e il
Lungotevere Cenci. |
Maurizio Molinari,
giornalista |
 |
|
|
 |
|
|
torna su |
davar |
|
|
|
|
Memoria - Milano, costruire per ricordare
Distribuiscono
i caschi all’ingresso. Il Memoriale della Shoah di Milano in via
Ferrante Aporti oggi è un cantiere. L’auspicio è che entro i prossimi
due anni possa diventare un cantiere del ricordo e del confronto per le
nuove generazioni. Questo il messaggio dei promotori, Ferruccio De
Bortoli, presidente della Fondazione Memoriale della Shoah, Roberto
Jarach, vicepresidente, il sindaco Letizia Moratti, i presidenti di
Provincia e Regione, Guido Podestà e Roberto Formigoni, Mauro Moretti,
amministratore delegato delle Ferrovie dello Stato. È intervenuto
anche Giovanni Maria Flick, presidente emerito della Corte
Costituzionale e presidente della Fondazione Museo della Shoah di Roma,
con cui si prospetta una importante collaborazione. [...]
La versione integrale dell'articolo è sul Portale dell'ebraismo italiano moked.it
Memoria - Mi ricordo Anna Frank, un film che lascia il segno
“Perché
tante persone erano così cattive” domanda una bambina dallo sguardo
penetrante a Otto Frank. Inizia così il film per il cinema e per la tv
'Mi ricordo di Anna Frank', per la regia di Alberto Negrin
interpretato da un Emilio Solfrizzi irriconoscibile e bravissimo nel
ruolo di Otto Frank, dalla tredicenne Rosabell Laurenti Sellers nel
ruolo di Anna Frank e Moni Ovadia in quello del rabbino con musiche
originali di Ennio Morricone. [...]
La versione integrale dell'articolo è sul Portale dell'ebraismo italiano moked.it
Memoria - Pietre d'inciampo a Roma
Arriveranno
anche a Roma gli stolpersteine, realizzati da Guenter Demnig, l'artista
tedesco che li ha inventati quindici anni fa per ricordare non soltanto
i deportati di religione ebraica ma anche i deportati politici e
militari che persero la vita negli anni bui della persecuzione nazista. [...]
La versione integrale dell'articolo è sul portale dell'ebraismo italiano moked.it
Memoria - Massimo Della Pergola, in campo per la dignità umana
Quale
modo migliore di raccontare ai giovani le vessazioni subite dagli ebrei
o dai nemici del regime durante il nazifascismo se non attraverso
quello straordinario linguaggio universale che è lo sport? È con questo
intento che la Regione Toscana ha realizzato, in collaborazione con
Freetime Communication, “Storie di sport al tempo delle leggi razziali
e del nazismo”, un video in cui raccontano le storie di sei celebri
personaggi del mondo dello sport di quegli anni, finiti nei campi di
concentramento oppure condannati ad un forzato oblio.[...]
La versione integrale dell'articolo è sul Portale dell'ebraismo italiano moked.it
Memoria - La storia degli ebrei bulgari, parla il presidente Zhelev
“Durante
la Seconda guerra mondiale, la Bulgaria fu l’unico paese europeo a
preservare interamente dalla deportazione la propria Comunità Ebraica”,
racconta fiero Zhelyu Zhelev (nell'immagine con in mano Pagine
Ebraiche, il giornale dell'ebraismo italiano), primo presidente
democratico della Repubblica bulgara. Dimitar Pesev, i patriarchi della
chiesa ortodossa Kiril e Stefan, intellettuali e tante persone comuni
contribuirono a salvare dallo sterminio cinquantamila ebrei bulgari. Un
esempio di coraggio e solidarietà che il “presidente filosofo” Zhelev
ha voluto ricordare in occasione dell’incontro internazionale a Sofia
per il progetto Ue “Otherwise different”. Il tema del meeting è
sempre attuale: discriminazione e tolleranza. [...] La versione integrale dell'articolo è sul portale dell'ebraismo italiano moked.it
Memoria - Milano, la Shoah nella poesia ebraica
Giunti
alla decima edizione del Giorno della Memoria, si discute molto sui
risultati positivi ottenuti con l’istituzione di questa ricorrenza, ma
anche sui rischi che si corrono facendo del ricordo della Shoah una
celebrazione istituzionale. Eccessiva retorica, ritualizzazione,
sovraesposizione. Nell’ambito di questa riflessione, iniziative come lo
spettacolo di ieri sera al Teatro dell’Arte meritano un grande
consenso. Sedici ragazzi di tre scuole milanesi, il liceo G. Casiraghi,
l’L.T.C.S. Primo Levi-Erasmo da Rotterdam e la Scuola della Comunità
ebraica, hanno dato vita, insieme alla pianista Sonia Mazar e alla
soprano Valeria Fubino Ventura, a una rappresentazione suggestiva e
commovente, con la regia di Enzo Biscardi e Sacha Oliviero. [...]
