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 3 giugno  2011 - 1 Sivan 5771
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l'Unione informa
ucei 
moked è il portale dell'ebraismo italiano
 
alef/tav
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Alfonso Arbib Alfonso
Arbib,
rabbino capo
di Milano


Nella parashà di Nasò si parla dell'offerta fatta dai nesiìm - capitribù - per l'inaugurazione del Santuario. Queste offerte hanno la particolarità di essere perfettamente identiche ma nonostante ciò vengono ripetute per ciascuno dei nesiìm. Secondo Ramban il motivo di questa ripetizione, apparentemente inutile, è che pur portando un'identica offerta, ogni nasì aveva una kavvanà - intenzione, pensiero - diversa. Secondo una famoso passo del Talmùd, la Torà ha 70 volti. I 70 volti però riguardano il pensiero e non la pratica, l'idea è che si possano fare le stesse identiche cose ed essere profondamente diversi.
Sonia
Brunetti
Luzzati,
pedagogista



Sonia Brunetti Luzzati
Sogni degli ultimi giorni di scuola: “Nell’ora di matematica, quando vedevo lassù il professore scartabellare il registro e cercare probabilmente il mio nome, quando confortavo quella visione di forza, di terrore e di realtà con la mia inconcepibile ignoranza, mi auguravo, trasognato per l’angoscia, di potermi alzare facendomi invisibile, di passare come uno spettro fra i banchi, di volare davanti al professore, leggero come la mia scienza matematica, di attraversare in qualche modo la porta e di riapparire là fuori libero all’aria buona che in tutto il mondo a me noto non conteneva tante tensioni come in quell’aula. Ma ciò non avveniva.” (Franz Kafka, Lettere a Milena).
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davar
Qui Trieste - "Una città laboratorio di convivenza"
cosolini“Voglio tornare all’essenza di Trieste, una città laboratorio di convivenza”. Punta sul contributo essenziale delle minoranze il nuovo sindaco di Trieste Roberto Cosolini (nelle foto di Giovanni Montenero, al suo primo ingresso nel palazzo municipale e in basso assieme al governatore del Friuli Venezia Giulia, Renzo Tondo, alla Risiera di San Sabba, unico campo di sterminio che operò in Italia), eletto alla guida del capoluogo giuliano lunedì scorso al termine del ballottaggio che l’ha visto opposto al candidato del centrodestra Roberto Antonione. Ai lettori del Portale dell'ebraismo italiano illustra uno dei principali obiettivi del suo mandato: rinverdire l’affascinante miscela di popoli e culture della vecchia Mitteleuropa. Un mondo tollerante in cui l'ebraismo triestino è stato e continua ancora oggi ad essere protagonista. “La Comunità ebraica è una componente fondamentale di Trieste e ad essa dedicherò grande attenzione” conferma Cosolini. “Il mio sogno – prosegue il primo cittadino – è quello di tornare alla situazione di inizio Novecento quando Trieste conobbe un periodo di grande ricchezza e splendore con l’arrivo in città di numerose comunità che vi portarono cultura e imprenditorialità. Superati anni di forti contrapposizioni ideologiche possiamo adesso finalmente riproporre quel contesto sociale”. Cosolini vede nella valorizzazione delle minoranze un perno essenziale del suo mandato: “Le minoranze sono la nostra forza e le nostre migliori ambasciatrici nel mondo. Questa è la città multiculturale e multireligiosa per eccellenza, la città che è stata veramente europea ancor prima della nascita di una Europa unita. Alle proposte culturali della Comunità ebraica così come a quelle delle altre minoranze  guarderò quindi con forte interesse e partecipazione sulla scia di un impegno personale che porto avanti da tempo”. Cosolini ha poi invitato la redazione del portale dell’ebraismo italiano in visita al municipio triestino in occasione dei lavori di Redazione Aperta che si svolgeranno per il terzo anno consecutivo tra Trieste e Opicina in luglio. “Siete i benvenuti” ci ha detto.
cosolini Tra i tanti felicitatisi in questi giorni per la sua elezione, anche il presidente della Comunità ebraica di Trieste Andrea Mariani. “L’elezione del nuovo sindaco Roberto Cosolini e del nuovo presidente della Provincia Maria Teresa Bassa Poropat - commenta - ci rasserenano per il futuro vista la forte vicinanza dimostrata da entrambi nei confronti della Comunità ebraica. Una vicinanza sancita con la presenza a molti eventi da noi organizzati negli ultimi anni, da una evidente predisposizione alla cultura senza schieramenti di parte e da una visione rivolta sia alla crescita interna che all’apertura verso l’esterno”.
“Sia Cosolini che Bassa Poropat  - prosegue Mariani - sono persone dalle caratteristiche umane speciali, che dimostrano grande disponibilità al confronto e intelligenza conoscitiva. Sono certo che con il loro lavoro congiunto ci sarà un progresso a tutti i livelli, soprattutto nel campo della cultura e nell’attenzione verso le minoranze culturali e religiose”.
"Con l'elezione di Roberto Cosolini - commenta Guido Vitale, coordinatore dei dipartimenti Informazione e Cultura dell'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane e buon conoscitore della realtà locale perché a lungo giornalista a Trieste impegnato sul terreno della cronaca locale - al di là degli esiti del voto la città giuliana torna alla sua vocazione di polo di multiculturalità e di capitale delle minoranze. La sua salita al governo della città è un fenomeno che va oltre gli schieramenti  politici e costituisce il riconoscimento di doti  umane e professionali fuori dal comune, della sua capacità di vivere giorno per giorno e di comprendere le genti disparate e ricche di identità che di Trieste costituiscono il maggiore patrimonio".

