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5 dicembre 2010 - 28 Kislev 5771
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l'Unione informa
ucei 
moked è il portale dell'ebraismo italiano
 
alef/tav
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Benedetto Carucci Viterbi
Benedetto
Carucci
Viterbi,
rabbino 


Accendere i lumi di Hanukkah nelle piazze deve avere come presupposto la capacità di accenderli in casa propria. Se non si comincia da un lume, quello della individuale identità, sarà difficile arrivare alla luminosità completa, indirizzata anche agli altri. 


David
Bidussa,
storico sociale delle idee


David Bidussa
Non so se ciascuno dei partecipanti ai lavori del Congresso Ucei abbia volontà e pazienza per trovare una mediazione. Me lo auguro, perché il quadro che abbiamo di fronte mi sembra fosco e senza un domani chiaro. Non c'entra l'antisemitismo, che non manca. Non c'entra l'assimilazione. C'entra la consapevolezza di andare oltre il proprio particolare spacciato per universale. "Gli uomini d'azione e d'avventura sono dei sognatori: preferiscono il sogno alla realtà. Ma con le armi essi costringono gli altri a sognare i loro sogni. Il vincitore vive il proprio sogno, il vinto vive il sogno altrui." così Simone Weil nel suo 'Venezia salva'. Tra oggi e mercoledì sarebbe bene dismettere i sogni e dare forma a un futuro condiviso. E' meno entusiasmante, ma è più utile.

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L'Italia ebraica a congresso
Hanno inizio questo pomeriggio a Roma i lavori del VI Congresso dell'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane. Ottantasette delegati nominati dalle 21 comunità ebraiche italiane ed eletti dagli ebrei italiani si confronteranno fino al prossimo mercoledì sul progetto di riforma dello Statuto dell'ebraismo italiano e sui grandi temi che riguardano il futuro della minoranza ebraica in Italia.
Domani il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano assisterà alla prolusione della storica Anna Foa su Gli ebrei e i 150 anni dell’Unità d’Italia, un approfondimento dell’importante ruolo avuto dalla minoranza ebraica nella realizzazione dell’unità nazionale, della quale nel 2011 si celebrano i centocinquanta anni.
Il giornale dell'ebraismo italiano Pagine Ebraiche, nel suo numero di dicembre, attualmente in distribuzione, pubblica molti contributi dedicati ai temi congressuali. Questo notiziario quotidiano offrirà al lettore nelle prossime ore informazioni e aggiornamenti sui lavori. 
 

La posta in gioco

Steinsalz























Questo scritto giunge nelle mani dei lettori mentre è in corso il Congresso dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane. Molti si augurano, certamente, che non si trasformi in una Torre di Babele. Eppure, leggendo un interessante articolo del rav Jonathan Sacks, risulta evidente che di quell’episodio è possibile una nuova e diversa lettura. L’interpretazione originaria di una punizione collettiva inflitta a tutti gli uomini a causa della loro arroganza, non ne esclude una di segno diverso. La divisione in gruppi, con culture e lingue differenti, non sarebbe da considerare esclusivamente una punizione, ma anche la naturale conseguenza del passaggio dell’umanità da una condizione primitiva, monolitica, ad una più matura, più evoluta, più articolata, nella quale coesistono linguaggi e ideologie diverse. Sarebbe il presupposto e il principio della differenziazione e della convivenza tra popoli, ideologie e religioni.
Se dovesse prevalere questa nuova interpretazione, fermo restando l’obiettivo di mantenere l’ebraismo italiano unito, solidale e coerente con i propri valori, si dovrebbe rettificare l’augurio iniziale e si dovrebbe esprimere la speranza che nel corso del Congresso si sprigioni tutto il potenziale e la ricchezza intellettuale dei partecipanti. Se l’ingegno, la creatività, il pensiero non trovassero la possibilità di emergere e di manifestarsi, morirebbero per soffocamento. E le comunità si troverebbero ad affrontare il futuro più deboli e più povere.

