se non visualizzi correttamente questo messaggio, fai  click qui

22 settembre 2011 - 23 Elul 5771
linea
l'Unione informa
ucei 
moked è il portale dell'ebraismo italiano
 
alef/tav
linea
elia richetti Elia
Richetti,
presidente dell'Assemblea rabbinica italiana
 
La Torà afferma che "le cose occulte sono del Signore" e quelle manifeste sono per noi. Ma che cosa intende per occulto o per manifesto? I Maestri dicono che per occulto s'intende quale sia la ricompensa divina per ogni singola mitzwà. La Torà ci indica, ad esempio, la stessa ricompensa sia per una mitzwà importante e continuativa come il rispetto dei genitori, sia per una casuale e momentanea quale il divieto di sottrarre i pulcini o le uova in presenza della madre. Ciò ci deve dire una cosa: che evidentemente le due mitzwòth sono parte di una sola realtà: la volontà divina, e a noi spetta di metterla in pratica tutta, senza distinguo od eccezioni. 

Sergio
Della Pergola,
Università Ebraica
di Gerusalemme


Sergio Della Pergola
Estate stentatissima per lo sport israeliano. Nel tennis, eliminati in coppa Davis in casa dal Canada. Nel calcio, eliminati nel girone di qualificazione degli Europei dopo le sconfitte con Grecia e Croazia. Nella pallacanestro, eliminati nel girone di qualificazione degli Europei dopo la vittoria sull'Italia e la sconfitta con la Francia (che ha perso in finale con la Spagna). Nell'atletica leggera, nessun risultato degno di nota ai Mondiali in Corea. Unici raggi di luce, la medaglia d'argento di Li Kursitz agli Europei di surf, e il bronzo di Neta Rivkin ai Mondiali di ginnastica artistica. Nello sport, come nella vita, conta molto la preparazione. Il prossimo appuntamento domani pomeriggio al Palazzo di Vetro a New York. Il discorso sugli allenatori e sui direttori sportivi preferiamo rimandarlo alla settimana ventura, dopo Rosh Hashanà.

torna su ˄
davar
Qui Palermo - Zahavi, venti secondi per la storia
Venti secondi per entrare nella storia del Palermo. Questo il lasso di tempo che è bastato a Eran Zahavi, esterno d'attacco israeliano prelevato in estate dall’Hapoel Tel Aviv, per mettere a segno la rete più veloce mai realizzata in una partita ufficiale da un giocatore rosanero. Classica la dinamica del goal: ben smarcatosi sulla fascia sinistra dopo un'azione convulsa di gioco, Zahavi si è poi accentrato ed ha scaricato un tiro preciso e potente che ha trafitto l’incolpevole Agazzi aprendo le marcature nel match infrasettimanale di campionato che ha visto prevalere il Palermo sul Cagliari per 3 a 2. A seguire, rincorso dai compagni e osannato dal caldo pubblico amico del Barbera, Eran si è diretto verso la panchina celebrando, con annessa preghiera ebraica dello Shemà, il suo primo magico momento italiano. Un grande motivo d’orgoglio per il calcio israeliano che, pur con qualche sporadica eccezione, conquista ancora raramente vetrine di questo prestigio. La speranza a questo punto è che da un punto di vista realizzativo Zahavi possa fare meglio di Tal Banin, centrocampista originario di Haifa che non troppo tempo addietro fu roccioso fulcro della mediana del Brescia e che nel dicembre del 1997 contro l’Empoli, con un’azione dalle dinamiche abbastanza simili, segnò il primo e fino a ieri sera unico goal mai realizzato da un calciatore israeliano nel nostro campionato.

a.s.

Qui Milano - Un anno per il rafforzamento della Comunità
La Mishnà dice che a Rosh Hashanà ognuno di noi viene giudicato individualmente ma poi Dio guarda tutti con un unico sguardo. Secondo Rabbi Chaim Friedlander questo vuol dire che veniamo giudicati come anshè kelàl - uomini della collettività, cioè per il nostro grado di coinvolgimento e di sostegno alla collettività. Auguro a tutti noi di poter rafforzare nel nuovo anno il legame con il kelàl Israel.

