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L'Unione informa |
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19 agosto 2010 - 9 Elul 5770 |
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Riccardo
Di Segni, rabbino capo di Roma |
Secondo
una visione tradizionale prevalente, la Torah è stata il modello,
preesistente alla creazione, sulla quale è stato creato il mondo. Non è
però l'unica teoria. C'è anche chi sostiene che D. creò un libro, che è
il mondo, e un commento, che è la Torah. La teoria alternativa fu
espressa da rav Zadoq haKohen di Lublino, di cui in questi giorni
ricorre, e si celebra sommessamente, il centodecimo anniversario della
morte. Sembrano discussioni strane, ma c'è un parallelo significativo
con l'evoluzione del pensiero occidentale e quanto scriveva Galileo sul
grande libro dell'universo. Lo spiega un articolo di Dovid Bashevkin in
Seforim Blog. Zadok è un tipico esempio di profondo pensatore ebraico
che ha influenzato finora settori limitati, ma che viene piano piano
riscoperto. Si è discusso su queste pagine sugli autori da citare nei
nostri pensieri quotidiani, criticando l'eccessivo ricorso a nomi e
scuole lontane dall'Italia. Perché non citare gli illustri rabbini
italiani del passato? Perfettamente d'accordo. Ma non perdere di vista
altri orizzonti, pieni di idee e non solo di storielle di pietà
religiosa. |
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Dal
tetto delle Torri Gemelle la visione di New York in una splendida
giornata di primavera era quasi abbagliante, generava un senso
d'euforia. Pareva veramente di essere sul tetto della civiltà
occidentale, non solo nella sua espressione materiale ma anche in
quella estetica. Rivisitato oggi, quel simbolico luogo che non esiste
più, la cupa voragine scura della distruzione totale di Ground Zero,
suscita tristi e complessi pensieri. L'Occidente (col suo bene e col
suo male) ha perso e forse non sarà mai più quello che era. Non
sappiamo se l'Islam abbia vinto. Il perpetratore veniva dall'Islam,
anche se non era tutto l'Islam. Data questa diversità interiore, non è
possibile stabilire se l'Islam abbia espresso rammarico. Una parte ha
espresso gioia. La volontà di eternare in loco lo squarcio nella storia
dovrebbe tener conto primariamente della sensibilità delle vittime. Le
vittime appartenevano a molti credi diversi, e in questo compendiavano
un'idea di Occidente pluralista che il perpetratore non poteva
condividere. Un sito religioso pluri-funzionale potrebbe accomunare
cristiani, cattolici, protestanti delle varie denominazioni, ebrei,
musulmani, buddisti, confuciani, ma anche liberi pensatori. Un
silenzioso incontro delle diverse fedi forse potrebbe rappacificare il
luogo della devastazione. La costante presenza del perpetratore, sia
pure ammorbidita dal dubbio della critica, dalla dialettica della
diversità e dalla speranza della riforma, invece no. |
Sergio Della Pergola, Università Ebraica di Gerusalemme |
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Qui Livorno - Gabriel, il dottore del Kebab
Doctor
kebab è la meta preferita di quanti, appassionati di golosità
mediorientali, cercano anche la kasherut. Ad aprire il punto vendita
nel 2005 è un giovane ebreo livornese, Gabriel Maisto, che risponde
così alla sollecitazione di rav Jehuda Kalon z.l che in un’ottica di
allargamento e rinnovamento della Comunità ebraica di Livorno riteneva
di primaria importanza la nascita di un ristorante kasher. Diploma di
ragioneria in tasca, Gabriel non ha alcuna esperienza sul campo e parte
da zero. Il mestiere lo impara in Israele, paese in cui conosce chi lo
avvia alla professione. Nato come una scommessa o quasi, negli anni il
ristorante è andato estendendo la rete dei suoi clienti. “Molti di loro
- racconta il giovane proprietario - sono non ebrei che venendo qua
sanno di trovare prodotti di alta qualità e massimo rispetto delle
norme igieniche”. Tipico fast food di carne all’israeliana, il piatto
forte è lo schwarma, che a differenza di quanto succede in Israele
viene saltato in padella insieme al riso. “È una mia invenzione che dà
maggiore sapore alla pietanza”, dice orgoglioso Gabriel. Il menu di
Doctor kebab prevede varie combinazioni di panini e piatti caldi. In
vendita anche una vasta gamma di prodotti kasher, dalla carne congelata
al vino. Un servizio innovativo per Livorno. “Siamo gli unici ad
offrirlo quotidianamente”, spiega. Kiddushim e rinfreschi per festività
e convegni, negli ultimi tempi Doctor kebab è andato specializzandosi
come azienda di catering che opera in tutta la Toscana e talvolta ne
oltrepassa i confini. Nella rete del punto vendita di Corso Amedeo ci
sono infatti alcune organizzazioni ebraiche internazionali. “Una delle
esperienze più importanti che ho fatto finora - racconta questo giovane
ragioniere che oltre a far bene di conto se la cava in modo egregio
anche tra i fornelli - è stato il servizio di ristorazione a due
edizioni della Summer U, il raduno estivo dei giovani ebrei europei”.