La versione integrale dell'articolo è sul Portale dell'ebraismo italiano moked.it
Memoria - Venezia, Gadi Luzzatto Voghera racconta il libro "Ci vediamo a casa, subito dopo la guerra"
Continuano
gli appuntamenti legati alle commemorazioni per il Giorno della Memoria
con la presentazione del libro Ci vediamo a casa, subito dopo la guerra
di Tami Shem Tov, presente in sala, in collaborazione con il museo
ebraico di Venezia e con la biblioteca-archivio Renato Maestro. [...]
La versione integrale dell'articolo è sul Portale dell'ebraismo italiano moked.it
Memoria - Spiegare la Shoah ai bambini
Domani
sarà il Giorno della Memoria e, come ogni anno, si presenterà il
problema di raccontare ai bambini cosa è stata la Shoah con un
linguaggio adatto sia alle circostanze che alla loro giovane età.
Quattro titoli della collana Il battello a vapore sono dedicati a
quel buio periodo. [...]
La versione integrale dell'articolo è sul Portale dell'ebraismo italiano moked.it
Qui Firenze - L’israeliana Maya Bloch presenta Fabricated Life
Apre
al pubblico la project room della Sangallo Art Station, galleria di
recente apertura che da qualche mese è entrata a far parte del panorama
culturale e artistico fiorentino. Ad inaugurare il nuovo ambiente, in
cui verranno valorizzati alcuni dei principali talenti emergenti a
livello internazionale, è stata la pittrice israeliana Maya Bloch, alla
sua prima personale all’estero. Il suo Fabricated Life, una serie di
lavori su carta e su tela che alcuni visitatori hanno trovato
“sconvolgenti”, è destinato ad avere un “grande successo”, come prevede
Martina Corgnati, curatrice dell’evento (e anche della mostra omaggio a
Daniel Spoerri allestita nella galleria principale dell’edificio).
[...]
La versione integrale dell'articolo è sul Portale dell'ebraismo italiano
moked.it
Qui Milano - Il Bollettino racconta le ragazze del Bat Mitzvà
E'
dedicata ad una festa di Bat Mitzvà la copertina del primo numero del
2010 del Bollettino di Milano: il Bar o Bat Mitzvà gioia e dannazione
di ogni famiglia, momento spirituale di crescita e di presa di
coscienza o evento mondano? Il rischio, scrive Susanna Liscia, è "che
serate danzanti, feste in palazzi d’epoca o discoteche, diventino quasi
dei “diciottesimi”, del tutto simili alla tradizionale festa dei 18"
facendo perdere il significato profondo spirituale, religioso, intimo
del Bar Mitzvà senza contare gli ingenti costi che la famiglia deve
affrontare, basta poco, osserva la Liscia, per essere fuori
budget e accendere un piccolo mutuo per affrontare le spese della
festa. [...]
