se
non visualizzi correttamente questo messaggio, fai click qui
|
7 giugno
2011 - 5 Sivan 5771 |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
Roberto
Della Rocca,
rabbino
|
" ...Chi insegna al figlio di
suo figlio la Torah, può ritenere di avere ricevuto la Torah
direttamente dal Monte Sinai..." (T. B. Qiddushin
30 a). Questa metafora rabbinica ci indica, fra le
altre cose, come siano i nipoti a costituire il “Monte Sinai”, la
fonte dell’Insegnamento,
per i nonni trasformati in discepoli che ascoltano e apprendono dalle
nuove generazioni. Una prospettiva rovesciata rispetto a ciò che appare
a prima vista. Zemàn
Matàn Toratenu, il Tempo del Dono della nostra Torah, che
festeggiamo da questa sera, non è un “c’era una volta...”
, ma un tempo nel quale il passato diviene presente e si proietta nel
futuro. Tutto questo è il risultato della disposizione a mettersi in
gioco, a strapparsi a un cammino predisposto interiorizzando
un comportamento che possa trascendere una struttura abitudinaria. Non
a caso il brano della Torah che leggeremo domattina, il capitolo 19
dell'Esodo, e che introduce le
Dieci Parole inizia con la parola "Bachodesh",
nel capomese, all'insegna del nuovo. Una sfida
che si gioca sul futuro e che ci viene proposta nel concreto di un
vissuto quotidiano.
|
|
|
Dario
Calimani,
anglista
|
|
Di fronte alla disgregazione etica della vita politica nel nostro
paese, come ci poniamo? Quali motivi offriamo a noi stessi e ai nostri
figli?
|
|
|
torna su ˄
|
|
|
Israele a Milano - "Ebrei italiani contro odio e pregiudizio" |
|
Il
Presidente dell'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Renzo Gattegna
e il Presidente della Comunità ebraica di Milano Roberto Jarach
hanno emesso una nota congiunta riguardo alle gravi intimidazioni
lanciate contro la manifestazione Unexpected Israel organizzata a
Milano a partire da questa domenica 12 giugno. Eccone il testo:
"Il
Presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, Renzo
Gattegna, e il Presidente della Comunità ebraica di Milano, Roberto
Jarach, seguono attentamente e con preoccupazione il susseguirsi di
notizie e di dichiarazioni riguardanti la manifestazione Unexpected
Israel, una settimana dedicata alla storia, alla cultura e alla realtà
israeliana il cui inizio è previsto a Milano, in Piazza del Duomo, da
questa domenica 12 giugno. "E’
in corso un palese tentativo da parte di forze, gruppi e persone
animati da preconcetta ostilità verso lo Stato d’Israele di far
cancellare, fallire o almeno ridimensionare la portata di questo
importante evento che è finalizzato a rafforzare i rapporti di amicizia
e collaborazione fra i due Paesi. "Le
Comunità ebraiche si uniscono per sostenere l’intenzione annunciata sia
dalle autorità israeliane sia da quelle italiane di non attuare alcun
cambiamento al programma stabilito, sottolineando che i contenuti della
iniziativa sono orientati verso la cultura, il progresso, la tecnologia
e l’arte, tutti temi che adeguatamente sviluppati possono solo agire
positivamente verso la convivenza e la pace tra i popoli e perché
cedere alle minacce equivarrebbe ad assicurare un successo politico a
coloro che stanno diffondendo con tutti i mezzi a loro disposizione
messaggi di pregiudizio e di odio".
|
|
Qui Milano - "Insieme
contro le intimidazioni e i boicottaggi" |
|
I leader ebraici italiani, a
cominciare dal Presidente dell'Unione delle Comunità ebraiche italiane
Renzo Gattegna e dai Presidenti delle Comunità di Milano e di Roma,
Roberto Jarach e Riccardo Pacifici; molti intellettuali italiani, fra
cui Andreé Ruth Shammah, Haim Baharier, Marco Vitale, Susanna Zevi,
molte centinaia di cittadini hanno già sottoscritto l'appello rivolto
alle autorità e lanciato da Ugo Volli e Alessandro Schwed, due firme
care ai lettori del Portale dell'ebraismo italiano Moked.it e del
giornale dell'ebraismo italiano Pagine Ebraiche, riguardo al grave
tentativo di intimidazione contro la manifestazione culturale
Unexpected Israel, programmata a Milano a partire da domenica prossima.
