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 18 marzo 2011 - 12 Adar Sheni 5771
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l'Unione informa
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alef/tav
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Adolfo Locci
Adolfo
Locci,
rabbino capo
di Padova

Nel corso della storia umana, più volte ci siamo trovati di fronte a personaggi che ritenevano di avere il totale controllo dello svolgimento della propria vita e di quella altrui. Anche Haman pensò di controllare e determinare gli eventi con le proprie scelte e le proprie azioni; ma le sue certezze si capovolsero: il suo suggerimento di uccidere Vashtì, provocò la salita al trono di Ester;
il suggerimento di usare le vesti e il cavallo del re, nella convinzione che la gratitudine regia fosse verso di lui, determinò la ricompensa perfetta per Mordechai; la forca costruita per “Mordechai l’ebreo”, fu usata per appendere lui e i suoi figli.
I tasselli del “puzzle” della storia, una volta collegati assieme, non sono più considerabili come una serie di coincidenze ma il segno “nascosto” dell’intervento divino nel mondo.
Sonia
Brunetti
Luzzati,
pedagogista


Sonia Brunetti Luzzati
Pensieri adolescenziali: a Purim proverò a "farmi bella"  ma lo farò per mostrare il meglio di me o per nascondere qualcosa? Perché anche se uso vestiti o pettinature come maschere, può darsi che invece io riveli qualcosa di me ugualmente. Forse la mia parte segreta? Purim Sameach a tutti i lettori.
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davar
Qui Roma - Tanti modi per festeggiare l'Unità
bambiniLa banda della Polizia di Stato ha intonato le note festose della marcia di ordinanza, mentre i ragazzi radunati nel cortile del palazzo della Cultura nel cuore del vecchio quartiere ebraico di Roma, sventolavano decine e decine di bandiere tricolore. E' cominciata così la mattinata che la Scuola Vittorio Polacco e Angelo Sacerdoti ha dedicato alla celebrazione dell'Unità d'Italia, ultimo evento in ordine di tempo, ma non l'unico che in questi giorni è stato organizzato dalla Comunità Ebraica di Roma.
Il dirigente scolastico della Scuola elementare
pubblico
 Vittorio Polacco, Milena Pavoncello, ha coordinato i brevi messaggi di saluto del presidente della Comunità Ebraica di Roma Riccardo Pacifici, del rav Riccardo Di Segni rabbino capo di Roma, dell'assessore alle scuole Ruth Dureghello, del Rav Benedetto Carucci Viterbi dirigente scolastico della Scuola Media Angelo Sacerdoti e del Liceo Renzo Levi e del questore di Roma Francesco Tagliente, mentre seduti fra il pubblico e le tante autorità c'erano il Consigliere Ucei Sandro Di Castro e l'assessore all'Organizzazione scolastica Isacco Luzon.
museoIl Presidente Pacifici ha rivolto un pensiero alla famiglia di israeliani (i genitori, una bimba di tre mesi e due bambini di tre e undici anni) sterminata a pugnalate nella notte sei giorni fa a nell'insediamento di Itamar."Voglio ricordare che da oggi in tutte le sinagoghe faremo una raccolta di fonti per stare vicino ai due ragazzi che si sono salvati" ha detto Pacifici, passando poi a ricordare come molti ebrei abbiano preso parte al processo risorgimentale e le donne del ghetto di Roma cucissero le bandiere tricolore già molto prima che fosse aperta la breccia di Porta Pia.
Il presidente Pacifici ha preso parte anche alla Notte tricolore che la Comunità Ebraica di Roma ha dedicato alla celebrazione dell'Unità d'Italia aderendo all'iniziativa. Malgrado la pioggia  tantissime persone sono intervenute per partecipare alle visite guidate gratuite al Museo ebraico e alla Sinagoga maggiore e ai tour del ghetto con alcune attrici che hanno letto brani dedicati alla ricorrenza.
alemanno
Il programma della serata è stato concepito per far conoscere spaccati della difficile ma esaltante storia della realtà ebraica romana, dei B'nei Romi ( "Figli di Roma"), questo l'appellativo che si sono dati gli ebrei della Città Eterna.
E oltre a piazza Venezia affollatissima in previsione della banda militare interforze accompagnata dal coro di voci bianche dell'Accademia nazionale di Santa Cecilia, lo spettacolo pirotecnico al parco del Celio i tanti appuntamenti che si sono estesi fino alle due di notte coinvolgendo anche il museo dell'Ara Pacis, i mercati di Traiano, cui ha dovuto partecipare, a tarda notte il sindaco di Roma Gianni Alemanno, è stato accolto al Museo Ebraico dai dirigenti comunitari.

Lucilla Efrati

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Da una festa all’altra
Anna SegreQui a Torino, prima capitale, come si può ben immaginare i festeggiamenti per i 150 anni dell’Unità d’Italia sono particolarmente sentiti. Mentre partecipiamo dell’allegria generale, ci prepariamo a festeggiare Purim. Viene quasi naturale, quindi, confrontare le due ricorrenze. Sono molte le connessioni possibili, e alcune sono già state notate. Nell’Italia postrisorgimentale come nella Persia del re Achashverosh gli ebrei sono ben integrati, ricoprono anche cariche pubbliche, si sentono cittadini a pieno titolo di uno stato che inaspettatamente li tradirà. In entrambi i casi, però, alla fine la loro identità tornerà ad essere riconosciuta e valorizzata. Nella Meghillat Ester si nota che l’ordine di uccidere tutti gli ebrei viene inviato a ogni provincia nella sua scrittura, a ogni popolo nella sua lingua (3, 12); invece il decreto che permette loro di difendersi viene spedito a ogni provincia secondo la sua scrittura, a ogni popolo secondo la sua lingua e agli ebrei secondo la loro scrittura e la loro lingua (8, 9): un popolo sparso e diviso tra i popoli (3, 8) è diventato una minoranza di cui si riconoscono e valorizzano le specificità culturali, che non sono percepite come un ostacolo all’integrazione e alla partecipazione attiva alla vita del proprio paese (tanto che Mordechai diventa addirittura primo ministro), ma, anzi, come un arricchimento per tutti.

Anna Segre, insegnante

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Il premier Netanyahu
e Abu Mazen al Cremlino
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Il premier israeliano Benyamin Netanyahu e il presidente dell'Autorità nazionale palestinese (Anp), Abu Mazen (Mahmud Abbas), compiranno la settimana prossima una missione a Mosca, a pochi giorni l'uno dall'altro, per discutere con le leadership russa delle non facili prospettive di ripresa del processo di pace e più in generale dei sommovimenti in atto in Medio Oriente. Abu Mazen sarà all'ombra del Cremlino dal 22 marzo per una visita di due giorni e mezzo durante la quale non mancherà un faccia a faccia con il presidente Dmitri Medvedev. Netanyahu arriverà invece nella capitale russa il 24, a poche ore dalla prevista partenza del leader palestinese, e vedrà a sua volta sia Medvedev sia il premier Vladimir Putin. Il doppio appuntamento segnala l'ambizione di Mosca di riproporre il proprio ruolo in Medio Oriente, ma anche la rinnovata attenzione degli attori della regione nei confronti dell'influenza diplomatica russa. 

 
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