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14
giugno 2012 - 24 Sivan
5772 |
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Elia
Richetti,
presidente dell'Assemblea rabbinica italiana
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L’invio
di dodici uomini ad esplorare la Terra d’Israele, le loro relazioni
contrastanti, la reazione del popolo, la minaccia e la punizione
divina, alcuni precetti, sono gli argomenti di cui tratta questa ricca
Parashà. Tutto sommato, però, il brano che più ci fornisce elementi di
approfondimento è il versetto più breve: “Wa-yò’mer Ha-Shèm: Salàchti
ki-dvarékha”, “Disse D.o: Ho perdonato secondo la tua parola”.
In quel momento il popolo d’Israele era meritevole di
distruzione totale, tanto grave era la sua colpa; ed ecco, un uomo ha
potuto modificare il decreto divino! L’uomo può far cambiare idea al
Creatore! Come è possibile? Qui s’innesta un altro problema: subito
dopo aver annunciato una punizione di minore entità, proprio grazie
alla perorazione di Moshè, la Torà fornisce regole sulle offerte
farinacee, sulle libagioni di vino e sullo Tzitzìth. Per quale motivo
queste regole vengono scritte proprio in questo punto? È una costante
nella Torà che Ha-Qadòsh Barùkh Hu’ annunci punizioni e subito dopo dia
delle regole, ad indicarci che solo l’osservanza di esse può dare
all’uomo la possibilità di modificare le decisioni divine. Solo
osservando le mitzwòth che Ha-Qadòsh Barùkh Hu’ ha voluto emanare per
educarci a rendere il mondo migliore noi siamo degni di interagire con
Lui, collaborare con Lui e quindi influire su di Lui. E significative
sono le mitzwòth indicate in questo momento: tzitzìth, pane e vino. Lo
tzitzìth fa parte del vestiario; indica quindi l’elevazione a livello
di sacralità della vita quotidiana, in ogni suo momento. Il pane è
l’alimento basilare; le regole sulla challà rappresentano quindi
l’elevazione a livello di sacralità dell’istinto primordiale della
conservazione di sé attraverso il nutrimento. La presenza di regole
relative al vino, che in ogni civiltà riveste un aspetto cultuale,
viene a sacralizzare e ad elevare la gioia umana. In definitiva,
quindi, questa Parashà ci sprona a mantenere in vita il nostro
Ebraismo. Essa ci invita a far sì che lo tzitzìth faccia parte della
nostra vita quotidiana, almeno applicato al Tallèth che appoggiamo
sulle nostre spalle durante la Tefillà; che il nostro cibo sia secondo
i dettami della Kasherùth, che se mantenuta nella sua purezza ci
mantiene puri; che il vino, assolutamente Kashèr, sia compagno dei
nostri Sabati e delle nostre feste tramite il Qiddùsh. Se ne saremo
capaci, allora certamente avremo la possibilità di modificare a nostro
favore la volontà divina, a trasformare la Sua severità di un attimo
nella Sua eterna benevolenza.
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Sergio
Della Pergola,
Università Ebraica
di Gerusalemme
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La crudeltà indicibile
all'interno delle società musulmane contemporanee nei confronti dei
propri correligionari (in Siria, in Libia, in Iraq, in Egitto, nello
Yemen, in Iran, in Libano) suscita ultimamente qualche espressione di
biasimo. Ma i giudizi sono cauti. La speranza nella lunga "primavera
araba" giunta ormai a metà del suo secondo anno, e la preoccupazione
per gli equilibri geo-politici, predominano al di là delle stragi
quotidiane. Quando le stragi perpetrate da estremisti musulmani hanno
colpito le minoranze cristiane in Medio Oriente e in Africa, hanno
fatto meno notizia del breve rapimento di un calciatore, e non si è
udito un coro di sdegno o una voce autorevole di condanna. Quando le
stragi perpetrate da estremisti musulmani hanno colpito popolazioni
ebraiche in Israele, a volte si è preferita la spiegazione, o perfino
la giustificazione, alla condanna. Ineguaglianza di fronte alla morte.
O forse semplice ipocrisia del reportage.
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Qui Mantova - Con Articolo 3, al lavoro sul fronte della crisi
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Il
consigliere dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Giorgio
Mortara, delegato al coordinamento delle iniziative di solidarietà per
i territori colpiti dal terremoto, è oggi a Mantova insieme alla
redazione del Portale dell’ebraismo italiano per incontrare la Comunità
ebraica locale e la redazione dell’Osservatorio Articolo 3 contro le
discriminazioni, nato nella città lombarda con la collaborazione della
rassegna stampa UCEI. Una visita per esprimere vicinanza e
partecipazione dopo il sisma che ha messo a dura prova le strutture
mantovane, ma anche un’occasione di conoscenza e confronto reciproco. A
illustrare il lavoro portato avanti dall’Osservatorio, che si occupa
tra l’altro di monitorare il modo in cui la stampa locale si occupa di
minoranze e offre inoltre uno sportello cui rivolgersi per denunciare
discriminazioni subite, è stata la direttrice di Articolo 3 Maria
Bacchi. Presente anche Emanuele Nitri, coordinatore lombardo
dell’Unione nazionale antidiscriminazione razziale, istituito presso la
Presidenza del Consiglio dei Ministri. Al centro delle discussioni non
soltanto i risultati ottenuti finora, ma una riflessione su come
proseguire in un futuro complicato, in cui progetti come quelli di
Articolo 3 rischiano di soffrire per un calo dell’attenzione degli enti
pubblici. Il coordinatore dei dipartimenti informazione e cultura Guido
Vitale ha offerto l’appoggio e l’esperienza della redazione. La
giornata è stata occasione anche di molte ore di lavoro comune fra le
due redazioni impegnate nei propri impegni quotidiani. Il dottor
Mortara ha poi incontrato il presidente della Comunità ebraica di
Mantova Emanuele Colorni per capire tra le altre cose quale sia la
situazione dei beni culturali ebraici colpiti dal sisma.
