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26
maggio
2011 - 22 Iyar
5771 |
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Riccardo
Di Segni,
rabbino capo
di Roma
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Il nome
del libro dei Numeri che inizieremo a leggere questo Shabbat riprende
quello ebraico tradizionale di Chomash haPequdim, meno noto rispetto al
comune Bemdibar. Il titolo e il contenuto del libro richiamano un
paradosso: sono cifre di censimenti, ma contare le persone è proibito,
a meno che non si ricorra a sistemi indiretti. L'esperienza religiosa
ebraica si muove in questa perenne contraddizione, tra la necessità
umana di quantificare e misurare e l'ideale in cui la misura degli
uomini non serve, la qualità è superiore alla quantità, come lo è
l'infinito e il non misurabile. E poi misurare e contare può diventare
noioso; i censimenti biblici si facevano contando una moneta per
persona, o una pecora per soldato. Un antico rimedio contro l'insonnia
suggerisce di contare le pecore per riuscire ad addormentarsi.
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Sergio
Della Pergola,
Università Ebraica
di Gerusalemme
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Quando si parla di Israele,
esiste una certa categoria di persone che sempre fa riferimento al
"governo di Tel Aviv". Chiaramente, il governo di Israele si trova a
Gerusalemme, che è anche la sede del Presidente della Repubblica, della
Knésset (il Parlamento), e della Corte Suprema – ossia di tutti gli
organi essenziali nell'ordinamento di uno stato democratico definito
dalla separazione dei poteri. Nello scrivere "governo di Tel Aviv",
questi portatori d'acqua nel pubblico dibattito pensano evidentemente
di incidere nell'alta politica, ossia di evidenziare il loro dissenso
dall'amministrazione israeliana, ovvero di esternare la loro presa di
distanza dall'esistenza di uno Stato ebraico. Ora è avvenuta una cosa
straordinaria. Un altro gruppo di persone, di quelle che generalmente
scrivono "governo di Gerusalemme", ha proposto di trasferire da Roma a
Milano un certo numero di ministeri, creando cosí di fatto una specie
di "governo di Milano" in contrapposizione al "governo di Roma". La
reazione di quelli che scrivono "governo di Tel Aviv" contro quelli che
vogliono il "governo di Milano" è stata, prevedibilmente, molto
negativa. Se il tutto non fosse cosí esilarante, sarebbe davvero triste.
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Superano la prova i
primi praticanti della redazione
Tre giovani ebrei italiani entrano nell'albo professionisti
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Rossella Tercatin, Daniel
Reichel e Manuel Disegni sono i primi tre giovani formati nell'ambito
della redazione del Portale dell'ebraismo italiano che hanno sostenuto
con successo l'esame di abilitazione professionale e sono diventati
giornalisti professionisti. Il Presidente dell’Unione delle Comunità
Ebraiche Italiane Renzo Gattegna si è rivolto ai giovani giornalisti con queste parole: “Carissimi Rossella,
Daniel e Manuel, è con immenso piacere che ho appreso la
notizia dell’avvenuto superamento dell’esame e della vostra iscrizione
all’albo dei giornalisti professionisti. Vi faccio pervenire le più
sentite congratulazioni alle quali unisco quelle rivolte a Guido Vitale
che è stato l’ideatore, il sostenitore e il realizzatore di questo
progetto. È un successo meritato in quanto la vostra capacità
professionale è stata ampiamente dimostrata nel corso dei 18 mesi di
praticantato durante i quali avete fornito il vostro validissimo
contributo al Portale dell’ebraismo italiano e al giornale Pagine
Ebraiche, testate per le quali sto ricevendo continuamente grandi
apprezzamenti da diversi ambienti e da diverse città italiane”.
“Spero che la collaborazione con voi possa proseguire nel tempo e nel
salutarvi – ha concluso il Presidente Gattegna – esprimo il
ringraziamento anche ai Consigli delle Comunità ebraiche italiane che,
unendo le loro forze con le nostre, hanno consentito la positiva
conclusione di questa esperienza”.
