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Un bicchiere di Mussolini
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L’altro
giorno, facendo la spesa in un supermarket della ridente Roccaraso, la
“perla degli Abruzzi”, ho avuto la sensazione, mentre passavo in
rassegna i vari prodotti esposti sugli scaffali, di essere adocchiato,
tra una conserva di funghi porcini e una
confezioni di tartufi, dallo sguardo maschio e severo del Duce.
Pensando di avere avuto, nonostante il fresco della montagna,
un’allucinazione estiva, mi sono soffermato a controllare, e ho dovuto
riscontrare che, in effetti, si trattava proprio della mascellona
virile e dell’occhio bellicoso di Mussolini, che facevano bella mostra
di sé sull’etichetta di una bottiglia, intitolata “Il vino imponente”.
Produttrice, tale Luciana Picciani, la quale (come puntualmente
specificato sull’etichetta), “appassionata di vini, da sempre alla
ricerca di vitigni particolari, ha individuato nelle colline teatine un
Montepulciano d’Abruzzo dagli aromi antichi”. Quanto al singolare
‘sponsor’ prescelto, viene chiarito (la Signora Picciani appare una
persona precisa) che “questa etichetta aiuta a ricordare il personaggio
che ha fatto la storia e gli eventi ad esso legati spesso drammatici”.
E si puntualizza, infine, che “l’immagine non è usata a sfondo
politico”. Qualcuno potrebbe, forse, stupirsi del mio stupore, in
considerazione dell’ormai quasi acquisito sdoganamento del Duce. Trenta
o quarant’anni fa un’operazione del genere avrebbe potuto (e dovuto)
essere denunciata alla polizia e alla magistratura, e la
denominazione del prodotto sarebbe stata immediatamente
interrotta. Ma oggi, figuriamoci. Certo, siamo abituati a sentire
rimpiangere Mussolini in Parlamento, sui giornali, in TV, non ancora
nelle salumerie e nelle enoteche, ma era evidentemente
fatale che accadesse. Restano, però, un paio di minuscoli dubbi e
perplessità riguardo al significato dell’idea. L’etichetta, è scritto,
“aiuta a ricordare”. Da questo punto di vista, sembra potersi
affiancare a quei minuscoli libretti nozionistici stampati per aiutare
ad affrontare esami e concorsi. Se qualcuno, per caso, si fosse
dimenticato di Mussolini, l’etichetta “aiuta a ricordare”, e la prova è
superata. Ma, se è così, la Signora Picciani sottovaluta i suoi
consumatori, e sopravvaluta l’effetto della sua creazione. Mussolini,
stia tranquilla, non lo abbiamo dimenticato, anche senza il “vino
imponente”. Ma, oltre alla figura del Duce, siamo anche chiamati a
ricordare che ad essa sono legati degli eventi “spesso drammatici”.
Forse un ulteriore aiutino, in occasione dell’esame? Se qualche
scolaro, particolarmente somaro, confondesse Mussolini con un
calciatore o un cantante, l’etichetta, così, lo aiuterebbe. Anche se,
forse, ci si potrebbe confondere su questi eventi
“spesso drammatici”. Quali sono? L’affossamento della democrazia,
l’alleanza con Hitler, le leggi razziali, l’entrata in guerra? O,
magari, il fatto che la guerra, sfortunatamente, fu persa? Vai a sapere. Ma
la maggiore perplessità è data dall’ultima precisazione, secondo cui
“l’immagine non è usata a sfondo politico”. Qual è il senso di tale
avviso? Essendo escluso, dati i tempi che corrono, il timore di qualche
protesta dei pochi antifascisti superstiti, si potrebbe pensare a una
rassicurazione rivolta ai simpatizzanti del Duce, che potrebbero
sentirsi giustamente offesi dal vedere così svilita e banalizzata
l’immagine del loro eroe, ridotto a un marchio da
osteria. Costoro non dovrebbero rizzelarsi, perché l’etichetta
non pone in discussione il valore di Mussolini come statista, “non
è usata a sfondo politico”. Ma, in tal caso, la Signora Picciani deve
stare attenta, perché, se è vero che il Mussolini personaggio storico
appartiene alla storia, e quindi a tutti, e può essere tranquillamente
citato, elogiato, criticato e raffigurato, da chiunque, la sua
immagine, se usata a scopo puramente promozionale
e pubblicitario, appartiene ancora
esclusivamente ai suoi legittimi eredi, gli unici abilitati a
utilizzarla sul piano economico e commerciale. Se l’onorevole
Alessandra Mussolini e i suoi cugini scoprono il “vino imponente”,
potranno fare una bella causa per sfruttamento abusivo di immagine, e
la Signora Picciani dovrà trovarsi un altro sponsor. E reperirne
un altro dello stesso livello, altrettanto “imponente”, non sarà certo
facile.
Francesco Lucrezi,
storico
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Maccabi Haifa, addio Champions |
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Serata
da dimenticare per il Maccabi Haifa impegnato nell'ultimo turno
preliminare di Champions League. Forti della vittoria per 2 a 1
dell'andata, gli israeliani si sono fatti rimontare dai loro rivali, i
modesti belgi del Genk, subendo il medesimo passivo inflitto agli
avversari una settimana fa in Israele. Si è così andati ai rigori
dove i padroni di casa si sono imposti con quattro realizzazioni a una.
Svanito il sogno Champions, il Maccabi dovrà accontentarsi della meno
prestigiosa Europa League dove potrebbe far compagnia alle due squadre
di Tel Aviv, Maccabi e Hapoel, che nelle prossime ore daranno battaglia
contro Panathinaikos ed Ekranas per guadagnarsi la qualificazione alla
fase a gironi.
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Desidero
iniziare questa mia rassegna settimanale andando a rivedere alcuni
titoli letti nei giorni scorsi nella stampa americana ed inglese, e che
riporto spulciando a caso. Il Christian Science Monitor parla dei
“terroristi” avendo cura di usare le virgolette prima e dopo questa
parola, che forse non si dovrebbe pronunciare. Per il Daily Telegraph è
meglio dimenticare l’attacco terrorista e concentrarsi sul raid
israeliano oltre frontiera che ha portato alla sventurata uccisione dei
soldati egiziani (su questa azione Israele ha invano invitato il
governo egiziano ad indagare insieme ndr)...»
Emanuel Segre
Amar
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