se non visualizzi correttamente questo messaggio, fai click qui |
|
|
 |
|
L'Unione informa |
|
|
|
29 luglio 2010 - 18 Av 5770 |
|
 |
|
| |
|
alef/tav |
|
|
 |
|
 |
Riccardo Di Segni, rabbino capo di Roma |
Leggeremo
questo Shabbat come alla vigilia dell'ingresso degli ebrei in terra
d'Israele e di una campagna militare di conquista dall'esito incerto
(in prospettive umane) Mosè anticipi le loro perplessità: "Questi
popoli sono numerosi, come sarà possibile vincerli?" (Dev. 7:17). Nella
logica intuitiva vince chi è più forte e in primo luogo, ad armi pari,
è più numeroso. Nella logica che Mosè rappresenta le regole sono
differenti. La preoccupazione per un nemico numeroso, che già nella
Torà è un'ossessione antisemita (gli ebrei sono tanti, per il Faraone
all'inizio dell'Esodo e per Balaq re di Moav, Bemid. 22:3), non è la
chiave giusta per comprendere il destino d'Israele. Che da millenni
passa per la storia con regole al di fuori della logica.
|
 |
La
Calcidica (Grecia, Unione Europea) è una regione a sud-est di Salonicco
con tre penisole, Cassandra, Sithonia e Athos che si protendono
nell'Egeo. Come tutta la Grecia, la Calcidica vanta una antica presenza
umana, ha dato i natali ad Aristotele, e conserva interessanti reperti
archeologici. Il mare è bellissimo, i cibi basati su pesci, ortaggi e
latticini locali, sono semplici e genuini. La conoscenza dell'alfabeto
greco aiuta, ma il rapporto fra la lingua classica e quella presente è
alquanto casuale. Chi cerca di capire quale sia stato qui il percorso
della storia, scopre che su questo suolo molte civiltà sono state
edificate e altrettante sono state distrutte. Dai tempi delle lotte fra
Atene e Sparta, coi Macedoni e i Persiani, i Romani, i Bizantini, i
molti cosiddetti Barbari, i Catalani, i Veneziani, poi i Turchi, gli
uni hanno costruito e popolato città, gli altri le hanno
sistematicamente rase al suolo, hanno ucciso o deportato tutti gli
abitanti, e li hanno sostituiti con altri, sistematicamente e
inesorabilmente. Terremoti e incendi hanno fatto il resto. E così i
pochi edifici autenticamente più antichi e in piedi risalgono alla
seconda metà del diciannovesimo secolo, e la maggioranza dei centri
abitati sono stati creati nei primi anni 20 del ventesimo secolo dai
profughi greci dell'imponente scambio di popolazione con i turchi.
L'eccesso di storia ha finito con l'elidere la storia. Non certo per
sminuire la storia, ma, nel contesto di questa storia, c'entra anche lo
sterminio nazista dei 60 mila ebrei di Salonicco, arrestati – dicono –
fra gli applausi di un pubblico soprattutto di Greci rimpatriati,
appunto, negli anni 20 dalla Turchia. Se uno tralascia di pensare a
queste cose, la vacanza calcidica è molto gradevole. |
Sergio Della Pergola,
Università Ebraica di Gerusalemme |
 |
|
|
 |
|
|
torna su |
davar |
|
|
|
|
Redazione aperta - Ebrei e arte di frontiera
Museo
Revoltella, galleria d'arte moderna di Trieste, questa la tappa del
penultimo giorno dell'iniziativa Redazione aperta. Ad accogliere i
praticanti giornalisti dell'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane,
all'ingresso del museo di Trieste, situato nel centro della città a
poca distanza dalla riva del mare, c'era Roberto Curci, giornalista,
scrittore e critico d’arte. Una guida d'eccezione per un viaggio
nell'arte triestina fra Ottocento e Novecento. Fra le tele che
hanno attirato maggiormente l'attenzione della redazione quelle di tre
artisti ebrei: Gino Parin, Vittorio Bolaffio e Arturo Nathan. Parin, il
cui vero nome era Federico Pollack, è stato il più celebre fra i tre,
il più prestigioso, forse anche per il conformismo delle sue opere,
molto apprezzato dalla borghesia del tempo, al quale egli stesso
apparteneva.
