Ucciso nell'androne di
casa
E' giallo al Nomentano
Era uno degli esponenti più in vista della Comunità ebraica romana. «Un
uomo buono e stimato, che non ha mai fatto male a nessuno. Quanto
accaduto è assurdo, terribile...», dicevano ieri sera gli amici ebrei,
accorsi a decine sotto la sua abitazione in via Rodolfo Lanciani,
vicino piazza Bologna, al Nomentano. Lacrime, incredulità e rabbia nel
buio spezzato dai lampeggianti blu delle auto dei carabinieri: Joseph
Coen, 74 anni, è stato trovato morto alle 20.30, nell'androne del
palazzo in cui abitava: sul petto una profonda ferita da taglio, quasi
certamente una coltellata. I carabinieri non escludono che il
settantenne possa essere stato ucciso durante un tentativo di rapina.
Ad attendere Coen a casa, di ritorno dall'ufficio, c'erano la moglie e
i tre figli: sembra che la vittima abbia citofonato proprio alla
coniuge per farsi aprire il portone, ma poi non è mai arrivato sul
pianerottolo. Sono stati gli stessi familiari, preoccupati perché Coen
non era ancora salito con l'ascensore, a scoprire il corpo nella
guardiola del portiere. In pochi minuti decine di ebrei con la kippah
si sono precipitati in via Lanciani. Una folla silenziosa, arrivata in
auto e scooter, con gli occhi lucidi, che ha assistito all'arrivo della
Squadra rilievi dei carabinieri: il corpo era riverso sul pavimento
della guardiola, coperto di sangue. Alcuni familiari di Coen si sono
sentiti male, tanto che i militari dell'Arma hanno chiamato
un'ambulanza per farli soccorrere. «Non ci voglio credere, non può
essere successo a una persona così buona», sussurra sgomento un
ragazzo. Come lui ce ne sono tanti, soprattutto amici dei figli della
vittima. Altri guardano la moglie di Coen sorretta da alcune parenti
che esce dal portone, e si allontana con il volto segnato dalla
disperazione. Dai primi accertamenti dei carabinieri sembra che addosso
alla vittima sia stata trovata una somma di denaro: era questo
l'obiettivo del rapinatore? Non è ancora chiaro. Gli investigatori,
coordinati sul posto dal comandante provinciale Maurizio Mezzavilla e
dal comandante del reparto operativo Salvatore Cagnazzo, hanno
ascoltato alcuni vicini di casa dei Coen. Nonostante l'ora del delitto,
però, nessuno avrebbe visto persone sospette allontanarsi dal palazzo
grigio al civico 61. L'arma dell'omicidio non è stata trovata: per
questo gli investigatori dell'Arma hanno fatto intervenire in via
Lanciani alcuni mezzi dell'Ama per svuotare i cassonetti, mentre alcuni
carabinieri controllavano i marciapiedi con le torce elettriche. «Un
tempo questa strada era un posto signorile, adesso invece succede di
tutto - racconta il titolare della gelateria accanto al palazzo del
delitto -. Solo domenica scorsa un passante che si era fermato a
prelevare i soldi al bancomat è stato aggredito e derubato, mentre io
ho subito una rapina con la pistola puntata in faccia e il furto del
registratore di cassa». Coen, come hanno spiegato i rappresentanti
della Comunità presenti in via Lanciani, proveniva da una famiglia
sacerdotale e anche lui frequentava la Sinagoga. «Lo conoscevo di
vista, sapevo che era un pensionato - ha detto Riccardo Pacifici,
presidente della Comunità, che ha avuto un colloquio con i vertici dei
carabinieri proprio in via Lanciani per essere informato su quanto
accaduto - una persona semplicissima, che adesso è morta e non sappiamo
perché».
Rinaldo
Frignani, il Corriere della Sera, 14 giugno 2011
Ucciso a coltellate
giallo al Tiburtino
E' stato trovato morto dai vicini di casa, riverso sul gabbiotto del
portiere, al piano terra di uno stabile di via Lanciani. Giallo al
Tiburtino: erano circa le venti e quaranta di ieri sera quando è stato
scoperto il cadavere di un uomo. Le persone accorse in aiuto
all'anziano commerciante di abbigliamento di 75 anni, Rafael Cohen,
pensavano a un malore. Ma quando lo hanno finalmente girato, hanno
trovato molto sangue sul petto e il segno di una ferita da arma da
taglio. L'uomo, che abitava da tempo nel palazzo sulla Nomentana, in
via Rodolfo Lanciani, era di origine ebraica: nella zona sono molti gli
appartenenti alla comunità. Sul corpo è stata riscontrata una profonda
ferita da arma da taglio anche se non è ancora stata trovata alcuna
arma da taglio. «Credevamo che fosse un malore - hanno raccontato
alcuni dei residenti del palazzo ai carabinieri - per terra non c'erano
tracce di sangue. Era semplicemente accasciato sulla guardiola del
portiere. Non abbiamo sentito gridare o chiedere aiuto. Solo quando è
arrivato il medico del 118 per soccorrerlo abbiamo visto il sangue ed
il segno della coltellata». Il nucleo investigativo di via In Selci sta
visionando le riprese a circuito chiuso delle telecamere di alcuni
negozi di via Lanciani. Alla mezzanotte di ieri carabinieri e polizia
scientifica stavano ancora lavorando sulla scena del delitto di Rafael
Cohen. Al momento gli inquirenti non escludono nessuna ipotesi,
compresa quella di un tentativo di rapina ai danni dell'anziano.
Secondo quanto si è appreso dai primi controlli l'uomo non aveva
precedenti penali né debiti di gioco.
Cecilia
Cirinei - Emilio Orlando,
la Repubblica, 14 giugno 2011
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La notizia più significativa della rassegna è l'incontro fra le
delegazioni dei governi italiano e israeliano a Roma, in cui Berlusconi
si è impegnato a contrastare il riconoscimento unilaterale dello stato
che i palestinesi cercheranno di ottenere quest'autunno all'Onu
(Caprara sul Corriere,
Buffa su Opinione,
Bertoldi su Avvenire,
redazione del Tempo).
Un'altra notizia importante che riguarda Israele è la candidatura del
governatore della banca centrale, Fisher, alla successione di Strauss
Kahn alla testa del Fondo Monetario Internazionale, in concorrenza con
la francese Lagarde (Il Foglio,
Merli sul Sole).
In Libano si è formato, dopo 5 mesi dalle elezioni un governo
chiaramente dominato da Hezbollah (P.Dm sulla Stampa),
mentre "sono sempre più aspri" i rapporti fra l'Egitto e Israele
(Baquis sulla Stampa).
Interessante l'articolo di Micalessin sul Giornale,
che parte dalla Siria per ribadire la delusione sulla cosiddetta
"primavera araba". Sullo stesso tema, da leggere Harris su Opinione.
Gramaglia sul Fatto
cerca di spiegare perché le
stragi della Siria sul mercato della diplomazia internazionale siano
molto meno soggette ad attenzione umanitaria dei problemi della Libia,
che certamente è un paradosso suo cui riflettere. A proposito di Siria,
è da notare un cambio nella politica turca, su cui riferisce con molta
enfasi Panella sul Foglio.
Da segnalare infine un assassinio che ha colpito la comunità ebraica
romana: Joseph Cohen, 74 anni, è stato ucciso nell'androne di casa sua
al Nomentano (Repubblica
Roma, Corriere
Roma).
Ugo Volli
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