Pagine Ebraiche, agosto 2010
Qui Venezia - La Mostra del Cinema riapre con Aronofsky
Riparte
la Mostra del Cinema di Venezia, giunta alla sua sessantasettesima
edizione, che dopo aver ufficializzato i nomi dei giurati e i titoli
dei film in concorso, sta mettendo ora a punto gli ultimi preparativi
in vista della kermesse cinematografica internazionale che si svolgerà
dall'1 all'11 settembre 2010. Saranno 22 più uno a sorpresa i film in
concorso scelti dal direttore Marco Müller (nell'immagine a fianco) per la sezione principale e
sottoposti al giudizio della giuria presieduta dal regista e
sceneggiatore americano Quentin Tarantino. I giurati saranno
chiamati per valutare i film in concorso e per assegnare il Leone d'Oro
e d'Argento per la miglior regia, il Premio Speciale della Giuria, le
due coppe Volpi per la miglior interpretazione maschile e femminile, il
Premio Marcello Mastroianni per il miglior attore emergente e i due
Premi Osella per il miglior contributo tecnico e per la miglior
sceneggiatura. Madrina dell'evento sarà Isabella Ragonese, nuovo
talento del cinema italiano, che condurrà la serata di chiusura dell'11
settembre. A dare il via alle danze, Black Swan, l'atteso nuovo
film del regista americano di origini ebraiche Darren Aronofsky, che
sarà presentato in prima mondiale la sera dell’1 settembre. Aronofsky
torna per la terza volta consecutiva al Lido con un suo film dopo il
discusso L’albero della vita e l’acclamato The Wrestler, premiato con
il Leone d'oro alla sessantacinquesima Mostra nel 2008. Regista
eccentrico e creativo, studia antropologia, animazione e cinematografia
all'Università di Harvard e nel 1997 esordisce nel lungometraggio con
il sorprendente film tra numeri e mistica, Pi - Il teorema del delirio,
con cui vince il premio per la miglior regia al Sundance. Thriller
psicologico ambientato nel mondo del balletto newyorkese, Black Swan
vede protagonista Natalie Portman nel ruolo di Nina, una prima
ballerina che si trova imprigionata in una ragnatela di competizione
con una nuova rivale nella compagnia, interpretata da Mila Kunis.
Presenti nel cast anche Vincent Cassel, Barbara Hershey e Winona Ryder. Da
segnalare tra i film in concorso, quello che è stato uno dei libri più
letti in Italia negli ultimi anni, La versione di Barney, strabiliante
finto-autobiografia firmata Mordecai Richler, che l’ebreo Barney
Panofsky scrive per respingere l’accusa di omicidio del suo amico
Bernard “Boogie" Moscovitch. Caso letterario del 2001, anno in cui
quasi tutti gli italiani erano corsi in libreria per procurarsene una
copia, La versione di Barney si prepara a diventare anche un caso
cinematografico. Il film diretto da Richard J. Lewis può contare su un
cast stellare: lo spocchioso Barney sarà interpretato da Paul Giamatti,
accanto a lui ci saranno anche Rosamund Pike nel ruolo di Miriam e
Minnie Driver, nei panni della seconda moglie di Barney. Dustin Hoffman
sarà invece Izzy il padre di Panofsky e il giovane Scott Speedman
interpreterà Boogie. Altra pellicola in concorso, che di sicuro
farà discutere è Miral diretto da Julian Schnabel e basato sul romanzo
La Strada dei Fiori di Miral scritto dalla giornalista Rula Jebreal. Il
film racconta la storia di Miral (interpretata da Freida Pinto nota per
essere stata la co-protagonista di The Millionarie), una ragazza
palestinese affidata fin dall’età di 7 anni alle cure dell’istituto Dar
Al Tifel, fondato nel ‘48 da Hind Husseini, che si trova divisa tra il
desiderio di combattere per la difesa del proprio popolo e gli
insegnamenti di Hind, per la quale l’unica soluzione per la pace è
l’istruzione.