Il
suo soggetto preferito era Fanny Lackenbacher, moglie dell'ingegnere
ebreo Moise Mario Tedeschi, che compare in un grandissimo numero di
disegni e oli dell'artista, a partire dal 1911 e fino alla morte
prematura della donna, avvenuta nel 1927 (nell'immagine a fianco una
delle tele di Parin custodite nel museo, una pittura - olio su tela). Nathan (fra gli artisti preferiti di Vittorio Sgarbi, ha rivelato Curci) produsse invece opere funeste e angoscianti. Non
si arricchì mai con i suoi lavori, dipinse sempre per risolvere i suoi
problemi interiori, per curare il suo forte stato depressivo, seguendo
così il consiglio del suo psicanalista, Edoardo Weiss (lo stesso medico
di Italo Svevo), il primo allievo di Sigmund Freud.
Fra
le opere di Bolaffio, famoso per avere ritratto anche lo scrittore
Umberto Saba, ci si è soffermati sulle sue raffigurazioni della zona
del porto di Trieste, ma anche sul Ritratto del signor Battilana
(nell'immagine a fianco). Anche in questo caso, come in parte accade
per Nathan, "l'indagine sconvolge il dato reale nella ricerca di uno
scavo interiore esasperato". Sono opere angoscianti, cupe. Bolaffio
muore nel 1931, gli altri due artisti sono accomunati da un triste
destino. Vivono nel periodo buio del nazi-fascismo. Vengono deportati e
non tornano vivi dai lager nazisti. Nathan muore a Biberach, Pollack
(Parin) a Bergen Belsen, entrambi nel 1944.
Valerio Mieli
Champions League – Hapoel Tel Aviv, sconfitta inaspettata
Inaspettata
sconfitta per l’Hapoel Tel Aviv impegnato nei preliminari di Champions
League. Forse troppo pompati dal 6 a 0 complessivo che ha
affossato il FK Zeljeznicar nel turno precedente, i campioni di Israele
hanno sottovalutato l’Aktobe, squadra di club georgiana dalla modesta
visibilità internazionale, ottenendo in cambio un brusco risveglio dal
mondo dei sogni (1-0 firmato Smakov). La situazione si complica: il
sorteggio sembrava preannunciare un facile passaggio del turno (anche
se nella scorsa Champions League i georgiani avevano fatto sudare sette
camicie al Maccabi Haifa), ma il campo ha dato un responso differente.
I rossi di Tel Aviv, spesso in difficoltà contro un avversario
decisamente modesto, restano i favoriti ma nel match di ritorno in
programma tra una settimana servirà maggiore concentrazione per
ribaltare il risultato. Intanto stasera è nuovamente Europa League: due
le squadre israeliane coinvolte. Impegno molto duro per il Maccabi Tel
Aviv, che in casa dell’Olimpiacos dovrà vender cara la pelle per uscire
imbattuto, mentre sulla carta è più facile il percorso del Maccabi
Haifa, che sul proprio terreno affronta la Dinamo Minsk.
as
|
|
|
|
|
torna su |
pilpul |
|
|
|
|
L’ultima scoperta
Scopre
due anni dopo un’intervista di Cossiga al quotidiano israeliano Yediot
Aharonot; scopre che esisteva un cosiddetto “Accordo Moro”, dal nome e
dalla volontà dello statista ucciso dalle Brigate Rosse, e che secondo
tale accordo stipulato negli anni Settanta l’Italia non si sarebbe
intromessa negli affari dei palestinesi, come far viaggiare armi di
provenienza sovietica sul territorio nazionale, e che in cambio i
palestinesi non avrebbero colpito obiettivi italiani; e con la bocca
spalancata dallo stupore come un immenso hangar, scopre che gli ebrei
italiani, anzi che gli italiani ebrei, risultavano esclusi
dall’equazione e che in modo implicito essi avrebbero potuto
essere uccisi, come poi in effetti avvenne. Smette di leggere
l’intervista perché è finita e scopre di avere finito anche lo stupore
e che forse non ne avrà mai più.
