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8 dicembre
2011 - 12 Kislev 5772 |
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Benedetto Carucci Viterbi, rabbino |
Oggi,
a Camaldoli, si è parlato di universalismo ebraico. La sfida è riuscire
a coniugare identità forte ed apertura alla umanità. "Vai verso di te
(lekh lekhà)" dice Dio ad Abramo nel Suo primo rivelarsi a lui. E
subito dopo "In te saranno benedette tutte le famiglie della terra".
Non sempre ci riusciamo.

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Sergio
Della Pergola,
Università Ebraica
di Gerusalemme
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Cittadino
Katzav, ieri per colpa tua, è stato uno dei giorni più tristi nella
storia d'Israele. Ma forse per merito tuo, dalla molta ombra esce anche
un po' di luce. Ieri, cittadino Katzav, ex-Presidente della Repubblica
di Israele, sei stato incarcerato dopo la condanna al Tribunale
Distrettuale e alla Corte Suprema per violenza carnale e molestie
ripetute. È tragico assistere alla caduta di una persona che ha
rappresentato il simbolo più alto dello Stato israeliano. Non solo tu,
cittadino Katzav, ma anche tutta la nazione subisce una dura punizione
con la tua condanna. Ma è anche vero che, attraverso di te, la
democrazia israeliana può essere orgogliosa di aver dimostrato,
probabilmente unica al mondo, che la legge è uguale per tutti. Questo
ci conforta.
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Qui Napoli - Etica e politica. Esiste una via ebraica? Al Moked autunnale molte voci e opinioni a confronto
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ebrei italiani vivono da due millenni con convinzione e responsabilità
il loro ruolo di cittadini di questo paese. In una stagione tanto
delicata per la politica e gli equilibri che reggono l’Italia nessuno
può restare indifferente di fronte ai grandi rivolgimenti di cui siamo
testimoni. Per questo il tradizionale appuntamento autunnale di
confronto e di dibattito degli ebrei italiani, il Moked, la messa a
fuoco che si tiene fino al termine della settimana in questi giorni a
Napoli, è dedicata al rapporto fra noi cittadini ebrei e la politica.
Numerose le occasioni di discussione, di studio e di conoscenza che la
convention offre già a partire da questo pomeriggio. Dopo l'intervento
inaugurale del Presidente dell'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane
Renzo Gattegna e del Presidente della Comunità ebraica di Napoli
Pierluigi Campagnano, che apriranno ai lavori assieme al rav Roberto
Della Rocca, direttore del dipartimento Educazione e cultura
dell'Unione, il rav Giuseppe Laras, Presidente emerito dell'Assemblea
rabbinica italiana, interverrà su Il pensiero politico nell’opera di
Itzchak Abravanel. Nel pomeriggio sarà la volta di un confronto sule
politiche comunitarie (Quali politiche per le Comunità?) fra il
Presidente della Comunità ebraica di Milano Roberto Jarach, il
Presidnete della Comunità ebraica di Livorno Samuele Zarrough e il
rabbino capo di Trieste Itzhak David Margalit (introduce e modera il
giornalista Guido Vitale). A seguire il dibattito fra il Presidente
della Comunità ebraica di Roma Riccardo Pacifici e il Vicepresidente
UCEI Anselmo Calò (conduce lo psicologo Daniel Segre). In serata un
talk show intitolato “Mazzette, corruzione e intrighi di palazzo: la
politica da Re David alla contemporaneità” con il sindaco di Napoli
Luigi De Magistris, l'avvocato Daniela Dawan, il regista e Consigliere
comunale milanese Roggero Gabbai e Tobia Zevi dell'associazione
culturale Hans Jonas (conduce David Parenzo).
Anche
il giornale dell'ebraismo italiano Pagine Ebraiche dedica molto spazio
sul numero di dicembre attualmente in distribuzione al rapporto con la
politica e chiama a raccolta molti commentatori autorevoli per
rilanciare una riflessione sulla necessità di coniugare il nostro
impegno di cittadini con il dovere di testimoniare i propri valori e la
propria specificità identitaria. L'impegno nella società, si legge in
prima pagina, non avrebbe però significato se non fosse accompagnato
dal lavoro nel laboratorio interno al variegato mondo ebraico. I
lavori del Moked che prendono avvio oggi costituiscono anche un anello
di congiunzione con la terza fase del corso di formazione organizzato
dal Dec in numerose città italiane. A Napoli, dopo gli appuntamenti di
Milano e di Trieste, leader e operatori comunitari, rabbini e giovani
partecipanti hanno proseguito un lavoro intenso e dedicato alle
problematiche di organizzazione, gestione e comunicazione negli ambiti
ebraici. Un mondo piccolo nei numeri, ma estremamente complesso e
diversificato nelle problematiche da affrontare e nei valori
testimoniati.