Tutti coloro che vogliono aggiungere la propria adesione possono
scrivere a questo indirizzo mail: appello.israele.milano@gmail.com
Ecco il testo del documento:
Come
certamente sapete, il prossimo 12 giugno è prevista l'inaugurazione a
Milano in Piazza Duomo di un padiglione dedicato a illustrare le
realizzazioni economiche e le bellezze turistiche di Israele.
Vi si svolgerà un ricco programma culturale e scientifico, con
conferenze di scrittori e scienziati, concerti di cantanti, mostre
d'arte. La manifestazione, a suo tempo concordata con le autorità
competenti, ha ricevuto tutte le autorizzazioni necessarie. Non si
tratta affatto di un'"occupazione di Milano", come pretendono
insensatamente i suoi boicottatori, ma di un momento di scambio e di
amicizia fra i popoli che arricchisce la vita culturale della città di
Milano.
Apprendiamo
dalla stampa che la manifestazione è minacciata da estremisti che
intendono impedirla per motivi politici, a costo di "mettere a fuoco la
città", cioè di usare la violenza fisica. Queste minacce sono
largamente diffuse in Internet, su volantini e manifesti, diffusi in
Italia e all'estero. C'è da temere che intorno al padiglione si
vogliano innescare incidenti anche gravi per impedire ogni forma di
espressione della realtà israeliana in Italia: uno scopo da respingere
come i mezzi violenti che si sono minacciati.
Comunque si
giudichino le vicende del Medio Oriente, è inaccettabile che gruppi di
estremisti impediscano la libera manifestazione del pensiero, sfidino
l'ospitalità dell'Italia, siano decisi a impedire ogni contatto con
Israele secondo logiche di apartheid che ricordano i boicottaggi agli
ebrei organizzati dai regimi nazifascisti.
Noi
sottoscritti, appartenenti a diversi schieramenti politici e culturali,
con opinioni diverse sul conflitto mediorientale, facciamo appello alle
autorità centrali e locali della nostra Repubblica perché non sia
consentito impedire nel nostro Paese una libera manifestazione del
pensiero e di scambio con un altro paese democratico e perché il
tentativo razzista di boicottaggio della cultura di Israele sia
scongiurato. Vi chiediamo di intervenire per assicurare il regolare
corso della rassegna israeliana a Milano.
|
|
|
torna su ˄
|
|
|
Appuntamento a Milano
|
|
Se lo spostamento fosse
confermato, la notizia sarebbe grave e clamorosa: le minacce di gruppi
pro-palestinesi avrebbero causato l’allontanamento della «Settimana
israeliana», prevista per il prossimo 13 giugno, dal Duomo al più
difendibile Castello sforzesco. Ci risiamo. Mentre ai confini
israeliani si vanno accendendo micce pericolose, con la pace in
Medioriente che rimane un miraggio, alcuni gruppi intolleranti e poco
democratici continuano a voler bloccare qualunque iniziativa che veda
protagonista Israele, anche quando si tratta di eventi culturali e
sociali. Se a Torino il nuovo sindaco Piero Fassino, da sempre assai
vicino alla Comunità ebraica e allo Stato d’Israele, ha reagito con
determinazione alle ultime inaccettabili manifestazioni
anti-israeliane, ha ragione Pierluigi Battista a sostenere che Giuliano
Pisapia è atteso da un compito forse più difficile e importante.