rt - twitter @rtercatinmoked
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Euro 2012 - Da Haifa a
Poznan per marcare Balotelli |
Poche ore ancora e a Poznan
sarà Italia-Croazia. Praticamente uno spareggio per capire chi farà
compagnia alla superfavorita Spagna nei quarti di finale di Euro 2012.
E mentre mister Prandelli continua nel suo silenzio tattico lasciando
ai giornalisti il totoformazione sembra sempre più chiaro che a
risultare decisiva per le sorti della partita sarà la buona o cattiva
vena di Balotelli. Slaven Bilic, tecnico dei croati, è terrorizzato dal
talento selvaggio di Supermario, che ha definito un attaccante di
livello mondiale, “tutto genio e sgregolatezza”. Così, qualora il suo
impiego fosse confermato, starebbe pensando di mettergli in marcatura
fissa un cliente tosto (non tanto qualitativamente quanto per presenza
fisica – 83 chili distribuiti su 188 centimetri) come Jurica Buljat.
Chi è Buljat? Difensore centrale semisconosciuto al grande pubblico, 26
anni da compiere, ha un piccolo orgoglio da difendere: è infatti
l'unico protagonista dell'Europeo a giocare nel campionato israeliano.
Tesserato del Maccabi Haifa, dove è arrivato nel settembre dello scorso
anno dopo sei stagioni all'Hajduk Spalato, conta una manciata presenze
nella Nazionale maggiore ed è agli Europei perchè chiamato in extremis
a sostiture l'infortunato Dejan Lovren. Non è quindi una prima scelta e
malgrado la militanza in un torneo di medio-basso livello come la Ligat
Ha'Al gode comunque di un discreto credito da parte dello staff croato.
“Su di lui so che posso contare” ha spiegato Bilic in una recente
conferenza stampa. Oggi per Jurica è la prova forse più dura e
affascinante. Se come pare sarà in campo (da vincere il ballottaggio
con Schildenfeld) avrà finalmente l'occasione di far ricredere quanti,
dalla stampa ai tifosi, avevano accolto con perplessità la sua
convocazione.
a.s -
twitter @asmulevichmoked
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Previsioni dei
tempi
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Guarda il Balotelli: pelle
color carbone, la nonna ebrea, una cresta gialla al posto dei capelli.
Chiaro che lo fischiano. Scommetti che al primo gol che fa, si mettono a fischiare Hava Naghila.
L'unica cosa, Chiellini deve stare attento a non fare autogol se no gli danno subito di ebreo ed è stato tutto inutile.
Il
Tizio della Sera
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Quote rosa e presenza
delle donne |
Mentre ancora in Italia si
discute di quote rosa a Roma le metà delle elette al Consiglio Ucei
sono donne. Un bel segnale all’esterno che dimostra quanto la società
ebraica tenga in considerazione il gentil sesso senza pregiudizi. Se
pensiamo che in Italia il mancato contributo delle donne al mondo del
lavoro causa una perdita di Pil pari al 7 per cento (dati Bankitalia) è facile
comprendere i rischi di una tale arretratezza. Per questo è
importante che nasca proprio dall’Ugei, l’Unione Giovani Ebrei
d’Italia, una riflessione sul ruolo della donna nell’Italia
contemporanea. A Milano infatti, per lunedì 18 alle ore 15, è stato
organizzato un incontro con il Ministro del Lavoro e delle Pari
Opportunità Elsa Fornero. Una bella occasione per discutere e
confrontarsi sul ruolo della donna in Italia e, perché no, per
ricordare che anche su questo tema il modello ebraico può essere
d’esempio.
Daniel
Funaro, studente - twitter @danielfunaro
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notizieflash |
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rassegna
stampa |
Israele e Vaticano verso un accordo
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Leggi la rassegna |
"Non sono in grado di dire se sarà firmato entro la fine dell'anno ma
esiste questa possibilità". Così l'ambasciatore uscente di Israele
presso la Santa Sede, Mordechay Lewy, a proposito dell'accordo
economico che sarà presto ratificato fra Israele e Santa Sede. "Sarà un
grande risultato per i due Stati, per Israele sarà un
passo avanti per la
normalizzazione dei rapporti, per approfondire il cammino di
riconciliazione, ma anche per una più vasta cooperazione nel campo
della
lotta all'antisemitismo e all'antigiudaismo. Nella nostra Dichiarazione
d'indipendenza del 1948 troviamo quattro espressioni relative alla
libertà religiosa, e l'Accordo va anche in questa direzione" commenta
Lewy.
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L'Unione
delle Comunità Ebraiche Italiane sviluppa mezzi di comunicazione che
incoraggiano la conoscenza e il confronto delle realtà ebraiche. Gli
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indicato il contrario, non possono essere intesi come una presa di
posizione ufficiale, ma solo come la autonoma espressione delle persone
che li firmano e che si sono rese gratuitamente disponibili. Gli utenti
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