La versione integrale dell'articolo è sul Portale dell'ebraismo italiano moked.it
|
|
|
|
|
torna su |
pilpul |
|
|
|
|
Torah oggi - La Memoria, un esercizio quotidiano
Il
Giorno della Memoria è diventato, in un certo senso, il Jom hashoà del
mondo non ebraico e penso si possa dire che il precetto zakhòr
(ricorda) sia stato adottato anche dalla società ed è entrato a far
parte della cultura del mondo occidentale. Questo fatto merita alcune
riflessioni. [...]
La versione integrale dell'articolo è sul Portale dell'ebraismo italiano moked.it |
|
|
|
|
torna su |
rassegna stampa |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
Continua
a crescere sulla stampa la presenza del Giorno della Memoria, con molti
annunci e alcune riflessioni di un certo interesse. Così per esempio
l'articolo di Elena Loewenthal sulla Stampa
sulla scrittura della Shoà da parte di chi non ne è stato vittima o
testimone, il doppio intervento di David Bidussa (articolo sul Secolo XIX, intervista sulla Stampa) sul rapporto fra Giorno della Memoria e storia, la riflessione di Marco Belpoliti sulla "contraddizione di Primo Levi (La Stampa), l'intervista a Piero Terracina (Il Tempo) e quella di Nedo Fiano (L'Avvenire) sulla vita nei Lager. Da segnalare anche una riflessione di Gilles Bernheim, rabbino capo di Francia, sul Figaro. Edoardo Sassi sul Corriere informa sulla mostra che sarà aperta dopodomani al Vittoriano. Marco Roncalli su Avvenire richiama la vicenda storica dei militari italiani che rifiutarono di schierarsi con la RSI e furono internati. Dianora Citi su Liberal racconta di tre donne polacche che si adoperarono per salvare le vittime.
Nel frattempo è esploso uno scandalo nel mondo cattolico. Il Corriere
riporta ancora le dichiarazioni del vescovo polacco Tadesz Pieronek
sulla Shoà, che hanno un forte aspetto antisemita: «L'Olocausto e un
invenzione» «Gli ebrei furono innegabilmente la maggioranza ma non i
soli a morire nei campi di concentramento», nell'apparato di morte
nazista finirono «anche zingari, polacchi, italiani e cattolici.
L'Olocausto in quanto tale è un'invenzione degli ebrei». Degna di
riflessione a questo proposito la ricerca riportata sul Tempo sull'incidenza ancora molto alta del negazionismo e della convinzione che "gli ebrei sfruttino la Shoà". Sempre a proposito di contraddizioni nel mondo cattolico, Marco Vannini interviene su Repubblica replicando alle accuse di antigiudaismo teologico avanzate sempre su Repubblica
del 19 gennaio da Vito Mancuso. La teologia cattolica non è cosa
su cui mi senta esperto, ma francamente le precisazioni di Vannini
sembrano molto molto meno convincenti delle accuse di Mancuso: si
citano Agostino, Simone Wail e Master Ekkhart, gli storici della Bibbia
e quant'altro, ma all'ebraismo restano attaccate qualifiche come
"razzista", "menzogna", "teologia animalesca".
