se
non visualizzi correttamente questo messaggio, fai click qui
|
1
aprile
2011 - 26 Adar
Shenì
5771 |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
Alfonso Arbib,
rabbino capo
di Milano
|
All'inizio
della parashà di Tazrìa troviamo la mitzvà della milà, all'interno di
una parashà il cui argomento principale è l'impurità. Che rapporto c'è
tra le due cose? Secondo Rabbi Moshe Feinstein la milà è l'inizio
dell'educazione di un bambino ma solo chi si sente "impuro" può
veramente educare. L'educazione è un processo che deve tendere a un
continuo miglioramento ed è possibile solo se si ha coscienza della
propria imperfezione.
|
|
|
Sonia
Brunetti
Luzzati,
pedagogista
|
|
“In questi anni la scuola ha
avuto un lento declino per colpa, se la possiamo definire così, sia dei
giovani, sia degli adulti. Il perché di questo peggioramento? Secondo
me è dovuto al fatto che i giovani non valutano più la scuola
come fondamentale, non la valutano come una possibilità, bensì come un
obbligo. Ma la domanda è sempre la stessa: perché gli alunni la
sottovalutano?” Riflessioni di Miriam, seconda media, a
latere di una discussione in classe sullo stato dell’arte della scuola
italiana e sulle frustrazioni di professori e genitori ma non degli
alunni.
|
|
|
torna su ˄
|
|
|
Lea
Bassan Di Nola zl (1915-2011)
|
|
Con Lea ho trascorso
moltissimi anni nel consiglio dell'Adei Wizo, prima da consigliera
quando lei era presidente, poi come co-presidenti per tre anni. Una
collaborazione giornaliera che iniziava al mattino con una lunghissima
conversazione telefonica per discutere dei programmi e della vita
dell'associazione. Ci vedevamo quasi tutti i giorni in sede o nella sua
casa con una lista di cose da fare.
Lea era una donna speciale, sempre molto sorridente, materna,
disponibile a insegnare a chi come me era agli esordi di una vita
impegnata nel sociale. Comunicativa e agguerrita durante le riunioni,
sapeva essere emotiva e appassionata, pronta a discussioni accese e
allo stesso tempo capace di smorzare i toni. Una donna forte da cui ho
imparato molto e della quale ricordo il grande amore per il
giornalismo, per Israele e per la condizione della donna nell'ebraismo.
Nonostante la differenza di età che ci separava, i nostri intenti nei
confronti dell'educazione ebraica della famiglia e della società erano
molto vicini.
Lea ha sempre lottato per inserire la cultura ebraica all'interno
dell'Adei Wizo, scontrandosi spesso con voci più propense all'aspetto
pragmatico dell'associazione.
La generazione di Lea ha dato vita a donne molto particolari, donne che
nel dolore hanno avuto la capacità di reagire con grazia e
determinazione, entrando nelle varie istituzioni ebraiche per
ricostruire da dentro il tessuto sociale di una Comunità ebraica
severamente colpita nel suo profondo. Queste figure femminili sono
state di esempio per tutte noi che le abbiamo seguite negli anni,
maestre senza le quali la nostra società di oggi non sarebbe la stessa.
Rileggo spesso le ricerche sulla famiglia pubblicate da Lea in
collaborazione con l'Aviv. Quanto lavoro e quanto tempo ha dedicato
alla promozione della donna nella cultura ebraica! Mi piacerebbe molto
che anche le ragazze, che oggi sono le nostre nipoti, volessero
dedicare a Lea delle giornate di studio per portare avanti il suo
lavoro di una vita e il suo messaggio di un impegno al femminile
all'interno di una concezione moderna dell'ebraismo.
Negli ultimi anni ci si vedeva raramente, in genere dai nostri figli, a
loro volta amici nonché vicini di casa, per due chiacchiere dopo la
cena dello Shabbat. Nonostante l'età e la naturale lentezza nei
movimenti di una donna di oltre novanta anni, restava in Lea quel
sorriso attento ed espressivo di sempre, insieme a una gran voglia di
stare insieme.
Ai figli resta il compito di raccontare la sua vita e le sue molteplici
avventure. Per me, resta un ricordo di 50 anni di impegno sociale e di
vita ebraica comune. Grazie Lea!
