se
non visualizzi correttamente questo messaggio, fai click qui
|
5 luglio
2011 - 3 Tamuz 5771 |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
Roberto
Della Rocca,
rabbino
|
Nella Parashà di
Chukka't abbiamo assistito all'uscita di scena di una
leadership unica e irripetibile. Quella di Miriam e Aron, con
la loro dipartita, e quella di Moshè con un verdetto di avviso di
licenziamento. Però soltanto per la morte di Aron la Torah riferisce di
un cordoglio generale "...e tutta la casa di Israele pianse...."
(Bemidbar, 20; 29). Quando più avanti si parlerà della morte
di Moshè il testo riferisce che"...i figli di Israele piansero...."
(Devarim, 34, 8 ), come a rimarcare il fatto che non fu rimpianto da
tutti. Da sempre, le persone più compiante sono gli uomini che, come
Aron, fanno della pace e della concordia tra le persone il bene più
prezioso.
|
|
|
Sergio Della Pergola,
Università Ebraica di Gerusalemme
|
|
Israele, pare
con l'accordo di Bibi Netanyahu, aveva promesso all'Autorità
palestinese di restituire le salme di 84 terroristi uccisi negli anni
fra il 1967 e il 1997. I corpi di terroristi palestinesi a disposizione
sono a tutt'oggi 317, e nelle intenzioni israeliane questo doveva
essere un gesto di conciliazione in vista di sperabili gesti
costruttivi dall'altra parte. All'ultimo momento, il ministro della
difesa Ehud Barak ha sospeso l'operazione avendo scoperto che tra i
cadaveri vi erano anche due prominenti terroristi di Hamas morti nel
1998. I palestinesi sono rimasti delusi perché avevano già organizzato
manifestazioni celebrative del ritorno dei loro cari estinti. Ora si è
saputo che fra gli 84 corpi promessi, e per ora "congelati", vi era
anche quello di Hanadi Giadadàt, l'avvocatessa di Jenin (una laureata
in legge, dunque non una morta di fame resa disperata dall'occupazione
israeliana) che il 4 ottobre 2003 si era fatta esplodere nel ristorante
Matar a Haifa causando la morte di 21 persone. Inclusi nella lista
degli 84 erano anche i corpi degli autori (entrambi studenti
all'università di Bir Zeit presso Ramallah, dunque non due poveri
sprovveduti analfabeti) dei due attentati del 9 settembre 2003, il
primo alla stazione dell'autobus di Zerifín in cui persero la vita nove
soldati; e il secondo al caffé Hillel alla German Colony di Gerusalemme
in cui, insieme ad altre cinque persone, persero la vita il Dottor
David Appelbaum – direttore della sala del pronto soccorso all'Ospedale
Shaaré Tzedek – e la figlia Nava, ventenne, che avrebbe dovuto sposarsi
il giorno dopo. La logica di Barak sembra essere che se voi non ci date
i nostri vivi (Gil'ad Shalit) noi non vi diamo i vostri morti. Certo su
questo dilemma si potrebbe impiantare un'ampia e edificante discussione
sulla vita e sulla morte, sul rispetto e sulla morale, sull'onore e sui
diritti, sull'onestà e sulla reciprocità. Speriamo che, nei posti
giusti, qualcuno voglia iniziare questa riflessione.
|
|
|
torna su ˄
|
|
|
European Maccabi Games
- Gattegna saluta gli atleti:
"Condividete la ricchezza del vostro ebraismo"
|
|
In occasione della partenza
della delegazione italiana per i Giochi Europei del Maccabi a Vienna,
il presidente dell'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Renzo
Gattegna ha dichiarato:
Cari
ragazzi, siete in procinto di partire per un’esperienza unica che vi
porterà a confronto con migliaia di atleti provenienti da tutta Europa.
A Vienna gareggerete per ottenere i migliori risultati agonistici ma
ricordate che, mai come in questa occasione, l’importante non sarà
vincere quanto partecipare. Condividete la ricchezza del vostro
ebraismo con chi vi starà attorno, divertitevi e fate nuove amicizie
che vi auguro per la vita. I Giochi del Maccabi sono un magnifico
festival di popoli, colori ed energia. Vienna eredita il testimone da
Roma, protagonista nel 2007 di una edizione memorabile viva nella
memoria di noi tutti. La sfida è ancora quella di tenere alti i colori
dell’Italia. Non più da padroni di casa ma come ambasciatori del
centocinquantesimo anniversario dell’Unità nazionale, ricorrenza di
grande significato per la comunità ebraica italiana e che le vostre
casacche tricolori celebreranno adeguatamente.
Buon viaggio
e buon divertimento,
Renzo
Gattegna, presidente dell'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane
European Maccabi Games - Partita
la spedizione azzurra
Inizia domani la grande
avventura degli European Maccabi Games, le Olimpiadi dell’ebraismo
europeo giunte quest’anno alla tredicesima edizione. Migliaia gli
atleti provenienti da tutta Europa che raggiungeranno nelle prossime
ore Vienna. La spedizione azzurra, una settantina di atleti da Roma ma
anche da altre realtà ebraiche italiane accompagnati in Austria dall’ex
atleta e sopravvissuto ad Auschwitz Alberto Mieli, si è ritrovata
questa mattina nel ghetto per una tefillah in sinagoga e per una
colazione di saluto cui hanno preso parte tra gli altri il sindaco
Gianni Alemanno, il presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche
Italiane Renzo Gattegna, il rabbino capo di Roma Riccardo Di Segni e il
presidente della comunità capitolina Riccardo Pacifici.
