Ultimo saluto questa mattina
per Ida Marcheria, ebrea triestina di origine corfiota, testimone della
Shoah, romana d’adozione dopo la scelta maturata nel dopoguerra di
trasferirsi nella Capitale dove aveva aperto un famoso laboratorio di
cioccolata nel quartiere Africano. Il feretro ha sostato alcuni minuti
davanti alla sinagoga maggiore sul Lungotevere Cenci alla presenza tra
gli altri di numerosi leader ebraici e rabbini (fra cui il presidente
della Comunità Riccardo Pacifici e il consigliere dell'Unione delle
Comunità ebraiche Italiane Victor Magiar), degli ultimi due sindaci di
Roma Walter Veltroni e Gianni Alemanno, del presidente della Provincia
Nicola Zingaretti e del presidente della Regione Lazio Renata
Polverini. Affacciato alla finestra del suo appartamento di via
Catalana anche il rabbino capo emerito di Roma rav Elio Toaff.
Terminata la cerimonia al Portico d’Ottavia, molti tra i presenti si
sono poi diretti alla sezione ebraica del cimitero del Verano dove
hanno avuto luogo i funerali.
|
Qui Roma - "Ida,
instancabile voce della Memoria"
|
|
Esprimendo il dolore degli
ebrei italiani per la scomparsa di Ida Marcheria, il presidente
dell'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Renzo Gattegna ha
dichiarato: "Con la scomparsa di Ida Marcheria perdiamo un’altra grande
e instancabile testimone della Shoah, una voce e una mente sempre
lucide che hanno permesso a molte generazioni di studenti di conoscere
l’orrore dei campi di sterminio nazisti e di comprendere l’importanza
della Memoria. Quella stessa Memoria che da parte di alcuni viene
ancora messa in discussione e che è invece nostro compito tramandare
anche alla luce della progressiva scomparsa delle vittime di quegli
atroci crimini. In queste ore dolorose un pensiero va alla famiglia di
Ida nella consapevolezza che la sua straordinaria lezione di coraggio
non sarà mai dimenticata".
|
|
Qui Torino - Gli ebrei e l'orgoglio di essere italiani
|
|
Gli
ebrei italiani hanno chiaro il significato della loro partecipazione
determinante alla formazione dell'identità nazionale. Ma non
altrettanto può dirsi per quanto riguarda la consapevolezza della
popolazione italiana. Salutando i molti studiosi raccolti a Torino
nella prestigiosa sede dell'Archivio di Stato per partecipare al
convegno "1848-1914. Gli ebrei e l'orgoglio di essere italiani", il
sindaco di Torino Piero Fassino (nell'immagine assieme ai
vicepresidenti dell'UCEI Claudia De Benedetti e Anselmo Calò e al
presidente della Comunità ebraica Torinese Giuseppe Segre) ha tenuto a
ribadire come sia necessario offrire riconoscimento e spazio alla
vicenda degli ebrei italiani. Numerosissimi gli spunti storici
affrontati dagli intervenuti. Fra gli interventi in agenda, sotto la
presidenza di Franco Segre e Tullio Levi, quelli di Maddalena Del
Bianco (Nuove figure di rabbino nell’età dell’emancipazione e
dell’Italia unita), Giovanni Miccoli (La Chiesa, lo Stato e gli ebrei
nell’Italia liberale), Micaela Procaccia (Conservare, ricordare e
raccontare: il Bel Paese degli ebrei italiani), Cristiana Facchini
(Religione e libertà nella cultura ebraica liberale), Carlotta Ferrara
degli Uberti (L’appartenenza alla nazione nell’autorappresentazione
della stampa ebraica), Ulrich Wyrwa (Il peso e le forme
dell’antisemitismo politico), Tullia Catalan (L’integrazione degli
ebrei dopo l’emancipazione: un percorso non lineare). Nel corso
del convegno anche la presentazione del volume di studi "Gli ebrei e
l'orgoglio di essere italiani" (Zamorani editore) a cura di Fabio Levi
che raccoglie le letture commentate di scritti di personaggi ebrei del
Risorgimento organizzate dalla Comunità torinese e dall'Archivio
Terracini. Fra i tanti saluti, in apertura dei lavori, anche quelo
della vicepresidente UCEI De Benedetti, che ha dedicato poche parole
per ricordare l'editore Angelo Fortunato Formiggini. All'indomani delle
leggi razziste "in una mattina densa di nebbia del 29 novembre 1938 -
ha detto - si buttò dalla Ghirlandina, la storica torre della città di
Modena, gridando «Italia, Italia, Italia». Era ebreo ma non si uccise
per questo, si è tolto la vita perché volevano ridurlo a essere
«soltanto» un ebreo. Voleva essere un uomo, un italiano per
nazionalità, cultura e radici italiane".
