Da Firenze mando auguri di
Shanà Tovà a tutte le kehilot e gli ebrei d’Italia. Un anno di
approfondimento e riavvicinamento alle nostre radici e alla nostra
anima ebraica. Anima che pensa medita e canta con il linguaggio ed i
simboli della Torah e la nostra tradizione. Ama il tuo prossimo come te
stesso, Rimani fedele al tuo D-o ma ricordati che non hai visto nessuna
immagine a Horev, scrivi sulla tua mente le parole di questo cantico,
etc. Lo shofar,il lulav e la menorah, il canto dello shemang, il giro
dei Sefarim e i canti in onore della Torah secondo le usanze delle
nostre varie Kehilot.
Lo sguardo e l’ascolto profondo nel nostro animo ebraico ci aiuterà
riscoprire il legame con i nostri avi, la nostra storia, i suoni ed i
profumi, le parole della nostra identità ebraica italiana. Auguro a
tutti noi di poter ricostruire questo anno la nostra identità e storia
ebraico-italiana. Ascoltando il suono dello Shofar troveremo e capiremo
come legare il passato al futuro, la saggezza dei nostri avi a quella
delle generazioni future, rendendo eterni gli insegnamenti della Torah.
Con l’aiuto dei maestri ognuno di noi troverà la sua strada di ritorno,
il suo legame con l’ebraismo e la Torah. Torneremo così ad essere
quello che eravamo non molte generazioni fa. Un gruppo di ebrei capace
di abbinare le scienze, la poesia, la filosofia e la tecnica alla
Torah, illuminando il nostro essere e la nostra sapienza e cultura
articolata con il lume di Hashem. L’Eterno che ci guida dal profondo
del nostro essere verso il bene e la Geulà. Shanà Tovà u mongadim le
simchà a tutti.
Yoseph Levi, rabbino capo di
Firenze
|
|
Qui
Mantova - Un anno per realizzare progetti |
|
A Mantova si sta chiudendo
un anno che ha portato alla nostra Comunità tante cose, sono stati mesi
intensi; fra queste non mancano soddisfazioni e progetti felicemente
compiuti, sia in seno alla Comunità, sia insieme agli altri. Il resto,
ciò che ancora non siamo riusciti a realizzare, riparte con noi, con la
dolcezza e la forza aggregante del miele, augurandoci di poterlo
conquistare presto. Ci aspetta un nuovo anno di sfide, ma l’ebraismo
non è certo nuovo a queste. Auguro a tutte e tutti voi un Anno di
crescita, di impegno e di unità, le migliori garanzie per alimentare la
linfa vitale delle Comunità, specie quelle numericamente più piccole, e
dell’ebraismo italiano. Un pensiero speciale da Mantova va alla
Redazione del Portale: avete costruito un mezzo straordinario di
comunicazione, diffusione e confronto. Shanà tovà a tutti, col pensiero
che in ogni giorno possiamo trovare motivazione al rinnovamento,
all’apertura e al confronto, e motivo di consolidamento, nella nostra
cultura e tradizione, di generazione in generazione. Buon lavoro e un
cordiale shalom.
Fabio Norsa, presidente della
Comunità ebraica di Mantova
|
Qui Roma
- Al Festival tra Talmud e memorie |
|
Ancora grandi emozioni e
stimoli nell’area del vecchio Ghetto per la seconda giornata del
Festival Internazionale di Letteratura Ebraica. Apertosi durante la
Notte della Cabbalà che ha richiamato – secondo quanto appreso dagli
organizzatori – circa 30mila cittadini romani al Portico
d’Ottavia e dintorni, il Festival è proseguito domenica con una serie
di appuntamenti apprezzati da un pubblico partecipe e folto. Tema forte
della giornata il Talmud, pilastro della tradizione e della metodologia
ebraica. Il Talmud, di cui si avrà presto una traduzione in italiano a
seguito del recente accordo siglato con il governo, è stato infatti al
centro degli incontri che hanno visto protagonisti, in mattinata, il
rav Roberto Della Rocca e Stefano Levi Della Torre, e con il calar del
sole, il maestro Haim Baharier. Nel mezzo, a suggellare la rinnovata
centralità della Comunità di Roma e delle sue anime all’interno del
Festival, l’inaugurazione, svoltasi nel tardo pomeriggio al Museo
Ebraico, della mostra L’istruzione di sacro e civile nel ghetto di
Roma: la Compagnia Talmud Torah e la presentazione del volume Le
confraternite ebraiche. Talmud Torah e Ghemilut Chasadim: premesse
storiche e attività agli inizi dell’età contemporanea a cura
dell’Archivio Storico con il finanziamento del Fondo Otto per Mille
UCEI.