Alfonso Arbib, rabbino capo di Milano


Qui Firenze – Un anno per risolvere i problemi vecchi e nuovi
 

La mia ricetta di dodici mesi fa era sicuramente troppo semplicistica; l'esempio delle palline bianche e colorate serviva solamente per far comprendere il meccanismo (estrazione di un problema, sua analisi, scelta della soluzione e sua applicazione). La realtà è assai più complessa e articolata; alla dimensione “colore” se ne aggiungono tante altre quali, ad esempio il “peso”, la “forma”, il “tempo”, il “numero di persone coinvolte”, per non parlare poi di quei problemi, caso molto frequente, che, una volta estratti, se ne portano dietro altri, come se si trattasse di una matassa fatta da tanti fili intricati tra di loro. Rinnovo alla mia comunità e a tutti i colleghi presidenti delle comunità italiane l'augurio di saper procedere con metodo e con pazienza per la soluzione dei problemi vecchi e nuovi.
Shanà tovà.

Guidobaldo Passigli, presidente della Comunità ebraica di Firenze



Qui Padova - Un anno per il mantenimento della nostra identità

Gli accadimenti mondiali si susseguono a ritmo vertiginoso, sconvolgendo le politiche interne ed estere, le economie delle Nazioni e globali, la metereologia e la geografia, i mezzi di comunicazione e i comportamenti, gli umori e le sensibilità. In questa convulsa evoluzione emerge la fermezza dell'Ebraismo, nell'attaccamento alla Torah ed alle Regole dei Padri, nell'immutata validità dei ragionati adattamenti Rabbinici, che hanno permesso al nostro Popolo di sopravvivere e superare ogni sorta di sfida, di avversità, di inimmaginabile ostacolo, di concreto pericolo. Se sapremo continuare con orgoglio ad essere Ebrei, a mantenerci uniti, a ragionare insieme per migliorare ed adattare noi stessi e quanto ci circonda, non potrà essere diverso il 5772esimo anno della Nostra Storia. Shanà Tovà

Davide Romanin Jacur, presidente della Comunità ebraica di Padova


Qui Modena - Un anno per la pace

Cosa può augurarsi per l'anno nuovo una piccola Comunità come quella di Modena? Continuare a crescere come è avvenuto in questi ultimi anni. Cosa possono augurarsi gli ebrei del mondo? Che Israele si incammini verso un futuro di pace.

Sandra Eckert, presidente della Comunità ebraica di Modena



Qui Genova - Un anno per il riavvicinamento

 
Nel canto E-l norà ‘Alila con cui si apre la preghiera di Neilah, solenne conclusione di Yom Kippur, troviamo queste parole: “Tizkù leshanim rabbot habbanim ‘im haavot - Possiate godere di lunga vita, i figli insieme ai padri”. Oltre all’evidente augurio di una serena esistenza, che veda affiancati per molti giorni i figli ai genitori, possiamo intendere queste parole come l’auspicio di un processo di profondo e autentico riavvicinamento, nella vita e nei sentimenti ebraici, tra la generazione dei padri e quella dei figli, in modo simile al messaggio espresso dal Profeta Malakhì, che annuncia la venuta del Profeta Elia “Per riportare il cuore dei padri verso i figli ed il cuore dei figli verso i padri”. Vediamo purtroppo spesso nelle Comunità persone anziane che con assiduo fervore vengono al  Beth Haknesset  sole, senza godere della vicinanza dei figli, ormai lontani da un’autentica vita ebraica, così come accade di incontrare ragazzi e giovani, devono faticosamente riallacciare quelle radici ebraiche che i loro genitori non hanno saputo coltivare per loro. Possano essere i prossimi giorni di Teshuvah l’occasione per trovare le parole, i sentimenti, i gesti che sapranno riaprire i cuori, risolvere incomprensioni, colmare i solchi aperti, così che, in un rinnovato e sincero legame di sentimenti tra genitori e figli, ci si disponga insieme a riavvicinarsi “belev shalem” con piena sincerità a D.O

Giuseppe Momigliano, rabbino capo di Genova


Qui Vercelli - Un anno per la cultura


L’immenso patrimonio – materiale, culturale, tradizionale – che è stato costruito, preservato e ci è stato consegnato dai nostri avi durante secoli di storia della diaspora ebraica italiana, merita una doverosa e costante cura, tutela e sostegno da parte di tutti coloro che fanno parte delle diverse keilloth e anche da coloro che, pur non essendo ebrei, vivono con noi, visitano assiduamente le nostre sinagoghe e i nostri luoghi ebraici; partecipano alle numerose e qualificate attività culturali che vengono offerte al fine di approfondire la conoscenza della cultura ebraica e rispettarne i suoi immensi valori. Spero che la divulgazione di una corretta conoscenza della nostra cultura e della nostra storia aiuti positivamente coloro che calpestano imprudentemente la terra d’Israele al cui popolo auguriamo pace e serenità. Un particolare Shanà Tovà alle piccole comunità come la nostra affinché ci sia sempre la speranza di avere una fattiva continuità da parte delle nuove generazioni e auguro quindi che anche il nuovo anno 5772 alimenti in tutti noi la passione, la forza, la vitalità e la determinazione per contribuire ad alimentare un lungo e formidabile percorso vitale.
Shanà Tovà