(Nelle foto la tefillah officiata questa
mattina nella sinagoga partenopea e un intervento del presidente della
Comunità ebraica di Milano Roberto Jarach)
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Qui Trieste - In piazza per celebrare la Memoria condivisa
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Centinaia
di cittadini si sono uniti ieri alla fiaccolata per ricordare le
vittime della Shoah organizzata dalla Comunità ebraica di Trieste,
nello stesso giorno in cui nel 1943 partiva dalla città il primo
convoglio di ebrei destinato ad Auschwitz. La marcia silenziosa,
intitolata a Ida Marcaria, ebrea triestina deportata adolescente e
sopravvissuta al lager, voleva chiamare a raccolta, in nome della
Memoria, chi oggi si trova a vivere una situazione di discriminazione,
di emarginazione o pregiudizio e quanti, singoli, associazioni e
organizzazioni, vogliono ribadire il loro impegno a difesa dei diritti
di tutti. L’appello ha colto nel segno. E la manifestazione, la
prima del genere promossa dalla Comunità triestina, ha raccolto
innumerevoli adesioni tra cui si segnalano quella del Collegio del
mondo unito, scuola superiore che riunisce studenti da tutto il mondo,
i cui ragazzi hanno sfilato con le bandiere del loro paese. Le uniche
ammesse in una marcia che, in segno di rispetto per le vittime della
Shoah, ha voluto evitare insegne di ogni tipo. Tra i partecipanti, il
sindaco Roberto Cosolini, Andrea Mariani, assessore alla Cultura del
Comune di Trieste e consigliere UCEI, insieme a numerosi
amministratori, politici e realtà associative, ex partigiani,
perseguitati. A precedere il corteo, uno striscione con una frase di
Vera Vigevani Jarach, una delle madri di Plaza de Mayo, che fuggì
dall’Italia per le leggi razziste e vide la figlia Franca scomparire
nella ferocia della dittatura argentina. "Lavorare per la memoria vuol
dire pensare al futuro".
“Credo
sia compito di tutti, ebrei e non ebrei, persone umane degne, di
vigilare affinché i diritti e le libertà delle persone non vengano più
calpestati”, ha affermato Mauro Tabor, vicepresidente della Comunità
ebraica di Trieste, dopo aver ricordato la tragica ferita inferta dalla
Shoah all’ebraismo triestino che nella persecuzione razziale perse un
migliaio dei suoi figli. “Noi tutti qui presenti – ha concluso -
possiamo dirci sensibili ai problemi dell’altro, mai più guarderemo
senza vedere né sentiremo senza ascoltare. Quando a qualcuno vengono
negati i diritti è compito nostro scendere in piazza perché oggi
vengono negati i diritti del nostro vicino e domani lo saranno i
nostri”.
Daniela Gross
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Se non crolla |
Mettiamo
che crolla l'euro, pensa il Tizio scorrendo i titoli di Televideo.
Lascia che passa una settimana e la colpa lo so già di chi sarà,
della demo-pluto-massoneria ebraica. Ma se poi l'euro non crolla, se
tutto va bene, nessuno dirà che è stato per merito della
demo-pluto-eccetera. Eppure, se crolla ed è colpa degli Ebrei, se poi
non crolla, sarà per merito degli Ebrei. Invece niente. E questo non è
giusto.
Il
Tizio della Sera
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notizieflash |
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rassegna
stampa |
Ashdod - La BCE finanzia un impianto di desalinizzazione
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Leggi la rassegna |
120
milioni di euro per la realizzazione di un impianto di
desalinizzazione. E’ la cifra che presto verrà stanziata dalla Banca
Centrale Europea per la costruzione e progettazione di un desalinatore
nella città israeliana di Ashdod. Il progetto sarà affidato alla Ashdod
Desalination Ltd e garantirà la produzione di 100 milioni di metri cubi
d’acqua ogni anno.
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