Renzo Gattegna, Presidente dell'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane


Messaggi in bottiglia (e avvisi ai naviganti)

SteinsalzPartecipare a un congresso destinato a definire il futuro dell’ebraismo italiano non è un’impresa facile. Contribuire con idee e spunti di riflessione dall’esterno al lavoro dei delegati, senza cadere nel paternalismo o nelle raccomandazioni generiche, può rivelarsi ancora più arrischiato. Molti editorialisti di Pagine Ebraiche (fra gli altri Anna Foa, Sergio Della Pergola, David Bidussa, Giorgio Israel, Ugo Volli, Claudio Vercelli) ci hanno provato con sincerità, libertà di giudizio ed estrema generosità, in una sezione rigorosamente distinta da quella destinata al dibattito congressuale. E il risultato è tutto racchiuso in una collezione di messaggi in bottiglia (o di avvisi ai naviganti) destinati ai leader ebraici italiani.
Prendere per un attimo le distanze da un confronto serrato, necessario e appassionante, ma talvolta fortemente soggetto alla febbre dei problemi vivi e immediati, può forse servire a parlare con maggiore serenità di prospettive e di speranze. E guardare lontano, cercare prospettive nuove, segnare i traguardi su cui dovremmo riflettere più a lunga scadenza è precisamente il ruolo degli intellettuali. Tornano così i grandi temi della socialità e della progettualità, le questioni identitarie e il nostro modo di stare assieme, il rapporto fra la gente e i leader politici e spirituali, la maniera di porsi all’interno della società, gli interrogativi di fondo sul nostro ruolo, gli orizzonti lontani, il sogno, forse la speranza ultima e messianica.
Come nel caso di chi porta la responsabilità di reggere le istituzioni dell’ebraismo italiano, e forse ancora di più, anche nel contributo degli intellettuali le risposte sono profondamente diversificate. Le critiche spesso severe, aperte. Le proposte talvolta provocatorie.
La tradizione dell’ebraismo italiano ci ha insegnato a non temere le differenze, ma piuttosto a cercare il modo di distillarle e ricomprenderle in un patrimonio comune di valori e di punti di riferimento. E di utilizzare questo patrimonio di idee e di differenze come la migliore risorsa, la sola possibile tutela cui una minoranza fiera dei propri valori può fare ricorso in una società sempre più complessa, difficile e in rapida evoluzione.


Pagine Ebraiche, dicembre 2010


Le giornate del confronto

dibattitoL’Italia ebraica affronta in questi giorni un momento di confronto che segnerà il futuro della più antica comunità della Diaspora. Il Congresso dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane è chiamato ad affrontare temi di grande rilievo e di notevole complessità, come la riforma dello Statuto dell’ebraismo italiano, il decentramento, la capacità di reperire le risorse necessarie a finanziare i progetti e le necessità delle 21 Comunità ebraiche italiane, la crescita del pluralismo, l’apertura alla società civile, la politica culturale. Il lettore ritroverà negli interventi delle pagine che seguono molti temi destinati ad essere al centro del dibattito congressuale. Hanno offerto il proprio contributo i Consiglieri UCEI Valerio Di Porto (che ha coordinato la Commissione di esperti chiamati a elaborare un progetto di riforma dello Statuto), Anselmo Calò, Dario Calimani e Gadi Polacco. Intervengono i giuristi Guido Neppi Modona e Giorgio Sacerdoti. E altri intellettuali intensamente impegnati sul fronte comunitario, come Leone Paserman, Giacomo Saban, Anna Segre. Si tratta di una lettura intensa e non sempre leggera che attraversa talvolta identità e idee diverse. È una dimostrazione della ricchezza del patrimonio di energie, di idee, di competenze e di speranze che la minoranza ebraica in Italia è in grado di mettere in campo. Ma soprattutto si tratta della dimostrazione che l’Italia ebraica, con due millenni di storia alle spalle, non rinuncia a progettare il futuro, a costruire un’identità nazionale di cui è stata da sempre protagonista. E continua contemporaneamente a perseguire i valori della più rigorosa autonomia e identità locale. E’ un mondo piccolo nei numeri, quello chiamato al confronto congressuale, che contiene molta identità e molta diversità. Una nuova volta la sfida sarà quella di fare di questo patrimonio un fattore di crescita e non di dispersione.

Pagine Ebraiche, dicembre 2010


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Davar Acher - Le nostre istituzioni e la percezione dei media
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Sorgente di vita - Dal congresso Ucei
al Talmud e alla festa di Hannukkah

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La puntata di Sorgente di vita di domenica 5 dicembre apre con una scheda dedicata al VI congresso dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, una breve presentazione dei temi dell’assemblea e un augurio del Presidente Renzo Gattegna...
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