Nel corso della cerimonia di
saluto sono stati letti i messaggi del presidente della Repubblica
Giorgio Napolitano, del presidente della Regione Lazio Renata Polverini
e del presidente della Provincia Nicola Zingaretti. “Vi aspettano
giornate straordinarie di sport e condivisione.” ha spiegato il
presidente del Maccabi Italia Vittorio Pavoncello rivolto ai ragazzi.
Nel suo intervento Pavoncello ha ringraziato lo staff che ha permesso
anche quest’anno la partenza di una corposa delegazione italiana
ringraziando in particolare Roberto Di Porto per la sua “totale
dedizione alla causa”. Poi, dopo le classiche foto di gruppo, il vivace
sciame tricolore è salito sul pullman in partenza per Fiumicino dove si
è imbarcato sul volo diretto nella capitale austriaca per una settimana
all’insegna del divertimento e dello scambio di esperienze.
Adam Smulevich
|
|
|
torna su ˄
|
|
|
Il dialogo non è un pranzo
di gala...
|
|
Parafrasando un celebre
detto, potremmo affermare che «il dialogo non è una pranzo di gala». È
bene partire da qui, se vogliamo tornare sulla piccola polemica tra
giovani ebrei e giovani musulmani. Bene ha fatto Daniele Regard, il
presidente dell’Ugei, a interrompere momentaneamente il dialogo con i
colleghi islamici, rei di aver postato su youtube un video offensivo, e
anche un po’ cialtronesco, sullo stato d’Israele.
Ma questo incidente dovrebbe farci pentire di ciò che negli anni
abbiamo costruito? Dovremmo rammaricarci, come attivisti delle comunità
ebraiche, per aver tessuto, negli anni di militanza nei movimenti
giovanili, una rete di relazioni con i nostri omologhi della comunità
musulmana, cercando di contribuire a una società più giusta e con meno
odio? Penso proprio di no. Ritengo che fu una buona scelta, e che
questa convinzione si nutre anche della dura presa di posizione di
Regard e dell’Ugei.
Come in ogni confronto vero, infatti, non eravamo ciechi e sprovveduti.
Sapevamo, e sappiamo anche oggi, che il rapporto tra ebrei e musulmani
non è una cosa semplice. Che molti argomenti ci dividono e ci
divideranno, in primis la questione mediorientale. Ma eravamo e siamo
consapevoli che non esiste un’alternativa, non esiste un località
dorata – chessò? una piccola repubblica sulla dorsale appenninica,
simile a quella caduca istituita dai no-Tav – dove gli ebrei italiani
possono vivere evitando i musulmani, o i credenti di altre confessioni,
coltivando un’intransigenza autosufficiente.
Insomma, era giusto arrabbiarsi per il video, e arrabbiarsi molto. È un
passo indietro, e me ne dispiaccio. Può essere che gli interlocutori
non siano quelli giusti, perché le idee, anche quelle buone, possono
trovarsi a camminare sul paio di gambe sbagliate. Ma, per favore,
risparmiateci il bla bla becero, incanutito e incattivito sul buonismo,
sul Sessantotto e sul politically correct!
Tobia
Zevi, Associazione Hans Jonas
|
|
|
torna su ˄
|
notizie
flash |
|
rassegna
stampa |
Per
l'intelligence israeliana l'Iran
sta estendendo la sua influenza
|
|
Leggi la rassegna |
Il capo dell'intelligence militare israeliana, generale Aviv Cochavi
intervenendo oggi alla Knesset (Parlamento) ha affermato che l'Iran sta
attivamente cercando di estendere la propria influenza in diversi Paesi
del Medio Oriente, sfruttando fra l'altro la ondata destabilizzante
provocata dalla 'Primavera araba'. Secondo il responsabile militare una
accresciuta attività iraniana si nota negli ultimi mesi in Egitto,
Sudan, Yemen, Iraq, Gaza, Libano e Siria.
|
|
Nella rassegna è ancora di
scena la pagliacciata del convoglio antisraeliano diretto a Gaza, che
non viene lasciato partire dalla Grecia (per un analisi si veda
l'articolo della redazione del Foglio). Non è detto che sia
finita del tutto, perché "impedite le partenze... altri battelli
proveranno comunque a fare rotta verso la striscia", come scrive
Geralida Colotti sull'organo ufficiale della flottiglia, Il Manifesto...»
Ugo Volli
|
|
|
|
torna su ˄
|
|
è il giornale dell'ebraismo
italiano |
|
|
|
|
Dafdaf
è il giornale ebraico per bambini |
|
L'Unione
delle Comunità Ebraiche Italiane sviluppa mezzi di comunicazione che
incoraggiano la conoscenza e il confronto delle realtà ebraiche. Gli
articoli e i commenti pubblicati, a meno che non sia espressamente
indicato il contrario, non possono essere intesi come una presa di
posizione ufficiale, ma solo come la autonoma espressione delle persone
che li firmano e che si sono rese gratuitamente disponibili. Gli utenti
che fossero interessati a offrire un
proprio contributo possono rivolgersi all'indirizzo desk@ucei.it
Avete ricevuto questo
messaggio perché avete trasmesso a Ucei l'autorizzazione a comunicare
con voi. Se non desiderate ricevere ulteriori comunicazioni o se volete
comunicare un nuovo indirizzo e-mail, scrivete a: desk@ucei.it
indicando nell'oggetto del messaggio “cancella” o “modifica”. © UCEI -
Tutti i diritti riservati - I testi possono essere riprodotti solo dopo
aver ottenuto l'autorizzazione scritta della Direzione. l'Unione
informa - notiziario quotidiano dell'ebraismo italiano - Reg. Tribunale
di Roma 199/2009 - direttore responsabile: Guido Vitale.
|