Rossella Bottini Treves, presidente della Comunità ebraica di Vercelli


Qui Bologna - Un anno per la Tzedakah

Nell'anno trascorso ci siamo impegnati a discutere con la società che ci circonda di temi quali i nostri valori, le ragioni di Israele, la cultura. Nel mondo ebraico abbiamo portato il nostro contributo al dibattito sullo Statuto dell'Unione e sui grandi temi che animano l'ebraismo italiano. Nella Comunità di Bologna abbiamo svolto un programma culturale che ha cercato di offrire ad ogni iscritto uno spunto per realizzare ed approfondire la propria identità ebraica, e ogni membro della Comunità è incoraggiato a partecipare e a proporre iniziative culturali che lo interessino. I corsi per bimbi e adolescenti continuano a raccogliere adesioni e abbiamo cercato strumenti per interessare maggiormente gli iscritti di ogni fascia di età. Infine coltiviamo i legami con le istituzioni cittadine e con le organizzazioni ebraiche. La crisi economica, che si sente sempre più  fortemente anche nella nostra Comunità, sarà un tema con cui confrontarsi in questo nuovo anno mettendo in pratica il valore della Tzedakah ancora più intensamente che in passato. Insieme, ognuno a suo modo, continuamo la tradizione plurimillenaria del popolo ebraico cercando di trasmettere i nostri valori e le nostre tradizioni a una nuova generazione. Quello che facciamo è possibile grazie al patrimonio ideale e materiale che ci viene dalle generazioni precedenti, ed anche a noi incombe il dovere di tutelare e accrescere, tutti insieme, questo patrimonio, sia nella parte ideale, sia in quella materiale. Con l'aiuto di tutti speriamo che l'anno che entra porti benedizioni e crescita per la nostra kehillah e per Am Israel e che attraverso lo sforzo di ognuno possiamo raggiungere e fare sentire benvenuto nella nostra Comunità ogni ebreo che si trova nella nostra città.

Guido Ottolenghi, presidente della Comunità ebraica di Bologna



Qui Roma - Jacobson chiude il Festival di Letteratura 
L’ironia, il genio corrosivo, il talento di Howard Jacobson sono stati protagonisti ieri nella giornata conclusiva della quarta edizione del Festival Internazionale di Letteratura Ebraica. Intervistato da Roberto Cotroneo, il grande scrittore britannico, cui il numero di Pagine Ebraiche di ottobre in distribuzione dedica un approfondimento legato all’uscito del suo ultimo libro, una raccolta dei pungenti editoriali che ogni settimana Jacobson scrive per The Indipendent  – Whatever it is, I don’t like it – si è soffermato in particolare sui temi de L’Enigma di Finkler, l’ultimo grande successo pubblicato in italiano da Cargo come le altre precedenti prove letterarie, e sulla valenza liberatoria dello humour e della risata nell’ebraismo. Ad accompagnare la conversazione, la lettura di alcuni brani a cura di Stefano Regard. Una lezione amabile e pungente, quella di Jacobson, che è stata apprezzata dalla folta platea ritrovatasi ieri al Palazzo della Cultura e che, seguita dal concerto in tonalità jazz di Daniel Zamir, ha chiuso in bellezza la manifestazione.

torna su ˄
pilpul
Il suono dello shofar
Almeno un centinaio di generazioni ci separano dagli antenati testimoni della rivelazione sul Sinai; e anche chi non è diretto discendente, come i proseliti, può vantare, secondo la tradizione, la presenza della sua anima in quella sede e in quell'evento che si distinse anche per un sottofondo crescente del suono dello shofar. Avrebbero tutti dovuto sentire lo stesso suono, per riprodurlo simile in varie occasioni, come nell'imminente Rosh haShanà. Ma proprio il suono dello shofar è una delle cose che viene interpretata e vissuta in modi molto differenti. Un italo-sefardita rimane disorientato dal suono ashkenazita e viceversa. Le fonti danno diverse spiegazioni di queste differenze. Potrebbe esserci l'indecisione sulla vera tradizione originale. Per i mistici la risposta è un'altra: nel "palazzo" celeste non c'è un'unica porta di accesso, ma molte, e ognuno deve entrare in quella a lui più adatta. Questo spiega la differenza di minhagim e ancora di più le differenze dello shofar che guidano la salita delle anime nella strada a loro più congeniale.