Smaltite le soddisfazioni del weekend, oggi pomeriggio si riparte con
un triplice appuntamento di grande interesse. Aprirà la terza giornata
di rassegna una conversazione, con forte taglio sefardita, tra Anais
Ginori ed Eliette Abécassis alle 18 al Palazzo della Cultura. Alle
18.30 invece, nella vicina Ermanno Tedeschi Gallery, inaugurazione
della mostra dell’artista Menasse Kadishman. Chiuderà alle 21, ancora
al Palazzo della Cultura, l’incontro tra Chiara Valerio e la scrittrice
israeliana Ronit Matalon.
|
Qui
Milano - Medici ebrei fra storia e futuro |
|
Giornata ricca di spunti
ieri a Milano per il convegno, dedicato al ruolo dei medici ebrei
nell’Italia Unita, organizzato dall’Associazione Medica Ebraica e dalla
Fondazione CDEC. All’appuntamento, cui hanno preso parte numerosi
medici, studiosi e rabbini e che ha visto tra gli altri la presenza del
presidente dell’Ordine dei medici Ugo Garbarini, numerosi i temi e i
contributi apportati dai relatori. Dalle peculiarità dell’approccio
ebraico alla scienza medica alle sfide che attendono oggi l’Ame, da un
bilancio di questi primi 150 anni di Unità nazionale a un ragionamento
sugli scenari futuri organizzato sotto forma di tavola rotonda. Tra i
protagonisti di quest’ultimo momento di confronto, il presidente
dell’Ame e consigliere UCEI Giorgio Mortara, sollecitato sul ruolo e
sul contributo che l’associazione da lui presieduta potrà dare negli
anni a venire. Mortara ha illustrato gli obiettivi formulati nello
statuto Ame e le possibilità di raggiungimento di ciascuno di essi. In
particolare si è soffermato sull’importanza di promuovere incontri
culturali e scientifici tra coloro che hanno interesse
nell’approfondimento della tradizione, della cultura e dell’etica
ebraica in campo sanitario, sulla necessità di contribuire alle
diffusione di quest’ultima nella società italiana attraverso più fitte
collaborazioni con l’Ordine dei Medici e con le università e
sull’altrettanto centrale necessità di agevolare i rapporti con le
associazioni e le istituzioni sanitarie in Israele, in Italia, in
Europa e nel resto del mondo attraverso la partecipazione e
l’organizzazione di convegni medici e scambi culturali con attenzione
alla ricerca, alla bioetica e alla medicina sociale. Tra gli interventi
di giornata da segnalare un commovente ricordo, da parte di Andrea
Finzi, del medico ebreo milanese Marcello Cantoni. Introducendo la
figura di Cantoni al pubblico in sala, Finzi si è così espresso:
“Parlare di Marcello Cantoni vuol dire ripercorrere le
vicende novecentesche attraverso l’esperienza di un giovane medico, di
un uomo di cultura e poi di un padre di famiglia che, trovandosi a
vivere in tempi eccezionali, ha saputo mettersi a disposizione del
prossimo con energia, intuito e capacità organizzative sostenute da una
solida base scientifica e positivista, guidato dalla consapevolezza
tutta ebraica che la prima soluzione di ogni problema va trovata dentro
sé stessi”. “E anche quando i tempi sono divenuti meno
eccezionali – ha poi aggiunto Finzi – la sua energia, il suo spirito di
iniziativa e di aggregazione hanno continuato a improntare le sue
molteplici attività. Anche perché quegli anni, quelli della
ricostruzione e della crescita economica e sociale, attraverso i
documenti che ho esaminato, appaiono pervasi da un fervore e da un
ottimismo straordinari, soprattutto alla luce dei cupi sentimenti
attuali del Paese”.