Claudia
Ottolenghi
Lea Bassan Di Nola - Pagine di vita e di speranza
Il
piccolo mondo dell'ebraismo italiano ha espresso nel tempo sfide e
progetti contro mille difficoltà. In questi tempi capita sempre più
spesso di doversi separare da alcuni dei grandi protagonisti degli anni
della ricostruzione. Una generazione che ha trovato nell'impegno e nel
coraggio la forza di rispondere agli orrori delle persecuzioni e dello
sterminio. Il lavoro sull'informazione ebraica, essenziale,
determinante per questa minoranza, di cui Lea, soprattutto dalle pagine
del Portavoce, è stata uno dei protagonisti, non è fatto solo dei divi
che parlano dallo schermo televisivo e delle firme illustri in evidenza
sui quotidiani nazionali. Ma anche dell'impegno appassionato di molti
cittadini che hanno continuato a donare, per impegno nella professione
giornalistica o per propria elezione di volontari artigiani della
parola scritta, pagine di vita e di speranza all'ebraismo italiano. Alle
redazione del Portavoce, alle amiche dell'Adei, a tutti gli amici e i
cari di Lea il pensiero affettuoso della redazione del Portale
dell'ebraismo italiano. Il suo slancio per la vita sia d'esempio ai più
giovani, il suo ricordo di benedizione.
gv
|
|
Antinio Landolfi,
socialista liberale e amico di Israele
|
|
Vicesegretario del PSI,
senatore e sincero amico di Israele, Antonio Landolfi se ne è andato
dopo lunga malattia un mese fa.
Dopo aver partecipato giovanissimo alla Resistenza entrò nel Partito
Comunista che però lo espulse negli anni cinquanta a causa del suo
spirito critico che lo avrebbe accompagnato in tutte le sue pubbliche
attività. Entrò, quindi, nell'Unione Socialisti indipendenti di Cucchi
e Magnani per passare subito dopo al PSI di cui divenne prima
responsabile in diversi settori come quello economico e quello
culturale e successivamente vicesegretario. Dal 1979 al 1983 fu
senatore con partecipazione alla Giunta per le elezioni e a importanti
commissioni parlamentari, ma le sue tendenze riformatrici, l'amicizia
con Mancini e il suo amore per Israele lo divisero dall'area
filoarafattiana di Craxi. Divisione che ne causò l'emarginazione dalla
vita politica.
Landolfi, appassionato di calcio, è stato anche vicepresidente della
Roma e direttore dell'agenzia online Fuoritutto.
In questa sede, però, ci piacerebbe ricordarlo, oltre che per il suo
impegno per i diritti civili, per la sua attività a favore di Israele.
Cofondatore, insieme alla moglie Adriana Martinelli e ad altri ebrei e
non ebrei, dell'associazione “Appuntamento a Gerusalemme”, Landolfi
amava Israele per le sue riforme sociali, per i kibbutz e per la
solidarietà dei suoi chaverim. Amava anche l'ebraismo in tutte le sue
espressioni, artistiche e culturali. Insieme agli altri membri
dell'associazione e coinvolgendo anche politici, giornalisti e persone
comuni portò la sua solidarietà ai cittadini israeliani negli anni più
bui della “seconda intifada”, organizzando viaggi e incontri con leader
di Gerusalemme e delle città colpite dalla violenza palestinese.
Non ancora ottantenne lascia un vuoto incolmabile per la moglie (sempre
attiva nella difesa di Israele), per le sue due figlie, per la sua
nipotina e per la redazione di Fuoritutto nella quale ha lavorato fino
all'ultimo.
Elena Lattes
|
|
|
torna su ˄
|
|
|
Tra auguri, ricordi e
regali
|
|
Una simpatica novità ieri sera
al bet midrash delle donne di Torino: una piccola festa per accogliere
una bat mitzvah tra le donne della comunità. Ciascuna di noi ha rivolto
un augurio personale alla festeggiata, comprensivo dei ricordi del
proprio bat mitzvah; abbiamo quindi potuto confrontare le usanze di
differenti luoghi e tempi e ricordare come a Torino fino a pochi
decenni fa alle ragazze venisse imposta una cerimonia molto formale, in
cui si dovevano rigorosamente vestire di bianco, la domenica dopo
Shavuot. Quando avevo dodici anni ho deciso con la mia famiglia di
rompere questa “tradizione” e festeggiare il mio bat mitzvah da sola il
sabato dopo il mio dodicesimo compleanno ebraico, leggendo un commento
alla parashà della settimana; oggi la mia “rivoluzione” di allora è
diventata la normalità. Mi ha quindi commosso particolarmente
constatare quanti passi avanti, nonostante tutto, le donne ebree
italiane stiano facendo nella consapevolezza del proprio ruolo e nella
ricerca di una partecipazione più attiva alla vita comunitaria; ricerca
che la festeggiata ha dichiarato con convinzione di voler proseguire,
giustamente convinta che non sempre le restrizioni imposte alle donne
hanno un reale fondamento nei testi.