|
|
Qui Roma - Medio
Oriente e processo di pace
|
|
Il futuro di Israele, le
aspirazioni di indipendenza del popolo palestinese, il ruolo delle
Nazioni Unite e della diplomazia internazionale nella pacificazione del
Medio Oriente. Sono alcuni di temi attorno cui ruotava il convegno
Israele e palestinesi: La battaglia dell’Onu e il processo di pace
svoltosi nella Sala delle Colonne della Camera dei deputati. Apertosi
con un intervento del ministro degli Esteri Franco Frattini, il
convegno ha visto inoltre la partecipazione del presidente
dell’Associazione parlamentare di amicizia Italia-Israele Enrico
Pianetta, del direttore de l’Occidentale Giancarlo Loquenzi, del
presidente della Comunità ebraica di Roma Riccardo Pacifici, del
direttore del Global Research in International Affairs Center Barry
Rubin, del direttore de Il Tempo Mario Sechi, del vicepresidente della
Commissione Affari Esteri e Comunitari della Camera Fiamma Nirenstein.
Tra gli altri il ministro Frattini ha ribadito la posizione dell’Italia
nel merito della recente richiesta di riconoscimento dello Stato
palestinese all’Onu. “In Medio Oriente non vogliamo né vinti né
vincitori” ha affermato il titolare della Farnesina. “L’Italia – ha poi
aggiunto – ha dimostrato di essere il migliore amico di Israele in
Europa ma allo stesso tempo riconosce i diritti dei palestinesi. Sono
convinto che lo Stato palestinese debba essere una realtà così come
sono convinto che Abu Mazen voglia la pace al pari di Netanyahu e che
lo stesso Abbas sia oggi il migliore interlocutore possibile per
Israele per raggiungere questo obiettivo”.
|
|
|
|
|
"Impegno rigoroso per
la libertà d'espressione" |
|
Ho letto con soddisfazione i
chiarimenti apparsi sul notiziario l'Unione informa e la conferma di un
impegno rigoroso nella difesa della libertà d'espressione. E’ infatti
con scoramento progressivo che leggo la newsletter negli ultimi tempi,
trovandovi dei pezzi che stanno trasformando questo portale in un’arena
di duellanti, simile a quei penosi spettacoli televisivi, dove si
ingaggiano personaggi che si insultino reciprocamente, allo scopo di
aumentare l’audience, facendo leva sugli interessi morbosi degli
spettatori. L’intento dichiarato del portale è quello di offrire uno
spazio aperto per dare voce alle diverse idee che sono presenti
all’interno dell’ebraismo italiano, consentendo di esprimerle e di
offrirle alla interpretazione dei lettori.
Purtroppo, un opinionista abituale del portale ed altri collaboratori
saltuari, stanno portando avanti aggressivamente una linea molto
diversa da quella dichiarata nelle intenzioni dell’editore. In primo
luogo, anziché controbattere alle idee altrui con idee diverse in un
civile confronto, si lanciano attacchi alla persona dell’autore
avverso, il quale viene trattato come un bersaglio da denigrare, con
offese e ingiurie che vorremmo proprio non leggere in un contesto come
il portale dell’UCEI. In ciò viene purtroppo seguita la condotta della
società che ci circonda, ricopiandone peraltro i comportamenti più
biasimevoli. In secondo luogo, si vuole portare avanti insistentemente
la proposta che le opinioni difformi dalle idee che secondo questi
opinionisti rappresentano la posizione della maggioranza dei lettori,
non debbano trovare accesso al Portale dell’ebraismo italiano. La linea
di pensiero considerata ortodossa è quella rappresentata politicamente
dai partiti israeliani della destra attualmente al governo e dalle idee
di uno dei tronconi del sionismo storico, quello revisionista.