Adam Smulevich

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pilpul
Luoghi di culto
Anna SegreCosa avremmo detto se durante la recente campagna per le elezioni amministrative qualcuno, per denigrare un candidato sindaco, lo avesse accusato di voler riempire la città di sinagoghe? Certamente avremmo fatto un gran chiasso, con ragione, invocando (giustamente) gli articoli 8 (Tutte le confessioni religiose sono egualmente libere davanti alla legge) e 19 (Tutti hanno diritto di professare liberamente la propria fede religiosa in qualsiasi forma, individuale o associata, di farne propaganda e di esercitarne in privato o in pubblico il culto) della nostra Costituzione. Possiamo starcene zitti solo perché stavolta si parla non di sinagoghe ma di moschee? Anzi, dispiace un po’ leggere in un intervento del Presidente della Comunità di Roma che “dobbiamo difenderci dalle posizioni buoniste, sempre dentro le nostre Comunità, che con l’entusiasmo di difendere il diritto agli islamici di aprire propri luoghi di culto, ci si dimentica molto spesso di ricordare che abbiamo la necessità di far chiudere quelle Moschee che sono ad oggi, non solo e nella stragrande maggioranza, controllate da organizzazioni affiliate ai “Fratelli Musulmani” e ad Hamas, ma che sono spesso covo del terrorismo fondamentalista …”. Queste frasi proprio nei giorni della campagna elettorale mi sono apparse poco opportune. Combattere il terrorismo è una cosa, negare a qualcuno diritti garantiti dalla Costituzione, e di cui noi ebrei siamo stati privati per secoli, è una cosa del tutto diversa. Confondere i due piani mi sembra non solo un errore in linea di principio, ma anche un atto politico poco conveniente per noi: chi dà per scontato che i milanesi debbano aver paura delle moschee parte evidentemente dal presupposto che l’Italia sia un paese cattolico, con una forte identità cattolica a cui spetta il monopolio degli spazi pubblici, e che chi professa religioni diverse debba farlo il più silenziosamente e discretamente possibile, in modo da non urtare la sensibilità della maggioranza. E’ questa l’Italia che vogliamo?

Anna Segre, insegnante

Dibattito aperto
A proposito delle polemiche e degli episodi avvenuti nell’ambito della Comunità ebraica di Roma, sono molti i contributi che continuano ad arrivare in redazione. Esponenti ebraici italiani, opinion leader o semplici lettori di cui vi proproniamo una rassegna ampia nella sezione dossier del Portale dell’ebraismo italiano, che ospita tra gli altri gli interventi di Giorgio Gomel, Gheula Canarutto Nemni, Tobia Zevi, Francesco Lucrezi, Il Tizio della Sera, Donatella Di Cesare, Ugo Volli, Sergio Della Pergola, Anna Foa, Renzo Gattegna, Mino Di Porto, Gad Lerner, Victor Magiar, Fiamma Nirenstein, Riccardo Pacifici, Paolo Brogi, Francesca Nunberg, Daniel Funaro, Sandro Natan Di Castro, I ragazzi di Havi’u et Hayom, Moni Ovadia, Giorgio Israel, Sharon Nizza, Gadi Luzzatto Voghera, Roberto Jarach, Fabio Della Pergola, Gavriel Segre, Giuseppe Damascelli, Riccardo Hofmann e Michele Steindler.

clicca qui per leggere il dossier sul Portale dell'ebraismo italiano www.moked.it

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notizieflash   rassegna stampa
Morto l'armatore israeliano
sospettato di fare affari con l'Iran
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È di questa mattina la notizia della morte di Sammy Ofer, 89enne capostipite di una dinastia di armatori che hanno reso grande la flotta commerciale israeliana nel Mediterraneo, finito nei giorni scorsi nell'occhio del ciclone per il sospetto che l’azienda Ofer Brother di cui era proprietario assieme al fratello Yuli facesse affari con l'Iran. La scorsa settimana la Ofer Brothers, holding che opera nel settore delle spedizioni internazionali, era stata inserita dagli Stati Uniti nella lista nera delle aziende sottoposte a sanzioni per rapporti illeciti con Teheran. È stato infatti registrato l’attracco di almeno sette petroliere di proprietà della holding nei porti iraniani di Bandar Abbas e dell'isola di Khark tra il 2004 e il 2007.






 

Menù slim per le notizie, oggi. Ci sono giorni in cui il redattore si trova dinanzi a una mole impressionante di articoli, quindi di voci, numeri, dati e date, dentro i quali rischia di annaspare alla ricerca di un filo conduttore per il cui tramite muoversi verso il mare tempestoso e tormentato delle sollecitazioni del momento. Non è impresa facile leggere i giornali e il commentarli. Non solo perché con le proprie parole si rischia di scontentare sempre qualcuno (senza peraltro che sussista l’obbligo di un unanimismo, che in sé non è mai una virtù) ma anche e soprattutto perché sussiste il mito, che mai fu più infondato, di una “oggettività” dei fatti della quale la carta stampata e, più in generale, il variegato (e variopinto) mondo della comunicazione, dovrebbero essere copia assorbente, rendendone asetticamente conto...
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Claudio Vercelli





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