Michael Calimani
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pilpul |
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Grado Zero
In
merito alla polemica sull’opportunità di costruire una moschea proprio
accanto a Ground Zero, leggiamo la domanda-questionario se saremmo
favorevoli alla costruzione di una sinagoga, un centro ebraico, un
museo della Shoah, nel nostro quartiere. Interessante, pensa il Tizio
della Sera. E chissà poi se saremmo favorevoli alla costruzione di un
sacrario dedicato ai soldati tedeschi morti nella Seconda guerra
mondiale, proprio accanto all’entrata di Auschwitz. Essere o appisolarsi, questo è il problema.
Il Tizio della Sera |
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rassegna stampa |
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Vere
notizie fresche di interesse ebraico sono rare anche oggi. E' morto a
Damasco Amin Al Hindi l'organizzatore della strage degli atleti
israeliani alle Olimpiadi di Monaco nel '72. (Liberal);
in Libano è stata approvata la legge proposta da Jumblatt per
migliorare la posizione dei rifugiati palestinesi, che adesso possono
fare certi mestieri prima proibiti (ma non tutti, non l'avvocato e il
medico e inoltre non possono possedere proprietà immobiliari ecc.,
insomma si tratta di poco più di un provvedimento cosmetico: Il Manifesto e Terra,
entrambi naturalmente sopravvalutano la notizia). L'economia israeliana
è in ottima salute con un tasso di crescita da record (Le Monde). Ci
sono un paio di pseudo-notizie, di quelle lanciate per mostrare Israele
come un paese oppressivo e semi-medcievale: i rabbini sefarditi
avrebbero scomunicato i telefonini di nuova generazione (in realtà in
occasione dell'inizio delle scuole ne hanno indicato i rischi per gli
studenti (Europa; redazione del Giornale) e i "coloni" sarebbero "alla conquista" di Wikipedia (Giornale) o vorrebbero "riscriverala" (La Stampa).
In realtà a quel che si capisce da quel che sembra un lancio di
agenzia, si tratta di un corso sull'uso politico di Internet, come se
ne fanno tanti in tutto il mondo. La coincidenza anche verbale di
queste "notizie" fa pensare a lanci di agenzia; la loro insensatezza
vagamente diffamatoria induce a riflettere sulla funzione dei canali di
informazione anche in casi così innocenti. Spesso, scorrenmdo i
giornali, più che di leggere informazione su Israele si ha
l'impressione di essere sottoposti a una sistematica campagna
pubblicitaria negativa. Come se corrispondenti e agenzie di stampa ogni
giorno non si chiedessero che cosa c'è da dire "su" Israele, ma invece
cosa possono scrivere "contro" Israele. Segnalo invece
due gurandi sintesi perché meritano una lettura. Sul piano politico fa
impressione la raccolta di indizi recenti sulla possibilità di un nuovo
conflitto armato in Medio Oriente che si trova sul Foglio a firma di Di Biase e Ranieri. Sul piano culturale colpisce l'ampia recensione di Mordechay Lewy sull'Osservatore Romano
di una grande opera dello storico luterano Karl Erich Groezinger sul
pensiero ebraico nei secoli: vi sono 2249 pagine con 6691 note, precisa
il recensore; e anche molte opinioni poco convenzionali o rispondenti
al giudizio comune nel mondo ebraico. C'è stato infine
uno spiacevole incidente a un McDonald's di Roma, dove a un esponente
della Comunità ebraica, Angelo Pavoncello, che vi avevo portato il
figlio per celebrare il compleanno è stato negata la possibilità di
modificare il menu festivo inserendo anche a pagamento un panino di
pesce al posto di quello di carne per ragioni di kashrut (Corriere della sera Roma, Repubblica Roma, Messaggero Roma)
Ugo Volli |
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notizieflash |
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Champions League - Il sogno della città che non dorme mai Un
piede e mezzo tra le stelle. Il 3 a 2 con cui mercoledì sera l’Hapoel
Tel Aviv ha espugnato il campo del Salisburgo nel match di andata del
quarto e ultimo turno preliminare di Champions League sembra tanto il
lasciapassare per accedere al gotha del calcio europeo. Tre goal per
arrivare al giorno della verità (il ritorno è in programma tra sette
giorni) con un fortino di sicurezze, tre goal per assaporare una
