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15 agosto 2011 -15 Av 5771
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l'Unione informa
ucei 
moked è il portale dell'ebraismo italiano
 
alef/tav
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Riccardo Di Segni Riccardo
Di Segni,
rabbino capo
di Roma

Diciamolo francamente: chiunque tenga alla fedeltà del testo biblico non può entusiasmarsi per la storia impasticciata, romantica e "datata" che viene proposta dal libretto operistico del Mosè musicato da Rossini. Ma rimane la sostanza dell'evento e soprattutto la musica di Rossini che trasforma il risultato. Ma se c'e già uno stravolgimento originario della Bibbia, perché allora protestare per la recente messa in scena pesarese, dove Mosè con il mitra veste i panni di Bin Laden e non si apre il mare ma un muro di Gaza? È perché c'e un limite di decenza alla fantasia artistica e qui il messaggio politico, non artistico, sottostante e' chiaro: la trasformazione dei perseguitati in persecutori, tema mostruoso caro ad un'ampia fascia di "progressisti"; e la denuncia di tutti i fondamentalismi, tema del pensiero religioso moderato o del laicismo antireligioso, che talora rischia di fare di ogni erba un fascio e non esercitare la capacità di distinguere. In questo modo Mosè, con quelli che lo seguono, diventa un fanatico violento, rigorista, intransigente e dogmatico. Un colpo di bacchetta magica ed ecco a voi il liberatore per eccellenza trasformato in mostro sanguinario. Ma non è che il pensiero politico-artistico-laico che ispira tanta creatività non sia anch'esso una forma di fondamentalismo, nel senso della sua dogmatica e fanatica intransigenza, mascherata da umanità?

Anna
Foa,
 storica

   
Anna Foa
Anniversari. Il 13 agosto di cinquant'anni fa cominciò la costruzione del Muro di Berlino, Lungo 155 chilometri, esso serviva ad isolare Berlino Ovest, e la Germania Ovest ad essa collegata, dalla Germania comunista, ad impedire la fuga dei cittadini dell'Est all'Ovest, ad isolare il regime dittatoriale della DDR dalll'Europa liberale e democratica. Naturalmente, lo scopo del Muro era, nelle dichiarazioni ufficiali, meramente  difensivo: si trattava di un muro di "protezione antifascista". Dal 1961 al 1989  circa duecento sono stati i berlinesi uccisi dalle guardie mentre tentavano la fuga e cinquemila quelli che sono riusciti a fuggire all'Ovest. Il Muro, com'è noto, terminò di  esistere il 9 novembre 1989, in una sorta di grande festa popolare, dopo che le autorità avevano annunciarono l'apertura dei posti di blocco. Subito dopo, cominciò il suo smantellamento materiale.  Molti se ne portarono a casa un pezzetto, in ricordo degli anni della segregazione.
Il mondo, è stato detto, si divide fra quanti preferiscono i muri e quanti preferiscono i ponti. A Berlino, il 9 novembre 1989, sono stati questi ultimi ad avere la meglio.

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davar
Pagine Ebraiche su tablet e smartphone (Apple e Android)
Ferragosto al lavoro con le prime sperimentazioni
Pagine Ebraiche Tablet icona piccolaGiornata di lavoro e di sperimentazione per la redazione del Portale dell'ebraismo italiano che tradizionalmente è operativa anche nei cinque giorni, tra cui Ferragosto, in cui le redazioni dei giornali quotidiani italiani si fermano. Assieme alla realizzazione dei notiziari quotidiani e della rassegna stampa, la redazione è impegnata nelle prime ore di sperimentazione della nuova applicazione che permette la consultazione del mensile dell’ebraismo italiano Pagine Ebraiche su Iphone, Ipad e smartphone (sistemi operativi Apple e Android). Oltre al numero di questo mese, agosto 2011, è al momento possibile consultare tutte le uscite di pagine Ebraiche, Italia Ebraica e DafDaf dal gennaio 2011 fino ad oggi. Con la pubblicazione del numero di settembre il giornale si doterà quindi di una migliore e immediata accessibilità e si arricchirà anche di contenuti multimediali e ulteriori elementi di approfondimento oltre che di una forte interconnessione con il portale dell'ebraismo italiano www.moked.it e con la rassegna stampa curata dalla redazione. "Fate omaggio di questa opportunita' trasmettendola ai vostri migliori amici: si tratta di un vero omaggio, un servizio che l'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane dona a tutti i lettori che utilizzano questi apparecchi elettronici oggi sempre piu' diffusi" aveva affermato ieri in una nota introduttiva il presidente UCEI Renzo Gattegna.
(Nell’immagine a fianco, l’icona identificativa che porta la firma del vignettista di Pagine Ebraiche Enea Riboldi e che riproduce il celebre bambino simbolo del giornale e protagonista di molti disegni particolarmente amati dai lettori e spesso ripresi dalla stampa nazionale)