E’ stato poi consegnato un kit di regali simbolici che la festeggiata,
insieme alla sorellina e alle cuginette, è stata invitata a
interpretare: per ciascuno sono venuti fuori cinque o sei significati
diversi, uno più interessante dell’altro. Naturalmente le coordinatrici
del bet midrash che avevano preparato il dono si sono ben guardate dal
rivelare quale fosse stata l’intenzione iniziale, né le ragazzine
l’hanno chiesta: evidentemente hanno già imparato a non aspettarsi mai
dall’alto una risposta “giusta” e sanno che molte interpretazioni
diverse possono essere tutte ugualmente valide.
Anna
Segre, insegnante
|
|
L'Unione in forma -
Operazioni con le Potenze
|
|
L'Italia mette a disposizione le basi perché qualche esponente fa conto
di non esporsi troppo?
Resh
Nullius
|
|
|
torna su ˄
|
notizieflash |
|
rassegna
stampa |
Grido
d'allarme delle Comunità ebraiche:
“Antisemitismo
in aumento in Spagna”
|
|
Leggi la rassegna |
Grido di allarme lanciato dalla Federazione delle Comunità ebraiche di
Spagna (FCJE) e dal Movimento contro l'intolleranza: “In Spagna si sta
verificando da alcuni anni un pericoloso aumento dell'antisemitismo. E
la
crescita di atteggiamenti antisemiti è legata sopratutto al Web".
"Quello che è illegale nella stampa non è illegale in internet", ha
avvertito il presidente della Fcje Jacobo Israel. Dal canto suo il
presidente del Movimento contro l'intolleranza ha invece affermato che
ogni anno si producono nel Paese "circa 400 incidenti antisemiti" su
4.000 considerati di stampo xenofobo o razzista e la crisi
economica "sta alimentando il razzismo, la xenofobia,
l'antisemitismo e la islamofobia", e poi denuncia: "La Spagna "non sta
facendo quello
che dovrebbe in materia di lotta contro l'antisemitismo". Le
organizzazioni, in maniera congiunta, hanno chiesto una riforma del
codice
penale che preveda fra l'altro la chiusura dei siti web con contenuti
antisemiti e l'istituzione di procuratori specializzati nei reati di
odio e antisemitismo in ogni regione spagnola.
|
|
|
|
|
|
torna su ˄
|
|
è il giornale dell'ebraismo
italiano |
|
|
|
|
Dafdaf
è il giornale ebraico per bambini |
|
L'Unione
delle Comunità Ebraiche Italiane sviluppa mezzi di comunicazione che
incoraggiano la conoscenza e il confronto delle realtà ebraiche. Gli
articoli e i commenti pubblicati, a meno che non sia espressamente
indicato il contrario, non possono essere intesi come una presa di
posizione ufficiale, ma solo come la autonoma espressione delle persone
che li firmano e che si sono rese gratuitamente disponibili. Gli utenti
che fossero interessati a offrire un
proprio contributo possono rivolgersi all'indirizzo desk@ucei.it
Avete ricevuto questo
messaggio perché avete trasmesso a Ucei l'autorizzazione a comunicare
con voi. Se non desiderate ricevere ulteriori comunicazioni o se volete
comunicare un nuovo indirizzo e-mail, scrivete a: desk@ucei.it
indicando nell'oggetto del messaggio “cancella” o “modifica”. © UCEI -
Tutti i diritti riservati - I testi possono essere riprodotti solo dopo
aver ottenuto l'autorizzazione scritta della Direzione. l'Unione
informa - notiziario quotidiano dell'ebraismo italiano - Reg. Tribunale
di Roma 199/2009 - direttore responsabile: Guido Vitale.
|