Il Tizio della Sera |
|
|
|
|
torna su |
rassegna stampa |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
L'islam di Malcolm X chiede i danni agli ebrei Louis
Farrakhan ha di recente inviato una lettera di tre pagine insieme a due
libri ai leader di sedici organizzazioni ebraiche. Datata 24 giugno
2010, la missiva è redatta su carta con un logo costituito da una
bandiera con effigiata una luna crescente, seguito dal titolo pomposo
di Farrakhan (Rappresentante nazionale dell'Onorevole Elijah Muhammad e
della Nazione dell'islam). In questa lettera, egli annuncia che i libri
(il secondo volume di The Secret Relationship Between Blacks and Jews e
Jews Selling Blacks: Slave Trade by American Jews) presentano una lista
incontestabile di comportamenti contrari ai neri da parte degli ebrei,
a cominciare dagli orrori della tratta transatlantica degli schiavi, la
schiavitù nelle piantagioni, Jim Crow, la mezzadria, il movimento
operaio del Nord e del Sud, i sindacati e gli abusi commessi contro il
nostro popolo che continuano fino ad oggi. Farrakhan sfida i
destinatari della sua lettera che vanno da Jeremy Ben-Ami (di J-Street)
a Lee Rosenberg (dell'American Israel Public Affairs Committee) fino a
Morton Klein (della Zionist Organizarion of America) a «trovare
un'azione commessa da me o da coloro che mi seguono che abbia leso un
ebreo, che abbia impedito ai giudei di lavorare, ostacolato la loro
istruzione, offeso le loro famiglie, insudiciato e profanato le loro
sinagoghe». «Non ne troverete una sola», dichiara Farrakhan, che poi
chiede: «Su quali basi accusate me e tutti noi di essere degli
antisemiti?» Esattamente all'opposto, afferma Farrakhan, «noi potremmo
accusarvi di un comportamento contrario ai neri più violento negli
annali della nostra storia in America e nel mondo. Potremmo accusarvi
di essere i cosiddetti amici più falsi, mentre la nostra storia comune
mostra che siete il nostro peggior nemico». Farrakhan potrebbe anche
insistere sul fatto che gli ebrei sono «seduti in cima al potere
mondiale, disponendo di ricchezza e di influenza, mentre la maggior
parte del mio popolo, qui in America, ai Caraibi, in America centrale e
in Sudamerica e in qualsiasi altro posto nel mondo, si trova nella
peggiore delle condizioni che possa vivere un membro della famiglia
umana».
Daniel Pipes, Liberal, 29 luglio 2010
Si muove il sovrano Riad.
Il monarca saudita si muove. Re Abdullah è partito ieri per un viaggio
che toccherà tutti e quattro paesi confinanti con Israele: l'Egitto, la
Giordania, la Siria e il Libano. Il culmine della missione arriverà
venerdì quando, secondo funzionari del regno, il saudita si incontrerà
a Damasco con il presidente siriano Bashar el Assad ed entrambi
andranno in visita congiunta a Beirut, capitale del Libano, da sempre
divisa tra l'influenza della Siria confinante e quella, per
affiliazione tra sunniti, dell'Arabia Saudita. A Beirut Abdullah e
Bashar el Assad formeranno un quartetto di potenti mediorientali mai
visto prima assieme all'emiro del Qatar, Khaled bin Khalif al Thani, e
al sovrano del Bahrein, amad bin Issa al Khalifa, e parleranno con il
primo ministro Saad ariri e con il presidente Michael Suleiman. Si
tratta di un super vertice arabo che ha pochi precedenti, ma questo è
un periodo speciale, segnato da una serie frenetica di incontri di
tutti con tutti. Da occidente può sembrare che non si muova nulla e che
tutti i protagonisti siano fermi, preoccupati soltanto di mantenere lo
status quo: in realtà, sono tutti sospesi su una rotta di collisione
con l'Iran, e più il momento della collisione si avvicina e più il
ritmo degli incontri si fa accelerato. La settimana scorsa il primo
ministro libanese è andato a Damasco per incontrare il siriano Assad
probabilmente per fare da apripista per la visita del suo padrino
politico pi potente, il re saudita. Il ministro degli Esteri turco,
Ahmet Davutoglu, stratega del nuovo corso neo ottomano della Turchia,
ha incontrato il leader di Hamas Khaled Meshaal.