Riccardo Di Segni, rabbino capo di Roma

La sopravvita
Il Tizio della SeraPer dire la simpatia che circonda lo Stato ebraico, oggi l'espressione
"persone vicine a Israele" significa persone contrarie alla sua cancellazione. In questo amore, si sopravvive.

Il Tizio della Sera


"Basta con chi diffama Israele"
vittorio pavoncelloOgni giorno aspetto, impazientemente, l'arrivo nella mia casella email, della quotidiana striscia l’Unione Informa. Da qualche tempo, da troppo tempo dico io, il piacere della lettura si trasforma in una sensazione di fastidio. La newsletter di ieri conteneva in un articolo, condensato in poche righe, tutta la propaganda anti Israele.
Noi ebrei siamo abituati a leggere bugie ed infamie su Israele che ci rivoltano lo stomaco per la loro falsità, lo sappiamo e ne siamo consapevoli, ma leggerle su un organo di stampa ebraico autorevole, sotto l'egida dell'UCEI, fa ancora più male. Riferimenti alla dubbia onestà del governo di Israele, un governo sottomesso al volere dei coloni, Israele colpevole in maniera rilevante, continua espansione degli insediamenti, le reazioni esagitate di Netanyahu, annessione della Cisgiordania occupata.
Insomma tutti i cavalli di battaglia di chi vorrebbe la fine dello Stato di Israele.
Spesso mi sono domandato il motivo, perché questo signore abbia tutto questo spazio a disposizione.  Mi è stato detto che tutti devono parlare, democrazia è chiamata e chi non è d'accordo è fascista.
Ma se un giornalista, un analista, scrive corbellerie, scrive bugie, fa propaganda, il direttore ha il sacrosanto diritto di non pubblicare pubbliche bugie. A meno che direttore ed editore non siano d'accordo con quanto scritto.
Io non voglio più leggere questo signore sulla stampa ebraica. In nome della democrazia mi dicono che non sarà possibile, allora sarò io a farmi da parte, chiedendo, fin da ora di essere cancellato dalla newsletter l’Unione Informa e dal ricevimento del cartaceo Pagine Ebraiche. Quando sentirò il bisogno di leggere un po’ di sana propaganda anti Israele andrò in edicola, ma sarà per mia scelta.

Vittorio Pavoncello

torna su ˄
notizieflash   rassegna stampa
Voto Onu - Israele, stato di allerta
  Leggi la rassegna

Stato di allerta questo fine settimana in Israele per il timore di possibili tumulti legati al voto sullo Stato palestinese cui sarà verosimilmente chiamata nelle prossime ore l’Assemblea generale delle Nazioni Unite. Lo stato di allerta sarà accentuato soprattutto a Gerusalemme, nei suoi dintorni e lungo i confini con il Libano, la Siria e l'Egitto.



 
torna su ˄
linee
Pagine Ebraiche 
è il giornale dell'ebraismo italiano
ucei
linee
Dafdaf
Dafdaf
  è il giornale ebraico per bambini
L'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane sviluppa mezzi di comunicazione che incoraggiano la conoscenza e il confronto delle realtà ebraiche. Gli articoli e i commenti pubblicati, a meno che non sia espressamente indicato il contrario, non possono essere intesi come una presa di posizione ufficiale, ma solo come la autonoma espressione delle persone che li firmano e che si sono rese gratuitamente disponibili. Gli utenti che fossero interessati a offrire un proprio contributo possono rivolgersi all'indirizzo desk@ucei.it  Avete ricevuto questo messaggio perché avete trasmesso a Ucei l'autorizzazione a comunicare con voi. Se non desiderate ricevere ulteriori comunicazioni o se volete comunicare un nuovo indirizzo e-mail, scrivete a: desk@ucei.it indicando nell'oggetto del messaggio “cancella” o “modifica”. © UCEI - Tutti i diritti riservati - I testi possono essere riprodotti solo dopo aver ottenuto l'autorizzazione scritta della Direzione. l'Unione informa - notiziario quotidiano dell'ebraismo italiano - Reg. Tribunale di Roma 199/2009 - direttore responsabile: Guido Vitale.