|
|
|
torna su ˄
|
|
|
Ladri di sogni |
|
Nell’ingiunzione «non
ruberai» si è spinti a pensare immediatamente all’atto di chi infrange
la proprietà e prende la roba altrui. Ma ci sono anche altre forme di
furto, non punite, e non meno gravi. Lo dice la Torà; lo ripete più
volte. «Non defraudare il salariato povero e misero, sia tuo fratello o
forestiero che abita nel tuo paese, nella tua città» (Deuteronomio 24,
14). Chi lavora a salario non può essere dominato con durezza, né
umiliato con mansioni inutili. E immediato deve essere il compenso
della sua fatica. «Nel giorno stesso gli darai il suo salario, prima
che tramonti il sole, perché è povero e verso quel salario solleva il
fiato» (Deuteronomio 24, 15). Rubare vuol dire trattenere la paga, non
dare il dovuto a chi ha svolto l’opera, non darlo per tempo. E in
Levitico si ribadisce: «non opprimere i tuo prossimo e non rapire; non
trattenere presso di te per tutta la notte, fino al mattino, il
compenso per il lavoro» (19, 13).
Ma qui c’è una colpa ulteriore. Per la Torà il salariato, nel suo
rapporto di dipendenza, è paragonabile alla vedova e all’orfano che non
possono essere maltrattati. Chi non lo ricompensa, nella giornata, chi
lo asservisce, è ladro due volte. Ladro del suo lavoro, della sua
fatica, ma ladro anche del suo fiato. Lo opprime, perché gli toglie il
respiro, e con il respiro la forza di guardare al domani, di avere un
progetto, una speranza, un sogno. Lo umilia, lo colpisce nella dignità,
lo calpesta nel cuore. L’amore chiede giustizia non solo per chi è
affamato, ma anche per chi non può avere parte ai sogni.
Donatella
Di Cesare, filosofa
|
|
Disinformazione scorretta |
|
torna su ˄
|
notizie
flash |
|
rassegna
stampa |
Israele
diventerà membro del CERN
|
|
Leggi la rassegna |
Israele ha siglato un
accordo per divenire il primo Paese extraeuropeo in piena
collaborazione con il CERN, l’organizzazione dove ha sede il Large
Hadron Collider (LHC) con cui si studia il “Big Bang” e si cerca di
provare l’origine dell’universo. Eliezer Rabonivici, direttore
dell’Institute for Advanced Study presso la Hebrew University di
Gerusalemme ha detto che l’accordo rappresenta il riconoscimento dei
contributi scientifici e tecnologici che Israele ha portato negli anni
al CERN. “La comunità scientifica israeliana spera di continuare questa
avventura congiunta”, ha aggiunto il dirigente.
|
|
|
|
|
|
torna su ˄
|
|
è
il giornale dell'ebraismo
italiano |
|
|
|
|
Dafdaf
è il giornale ebraico per bambini |
|
L'Unione
delle Comunità Ebraiche Italiane sviluppa mezzi di comunicazione che
incoraggiano la conoscenza e il confronto delle realtà ebraiche. Gli
articoli e i commenti pubblicati, a meno che non sia espressamente
indicato il contrario, non possono essere intesi come una presa di
posizione ufficiale, ma solo come la autonoma espressione delle persone
che li firmano e che si sono rese gratuitamente disponibili. Gli utenti
che fossero interessati a offrire un
proprio contributo possono rivolgersi all'indirizzo desk@ucei.it
Avete ricevuto questo
messaggio perché avete trasmesso a Ucei l'autorizzazione a comunicare
con voi. Se non desiderate ricevere ulteriori comunicazioni o se volete
comunicare un nuovo indirizzo e-mail, scrivete a: desk@ucei.it
indicando nell'oggetto del messaggio “cancella” o “modifica”. © UCEI -
Tutti i diritti riservati - I testi possono essere riprodotti solo dopo
aver ottenuto l'autorizzazione scritta della Direzione. l'Unione
informa - notiziario quotidiano dell'ebraismo italiano - Reg. Tribunale
di Roma 199/2009 - direttore responsabile: Guido Vitale.
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
| | | | | | |