Il Foglio 29 luglio 2010 |
|
|
|
|
torna su |
notizieflash |
|
|
|
|
Aumentano gli episodi di antisemitismo in California Washington, 28 lug - Un
rapporto diffuso dall'Anti-Defamation League, nel giorno in cui i media
americani tornano sulle scuse del regista Oliver Stone per le sue
dichiarazioni riguardanti Hitler e la lobby ebraica, rivela che
l'antisemitismo dilaga in California. Le minacce, gli insulti e le
violenze contro le persone di religione ebraica sono aumentate del 20
per cento per il secondo anno consecutivo. Intervistato dal Sunday
Times, il regista di Wall Street, aveva denunciato "il dominio ebraico
sui media e sulla politica estera americana". Quindi aveva detto che
"Hitler aveva ricevuto un grande supporto dagli industriali americani e
francesi" e che "aveva ucciso più russi che ebrei". Frasi duramente
criticate da moltissime associazioni, tanto che Stone é stato costretto
a rettificare e scusarsi. "Parlando delle atrocità commesse dai
tedeschi durante la guerra - ha spiegato il regista - ho fatto un
paragone maldestro tra quei fatti e l'Olocausto. Di questo mi pento e
mi scuso". Ma al di là delle posizioni del regista statunitense, lo
studio di Adl fornisce un panorama sconfortante circa la diffusione di
comportamenti antisemiti, soprattutto tra gli adolescenti californiani.
In tantissimi casi insegnanti delle scuole medie inferiori hanno
trovato svastiche disegnate sulla porta della classe e minacce
razziste. "Non si tratta necessariamente di ragazzi politicamente
consapevoli del loro estremismo. Spesso - racconta Amanda Susskind,
dirigente locale della Adl - sono gesti compiuti solo per sentirsi più
sicuri di sé. Purtroppo oggi l'odio è di moda". Purtroppo però, accanto
alle scritte, aumentano anche i casi di vera e propria violenza. A
rafforzare questo fenomeno nel corso degli ultimi due anni, conclude
Susskind, la convergenza di diversi fattori come l'elezione di Barack
Obama e l'operazione militare israeliana nella striscia di Gaza.
Infine, in questi tempi di crisi, anche l'arresto e la condanna del
finanziere ebreo, grande truffatore Bernard Madoff, ha contribuito a
generare questo clima antisemita. |
|
|
|
|
|
torna su |
|
L'Unione
delle Comunità Ebraiche Italiane sviluppa mezzi di comunicazione che
incoraggiano la conoscenza e il confronto delle realtà ebraiche. Gli
articoli e i commenti pubblicati, a meno che non sia espressamente
indicato il contrario, non possono essere intesi come una presa di
posizione ufficiale, ma solo come la autonoma espressione delle persone
che li firmano e che si sono rese gratuitamente disponibili. Gli
utenti che fossero interessati a partecipare alla sperimentazione
offrendo un proprio contributo, possono rivolgersi all'indirizzo desk@ucei.it per concordare le modalità di intervento.
Il servizio Notizieflash è realizzato dall'Unione delle Comunità
Ebraiche Italiane in collaborazione con la Comunità Ebraica di Trieste,
in redazione Daniela Gross. Avete
ricevuto questo messaggio perché avete trasmesso a Ucei
l'autorizzazione a comunicare con voi. Se non desiderate ricevere
ulteriori comunicazioni o se volete comunicare un nuovo indirizzo
e-mail, scrivete a: desk@ucei.it indicando nell'oggetto del messaggio “cancella” o “modifica”. |
|
|