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11 giugno 2012 - 21 Sivan 5772
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l'Unione informa
ucei 
moked è il portale dell'ebraismo italiano
 
alef/tav
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rav Jonathan saks

Adolfo
Locci
rabbino capo
di Padova



"Costruisci per te, due trombe d'argento..." (Bemidbar 10:2).
Attraverso i suoni ben definiti di queste trombe, Moshè indicava a tutta la collettività ebraica, distinta in diversi accampamenti, movimenti e comportamenti da eseguire tutti insieme. Lo scopo della mitzvah imposta a Moshè era quello di evitare confusioni di ruoli e, di conseguenza, disordine e mancanza di orientamento, situazioni molto pericolose durante gli spostamenti, in mezzo al deserto, di migliaia di persone.
Credo che da questo brano, che per una singolare coincidenza è stato letto lo Shabbat precedente le elezioni UCEI, i futuri consiglieri possano trarre la giusta motivazione per lo svolgimento del ruolo che saranno chiamati a espletare: saper emettere i "suoni giusti" per indicare i "giusti movimenti" ai "21 accampamenti" delll'Ebraismo Italiano, affinchè tutti si muovano uniti, ognuno nei propri ruoli, verso la stessa direzione.
Anna
Foa,
 storica

   
Anna Foa
Una storia di sapore deamicisiano nella cronaca di oggi: un'anziana signora si appropria in un supermercato del milanese di una scatoletta di tictac del valore di pochi centesimi e si allontana. Il giovane direttore del supermercato, dallo sguardo d'aquila, se ne accorge e si precipita fuori ad inseguire la vecchietta, chiamando intanto il 113. La vecchietta, raggiunta, confessa il furto, mai poliziotti pagano il prezzo dei tictac, tra l'applauso dei clienti. Il direttore sostiene di essere stato picchiato dalla vecchietta, ma i poliziotti non ci credono e lasciano cadere anche quest'accusa. Aggiungiamo alla storia alcuni elementi più concreti: quanto è costato allo Stato l'intervento dei poliziotti in seguito a questo "furto"? E quanto è costato al supermercato l'episodio? E quanto ancora costerà, dal momento che si può immaginare che molti clienti si sentiranno talmente sconcertati da cambiare supermercato? Il solerte direttore ha fatto bene i suoi conti?
No, credo proprio che per evitare di rimetterci sul serio la proprietà del supermercato dovrebbe regalare alla ladra golosa un grande scatolone di dolci e caramelle, avvolto in un bel nastro rosa, e farglielo consegnare pubblicamente dallo zelante direttore.

davar
Elezioni UCEI - Nasce il parlamento dell'ebraismo italiano
Prende forma in queste ore, con le ultime operazioni di scrutinio a Roma, il primo parlamentino dell'ebraismo italiano. Cinquantadue i consiglieri che comporranno il nuovo organo di governo dell'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane di cui 49 'laici' espressione del voto degli iscritti oppure frutto della designazione diretta dei Consigli comunitari e tre membri nominati dalla Consulta rabbinica. Cinque le Comunità dove si è andati al voto nella giornata di ieri: Roma, Milano, Trieste, Firenze e Livorno. L'affluenza della Capitale, dove si eleggevano 20 consiglieri tra due liste – Uniti per l'Unione (capolista Renzo Gattegna, 20 candidati) e Binah (primi nomi in lista Eva Ruth Palmieri e Sabrina Coen, 17 candidati) si attesta sulla media (19,1 per cento) delle precedenti consultazioni dell'Unione. A oltre metà dei seggi scrutinati la situazione vede la lista unitaria avanti con una percentuale di preferenze fra il 60 e il 65 per cento. A breve anche l'annuncio ufficiale con gli esiti del voto nel capoluogo lombardo (affluenza 33,4 per cento) dove gi iscritti erano chiamati a designare 10 consiglieri tra le formazioni Milano per l'Unione-l'Unione per Milano (capolista Roberto Jarach, 10 candidati), Machàr-Domani per l'UCEI (capolista Raffaele Turiel, 6 candidati) e UCEI per la scuola (unico candidato Cobi Benatoff). In Consiglio, secondo dati che devono ancora essere ufficializzati, dovrebbero entrare cinque rappresentanti di Milano per l'Unione, quattro di Machàr e lo stesso Benatoff. Conti già fatti nelle Comunità di Trieste, Firenze e Livorno dove la sfida per il posto di spettanza era su collegio uninominale (tra due candidati). A Trieste la Commissione elettorale locale ha assegnato con un solo voto di differenza la vittoria a Davide Belleli che ha prevalso su Mauro Tabor (affluenza attorno al 33 per cento), a Firenze (affluenza poco sopra al 22 per cento) vittoria per Dario Bedarida su Simcha Jelinek, mentre a Livorno (affluenza di poco superiore al 41 per cento) affermazione di Daniele Bedarida su Gadi Polacco. I consiglieri designati dalle altre 16 Comunità dell'ebraismo italiano ((Merano, Venezia, Padova, Verona, Torino, Vercelli, Casale Monferrato, Genova, Mantova, Parma, Modena, Ferrara, Bologna, Pisa, Ancona, Napoli) saranno resi noti dalla Commissione elettorale centrale nelle prossime ore. 