Affermare con chiarezza che tutti possono parlare, e che altrettanto
chiunque può dissentire civilmente. Come all’epoca della Fiera del
libro di Torino, Israele ha tutto il diritto di mostrare al mondo le
proprie eccellenze in campo accademico, sociale, culturale,
tecnologico, senza che nessuno possa permettersi di occultare queste
realtà grazie all’ostracismo. Si può criticare la politica dei governi
israeliani partendo dal rispetto reciproco e dal diritto - che dovrebbe
essere ovvio e pleonastico - all’esistenza dello Stato d’Israele. Nella
coalizione che ha eletto Pisapia esistono posizioni fortemente
anti-israeliane. Ma il messaggio che è partito da Milano deve essere
questo: nessuno può impedire all’altro di esprimersi in piena libertà.
Valeva per la moschea, dovrà valere anche per la settimana della
cultura israeliana. Io sono fiducioso.
Tobia
Zevi, Associazione Hans Jonas
|
|
|
torna su ˄
|
notizie
flash |
|
rassegna
stampa |
“No
a negoziati Israele-Anp a Parigi”
|
|
Leggi
la rassegna |
“Non sarebbe produttivo un incontro fra israeliani e palestinesi in
questo momento”, così il segretario di Stato Usa, Hillary Clinton, ha
risposto alla proposta francese di far incontrare a Parigi i vertici
israeliani e paelstinesi.
Il 2 giugno la Francia aveva infatti svelato un progetto di conferenza
di pace
israelo-palestinese sulla base dei parametri indicati a maggio dal
presidente degli Stati Uniti, Barack Obama: la creazione di due Stati
sulla base dei confini del 1967, modificabili in base a scambi
concordati fra le due parti. “Al momento siamo ancora in
posizione di attesa - ha spiegato la Clinton incontrando a Washington
il collega francese Alain Juppé - perché non abbiamo alcuna
assicurazione da entrambe le parti su una loro disponibilità a
riprendere i negoziati”.
|
|
Persecuzione è non poter
essere sicuri a casa propria, qualunque cosa si faccia: un sentimento
che il mondo ebraico conosce purtroppo da sempre. Bisogna prendere atto
che siamo di nuovo perseguitati, da arabi ed estremisti di sinistra; e
che coloro che ci dovrebbero proteggere non fanno il loro dovere. Due
esempi sulle pagine di oggi, la manifestazione “Unexpected Israel”
minacciata dagli estremisti a Milano, nel silenzio assordante del nuovo
sindaco Pisapia, legato da sempre a quegli stessi ambienti che cercano
di impedire una pacifica esposizione dell’arte, della cultura, della
scienza e del turismo israeliano, e le conseguenze del tentativo di
invasione del territorio israeliano organizzato dal regime siriano...»
Ugo Volli
|
|
|
|
|
torna su ˄
|
|
è il giornale dell'ebraismo
italiano |
|
|
|
|
Dafdaf
è il giornale ebraico per bambini |
|
L'Unione
delle Comunità Ebraiche Italiane sviluppa mezzi di comunicazione che
incoraggiano la conoscenza e il confronto delle realtà ebraiche. Gli
articoli e i commenti pubblicati, a meno che non sia espressamente
indicato il contrario, non possono essere intesi come una presa di
posizione ufficiale, ma solo come la autonoma espressione delle persone
che li firmano e che si sono rese gratuitamente disponibili. Gli utenti
che fossero interessati a offrire un
proprio contributo possono rivolgersi all'indirizzo desk@ucei.it
Avete ricevuto questo
messaggio perché avete trasmesso a Ucei l'autorizzazione a comunicare
con voi. Se non desiderate ricevere ulteriori comunicazioni o se volete
comunicare un nuovo indirizzo e-mail, scrivete a: desk@ucei.it
indicando nell'oggetto del messaggio “cancella” o “modifica”. © UCEI -
Tutti i diritti riservati - I testi possono essere riprodotti solo dopo
aver ottenuto l'autorizzazione scritta della Direzione. l'Unione
informa - notiziario quotidiano dell'ebraismo italiano - Reg. Tribunale
di Roma 199/2009 - direttore responsabile: Guido Vitale.
|