Un messaggio di felicitazioni indirizzato al direttore della redazione
è pervenuto a questo riguardo dal Segretario della Federazione
Nazionale della Stampa Italiana Franco Siddi: “Apprendo la notizia –
afferma il leader dell'organizzazione dei giornalisti italiani, che aveva inaugurato
all'inizio dell'esperienza di praticantato i lavori del corso di
formazione Redazione aperta – che i primi tre praticanti della tua
redazione hanno superato la prova di idoneità professionale e sono
entrati a pieno titolo nel mondo del lavoro giornalistico. Quando è
cominciata questa avventura, permettimi caro Guido di ricordare così il
tuo progetto, con i corsi di preparazione all'esperienza professionale
cui ho avuto l'onore di partecipare, la meta che ti sei dato, il
raggiungimento di competenze specifiche attraverso le quali offrire
alla comunità di riferimento e più in generale ai cittadini tutti
notizie e chiavi di lettura delle stesse secondo una formazione
specifica, c'era nell'aria la consapevolezza, ma anche l'entusiasmo di
affrontare una vera sfida.
“Questa sfida – aggiunge
Siddi – la tua redazione l'ha vinta sul campo già ieri con il timbro
dell'Ordine professionale dei giornalisti e ora anche per le
istituzioni e per la legge come per me, che ho avuto il privilegio di
incontrare i colleghi in erba durante il primo appuntamento di
Redazione aperta a Trieste, questa è una bella notizia”.
“Ma è un fatto che suscita gioia anche perché so che sono entrati nella
professione colleghi preparati e formati a un giornalismo etico e
responsabile, consapevole di una funzione della professione che è
soprattutto al servizio dei cittadini e della loro libertà. Oggi questi
punti di riferimento sono minacciati nel nome di un giornalismo
essenzialmente di fazione e spesso troppo superficiale. Un giornalismo
anche militante, ma schierato sulle identità, sulle idee e sui propri
convincimenti, resta un giornalismo ricco, capace di essere agente
permanente di conoscenza e di convivenza. Auguri vivissimi ai nuovi
colleghi e al loro direttore”.
In una lettera indirizzata ai Presidenti delle Comunità ebraiche di
Milano e di Torino, Roberto Jarach e Tullio Levi, cui appartengono i
tre nuovi giornalisti, il direttore della redazione Guido Vitale
informa che i tre giovani da ieri sono iscritti all'albo dei
giornalisti professionisti tenuto rispettivamente dall'Ordine dei
giornalisti del Piemonte e della Lombardia.
“La loro esperienza di lavoro non ha costituito solo un percorso
professionale utile a costruire nuovi mezzi d'informazione per
l'ebraismo italiano, ma anche una straordinaria esperienza umana. È con
gioia, con emozione, con orgoglio, con estrema gratitudine nei
confronti delle vostre rispettive Comunità che ne hanno consentito e
favorito l'esperienza professionale che vi segnalo questo traguardo
raggiunto da tre giovani ebrei italiani”.
Il direttore ha anche rivolto un messaggio di felicitazioni ai tre
nuovi giornalisti, ricordando fra l'altro come “nel 1908, poco più di
cento anni fa, il giornalista Salvatore Barzilai, ebreo, esule
triestino e fautore dell'Unità nazionale, attivista repubblicano,
instancabile assertore dei valori delle libertà civili e della
giustizia sociale, chiamava a raccolta i giornalisti italiani per
fondare la Federazione Nazionale della Stampa Italiana. Ancora oggi, in
mezzo ai mille problemi di una realtà difficile e contraddittoria, i
giornalisti che vogliono esercitare la propria professione a testa alta
devono fare riferimento al suo impegno, a una maniera di fare sindacato
che si vuole trasparente e rigorosa, attenta nell'interesse di tutti
nel tutelare l'autonomia professionale.
Non sempre la categoria dei giornalisti si è dimostrata all'altezza
della situazione, ma quei valori, che ancora oggi restano i nostri,
sono l'eredità che prendete in consegna al momento del superamento
della prova di idoneità professionale. Farne buon uso, in quanto
giornalisti e in quanto ebrei italiani, è il massimo onore cui siamo
chiamati.