Qui Milano - Comunità al rinnovo, in corso i conteggi
Sono ancora ore di attesa per la Comunità ebraica di Milano, chiamata ieri alle urne non soltanto per eleggere i rappresentanti all’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, ma anche per rinnovare il proprio Consiglio. Dopo la chiusura delle urne alle 21, è partita la corsa allo spoglio delle schede nei cinque seggi in diversi punti della città (due al Tempio centrale, due alla Scuola ebraica e uno al Tempio Yoseph ve Eliahu di via Eupili). Lo spoglio si è protratto per buona parte della notte per ricominciare presto stamattina. Il primo dato che emerge è un’affluenza in calo rispetto alle precedenti tornate elettorali: se per il Consiglio della Comunità nel 2006 aveva votato il 40,5 per cento degli aventi diritto, e nel 2010 il 41,5 per cento, ieri la percentuale di votanti si è fermata al 33,5. Scarsa soprattutto l’affluenza dei seggi A e B al Tempio centrale (del 28,5 e 22,4 per cento); in linea con la media quello C di Eupili e il D a scuola; alta l’affluenza al seggio E (quasi il 45 per cento). Solo nelle prossime ore arriveranno ufficialmente i nomi dei 19 consiglieri eletti tra i 33 candidati suddivisi in 5 liste. I risultati parziali lasciano intendere una affermazione della lista Welcomunity guidata da Walker Meghnagi, che sembra in grado di portare in Consiglio tutti e dieci i suoi candidati. Forte affermazione anche per Ken 2.0 (capolista Daniele Cohen), cui spetterebbero secondo i dati parziali nove consiglieri rispetto ai dieci nomi del gruppo. Nessuno eletto, salvo sorprese, alle altre tre formazioni Com.unità, Am Im e Shalom.

Qui Livorno - Eletto il nuovo Consiglio
Doppio impegno elettorale anche per gli iscritti alla Comunità ebraica di Livorno. Buona l'affluenza al voto con il 44,7% degli aventi diritto che si è recato al seggio di piazza Benamozegh per rinnovare le cariche consiliari. A comporre il nuovo direttivo (in ordine di preferenze) Gianfranco Giachetti, Vittorio Mosseri, Silvia Ottolenghi Bedarida, Franco Levi, Guido Servi e Daniele Polacco. Primo dei non eletti Alberto Funaro. Hanno ottenuto voti anche Anna Bedarida Orefice, Guido Guastalla, Bruno Bastogi e Miriam Bidussa. Lunedì della prossima settimana, annuncia il segretario Carlo Cabib, si svolgerà la riunione di insediamento del direttivo con l'assegnazione delle cariche (Presidente, Vicepresidente, Giunta) e con la distribuzione delle deleghe.

Terremoto - La Delegazione Gilad Shalit in allerta
Certo, quando si tratta di affrontare delle situazioni di emergenza, i fondi sono sempre una necessità impellente. Per questo anche per il terremoto che ha colpito l’Emilia e altre zone del Nord Italia in tanti si sono mobilitati per raccogliere contributi, istituzioni e personaggi pubblici: anche l’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane ha lanciato una sottoscrizione versando una quota di fondi Otto per Mille e invitando tutte le Comunità, e chiunque lo desideri, a partecipare.
Ma non è soltanto attraverso il denaro che si affronta l’emergenza. Lo sanno bene i volontari della Protezione civile italiana, tra cui anche quelli della Delegazione Gilad Shalit, basata a Roma e affiliata alla Associazione nazionale dei vigili del fuoco in congedo. Che come in tanti altri casi sono ora in allerta pronti a partire per portare assistenza alle popolazioni vittime del sisma.
L’Associazione Gilad Shalit, riconosciuta dal Comune di Roma e dalla Regione Lazio si è costituita nel luglio 2011 e forma i propri volontari per prepararli ai vari servizi che sono di volta in volta chiamati a fornire: prevenire e combattere gli incendi (quest’estate a partire dal 15 giugno collaboreranno con il Comune di Roma in quest’ambito), pronto intervento, assistenza ai grossi eventi cittadini...
“Quando abbiamo ricevuto la notizia del terremoto ci siamo immediatamente messi a disposizione della Comunità di Roma e dell’UCEI per fornire il nostro contributo - spiega il presidente, l’ingegner Alberto Pontecorvo - Ora siamo in attesa e pronti a partire al segnale della Protezione civile”.