Qualsiasi argomentazione difforme da queste posizioni, proveniente dal
mondo ebraico diasporico o dal variegato universo politico e
intellettuale israeliano, non dovrebbe essere proposta sul portale, in
quanto potenzialmente o esplicitamente “anti-israeliana e quindi
antisemita” (trasformando artificiosamente una opinione contraria ad
una parte politica come equivalente ad una posizione contraria alla
legittimità dello stato di Israele o addirittura antisemita). Di fatto,
si vorrebbe operare una censura preventiva su quelle opinioni, con la
presunta affermazione “democratica” che chi vuole leggere quelle idee
avverse può andare a cercarle negli spazi opportuni (come i giornali di
una determinata parte politica),
Tuttavia, le maggioranze politiche sono contingenti e transitorie e non
possono certo essere considerate il metro per giudicare la liceità
delle opinioni provenienti dal vasto mondo ebraico, arrivando a
tracciare un confine tra chi va considerato all’interno di esso e chi
ne va estromesso (tacciandolo con l’espressione dell’odio ebraico di
sé).
Chiunque si senta legato al retaggio storico e culturale dell’ebraismo
deve avere il diritto di far sentire la propria voce in un contesto
ebraico. Questo dovrebbe essere il significato di unità del popolo
ebraico. L’unità non dovrebbe certo essere intesa come pensiero unico
imposto da una sola componente. Del resto, la storia del pensiero
ebraico nei secoli ci ha mostrato una infinità di voci; alcune
sembravano fortunate al loro esordio e sono poi state dimenticate,
altre apparivano marginali e sono cresciute nel tempo divenendo
rilevanti. La storia ha poi decretato il successo o meno delle idee,
non la censura preventiva.
In conclusione, ritengo che gli organi dirigenti dell’UCEI,
responsabili della linea editoriale del portale e del mensile Pagine
Ebraiche, debbano rafforzare la difesa della pluralità delle idee e
difendere una scelta che tenga conto del fatto che l’UCEI rappresenta
gli ebrei italiani e non soltanto una parte di essi, anche se fosse la
parte maggioritaria.
Sarebbe un ottimo inizio per l’anno nuovo.
Marcello
Di Segni
Prosegue il dibattito
su libertà d'opinione e diversità di posizioni riguardo alla situazione
in Medio Oriente. Sul Portale dell'ebraismo italiano www.moked.it fra
gli interventi pervenuti in redazione quelli di Giorgio Gomel, Vittorio
Pavoncello, Victor Magiar, Ugo Volli, Michele Steindler, Valerio Aaron
Fiandra, Giuseppe Damascelli, Aldo Zargani, Paola Di Cori, Lello
Dell’Ariccia, David Calef, Francesca Alatri, Lee Colbert, Dalia
Aminoff, Daniele Naim, Alberto Zevi, Giordano Zevi, Andrea Damascelli,
Anna Rossi-Doria, Italo Pergola, Giuseppe Damascelli, Elena Magoia,
Lina Zargani, Fiammetta Bises, Mila Manasse, Clotilde Pontecorvo,
Marina Del Monte, Bruno Segre (Milano), Michele Luzzati (Pisa), Marina
Morpurgo (Milano), Celeste Nicoletti, Tamara Levi, Giorgio Canarutto,
Daniele Amati, Susanna Sinigaglia, Andrea Billau, Marco Canarutto, Joan
Haim, Stefano Levi Della Torre, Giacoma Limentani, Giorgio Segrè, Lina
Cabib, Annalisa Di Nola, Lucio Damascelli, Paolo Amati, Pupa Garribba,
Ariela Böhm, Roberto Piperno, Bruno Osimo, Marco Ramazzotti Stockel,
Carla Ortona, David Terracini, Roberto Lehman, Gavriel Segre, Deborah
Taub, Franco Segre, Alda Segre, Paola De Benedetti, Ester Fano, Claudio
Canarutto, Laura Vitale Contini, Bruna Laudi, Marina Astrologo, Giorgio
Coen, Marcello Di Segni
|
|
Lezioni d'ebraico,
lezioni di Israele |
|
Secondo una recente indagine
di J-street lo Stato d’Israele è al settimo posto tra le preoccupazioni
degli ebrei americani; il rapporto curato dalla nostra associazione,
“Cittadini del mondo, un po’ preoccupati” (a cura di Saul Meghnagi,
Giuntina) descrive un quadro simile tra i giovani ebrei italiani: il
rapporto con Israele è certamente molto stretto, ma sul piano delle
prospettive i giovani sembrano avere altre priorità. La settimana
scorsa Gadi Luzzatto Voghera ha ribadito
un concetto che abbiamo spesso sostenuto su queste colonne: l’argomento
“Israele” viene usato da molti leader ebrei per conquistare un consenso
all’interno delle comunità, con la conseguenza negativa di dividere in
fazioni contrapposte. Certo, non tutti gli ebrei la pensano allo stesso
modo sulle scelte politiche d’Israele, e del resto sarebbe strano se ci
fosse una Diaspora monolitica di fronte alla grande varietà di
posizioni della società israeliana. Tutti gli ebrei sono legatissimi
allo stato d’Israele e temono per la sua sopravvivenza; al tempo stesso
divergono su quali siano le misure più utili a garantirne la sicurezza.