Gettare assieme le basi della vostra professione ha costituito per me
un'esperienza difficile e appassionante, una grande occasione di
imparare qualcosa, certamente per me e spero in una certa misura anche
per voi. Un grande Mazal Tov e l'augurio di un futuro ricco di
soddisfazioni".
Rossella,
Daniel e Manuel di fronte alla Commissione
e
di fronte alle prove di una professione difficile
Festa grande nella redazione
del Portale dell'ebraismo italiano. Tre dei cinque praticanti
giornalisti lanciati dall’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane
neanche due anni fa sono infatti diventati nelle scorse ore giornalisti
professionisti superando l’ultimo ostacolo dell’esame orale. Brillanti
per tutti e tre l’esposizione della tesina, le domande di cultura
generale e il question time su aspetti giuridici, deontologici e
istituzionali della professione. Rossella Tercatin ha conseguito
l’ambita iscrizione all'albo dei giornalisti professionisti ieri nel
pomeriggio. Rossella, milanese, 23 anni, ha portato in sede d’esame una
tesina dedicata alla bioetica ebraica. “La Commissione era molto
incuriosita, il tema interessava” dice Rossella, che ha disquisito in
particolare sull’approccio dei Maestri su grandi tematiche quali
fecondazione assistita e inizio vita. Nel guardare al suo percorso
giornalistico, Tercatin ricorda con soddisfazione i mesi di
praticantato. “È stata un’esperienza entusiasmante che mi ha permesso
di crescere sotto vari punti di vista”. L’orgoglio di Rossella è
soprattutto uno: Daf Daf, il giornale ebraico per bambini cui si dedica
con intensità. “So che molti miei amici non ebrei, anche adulti, lo
attendono con impazienza ogni mese – racconta – dicono infatti che
grazie a DafDaf apprendono nozioni sull’ebraismo in modo chiaro e
simpatico. Sono piccole soddisfazioni che riempiono di orgoglio”.
L’impegno per DafDaf proseguirà anche nei prossimi mesi durante i quali
Rossella, che studia Giurisprudenza all'Università Bocconi, trascorrerà
negli Stati Uniti per un periodo di studi tra New York e Washington.
“Cercherò di dare il massimo anche in trasferta” la sua promessa ai
colleghi. Verteva su temi ebraici anche la tesina di Daniel Reichel, 24
anni torinese, prossimo alla laurea in Giurisprudenza, che ha dedicato
il suo lavoro al Lashon Hara, e alla concezione ebraica che condanna la
maldicenza. “Curiosamente – dice Reichel – la prima domanda che mi
hanno fatto era legata proprio all’ebraismo e all’attualità. Mi hanno
chiesto del Meis, il nascituro museo dell’ebraismo di Ferrara. Una
bella fortuna, visto quanto ne abbiamo parlato su Pagine Ebraiche e sul
notiziario quotidiano l’Unione Informa. Per il resto tutto ok, la
Commissione ha fatto di tutto per mettere a proprio agio i candidati”.
Tra i maggiori motivi di soddisfazione di questa avventura
giornalistica con l’Unione, Reichel indica non solo obiettivi e nozioni
professionali gradualmente raggiunti, ma anche la possibilità che vi è
stata di conoscere persone sempre nuove e interessanti. Specie i suoi
colleghi di praticantato. “Colleghi, compagni di lavoro, ma anche e
soprattutto amici. Il feeling instauratosi con questa redazione che
opera incessantemente ed è distribuita in molte comunità italiane è
stato da subito fortissimo”. Sulla stessa lunghezza d’onda il suo
concittadino Manuel Disegni, 22 anni, studente a Filosofia,
tesina dedicata allo scrittore e giornalista grossetano Luciano
Bianciardi. “Il momento più bello di questi mesi? Sicuramente la prima
edizione di Redazione aperta. In quelle due settimane triestine che
aprivano il nostro praticantato c’è stato modo infatti di fare
conoscenza reciproca con tutti i componenti della redazione in un
contesto molto sereno e gradevole”. Da quel giorno, prosegue Manuel, “è
iniziato un percorso di crescita professionale e umana davvero
significativo e utile soprattutto a chi di noi era forse troppo
indisciplinato, e di questo non posso che essere grato al nostro
direttore, perché si è rivelato un vero maestro”. Adesso per Disegni,
analogamente ai suoi colleghi, la sfida di proseguire con buon profitto
negli studi. “Non è facile tenere aperte due strade, ma farò al mio
meglio tesoro di questa esperienza che ha arricchito il mio curriculum,
sia dal punto di vista formale che sostanziale”.