Chi desidera partecipare alla raccolta fondi per le popolazioni colpite dal terremoto potrà farlo versando il proprio contributo conto corrente bancario intestato all’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, IBAN IT40V0200805189000400024817 causale Terremoto Emilia; oppure sul conto corrente postale intestato all’unione comunita ebraiche italiane numero 45169000 sempre specificando la causale Terremoto Emilia.


pilpul
In cornice - Il segno di una sinistra antisemita
daniele liberanome"Addio anni '70", la mostra aperta al Palazzo Reale di Milano fino al 2 settembre, andrebbe assaporata in più volte. Tanti sono gli artisti, molto materiale di accompagnamento utile a conoscere l'ambiente culturale del tempo, fra cui pubblicazioni di ogni genere. L'occhio mi è cascato su uno dei primi numeri della rivista "Ca' Bala", titolo che rimanda alla Kabbalà solo in modo molto indiretto, che è considerata come la prima pubblicazione satirica in Italia, gestita da un concentrato di grandi menti legate alla sinistra estrema. In una delle prime pagine trovo un fumetto sul rapporto Israele-profughi palestinesi da rabbrividire: un soldato con il Maghen David si dice esperto di profughi (con un richiamo alla Shoa' e alla successiva alia' verso Israele) ma che dei profughi non suoi non gli importa un bel nulla. Siamo di fronte a un tipico esempio di antisemitismo-antisionismo. Ma se questa rivista ci dice tanto a proposito dell'ambiente in cui si è sviluppato il lavoro di grandi nomi come Pistoletto o Boetti, vuol dire che anche il loro lavoro ha qualche matrice antisemita, difficile da cogliere per la natura astratta e concettuale delle loro opere? O forse l'impatto della rivista sul mondo dei vari artisti era scarso o nullo e il curatore della mostra non doveva considerarla? Anche se la seconda ipotesi fosse vera, la prima allude a una problematica che andrebbe approfondita.

Daniele Liberanome, critico d'arte

Tea for Two - Il nuovo dittatore di Sasha Baron Cohen
rachel silveraQuesta settimana arriva sugli schermi un personaggio che tanto democratico non è: Il dittatore Aladeen. Il nuovo personaggio controverso creato da Sacha Baron Cohen che, prima di lui, aveva impersonato il rapper Ali G., il giornalista di moda Brüno e il famosissimo kazako Borat. Aladeen è il prototipo del tiranno, smisuratamente ricco, molesto e contrario a qualsiasi forma di diritto umano. L'attore travestito da dittatore si è già fatto fotografare su uno yacht durante il festival di Cannes in compagnia della donzella di turno, Elisabetta Canalis. Baron Cohen ha sempre riscosso consensi di spettatori estasiati e feroci critiche da chi lo giudica eccessivamente politicamente scorretto. A sua discolpa si può dire che è equilibrato, non fa mancare la sua feroce satira a nessun gruppo sociale, mostrando la cruda verità attraverso scene demenziali e costumini fluorescenti. Charlie Chaplin con la sua interpretazione di Adolf Hitler è entrato nell'immaginario comune, Sacha con la colonna sonora di Jay z, il cameo di Megan Fox riuscirà nell'impresa? Una cosa è certa: dopo la sofferta primavera araba, speriamo di vedere sempre più dittatori sullo schermo e non a capo di un paese.