prelibatezza dolce come la mela nel miele: la squadra più forte della
città che non dorme mai vuole continuare a sognare. Guai a chi la
desta: per la prima volta nella sua storia tocca con mano la
qualificazione tra le grandi del pallone e di aprire gli occhi non se
ne parla proprio. La costruzione del sogno Hapoel passa attraverso
alcuni uomini chiave: il primo è un portiere nigeriano pazzerello,
Vincent Enyeama, che ai Mondiali in Sudafrica si era permesso di parare
tutto il parabile a sua maestà Leo Messi e che in Austria si prende la
responsabilità di tirare un calcio di rigore dopo appena tre minuti di
gioco. Il secondo è un talento sopraffino, Ben Sahar, ragazzo lanciato
a suo tempo da Mourinho e al centro di una controversia (poi rientrata)
per il mancato assolvimento degli obblighi di leva. Tanta voglia di
emergere e una rete pesante come un macigno nella serata austriaca del
vecchio pupillo di Mou. Il terzo è un 23enne che coniuga sport e
religione, Itay Shechter. Indossa i tefillin, frequenta un corso di
Torah e segna: suo il goal che porta l’Hapoel sul 3 a 1 mettendo
il sigillo (o quasi) alla qualificazione. Itay si commuove,
estrae una kippah dalla tasca e piange di gioia: l’arbitro lo ammonisce
senza pietà. Se tra una settimana andrà come deve andare, tra un mese
arriveranno sfide e avversarie di grande fascino. Tutto da verificare
l’impatto con una realtà così competitiva: forse Enyeama non ripeterà
il miracolo e Messi gliene farà quattro, forse Ben Sahar non vedrà mai
la porta, forse crolleranno pericolose illusioni, forse il pubblico di
Tel Aviv fischierà, forse un sacco di altre cose. Ma in fondo chi se ne
importa, il bello sarà esserci. SALISBURGO 2 – 3 HAPOEL TEL AVIV Enyeama (H), Pokrivac (S), Sahar (H), Schechter (H), Wallner (S) Adam Smulevich
L'appello di Angelo Pavoncello alla Mc Donald's Italia: “Non discriminate chi ha restrizioni alimentari per religione” Roma, 18 ago - Un
appello alla Mc Donald's Italia: “Non discriminate proponendo un solo
tipo di Happy Meal chi come ebrei, musulmani o vegetariani hanno
restrizioni alimentari", è stato lanciato da Angelo Pavoncello,
delegato nazionale del Popolo delle Libertà nonché membro della
Comunità ebraica romana. Lo ha fatto a seguito della vicenda di cui
egli stesso è stato vittima. Ieri aveva portato le sue tre bambine in
un punto vendita della nota catena di fast food americana, a piazzale
Sturzo a Roma, e dopo aver chiesto di sostituire il panino alla carne
con quello con il pesce dentro l'Happy Meal, perché la religione
ebraica non consente di assumere alcuni cibi, si è sentito rispondere
che le regole impediscono di cambiare il contenuto del box con i
giochini tanto amati dai bambini. Una risposta che se da una parte ha
gettato nello sconforto le bimbe ha molto irritato il padre Angelo
Pavoncello. "Ero pronto a pagare la differenza di prezzo per non
deludere le mie figlie - spiega il padre - E del resto è la prima volta
che mi capita di subire una tale discriminazione anche perché in altri
Mc Donald in Italia e all'estero non è mai accaduto". |
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L'Unione
delle Comunità Ebraiche Italiane sviluppa mezzi di comunicazione che
incoraggiano la conoscenza e il confronto delle realtà ebraiche. Gli
articoli e i commenti pubblicati, a meno che non sia espressamente
indicato il contrario, non possono essere intesi come una presa di
posizione ufficiale, ma solo come la autonoma espressione delle persone
che li firmano e che si sono rese gratuitamente disponibili. Gli
utenti che fossero interessati a partecipare alla sperimentazione
offrendo un proprio contributo, possono rivolgersi all'indirizzo desk@ucei.it per concordare le modalità di intervento.
Il servizio Notizieflash è realizzato dall'Unione delle Comunità
Ebraiche Italiane in collaborazione con la Comunità Ebraica di Trieste,
in redazione Daniela Gross. Avete
ricevuto questo messaggio perché avete trasmesso a Ucei
l'autorizzazione a comunicare con voi. Se non desiderate ricevere
ulteriori comunicazioni o se volete comunicare un nuovo indirizzo
e-mail, scrivete a: desk@ucei.it indicando nell'oggetto del messaggio “cancella” o “modifica”. |
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