Con il superamento della prova da parte di Manuel, Daniel e Rossella si
è chiusa la prima fase di esami che vedono coinvolta la giovane
redazione delle testate UCEI. In questi mesi toccherà ad altri due
praticanti affrontare la prova, il veneziano Michael Calimani e il
fiorentino Adam Smulevich, e compiere l’ultimo passo per essere
iscritti all'albo professionale.
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Nuovi materiali per Gaza
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Da quando Forza Nuova
ha
aderito alla Flottiglia della Pace, il significato della parola "pace"
si è sensibilmente allargato. Ora comprende molteplici idee,
esperienze, fatti della storia umana. Pace è finalmente un'immensa
nozione elastica. Ma può bastare? Si vorrebbe portare la nuova nozione
elastica a compimento: pace senza l'avversario, pace senza ebrei, pace
senza cristiani, e infine l'ultima idea: "Senza Israele, pace".
Adesso si tratta di raggiungere il punto di massima estensione elastica
della parola "pace", concettualizzato nella nuovissima espressione che
sostituisce la vecchia "Flottiglia di pace", con la nuova dizione
"Flottiglia di Caucciù". Si attende da un momento all'altro, l'adesione
del mostro di Lochness.
Il
Tizio della Sera
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Dibattito aperto |
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A proposito delle polemiche e
degli episodi avvenuti nell’ambito della
Comunità ebraica di Roma, sono molti i contributi pervenuti in
redazione. Esponenti ebraici italiani, opinion leader o
semplici lettori di cui vi proproniamo una rassegna ampia nella sezione
dossier del Portale dell’ebraismo italiano che ospita tra gli altri gli
interventi di Giorgio Gomel, Gheula Canarutto Nemni, Tobia Zevi,
Francesco Lucrezi, Il Tizio della Sera, Donatella Di Cesare, Ugo Volli,
Sergio Della Pergola, Anna Foa, Renzo Gattegna, Mino Di Porto, Gad
Lerner, Victor Magiar, Fiamma Nirenstein, Riccardo Pacifici,
Paolo Brogi, Francesca Nurnberg, Daniel Funaro, Sandro Natan Di Castro,
I ragazzi di Havi’u et Hayom e Moni Ovadia.
clicca qui per leggere il dossier
sul Portale dell'ebraismo italiano www.moked.it
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notizieflash |
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rassegna
stampa |
Qui Roma - Visite gratuite
all'Ospedale Israelitico
Per la prima volta
l'Ospedale israelitico di Roma aprirà i battenti offrendo visite
gratuite. Nell'ambito della alla giornata di prevenzione delle
patologie dell'anca e del ginocchio infatti, domenica 29 maggio dalle 9
alle 12.45 del mattino nell'ambulatorio dell'Isola Tiberina reparto di
Ortopedia e Traumatologia, diretto dalla professoressa Elvira Di Cave,
si eseguiranno visite gratuite alla mano, all'anca e
al ginocchio.
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è il giornale dell'ebraismo
italiano |
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Dafdaf
è il giornale ebraico per bambini |
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L'Unione
delle Comunità Ebraiche Italiane sviluppa mezzi di comunicazione che
incoraggiano la conoscenza e il confronto delle realtà ebraiche. Gli
articoli e i commenti pubblicati, a meno che non sia espressamente
indicato il contrario, non possono essere intesi come una presa di
posizione ufficiale, ma solo come la autonoma espressione delle persone
che li firmano e che si sono rese gratuitamente disponibili. Gli utenti
che fossero interessati a offrire un
proprio contributo possono rivolgersi all'indirizzo desk@ucei.it
Avete ricevuto questo
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