Rachel Silvera, studentessa - twitter@RachelSilvera2

Accoglienza e identità
david soraniNel suo settimanale intervento su “L’Unione informa”, venerdì scorso Anna Segre presentava - con l’ironia e la verve che contraddistinguono il suo stile - la situazione attuale dell’ebraismo torinese, anche alla luce di recenti interventi e polemiche. Peccato che la descrizione da lei proposta appaia viziata da una visione manichea e in definitiva superficiale che non potrà portare, qualora non si sia in grado di oltrepassarla, al superamento dell’attuale situazione di rottura e aperta conflittualità. 
E’ vero, noi ebrei e le nostre comunità siamo come contagiati da una sindrome della divisione, della polemica che quasi inevitabilmente ci porta a conseguenze assai negative: un logoramento progressivo di legami saldi e datati fatti di stima, di amicizia, di lavoro in comune per l’ebraismo; in definitiva una cesura capace di mettere in discussione il concetto stesso di comunità e dunque quello di comune identità. A produrre un effetto così deleterio è forse l’esasperazione di quello spirito critico che per altri versi è il sale dell’ebraismo. Bene – anzi, male, a Torino sta accadendo proprio questo; lo dico con una sincera, personale sofferenza. E così diviene amaramente vera la barzelletta riportata da Anna, che fa del litigio un minhag locale capace di aggiungersi ai precetti veri e propri. Ma nella sostanza a salvare l’unità dell’ebraismo potrà essere solo la preservazione dei suoi principi fondamentali, l’accettazione e la permanenza delle sue regole, come del resto è sempre stato nel corso della sua storia millenaria. L’accoglienza di contributi molteplici e la condivisione variegata dei momenti topici della nostra tradizione sono certo oggi come in passato elemento indispensabile per una convivenza ebraica cosciente e responsabile. E tuttavia oggi come in passato la permanenza dei vincoli forti rappresentati dalle mitzvot e dai minhagim locali costituisce per l’ebraismo l’unico vero strumento di sopravvivenza fondata. Dunque l’accoglienza, l’apertura a tutti i lontani – aspetti importanti nella precaria realtà ebraica attuale – devono accompagnarsi con la presenza e il rafforzamento delle insostituibili radici. Perché se rischiamo di perdere le radici rischiamo di perdere noi stessi. 
Tradotto in più locali termini torinesi (ma legato a temi forse non solo torinesi) questo è uno degli assunti di fondo di Anavim, il gruppo che da luglio scorso guida la Comunità ebraica. E’ dunque superficiale e pesantemente falsificante presentarlo – come Anna fa pur senza nominarlo – quale la parte “esclusiva” della Comunità, quella composta dai duri e puri di un ebraismo che non sopporta inquinamenti alla sua visione radicale. Mentre dall’altra parte – cioè dalla parte del gruppo di minoranza Comunitattiva, ora paradossalmente alleato con gli ex-avversari del Gruppo di Studi Ebraici – si concentrerebbe tutto il settore “inclusivo”, aperto e generoso (dunque moderno e progressista) della Keillah. La situazione è molto più complessa, come al solito. Come al solito non ci sono i “buoni” e i “cattivi”; c’è una maggior articolazione dal punto vista del contenuto e una situazione assai più trasversale dal punto di vista concreto delle persone e del loro comportamento.
Da un assunto parziale, pur brillantemente sostenuto, non può che derivare – nel corsivo di Anna Segre – una conclusione parziale e in definitiva contraddittoria, perché nell’insieme intollerante. Chi, scorgendo nella sua Comunità quella che gli appare una violazione di aspetti fondamentali del Patto, la fa con amarezza notare ai suoi correligionari è da condannare senza appello come colui che li offende senza motivo, oppure è da prendere attentamente in considerazione, come qualcuno che tenta di stimolare un salutare sguardo autocritico? Anna non ha esitazioni, e cala inesorabile i colpi indiretti della sua ironia verso chi ritiene colpevole di oltraggio. Forse qualche dubbio in proposito e una più attenta autoanalisi sarebbero più produttivi.

David Sorani

notizie flash   rassegna stampa
Gerusalemme - Scritte antisemite
deturpano i muri dello Yad Vashem
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L’ingresso di Yad Vashem, il museo della Shoah di Gerusalemme, è stato deturpato questa notte da scritte antisemite inneggianti al nazismo e a Hitler in ebraico. Una decina di scritte simili è stata rinvenuta in altre località della città. In corso le indagini della Polizia per rintracciare i responsabili.
 
L'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane sviluppa mezzi di comunicazione che incoraggiano la conoscenza e il confronto delle realtà ebraiche. Gli articoli e i commenti pubblicati, a meno che non sia espressamente indicato il contrario, non possono essere intesi come una presa di posizione ufficiale, ma solo come la autonoma espressione delle persone che li firmano e che si sono rese gratuitamente disponibili. Gli utenti che fossero interessati a offrire un proprio contributo possono rivolgersi all'indirizzo desk@ucei.it  Avete ricevuto questo messaggio perché avete trasmesso a Ucei l'autorizzazione a comunicare con voi. Se non desiderate ricevere ulteriori comunicazioni o se volete comunicare un nuovo indirizzo e-mail, scrivete a: desk@ucei.it indicando nell'oggetto del messaggio “cancella” o “modifica”. © UCEI - Tutti i diritti riservati - I testi possono essere riprodotti solo dopo aver ottenuto l'autorizzazione scritta della Direzione. l'Unione informa - notiziario quotidiano dell'ebraismo italiano - Reg. Tribunale di Roma 199/2009 - direttore responsabile: Guido Vitale.