Sbaglia chi demonizza o insulta chi la pensa diversamente, non solo
perché si mostra incivile ma soprattutto perché quest’atteggiamento non
è utile.
Come spesso ripetono i nostri rabbini, sono altri i problemi veri delle
nostre comunità, e l’esito del conflitto mediorientale non dipende in
alcun modo da noi. Alla vigilia di Kippur la mia proposta è questa: per
ogni discussione o articolo su Israele, ognuno di noi si impegna a
prendere una lezione di ebraico. Così, tanto per sapere di che cosa
stiamo parlando e sprecare un po’ meno fiato.
Tobia
Zevi, Associazione Hans Jonas
|
|
|
notizie
flash |
|
rassegna
stampa |
Qui
Eilat - Aperto il Museo delle cere
|
|
Leggi la rassegna |
E' stato appena inaugurato,
nella città israeliana di Eilat, il museo delle cere all’Imax Theater
3D. Agli occhi dei visitatori si apre una galleria di oltre 150
sculture di cera, che ritraggono star internazionali tra cui Robert De
Niro e Angelina Jolie, personaggi entrati nel Guinness dei primati,
icone della mitologia greca e delle antiche leggende. L’Imax Theater
offre oggi anche la possibilità di assistere a proiezioni di film in 3D
su uno schermo eight story high con un impianto digital sound da 12
mila watt. Situato nel centro di Eilat, l’Imax è facilmente accessibile
e a breve distanza dai principali hotel sulla spiaggia nord di Eilat.
Turisti e visitatori possono anche optare per lo speciale biglietto
valido tre giorni, che permette di accedere a varie proiezioni di film
in 3D e di visitare il Museo delle cere.
|
|
Tutti
i quotidiani di oggi, il GR ed i TG, hanno dedicato un commosso ricordo
a Ida Marcheria: con lei scompare una delle ultime testimoni di
Auschwitz, dove venne deportata giovanetta a solo 14 anni. Vide morire
subito la mamma, più tardi il padre e tanti altri, mentre
lei si aggirava, per selezionarli, tra i vestiti e gli altri oggetti
dei tanti trucidati.
Emanuel
Segre Amar
|
|
|
|
è il giornale dell'ebraismo
italiano |
|
|
|
|
Dafdaf
è il giornale ebraico
per bambini |
|
L'Unione
delle Comunità Ebraiche Italiane sviluppa mezzi di comunicazione che
incoraggiano la conoscenza e il confronto delle realtà ebraiche. Gli
articoli e i commenti pubblicati, a meno che non sia espressamente
indicato il contrario, non possono essere intesi come una presa di
posizione ufficiale, ma solo come la autonoma espressione delle persone
che li firmano e che si sono rese gratuitamente disponibili. Gli utenti
che fossero interessati a offrire un proprio contributo possono
rivolgersi all'indirizzo desk@ucei.it
Avete ricevuto questo messaggio perché avete trasmesso a Ucei
l'autorizzazione a comunicare con voi. Se non desiderate ricevere
ulteriori comunicazioni o se volete comunicare un nuovo indirizzo
e-mail, scrivete a: desk@ucei.it
indicando nell'oggetto del messaggio “cancella” o “modifica”. © UCEI -
Tutti i diritti riservati - I testi possono essere riprodotti solo dopo
aver ottenuto l'autorizzazione scritta della Direzione. l'Unione
informa - notiziario quotidiano dell'ebraismo italiano - Reg. Tribunale
di Roma 199/2009 - direttore responsabile: Guido Vitale.
|
|
|