Passando al Medio Oriente, val la pena di indicare una riflessione di Luigi Geninazzi su Avvenire
a proposito dell'ultimo messaggio di Al Queida in cui si contrappone
"La voce sempre più roca e stanca dello sceicco del terrore tornata a
farsi sentire con il solito messaggio di scontate rivendicazioni e di
farneticanti minacce" al "silenzio di Obama": entrambi dunque "pessimi
avvocati" della causa palestinese, che avrebbe bisogno, secondo
l'autore di più silenzio di quel che lui chiama Ossama e di più azione
di Obama. Si tratta con tutta evidenza del solito pregiudizio anti
israeliano di parte cattolica, con in più però l'implicita ammissione
che gli obiettivi dell'amministrazione americana attuale e di Al Queida
sulla terra di Israele potrebbero non essere tanto lontani... Interessante l'articolo del Foglio
in cui si delinea un ritratto dell'ideologia "jihadista" anti
israeliana e antimodernista di Muhammed Badie, nuovo leader dei
Fratelli Musulmani. Difficile meravigliarsi delle posizioni anti
occidentali, reazionarie e violente della setta da cui promana Hamas (e
Tariq Ramadan), salvo essere uno di quelli che si fanno illusioni
sull'islamismo, come gli obamiti e l'"Economist" che ha parlato di
queste elezioni nei termini di "una svolte reazionaria" nel mondo
islamico: ne prendessero atto, una volta per tutte, e non ripartissero
sempre con il solito whisful thinking. A proposito di Medio Oriente e trattative di pace, Le Monde parla di "nuovo fiasco" nel tentativo americano di reimpegnarsi per far tornare i palestinesi al tavolo dei negoziati. Il Sole
rivela che al centro della prossima visita del governo italiano,
Berlusconi in testa, in Israele, vi è il tentativo di vendere un aereo
da addestramento all'esercito, in concorrenza con i sudcoreani. Il Financial Times
dedica un'inchiesta alla trasformazione del movimento di kibbutzim da
luoghi di un'utopia socialista-sionista in strutture differenziate fra
loro e molto attive dal punto di vista economico.
Sulla cultura, Il Riformista e Il Foglio
danno rilievo a un romanzo di Ludimila Ulitskaia pubblicato da Bompiani
su "Daniel Stein, traduttore": ebreo di origine, coinvolto nella Shoà
in maniera complessa (internato e "traduttore" per la Gestapo), poi
convertito al cristianesimo e frate, andato a vivere in Israele,
protagonista di una battaglia legale perduta perché gli fosse
riconosciuta la cittadinanza sulla base della legge del ritorno (cioè
perché fosse convalidata la posizione di "ebreo cattolico").
Ugo Volli |
|
|
|
|
torna su |
notizieflash |
|
|
|
|
Memoria - Giovani avvocati ricordano i colleghi ebrei cancellati dagli albi a causa delle leggi razziste Roma, 26 gen - "Nel
quasi totale silenzio generale sul tema, ancora una volta saranno i
giovani avvocati a togliere il velo sugli errori morali, che a nostro
parere poi si tramutarono in orrori - in cui caddero alcune istituzioni
forensi nazionali", così il presidente dell'Unione nazionale giovani
avvocati, Gaetano Romano, ha dichiarato alla vigilia dell'iniziativa
promossa dalla sua associazione: i giovani avvocati esibiranno, domani
mattina all'ingresso del Tribunale di Roma, le stelle di David per i
ricordare i colleghi ebrei cancellati dagli albi per effetto delle
leggi razziste. |
|
|
|
|
|
torna su |
|
L'Unione
delle Comunità Ebraiche Italiane sviluppa mezzi di comunicazione che
incoraggiano la conoscenza e il confronto delle realtà ebraiche. Gli
articoli e i commenti pubblicati, a meno che non sia espressamente
indicato il contrario, non possono essere intesi come una presa di
posizione ufficiale, ma solo come la autonoma espressione delle persone
che li firmano e che si sono rese gratuitamente disponibili. Gli
utenti che fossero interessati a partecipare alla sperimentazione
offrendo un proprio contributo, possono rivolgersi all'indirizzo desk@ucei.it per concordare le modalità di intervento.
Il servizio Notizieflash è realizzato dall'Unione delle Comunità
Ebraiche Italiane in collaborazione con la Comunità Ebraica di Trieste,
in redazione Daniela Gross. Avete
ricevuto questo messaggio perché avete trasmesso a Ucei
l'autorizzazione a comunicare con voi. Se non desiderate ricevere
ulteriori comunicazioni o se volete comunicare un nuovo indirizzo
e-mail, scrivete a: desk@ucei.it indicando nell'oggetto del messaggio “cancella” o “modifica”. |
|
|