Basket Nba - Omri e la nuova sfida con i Cavaliers
Omri CasspiNuova avventura per Omri Casspi. Il grande talento del basket israeliano, 23 anni da poco compiuti, ha cambiato nelle scorse settimane casacca passando dai Sacramento Kings, squadra in cui aveva militato nelle due ultime stagioni, ai Cleveland Cavaliers. Sempre Nba quindi per il ragazzone di Yavne, primo israeliano a giocare nel massimo campionato professionistico americano. Nel corso dell’estate il suo nome era stato accostato anche alla Sutor Montegranaro, club di Serie A allenato dal connazionale Sharon Drucker. Solo rumors però, il sogno dei tifosi marchigiani di vederlo con la casacca gialloblu è svanito ancora prima di accendersi. Il passaggio ai Cavs, nel 2007 in finale Nba e oggi in cerca di rilancio dopo un’annata disastrosa, sa comunque di promozione per Casspi, abile nei 24 mesi trascorsi in California a mostrare all’esigente pubblico statunitense un ottimo potenziale e una grinta che è ormai un marchio di fabbrica. “Omri è forte e ha un ardore agonistico straordinario” dice il general manager di Cleveland Chris Grant, principale fautore del suo acquisto. In attesa di capire cosa sarà della prossima stagione di Nba ancora in standby per le note vicende legate allo sciopero dei suoi tesserati, Casspi può adesso concentrarsi sulle sfide ravvicinate che lo attendono con la nazionale israeliana. A fine agosto scatteranno infatti i campionati europei di pallacanestro in Lituania. Il quintetto allenato da Arik Shivek, qualificatosi dopo una lotta serrata nelle qualificazioni contro Italia e Montenegro, ritrova nel girone B (uno dei più incerti)proprio gli azzurri oltre a Serbia, Francia, Germania e Lettonia. Per un paese che vive di basket e che in Casspi ha trovato il suo nuovo beniamino, l’ambizione di farsi valere non solo a livello di club ma anche con la stella di Davide cucita sulla casacca.

a.s

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pilpul
Le parole di Marx
Donatella Di CesareCapita purtroppo non di rado che vengano propagate, con una certa veemenza, tesi e opinioni di seconda e terza mano. Il caso di Marx, che vedrebbe in tutti gli ebrei, rimasti tali, il vero nemico, è eclatante. Che cosa dice davvero Marx? Prendiamoci le pagine in tedesco del suo famoso scritto La questione ebraica del 1843/44 – pagine che meriterebbero una nuova e attenta lettura.
Il nipote e pronipote di una schiera di rabbini introduce una distinzione importante, che non deve sfuggire: quella tra il «Sabbatjude», cioè l’«ebreo che osserva lo Shabbat» e lo «Alltagsjude» l’«ebreo della quotidianità», quello che, dimenticando lo Shabbat, rischia di scambiare la sinagoga per la borsa e di confondere D-o con il capitale.
Marx non aveva rimosso l’ebraismo. Tutt’altro. La sua attualissima e profetica critica sociale, che si indirizza contro gli idoli dei ricchi, ha accenti analoghi a quelli del rabbino ortodosso Samson Raphael Hirsch che scrive negli stessi anni.

Donatella Di Cesare, filosofa

Mosè rossiniano, una rilettura fuori luogo
Gadi PolaccoNon ho visto il contestato Mosè rossiniano,andato in scena a Pesaro,nel quale pare che gli ebrei vengano accostati a terroristi islamici e si faccia ampio(ab)uso di maschere antigas, cosiddetti "kamikaze", ecc.
Bastano però le cronache ed anche le non certo accomodanti dichiarazioni lette nei media ed attribuite al regista Graham Vick per inquadrare quanto squallida sia stata la messa in scena che ha stravolto il Mosè in Egitto e che mi irrita doppiamente.
Siamo infatti  ben lontani dallo spirito, rappresentato dalla famosa Preghiera ("Al tuo stellato soglio...") che faceva scrivere al musicologo Roncaglia che "Essa rientra nel numero dei canti che, con le famose preghiere verdiane, risvegliarono la coscienza nazionale, «rialzando le teste curvate», e dei quali il Giusti diceva che parevano "come di voce che si raccomanda, d'una gente che gema in duri stenti e de' perduti beni si rammenti", concetti che attengono alla libertà e che certo non si sposano con la pratica del terrorismo e del vile attentato ai civili inermi tipico di questa aberrante pratica...
Significativamente Toscanini volle che questa splendida pagina musicale entrasse a far parte del programma con il quale inaugurò nuovamente il Teatro alla Scala nel 1946, dopo i danneggiamenti patiti durante la guerra.
Ma la cosa mi irrita anche quale appassionato d'opera che non sopporta le incursioni che registi, scenografi ma talvolta  anche certi direttori e cantanti compiono su capolavori che, in quanto tali, non hanno bisogno di "riletture" presuntuose e ancor di meno di "rivisitazioni".
Vuole un adagio popolare che a fare i critici siano in genere cantanti falliti ma, evidentemente, la frustrazione colpisce anche altre categorie del bel canto che altro non avrebbero da fare che cercare di eseguire al meglio quanto altri, evidentemente assai più dotati, ci hanno fortunatamente lasciato.

Gadi Polacco, consigliere della Comunità ebraica di Livorno

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notizie flash   rassegna stampa
In corso la seconda udienza
del processo contro Mubarak

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Si è aperta la seconda udienza del processo contro l'ex presidente egiziano Hosni Mubarak che, come aveva già fatto due settimane fa in occasione della prima udienza, è arrivato in aula in barella. La televisione egiziano ha mostrato l'ex rais dietro la gabbia degli imputati disteso sul lettino mentre parlava brevemente con i figli. L'aula-bunker del processo, ricavata nell'edificio dell'Accademia di polizia alla periferia del Cairo, è affollatissima di giornalisti e avvocati. All’esterno accesi tafferugli oppongono manifestanti pro e contro Mubarak.
 
 
 

Processo a Mubarak ma l’Egitto non cambia
Vittorio Dan Segre, il Giornale, 15 agosto 2011

Siria, attacco navale contro i ribelli
Alberto Stabile, Repubblica, 15 agosto 2011



















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